Wherever The Trail Takes You - Asics

“Wherever the trail takes you” è il nuovo corto di Asics dedicato al trail e segue il percorso di tre runner che grazie a questa avventura hanno esplorato luoghi, incontrato persone e vissuto esperienze indimenticabili

https://www.youtube.com/watch?v=c91zVxuN-jw

Asics presenta il suo nuovo corto dedicato al trail, registrato tra le Alpi austriache e il Ghiacciaio Dachstein: “Wherever the trail takes you”. Prendendo ispirazione dall’ultima campagna trail del brand, il film esplora il percorso di tre runner, uniti dallo spirito del trail running che coinvolge positivamente mente e corpo.

3 Trail Runners. 3 Percorsi. 3 Storie uniche.

I tre protagonisti del corto sono Holly Rush, Sonny Peart e Pol Puig Collderram e ci accompagnano nel loro personale viaggio nel trail running, sottolineando quanto il loro corpo e la loro mente abbiamo sperimentato una sensazione di “leggerezza” grazie alla corsa e all’immersione nella natura.

Per Sonny Peart (UK) il trail lo ha condotto sulla strada dell’attivismo, fondando la community Black Trail Runners per incoraggiare e fare crescere il movimento del trail running tra le persone di colore. «È molto importante che vedano persone con cui immedesimarsi sui media, su come lo sport viene rappresentato dai brand, come eventi e gare vengono presentate».

Mentre per Pol Puig Collderram (Spagna), il trail running lo ha portato a incontrare una community dove un sentiero e un paio di scarpe da corsa sono sufficienti per entrare in contatto: «Anche se non parliamo la stessa lingua, condividiamo la stessa passione per la corsa, che ci permette di scoprire nuovi luoghi. Penso che questo crei una connessione istantanea».

Su un tracciato leggermente differente, Holly Rush (UK) è stata atleta professionista nella corsa su strada prima di scoprire il trail. Da quando ha cominciato a correre off road ha girato tutto il mondo, dal Nepal a Chamonix, Spagna e UK. «Amo scoprire nuovi posti e immergermi nella natura, amo i boschi e le montagne mi fanno sentire viva».


ASICS CCC Experience @ UTMB

UTMB non è solo una gara. Nemmeno un evento di trail running, nel senso stretto della definizione. È un'occasione unica e imperdibile di conoscere un mondo fatto di emozioni, di fatica, di sudore, di lacrime, di tifo sfrenato, di urla, di applausi. È quel momento dell’anno in cui, da tutto il mondo, migliaia di atleti, appassionati e fan confluiscono in un unico posto magico: Chamonix, alle pendici del Monte Bianco. L’aria che si respira tra le vie del villaggio, appositamente allestito per l’evento, è particolare. Non si tratta solo di competizione, ma di condivisione, energia allo stato puro. Gli atleti non sono uno contro l’altro, sono compagni di viaggio, lo staff non è composto da allenatori ma da persone, amici e parenti, che hanno il compito di supportare e dare energia ai corridori. UTMB è una settimana di festa, un’esperienza che si può comprendere a fondo solo vivendola.

Ad attenderci a Chamonix c’è il Team Asics al completo. Gli atleti del brand giapponese sono impegnati nelle diverse competizioni che da lunedì 22 agosto si disputano sui tracciati appositamente predisposti dallo staff UTMB. Tra i presenti spiccano i nomi di Andreas Reiterer, Claudia Tremps, Sissi Cussot, Nuria Gil, Benoit Girondel e molti altri runner di livello della squadra, che si contraddistinguono per le numerose vittorie nei circuiti ultra euroepei. All’interno dell’Asics House, situata appena fuori dal centro del paese, conosciamo i volti dietro allo sviluppo della nuova collezione Fujitrail che, come anticipa il nome, è appositamente concepita per il trail running su media e lunga distanza. 

