PETZL Legend Tour - Il ghiaccio dell'Ovest
Torna il Petzl Legend Tour Italia, con un docufilm alla scoperta delle cascate di ghiaccio nelle valli piemontesi
Tra le selvagge valli dell'arco alpino occidentale il team di Petzl Italia è andato a incontrare i protagonisti di una vera e propria rivoluzione, quella che sul finire degli anni settanta portò alla nascita dell'arrampicata su ghiaccio in Italia. La genesi del cascatismo ricorda quella dell'arrampicata sportiva, la voglia di spingere sempre più avanti i propri limiti e le tecniche dell'alpinismo è la stessa onda che portò alle grandi imprese su roccia, trasportandole in un terreno invernale ancora inesplorato sotto il punto di vista della verticalità. E, quando si parla di questi concetti, un nome spicca più degli altri: quello di Gian Carlo Grassi. Il viaggio non può quindi che partire dalla Val di Susa, dove l'alpinista nacque e mosse i primi passi sul terreno montano che diventò in breve campo di gioco preferito e rifugio dove evadere nei momenti più duri. Insieme ai personaggi che hanno affiancato Grassi nella sua crescita e nelle sue imprese, troviamo ad accompagnarci in questa esplorazione storica l'atleta Federica Mingolla, che in questa puntata del Legend Tour ci regala un assaggio di alcune cascate storiche che oggi sono punto di riferimento per il Ghiaccio dell'Ovest: L'altro Volto del Pianeta, in Valle Argentera e il cascatone del Rouit in val Troncea. Dalle valli torinesi si percorre a ritroso la storia della piolet-traction, fino a terminare la spedizione in Val Varaita, dove nel 1977 Romero Isaia e Piero Marchisio riuscirono, inconsapevoli del valore di quell'impresa, a salire per la prima volta nella storia il sottile nastro ghiacciato della cascata Ciucchinel.
Il film è disponibile dal 21 dicembre sul canale Youtube Petzl Sport, al seguente link:
PETZL LEGEND TOUR - IL GHIACCIO DELL'OVEST
https://youtu.be/1NIqWlPiS5o
Skialper Archive / Ortles Friends, fidarsi & affidarsi
Gabriel Tschurtschenthaler soffre di un disturbo degenerativo
della vista, così per salire in vetta ha creato una cordata
perfetta con le Guide Vittorio Messini e Matthias Wurzer.
Che è arrivata sul Cerro Torre e sulla cresta Hintergrat.
Testo di Elena Casolaro, foto di Damiano Levati/Storyteller Labs
Radice a sinistra. avverte Vittorio, in testa alla cordata. Gabriel segue le indicazioni, spostandosi a destra, e Matthias lo osserva da vicino, affinché eviti ogni ostacolo. I tre alpinisti procedono in cresta, muovendosi tra canaloni ghiacciati e camini di roccia e avvicinandosi alla vetta un metro alla volta. Potrebbe sembrare una cordata come tante, ma Gabriel è affetto fin da piccolo da un disturbo degenerativo della vista, e dell’ambiente che lo circonda distingue solo immagini sfocate. Se nasci in Alta Pusteria, in montagna ci devi andare per forza: non c’è molto altro da fare. Così Gabriel Tschurtschenthaler, altoatesino classe 1988, inizia da bambino a scorrazzare per creste e prati. Verso i 15-16 anni, le sue facoltà visive cominciano a diminuire lentamente, dandogli il tempo per fare ciò che gli viene naturale: cercare un modo per continuare a fare alpinismo. Il suo modo ha un nome e un cognome, anzi due, quelli di Vittorio Messini e Matthias Wurzer, entrambi Guide alpine.
I tre si conoscono scalando su ghiaccio e il loro rapporto è fin da subito qualcosa di più di quello Guida-cliente. Iniziano ad andare in giro insieme, diventano amici e progettano vette da conquistare. A uno viene un’idea, oppure spesso tutti e tre hanno già in testa la stessa montagna. Si informano e cercano la via più adatta alle loro esigenze, magari che sia stata già ripetuta da Matthias o Vittorio e che lasci la possibilità di calarsi in discesa. La stessa cosa che farebbe una cordata normale, con qualche accortezza in più e la massima concentrazione da mantenere per tutta la durata dell’ascensione, evitando anche il minimo inciampo. Ognuno si fida degli altri, oltre che di se stesso, e questo è il vero punto di forza della squadra. Gli altri sensi di Gabriel compensano le mancanze della vista: si muove affidandosi al suo equilibrio, alle sensazioni trasmesse dalle piante dei piedi e alle indicazioni minuziose dei compagni, con cui si intende al volo. Così riesce a trovare le giuste prese per le mani o i migliori appoggi per i piedi, a conficcare le punte di piccozze e ramponi nel ghiaccio e a scegliere il percorso più sicuro su cui camminare. Gabriel ha inoltre grande consapevolezza del proprio movimento nello spazio e distingue chiaramente un tratto di roccia solida da uno sfasciume, indovinando il momento preciso in cui accorciare il passo o cambiare direzione.
Oggi essere autosufficienti e bastare a se stessi sono considerati i massimi valori a cui aspirare: farcela da soli, senza chiedere l’aiuto di nessuno. Quando domando a Gabriel cosa si prova a riconoscere di essere completamente dipendenti dagli altri in questo contesto, risponde che non gli è mai piaciuto fare affidamento su qualcuno, per lui farcela da solo è sempre stato un grande obiettivo. Ma a un certo punto ha dovuto ammettere di non poter continuare a fare certe cose, senza aiuto. Aveva solo due scelte: accettarlo, o mollare. Inutile dire che l’alpinista altoatesino non si è arreso, ha scelto di affidarsi ai suoi amici e continuare ad andare in montagna. Matthias e Vittorio sono i suoi occhi e anche loro, descrivendo con precisione qualcosa che Gabriel non può vedere, ottengono una prospettiva nuova sulla montagna. Tutto questo ha un piacevole effetto collaterale: l’assoluta fiducia che si costruisce tra i tre amici vetta dopo vetta e che è forse più importante della salita stessa.
Le imprese di Gabriel riflettono la sua determinazione: nel dicembre 2021, vola in Patagonia per provare a raggiungere la vetta del Cerro Torre insieme a Matthias e Vittorio, da un’idea di quest’ultimo. Una montagna iconica e che pone molte sfide, prima fra tutte l’avvicinamento: la base della via dista dall’ultimo paese 40 chilometri, di cui buona parte su ghiacciaio e il resto su roccia. Quando i tre riescono a raggiungere la base della parete, rimangono da affrontare le difficoltà. dell’arrampicata: impiegano due ore e mezza solo per salire l’ultimo tiro della via. Per questo, una volta conquistata la cumbre, la prima sensazione provata da Gabriel è il sollievo per esserci arrivati tutti interi. Poco dopo, la necessità di rimandare l’esultanza e rimanere concentrati: la discesa è, infatti, lunga e la vetta è solo a metà strada. Ma l’avventura patagonica non fa che affiatare la cordata e alimentarne la fame di nuove imprese. Così lo scorso aprile troviamo i tre alpinisti sull’Ortles, la cima più alta dell’Alto Adige, la stessa che Gabriel guardava da bambino col naso all'insù. Proprio per questo ci vuole andare: arrivare in vetta alla maggiore tra le montagne di casa, è qualcosa che sente di dover fare. La via scelta è la cresta Hintergrat, spesso esposta e con tratti di roccia friabile che per Gabriel rappresentano la maggiore insidia. I tre procedono seguendo uno schema ben preciso: quando Vittorio sale da primo, avverte gli altri due di ogni ostacolo, mentre Matthias sta alle spalle di Gabriel, seguendone ogni mossa. Viceversa, quando . Matthias a guidare la cordata. Così, i tre conquistano i 3.905 metri della vetta. La giornata è limpida e il panorama in cima all’Ortles lascia senza fiato, mille picchi bianchi che bucano le nuvole e si allungano verso il cielo. Gabriel sente il vento sul viso, l’odore della neve che fonde, il calore del sole e la grandezza del vuoto tutto intorno a sé. Sembrava impossibile, ma ci ha creduto e ce l’ha fatta. Tocca la croce di vetta, abbraccia gli amici e gli sembra quasi di riuscire a vederlo, il panorama.