«Lavorare a stretto contatto con gli atleti permette di creare prodotti funzionali e orientati alle reali necessità di un runner - afferma Andreas Moll, Product Marketing Director - eliminando il superfluo ed ascoltando i feedback di chi utilizza il nostro marchio quotidianamente abbiamo la possibilità di ottenere prodotti estremamente performanti che si adattano ad un utilizzo prolungato in condizioni che in molti potrebbero definire estreme».

Effettivamente, pensando all'intensità del gesto atletico necessario durante una competizione come UTMB, in cui si corre per centinaia di chilometri di giorno e di notte, col sole e con la pioggia, affrontando dislivelli che arrivano fino a 9000 metri d+, l’utilizzo di prodotti di alto livello diventa un elemento fondamentale per portare a termine il percorso.

Il Trail running rappresenta circa il 20% del mercato globale dei prodotti da running, percentuale in continua crescita negli ultimi anni. Gli investimenti dei brand in ricerca e sviluppo, le nuove tecnologie e la possibilità di lavorare a braccetto con gli utilizzatori permettono una continua innovazione orientata alla performance ad al comfort, caratteristiche che nell’ultra trail devo andare necessariamente di pari passo.

Andreas Moll, Product Marketing Manager Asics
Simen Hjialmar e Claudia Tremps, alle spalle la nuova collezione Fujitrail

FUJI TRAIL COLLECTION

«La scelta dell’UTMB come momento per presentare la nuova collezione Fujitrail non è stata casuale» racconta Magdalena Gassebner, Product Marketing Specialist «Un evento del genere è l’occasione perfetta per raccontare dei prodotti estremamente tecnici che possano soddisfare i bisogni di chi partecipa a questa tipologia di competizione».

Protagonista indiscussa della collezione, che si compone di tutti gli elementi necessari per affrontare un ultra-trail,  è la nuova scarpa Fuji Lite 3, che abbiamo avuto il piacere di testare durante l'evento. Una scarpa estremamente ammortizzata, stabile e leggera (210g), che vanta tra le tante caratteristiche una costruzione realizzata con alta percentuale di materiali riciclati. La tomaia in Openmesh traspirante ed elasiticizzata garantisce un’ottima fasciatura del piede, l’ammortizzazione Flytefoam, realizzata con nano-fibre di cellulosa, fornisce protezione e proietta la falcata in avanti con estrema reattività. La suola AsicsGrip infine dona al prodotto un’ottima trazione su superfici asciutte e bagnate, dal fango alla roccia. Appena calzata la scarpa sembra leggermente instabile lateralmente, ma una volta che si prende confidenza con l’appoggio la sensazione scompare per lasciare spazio all’incredibile piacevolezza di un rimbalzo morbidissimo.

 

Fuji Lite 3 versione Woman
Dimostrazione di impermeabilità della Fujilite Jacket

CCC: COURMAYEUR-CHAMPEX-CHAMONIX

La CCC è la sorella minore dell'UTMB, una 100km con 6100m d+ che attraversa Italia, Svizzera e Francia costeggiando a nord il massiccio del Monte Bianco.  Una gara per nulla semplice, in cui dosare le energie è fondamentale per arrivare al traguardo sulle proprie gambe. Abbiamo seguito la competizione a bordo dell'Asics Van, incontrando gli atleti nei punti di ristoro principali.  In una competizione del genere la strategia è tutto: capire come e dove ci si può concedere di spingere di più, dove invece è meglio rilassarsi. Saper ascoltare il proprio corpo e soprattutto riuscire a gestire la stanchezza mentalmente, in una corsa che per i più veloci dura poco meno di 10h con il cancelletto di chiusura a 26 ore. 