L'OUTFIT DI GABRIEL, VITTORIO E MATTHIAS
Gabriel, Vittorio e Matthias durante le loro ascensioni non si possono permettere distrazioni, neanche quelle derivanti da un abbigliamento meno che perfetto. Per questo hanno scelto la collezione Ortles di Salewa, una linea in vendita da questo mese, basata su funzionalità ed essenzialità. Giacca e pantaloni Ortles 3L GTX Pro Stretch hanno svolto egregiamente il loro dovere sia sul Cerro Torre, sia sull’Ortles, Gabriel si ritiene pienamente soddisfatto: «Ho sempre la stessa giacca e non voglio cambiarla». Si tratta di prodotti pensati per l’alpinismo invernale più tecnico e le cascate di ghiaccio, realizzati per adattarsi a qualsiasi sfida. «La giacca hardshell, dal taglio ampio, lascia sufficiente gioco per un abbigliamento a più strati - indispensabile in inverno - e dona un senso di comfort senza costrizione» commenta Vittorio. La giacca (650 euro) è costruita in Gore-Tex Pro a tre strati, per una maggiore resistenza del tessuto all’abrasione. Troviamo due diverse tecnologie di Gore-Tex: gli inserti ergonomici Gore-Tex Pro Stretch, strategicamente posizionati in corrispondenza delle spalle e dei gomiti, lasciano tutta la libertà di movimento necessaria per l’alpinismo e l’arrampicata. Nelle aree esposte, invece, si è puntato sulla protezione dalle intemperie e la resistenza all’abrasione con la tecnologia Gore-Tex Pro Most Rugged, che assicura isolamento e durevolezza. Il capo presenta inoltre ampie tasche anteriori, che consentono di accedere al dispositivo ARTVA senza spogliarsi. Il cappuccio è regolabile e, grazie al soffietto nascosto sul retro, può essere utilizzato con e senza casco. Per quanto riguarda i pantaloni hardshell (550 euro), anche questi sono molto protettivi, impermeabili e traspiranti. Il design segue l’anatomia del corpo per lasciare le gambe libere di muoversi e le zip laterali permettono la massima ventilazione. Nei pantaloni, gli inserti in Gore-Tex Pro Stretch sono posizionati sulle ginocchia, in vita e sulla seduta. La parte inferiore della gamba è costruita per adattarsi agli scarponi da alpinismo e da scialpinismo e l’inserto elasticizzato permette di regolare l’ampiezza dell’orlo, così da evitare che i ramponi si impiglino. All’interno della collezione troviamo anche Ortles Ascent Mid GTX, uno scarpone da alpinismo leggero e funzionale che accetta ramponi semi-automatici. Vittorio lo utilizza per lunghe giornate su roccia e ghiaccio in alta quota e ne è entusiasta: «Una scarpa che non perde comodità nemmeno durante le uscite più lunghe e intense e che convince grazie all’ottimo grip e alla sicurezza che trasmette a ogni passo, senza limitare la mobilità. Un mix riuscitissimo, perfetto sia per noi Guide, che per le persone che si affidano a noi». Ortles Ascent Mid GTX adotta una suola Vibram con inserto per l’arrampicata, tomaia in robusta pelle da 2,2 mm, abbinata a una membrana Gore-Tex Insulated Comfort, che mantiene il piede caldo e asciutto anche in inverno. L’Ankle Protector System (APS) sulla caviglia aumenta la stabilità e la tenuta della tomaia; un supporto in più, che si rivela prezioso per proteggere dagli infortuni durante i lunghi tour in alta montagna, quando le discese danno fondo alle ultime riserve di energia. Pesa 850 gr e costa 370 euro. La combo perfetta è con lo zaino Ortles Guide 35L, studiato sulle esigenze di chi pratica alpinismo in inverno e deve attrezzarsi per affrontare uscite di più giorni, che comprendano anche passaggi di arrampicata. Compatto e leggero (1.280 gr), ha chiusura rolltop, attacco magnetico per la corda, scomparto per la pala e la sonda, fascia lombare separabile, doppio attacco per la piccozza, cerniera 3-way per un accesso rapido e completo allo scomparto principale. Il sistema di trasporto Salewa Dry Back Contact riduce l’area di contatto dello zaino con la schiena, garantendo una migliore circolazione dell’aria. Costa 190 euro ed è disponibile anche nella versione da 45 litri.
Julbo Pair Of Kings kickoff
Quando uno dei brand con il migliore know how sul mercato sceglie di collaborare con due dei più forti sciatori al mondo, il risultato non può essere altro che un grande successo
Ci troviamo a Zermatt, la location scelta dal team Julbo per il lancio della nuova Cyclon Reactive «Pair of Kings», la prima maschera da sci foto-cromatica 0-4 sul mercato, con special make-up in collaborazione con due atleti di fama mondiale: il freerider Sam Anthamatten (che qui è di casa) e il freestyler Antti Ollila, direttamente da Rovaniemi. La presentazione della grande novità dell'azienda francese avviene in un cinema dal gusto post industriale nel centro del paesino, dove vengono proiettati alcuni film che raccontano le imprese dei due King presenti in sala. Le immagini delle discese folli in Alaska e dei trick impossibili tra le gobbe lapponi non fanno altro che fomentare la voglia di testare il prodotto, che a quanto pare porterà una grande innovazione nel mondo dell'ottica per la montagna in inverno.
Cyclon Reactive 0-4 è più di una semplice maschera, è la sintesi della ricerca della perfezione. Una all in one che unisce il know how di un brand con anni di esperienza nel settore alle necessità dell'utilizzatore, in un prodotto essenziale ed unico nel suo genere. Che ci si trovi in Finlandia, dove per diversi mesi l'anno i praticanti sono costretti a sciare nell'oscurità più totale, o nel Vallese, dove nelle giornate di sole serve la massima protezione disponibile, Cyclon Reactive è quello che serve.
Durante il nostro soggiorno ai piedi del Cervino abbiamo avuto modo di testare la reattività della transizione e la qualità della lente in diverse situazioni, dai cambi di luce in pista (qui la lente rossa e l'ampio campo visivo proiettano letteralmente in un mondo a 4K) alle condizioni di scarsa luminosità di una grotta glaciale, fino a concludere la giornata con una discesa al chiaro di luna, dove la trasparenza della lente virata al livello 0 ci ha permesso di sciare anche senza frontale accesa.
Visto che non ci emozioniamo facilmente e sappiamo bene come qualsiasi maschera possa funzionare benissimo quando c'è il sole, non ci siamo limitati ad una recensione di primo pelo ma abbiamo voluto aspettare di poterla provare anche nella condizione incubo di ogni sciatore: la nebbia densa come pannacotta. Per tale motivo la scorsa settimana ci siamo recati nel Cuneese, in una giornata di neve fitta e visibilità estremamente ridotta e... che dire, anche in questo caso la lente è stata all'altezza delle aspettative.
Rispetto alle classiche lenti gialle, la dominante rossa accentua i contrasti ed i cambi di pendenza sono più facilmente individuabili, senza considerare il fatto che, come è capitato a noi, in caso di cambio meteo e comparsa di alcuni timidi raggi di sole, la maschera è in grado di adattarsi molto rapidamente evitando così di lasciarci senza un'adeguata protezione o di dover portare nello zaino un occhiale di ricambio.
Insomma, in tanti anni di test di prodotti di questa categoria, possiamo affermare di aver avuto l'onore di testare in anteprima uno dei migliori prodotti mai visti sul mercato.