Alcuni degli atleti Asics che hanno partecipato alla CCC

La pioggia ha accompagnato gli atleti per la maggior parte del percorso, aumentando la difficoltà tecnica della gara e minando la resistenza psicologica dei partecipanti.  Nonostante il meteo avverso nulla ha potuto fermare un indomabile Petter Engdahl, che non solo si è classificato primo ma ha anche stabilito un nuovo tempo record per la gara, 9 ore, 53 minuti e 2 secondi. Alle sue spalle Jonathan Albon ha lottato per mantenere il secondo posto, minacciato dal fortissimo italiano del team Asics, Andreas Reiterer, che lo ha superato poco dopo Vallorcine rimanendo al secondo posto fino alla vetta della Tête aux Vents. Qui Albon ha trovato il giusto ritmo per superare l'italiano nella discesa de La Flégère, mantenendo la sua posizione fino al traguardo, che ha tagliato in 10 ore, 16 minuti e 7 secondi, 7 minuti prima di Andreas Reiterer, 3° in 10 ore, 23 minuti e 16 secondi.

Andreas Reiterer in prima posizione al cancelletto di La Peule
Il claim della collezione Fujitrail

SCARPA Quantix SF

Scarpa lancia Quantix SF, la nuova scarpetta per l'arrampicata del brand Trevigiano orientata alla performance, al comfort e alla precisione. È versatile, potente, precisa poiché studiata nel dettaglio: Quantix SF è il modello all round perfetto da portare in falesia e su vie lunghe, adatto su tutti i tipi di roccia.

La tecnologia Single Frame sostiene il piede dal basso come una mano, consentendo un'eccellente precisione mantenendo una flessibilità dinamica. Ha una forma neutra con una leggera inclinazione della zona delle dita verso il basso ed una posizione arcuata dell’alluce medio/alta, con un'intersuola dinamica Flexan su 3⁄4 della lunghezza per un'eccellente tenuta su tutti gli stili di arrampicata. La tomaia multi pannello è realizzata in microfibra Lorenzi a doppio strato e il pannello della zona dell’alluce in alcantara. Il vantaggio della scarpa si rintraccia soprattutto nel fatto che non ci sono interruzioni di costruzione e dunque si adatta perfettamente alla dinamica dei movimenti del piede. Il sistema PAF distribuisce poi la pressione in modo uniforme sulla zona del tallone evitando la pressione sul tendine di Achille. Inoltre, la suola Vibram su tutta la lunghezza 3,5 mm XS Grip 2 con supporto per l’arco, offre la massima aderenza e stabilità. Il prezzo consigliato al pubblico è di 149,00€.

www.scarpa.net

HIGHLIGHTS

  • Potente, versatile e precisa.
  • Una scarpa eccellente per tutte le discipline di

    arrampicata su roccia o plastica.

  • Consigliato per l'arrampicata tecnica su una ampia

    tipologia di appigli.

STYLE APPLICATION

  • Sport Climbing ★★★★★
  • Bouldering ★★★★
  • Multi-Pitch ★★
  • Indoor ★★★
SCARPA_QUANTIX SF WOMAN_Aqu-Blk_1 (1)
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Tecnica presenta Sulfur, la nuova scarpa da avvicinamento

Per la stagione SS23 Tecnica presenta Sulfur, la nuova scarpa da avvicinamento veloce dedicata ai professionisti della montagna e ai climber competenti, equipaggiata con la nuova tecnologia AST-ADAPTIVE SHAPE TECHNOLOGY.

Le scarpe da tech approach sono un ossimoro. Devono garantire tutta la precisione e il grip necessari per arrampicare sulle vie normali, per salire una ferrata, o ancora per ravanare fuori dai sentieri battuti fino all’attacco di una falesia o di una grande parete. Ma allo stesso tempo devono essere confortevoli e agili per tutto l’arco della giornata, come sanno bene le guide di montagna. “In passato, la sfida rappresentata dalle scarpe da avvicinamento è stata affrontata secondo una strategia di compromesso, cercando un punto di equilibrio tra caratteristiche opposte - spiega Adriano Rossato, outdoor footwear manager Tecnica - Io stesso sono una guida di montagna, e conosco bene il dilemma di dover scegliere tra una scarpa scomoda ma precisa in arrampicata, e una scarpa più confortevole ma meno affidabile quando accompagno i clienti. Con la Sulfur abbiamo lavorato a una soluzione senza compromessi, ingegnerizzando soluzioni di design e tecnologie come la nuova Adaptive Shape Technology per ottenere un preciso fit da arrampicata, e avere allo stesso tempo il massimo livello di confort grazie al sostegno offerto dalla innovativa struttura di supporto dell’intersuola”