Trovate Cyclon Reactive 0-4 in vendita all'onestissmo prezzo consigliato di 184,95€ su julbo.com e presso rivenditori autorizzati
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Kästle presenta la linea touring TX
La linea touring TX di Kästle: sci leggeri in salita con prestazioni imbattibili in discesa
TX LINE
TX identifica la linea da scialpinismo più leggera di Kästle ed è sinonimo di prestazioni senza eguali. Grazie all'innovativa costruzione in carbonio e fibra di vetro con Dual o Progressive Rise, forniscono leggerezza in salita e massima stabilità e galleggiamento in discesa. Non sono sci da principianti, il brand mette subito in chiaro che per utilizzare questi modelli è necessaria una buona dose di esperienza e preparazione fisica. La linea TX si identifica in quattro prodotti per tutti i gusti: TX77, TX87, TX93 e TX103.
TX UP LINE
Con l'introduzione della linea TX UP, Kästle ha ampliato la gamma nel segmento touring con modelli specificamente pensati per la prestazione sciistica. Leggermente più pesanti dei fratelli TX, sono più facili da girare e offrono più comfort grazie alla struttura solida, che li rende adatti agli sciatori che preferiscono sacrificare qualche grammo in favore del divertimento in discesa. Sono disponibili in due varianti: TX87 UP e TX 93 UP.
TX VOGUE LINE
Una linea pensata per le donne, con una costruzione in fibra di vetro e carbonio e la tecnologia Progressive Rise. Perfetto per le sciatrici che cercano leggerezza in salita e prestazione in discesa, in uno sci allround con struttura semi-cap e legno di pawlonia/pioppo.
I prodotti Kästle sono distribuiti in Italia da Panorama Sport Diffusion, per informazioni su rivenditori e disponibilità prodotti www.panoramadiffusion.it
Nuovi zaini da neve Camelbak
Camelbak lancia la nuova linea di zaini da neve dedicati a sci, snowboard, scialpinismo ed escursionismo in montagna
Camelbak, l'azienda leader mondiale nel settore dei prodotti per l'idratazione ha presentato a ISPO 2022 la nuova collezione di zaini dedicata alle attività su neve. Progettati per resistere agli attrezzi metallici taglienti e dotati di sistemi intelligenti per organizzare e trasportare l'equipaggiamento invernale (pala, sonda, ramponi etc...), i nuovi prodotti sono tutti waterproof e ovviamente mantengono la peculiarità del brand: la predisposizione all'utilizzo con sacca idrica. Le capacità di carico vanno da 20 a 1 litro, dotati di default di sacca idrica Crux da 2 L, il cui tubo viene mantenuto isolato dal freddo grazie ad un sistema di cinghie e spallacci termoisolanti Therminator, per renderla utilizzabile anche sotto zero senza lo spiacevole rischio che il liquido si ghiacci al suo interno.
SNOBLAST
Esterno in materiale SnowShield, interno con capienza di 20 litri per contenere tutto il necessario per una giornata sulla neve, oltre che alloggiare la sacca idrica Crux da 2 litri. La tripla zip facilita l'accesso a tutto gli oggetti contenuti nello zaino. Lo zaino è dotato infine di cinghie per trasportare sci e tavola.
Peso: 1010g ; prezzo al pubblico: 129,99€
POWDERHOUND 12
Vincitore di un ISPO Award nella categoria Equipment, il nuovo zaino Powderhound 12 è l'ideale per lo ski-fitness o le giornate di impianti con brevi tratti di skin-up. Anch'esso dotato di cinghie porta sci o tavola e spazio per equipaggiamento di emergenza, è dotato di sistema Lift Access che permette di accedere facilmente agli oggetti più importanti senza dover aprire tutto lo zaino tra una discesa e l'altra.
Peso: 850g ; prezzo al pubblico: 119,99€
ZOID
Il più piccolo della famiglia, pensato per gli sciatori minimal che vogliono avere con se solo lo stretto indispensabile senza rinunciare all'idratazione. Il meccanismo di sgancio rapido dello spallaccio è espressamente progettato per facilitare le risalite in seggiovia e accedere rapidamente al contenuto interno
Peso: 510g ; prezzo al pubblico: 99,99€
I prodotti sono già disponibili online sul sito camelbak.eu e presso i rivenditori autorizzati.
Merino, la soluzione di Oxyburn per combattere il freddo
Massima termoregolazione e traspirazione nella nuova linea del marchio italiano, acquistabile su oxyburn.it e nei punti vendita specializzati
Una fibra 100% naturale, biodegradabile, rinnovabile e proveniente da filature mulesing free, che salvaguardano la qualità dei modelli e la salute delle pecore. È la lana Merino la protagonista della nuova linea di Oxyburn, il marchio italiano di underwear tecnico nato per accompagnare, con la sua versatilità, tutte le passioni sportive anche nella stagione invernale.
Gli innovativi prodotti si dimostrano isolanti, preservando il calore corporeo per mantenere la temperatura stabile, ma al tempo stesso naturalmente traspiranti, assicurando una consistenza confortevole e leggera. Essendo molto più fine rispetto alla comune lana, risulta particolarmente gradevole al tatto e capace di ridurre irritazioni e possibili allergie.
La caratteristica della fibra di lana merino, che prende il nome dalle pecore Merino presenti soprattutto in Australia e in Nuova Zelanda, è quella di sostenere estremi cambiamenti di temperatura avvolgendo il corpo nella totale morbidezza. In assoluto la più pregiata al mondo, costituisce, inoltre, un valido aiuto nel prevenire i dolori articolari e nell’attutire le vibrazioni muscolari.
CAPI ISOLANTI E TRASPIRANTI
La maglia a maniche corte unisex Perform è progettata per adattarsi a tutte le necessità, unendo la tecnologia senza cuciture con la qualità unica della lana Merino. Il capo offre un isolamento ideale per un uso ad alta intensità in condizioni climatiche differenti, prendendosi cura della traspirabilità e dell’eliminazione del sudore in eccesso. Con la stessa struttura le due varianti della linea, la maglia girocollo a maniche lunghe Coverage e il lupetto con zip Fleece. I pantaloni lunghi Swoosh sono ottimi per difendere dagli urti la zona del corpo più in movimento durante la corsa, ovvero le gambe, rispondendo alla necessaria dinamicità senza provocare abrasioni da frizione.
PIEDI E MANI CALDI E PROTETTI
L’elevata percentuale di lana Merino attribuisce alla calza Thermo Ski un notevole potere riscaldante per piedi sempre caldi durante la performance. La sua struttura a densità differenziate garantisce perfetta vestibilità e protezione. Touch, in media compressione, abbrevia il tempo di recupero della tonicità muscolare e accelera lo smaltimento dell’acido lattico, dimostrandosi adatta per il recovery.
A corredo della linea anche i guanti Hurry morbidi e caldi, dal tessuto resistente ed elastico e dal design antiscivolo nell’interno del palmo, mentre la punta dell’indice è touch screen. Per una maggiore aderenza, il modello Dense presenta un palmo rinforzato grazie a inserti in gel sulle dita per aumentare il grip. Per chi soffrisse ulteriormente il freddo, i guanti Stuffed integrano uno strato interno in pile con l’esterno antivento e idrorepellente.
SCARPA Golden Gate ATR GTX
Scarpa Presenta GOLDEN GATE ATR GTX, la novità FW 22/23 per medie e lunghe distanze, ideale su terreni off-road misti, compresi i tratti asfaltati. Questo modello è molto versatile e ben si adatta ad atleti di qualsiasi peso e dal differente livello di esperienza, che cercano una scarpa affidabile e comoda per i propri allenamenti quotidiani, anche nelle condizioni di bagnato grazie all’applicazione del lining GORE-TEX Invisible Fit che rende questa scarpa impermeabile e traspirante.