Precisione da arrampicata

La tomaia della Sulfur è stata sagomata attorno a una forma per calzature anatomica, sviluppata e utilizzata in esclusiva da Tecnica per ottenere una calzata precisa e avvolgente. Il risultato è che la Sulfur veste come un guanto già come esce dalla scatola, con un eccellente sostegno dell’avampiede e del tallone che garantisce un supporto stabile anche sui terreni più tecnici."Ogni piede ha una forma diversa, questo è un dato di fatto - continua Adriano Rossato - A partire dalla stagione estiva 2023 introduciamo la nuova tecnologia AST, Adaptive Shape Technology, che unisce insieme diversi ingredienti innovativi. Attraverso l'integrazione di schiume memory adattive in EVA di diverse densità con inserti termoplastici preformati e un plantare Ortholite, la Sulfur ha una costruzione anatomica del sottopiede senza concorrenti, che si adatta perfettamente alla forma di ogni piede". Inoltre, l'allacciatura che si estende sull'avampiede fino all'area delle dita, consente una regolazione che migliora il livello di precisione dell'appoggio e la bordatura per quando si arrampica sul ripido.

Struttura di supporto dell'intersuola

Il segreto nascosto nella nuova Sulfur è l'innovativa placca Edge Frame sviluppata dal team di ricerca e sviluppo di Tecnica, posizionata a contatto con l'intersuola, con cui lavora in sinergia. Realizzato in TPU, un elastomero termoplastico ad alte prestazioni, l'innovativo Edge Frame presente una combinazione accuratamente congeniata di nervature longitudinali che garantiscono durezza e rigidità torsionale alla punta e al mesopiede, e forature trasversali che favoriscono la flessione nell'area del metatarso. Il risultato è di fornire alla Sulfur per offrire la rigidità e ils upporto di una scarpa da arrampicata, consentendo allo stesso tempo la confortevole flessibilità di una scarpa da escursionismo durante la rollata."Il nuovo Edge Plate appoggia su una intersuola anatomica in EVA a doppia densità e alto rimbalzo - aggiunge Adriano Rossato - L'area a maggiore densità, posizionata dal mesopiede alla punta, garantisce rigidità torsionale e stabilità del flex, aggiungendo ulteriore supporto alla tecnologia Edge Frame. Sotto il tallone, abbiamo utilizzato una mescola in EVA del 10% più morbida, che assicura una migliore ammortizzazione e adattabilità al suolo, per un comfort ottimale durante la camminata".I nfine, il profilo rocker del pacchetto intersuola e suola della Sulfur è stato accuratamente messo a punto per favorire una transizione più fluida dal tallone alla punta, per percorrere distanze maggiori con un livello di comfort più elevato

Caratteristiche tecniche premium

Nella nuova Sulfur sono stati ingegnerizzati molteplici soluzioni tecniche per esaltare la precisione in arrampicata e le caratteristiche funzionali allo stato dell'arte di questa scarpa da avvicinamento veloce:

- La suola in mescola Vibram® Megagrip™ offre un’aderenza impareggiabile sia su superfici asciutte che bagnate. Questa mescola è la migliore della categoria in termini di durata e aderenza al terreno. Il design multi direzionale del battistrada garantisce una trazione efficace sui terreni misti e in condizioni variabili;

- La punta della suola Vibram della Sulfur ha una zona piatta tipica delle scarpe da arrampicata, per offrire un appoggio preciso e una tenuta efficace in punta e sul bordo quando si affrontano i passaggi più ripidi sui placche, sporgenze e appigli;