SCHEDA TECNICA GOLDEN GATE ATR GTX
- Taglie: 39 - 46 (con 1⁄2 taglia) + 47 - 48 (senza 1⁄2 taglie)
- Colorazioni: Orange – Black, Petrol – Orange, Black – Azure, Anthracide - Lime
- Tomaia: Fabric + Film + Microfiber
- Fodera: Gore-Tex Invisible Fit
- Suola: Presa® TRN-02
- Stack: Heel 27 mm / Toe 23 mm Drop 4 mm
- Peso: 305 g (taglia 42
La Sportiva TX2 Evo e la nuova tecnologia Resole Platform
Resole Platform è la nuova tecnologia brevettata da La Sportiva che permette una risuolatura facile, veloce e senza alcun compromesso nelle performance della calzatura
Nel 2022 La Sportiva ha mosso un ulteriore passo nel suo percorso di sostenibilità con l'introduzione di Resole Platform, la prima tecnologia al mondo che permette una completa e sicura risuolatura delle calzature d'avvicinamento. Fin dal 1928, anno di fondazione di La Sportiva, la risuolatura è sempre stata parte della cultura dell’azienda trentina e tutti i suoi prodotti delle linee Mountaineering e Climbing vengono studiati e realizzati con l'ottica di poter allungare il loro ciclo di vita tramite la sostituzione del battistrada una volta che questo risulta consumato.
La cultura della risuolatura è da sempre uno dei pilastri di La Sportiva e l'introduzione di Resole Platform e TX2 Evo sono il miglior modo per celebrare l'apertura di questa pratica artigianale anche nel mondo delle calzature d'approach.
Questa innovazione favorisce un percorso di educazione e sensibilizzazione nel consumatore, il quale può continuare ad utilizzare la calzatura che ben si è adattata al proprio piede ed evitare di sostituire un prodotto usato, ma ancora in buone condizioni, e quindi ridurre la propria impronta ambientale.
TX2 Evo è il modello più leggero della gamma Approach di La Sportiva, sviluppato in Val di Fiemme per soddisfare le esigenze dei climber di tutto il mondo. Realizzata utilizzando un'elevata percentuale di componenti riciclate e grazie all'implementazione della tecnologia Resole Platform, TX2 Evo risulta essere un prodotto unico nel panorama outdoor.
L'eccezionale grip e precisione in fase di arrampicata sono garantiti dall'utilizzo della mescola Vibram® IdroGrip e dall'ampia Climbing Zone che caratterizza il battistrada. La tomaia in Knit, realizzata utilizzando filato 100% riciclato, garantisce grande comfort e una calzata tecnica e precisa grazie all'assenza di cuciture e alla linguella integrata. Il sistema di allacciatura si ispira all'iconico modello Mythos e garantisce un fit tecnico e preciso utilizzando lacci 100% riciclati.
La risuolatura di questo modello è un servizio offerto da tutti i risuolatori autorizzati della rete ufficiale di La Sportiva. Il programma di risuolatura La Sportiva prevede un'attenta scelta e selezione di laboratori altamente specializzati. Ogni artigiano viene istruito direttamente dall'azienda trentina e rifornito con tutti i pezzi di ricambio originali appositamente studiati per una perfetta rigenerazione dei prodotti.
Il prezzo di listino è di 149,00€ e a questo link trovate tutte le informazioni legate alla Resole Platform: La Sportiva Tx2 Evo
Wherever The Trail Takes You - Asics
“Wherever the trail takes you” è il nuovo corto di Asics dedicato al trail e segue il percorso di tre runner che grazie a questa avventura hanno esplorato luoghi, incontrato persone e vissuto esperienze indimenticabili
https://www.youtube.com/watch?v=c91zVxuN-jw
Asics presenta il suo nuovo corto dedicato al trail, registrato tra le Alpi austriache e il Ghiacciaio Dachstein: “Wherever the trail takes you”. Prendendo ispirazione dall’ultima campagna trail del brand, il film esplora il percorso di tre runner, uniti dallo spirito del trail running che coinvolge positivamente mente e corpo.
3 Trail Runners. 3 Percorsi. 3 Storie uniche.
I tre protagonisti del corto sono Holly Rush, Sonny Peart e Pol Puig Collderram e ci accompagnano nel loro personale viaggio nel trail running, sottolineando quanto il loro corpo e la loro mente abbiamo sperimentato una sensazione di “leggerezza” grazie alla corsa e all’immersione nella natura.
Per Sonny Peart (UK) il trail lo ha condotto sulla strada dell’attivismo, fondando la community Black Trail Runners per incoraggiare e fare crescere il movimento del trail running tra le persone di colore. «È molto importante che vedano persone con cui immedesimarsi sui media, su come lo sport viene rappresentato dai brand, come eventi e gare vengono presentate».