- Al centro della suola Vibram®, sotto l'arco plantare, sono presenti dei piccoli tasselli che assicurano una efficace aderenza su creste scivolose, bordi rialzati, e su pioli e scale delle vie ferrate;

- Il leggero bordo in gomma posizionato sulla punta e sulla parte laterale e mediale della scarpa fornisce protezione e resistenza all'abrasione da massi, rocce e ghiaioni;

- La Sulfur è equipaggiata di una robusta asola posteriore che aiuta a infilare le scarpe e consente anche un aggancio rapido e sicuro sul retro del proprio imbrago mentre si arrampica con le scarpette;

- Le versioni GTX della Sulfur sono foderati con la membrana impermeabile e traspirante Gore-Tex® Extended Comfort, per mantenere i piedi asciutti e comodi tutto il giorno, 365 giorni all’anno.La nuova Sulfur include due soluzioni per la tomaia, in pelle scamosciata da 1,5 mm oppure in tessuto balistico, entrambe disponibili in versione GTX con fodera Gore-Tex®.

La scarpa sarà disponibile dalla primavera 2023, in versioni e colorazioni specifiche sia da uomo sia da donna, per un totale di diciotto varianti


ORTOVOX lancia protACT Academy Lab

PROTACT è la nuova piattaforma multimediale lanciata da ORTOVOX che si pone come obiettivo rendere più sostenibili gli sport di montagna, attraverso un percorso interattivo di informazione e sensibilizzazione studiato per analizzare le abitudini e l'impronta ambientale di chi pratica outdoor. All'interno del percorso, strutturato in  4 capitoli, vengono affrontati i temi principali che influenzano il nostro impatto sulla natura che ci circonda quando facciamo sport: La mobilità, la consapevolezza e l'informazione, il consumo responsabile, la cura e la riparazione. 

«Sappiamo di essere parte del problema, ma sappiamo anche che possiamo essere parte della soluzione. È tempo di andare oltre la realizzazione di prodotti solidali e sostenibili. È necessario far sì che la rivoluzione accada. Il nostro compito è quello di diventare un modello da seguire e una fonte d’ispirazione per la community degli sport di montagna. Questo è il ragionamento alla base del nuovo protACT LAB: l’obiettivo della piattaforma è proteggere ciò che amiamo»

Christian Schneidermeier, Ortovox CEO

protACT LAB è online dal 23/05/2022 ed è consultabile visitando la pagina web https://www.ortovox.com/it/protact-academy-lab/. I diversi capitoli contengono tutorial multimediali per incentivare il cambiamento con piccoli accorgimenti e per mobilitare il potenziale dell’intera comunità alpinistica. In questo modo protACT LAB mostra le svariate possibilità che ognuno di noi ha per mettersi in discussione e cambiare il proprio comportamento quando pratica sport di montagna.

Mobilità

Sono 13 i miliardi di chilometri che gli 1,4 milioni di membri dell’Associazione Alpina Tedesca percorrono in auto – ogni stagione. Questa cifra rende lampante quanto margine di miglioramento ci sia ancora e quanto forte potrebbe essere l’impatto se ognuno di noi decidesse di cambiare le proprie abitudini e di spostarsi in modo sostenibile. Il capitolo “Mobilità” illustra gli effetti dell’alpinismo sul paesaggio montano: mentre scalano, gli alpinisti consumano 3.494 kg di CO₂ all’anno, il che equivale allo scioglimento di 10,5 m² di ghiaccio artico. Circa 2.600 kg di questi sono dovuti agli spostamenti da e verso la montagna. È fondamentale quindi cambiare il nostro modo di muoverci, perché è così facendo che possiamo fare davvero la differenza. Questo capitolo presenta dei semplicissimi tool e delle iniziative mirate che aiutano a scegliere la strada giusta. Nella convinzione che, se sommati, i nostri passi possano avere un impatto significativo.

Consapevole in montagna

Collezionare like o esperienze? In che misura la community di appassionati di sport di montagna contribuisce al sovraffollamento dei parcheggi e dei sentieri delle singole località montane postando le proprie avventure sui social media? Quali potrebbero essere le alternative valide? Il capitolo “Consapevole in montagna" incoraggia la riflessione e propone nuove vie. In più mostra degli aspetti curiosi della montagna, che vanno ben oltre i like e i record: solo sulle nostre montagne, per esempio, crescono circa 4.500 specie di piante. L’acqua del ruscello limpido può essere bevuta? Qual è la differenza tra tracce e impronte? Quando inizia a trottare la volpe?

Consumo consapevole

Fino al 10% delle emissioni globali di CO₂ è riconducibile all’industria tessile, una percentuale che supera anche quella del trasporto aereo e marittimo. La community degli alpinisti ha quindi un potere enorme. Ogni anno, solo in Germania finiscono nella spazzatura circa 400.000 tonnellate di tessuti. La percentuale di tessuti biologici negli armadi tedeschi è in media inferiore all’1%. La produzione di cotone determina almeno il 20% dell’utilizzo di pesticidi a livello mondiale: tutte queste cifre ci spiazzano e devono far riflettere. Il capitolo “Consumo consapevole” chiarisce alcuni punti della giungla delle etichette e incoraggia a optare per degli acquisti alternativi.

Cura & riparazione 

Con poche e semplici mosse, che chiunque può imparare a fare, è possibile riparare molti dei piccoli danni ai capi d’abbigliamento e all’equipaggiamento da montagna: un contributo importante per un uso sostenibile delle attrezzature. Quando la cura è adeguata, la vita di un prodotto può allungarsi notevolmente. Si tratta di un accorgimento importante, visto che circa il 40% dei tessuti nuovi rimane più o meno inutilizzato. Dal lavaggio corretto di un hardshell (quanta elettricità consuma in realtà una lavatrice a 60 °C rispetto a un lavaggio a 30 °C?) alla rimozione dei pallini, il capitolo contiene numerosi consigli sulla manutenzione e sulla riparazione dei capi. In modo giocoso e coinvolgente, i video tutorial offrono soluzioni semplici per prendersi cura dell’attrezzatura, dalla riparazione delle zip alla pulizia delle chiusure in velcro fino alla cucitura di piccoli fori.


ORTOVOX: SICUREZZA E FORMAZIONE

Come quasi nessun’altra realtà del settore dell’outdoor, Ortovox, l’azienda con sede a sud di Monaco di Baviera specializzata negli sport alpini, è sinonimo di sicurezza in montagna. Dal 1980 Ortovox protegge gli alpinisti con i suoi apparecchi di ricerca in valanga e dal 1988 propone abbigliamento funzionale che protegge dalle intemperie. Nel 2008, con il lancio della Safety Academy, è stato creato un programma di formazione online e offline. Nel corso degli anni l’obiettivo non è mai cambiato: proteggere gli alpinisti e la montagna stessa. Già nel 2017 Ortovox ha deciso di puntare alla neutralità climatica da raggiungere entro il 2024 – e il traguardo è ora molto vicino. A spingere Ortovox a lanciare la piattaforma multimediale protACT LAB sono stati gli effetti sempre più drastici dei cambiamenti climatici. protACT LAB è una raccolta di informazioni e al contempo una fonte di ispirazione dedicata alla community degli appassionati di sport di montagna. Lo scopo della nuova piattaforma è quello di rendere gli sport alpini più sostenibili e socialmente responsabili. Come riparare i capi d’abbigliamento? Come raggiungere la montagna in modo più sostenibile, senza grandi sforzi? Che impatto ha l’alpinismo sul cambiamento climatico? Oltre a suggerimenti concreti e a quelli che chiamiamo “mountain hacks”, protACT Lab raccoglie le sconvolgenti cifre legate ai cambiamenti climatici e attraverso una serie di storie e di ritratti, che spaziano dalla climber Lena Müller alla scienza dell’acqua e delle piante, mira a far riflettere e a sostenere il cambiamento.