Mentre per Pol Puig Collderram (Spagna), il trail running lo ha portato a incontrare una community dove un sentiero e un paio di scarpe da corsa sono sufficienti per entrare in contatto: «Anche se non parliamo la stessa lingua, condividiamo la stessa passione per la corsa, che ci permette di scoprire nuovi luoghi. Penso che questo crei una connessione istantanea».
Su un tracciato leggermente differente, Holly Rush (UK) è stata atleta professionista nella corsa su strada prima di scoprire il trail. Da quando ha cominciato a correre off road ha girato tutto il mondo, dal Nepal a Chamonix, Spagna e UK. «Amo scoprire nuovi posti e immergermi nella natura, amo i boschi e le montagne mi fanno sentire viva».
ASICS CCC Experience @ UTMB
UTMB non è solo una gara. Nemmeno un evento di trail running, nel senso stretto della definizione. È un'occasione unica e imperdibile di conoscere un mondo fatto di emozioni, di fatica, di sudore, di lacrime, di tifo sfrenato, di urla, di applausi. È quel momento dell’anno in cui, da tutto il mondo, migliaia di atleti, appassionati e fan confluiscono in un unico posto magico: Chamonix, alle pendici del Monte Bianco. L’aria che si respira tra le vie del villaggio, appositamente allestito per l’evento, è particolare. Non si tratta solo di competizione, ma di condivisione, energia allo stato puro. Gli atleti non sono uno contro l’altro, sono compagni di viaggio, lo staff non è composto da allenatori ma da persone, amici e parenti, che hanno il compito di supportare e dare energia ai corridori. UTMB è una settimana di festa, un’esperienza che si può comprendere a fondo solo vivendola.
Ad attenderci a Chamonix c’è il Team Asics al completo. Gli atleti del brand giapponese sono impegnati nelle diverse competizioni che da lunedì 22 agosto si disputano sui tracciati appositamente predisposti dallo staff UTMB. Tra i presenti spiccano i nomi di Andreas Reiterer, Claudia Tremps, Sissi Cussot, Nuria Gil, Benoit Girondel e molti altri runner di livello della squadra, che si contraddistinguono per le numerose vittorie nei circuiti ultra euroepei. All’interno dell’Asics House, situata appena fuori dal centro del paese, conosciamo i volti dietro allo sviluppo della nuova collezione Fujitrail che, come anticipa il nome, è appositamente concepita per il trail running su media e lunga distanza.
«Lavorare a stretto contatto con gli atleti permette di creare prodotti funzionali e orientati alle reali necessità di un runner - afferma Andreas Moll, Product Marketing Director - eliminando il superfluo ed ascoltando i feedback di chi utilizza il nostro marchio quotidianamente abbiamo la possibilità di ottenere prodotti estremamente performanti che si adattano ad un utilizzo prolungato in condizioni che in molti potrebbero definire estreme».
Effettivamente, pensando all'intensità del gesto atletico necessario durante una competizione come UTMB, in cui si corre per centinaia di chilometri di giorno e di notte, col sole e con la pioggia, affrontando dislivelli che arrivano fino a 9000 metri d+, l’utilizzo di prodotti di alto livello diventa un elemento fondamentale per portare a termine il percorso.
Il Trail running rappresenta circa il 20% del mercato globale dei prodotti da running, percentuale in continua crescita negli ultimi anni. Gli investimenti dei brand in ricerca e sviluppo, le nuove tecnologie e la possibilità di lavorare a braccetto con gli utilizzatori permettono una continua innovazione orientata alla performance ad al comfort, caratteristiche che nell’ultra trail devo andare necessariamente di pari passo.
FUJI TRAIL COLLECTION
«La scelta dell’UTMB come momento per presentare la nuova collezione Fujitrail non è stata casuale» racconta Magdalena Gassebner, Product Marketing Specialist «Un evento del genere è l’occasione perfetta per raccontare dei prodotti estremamente tecnici che possano soddisfare i bisogni di chi partecipa a questa tipologia di competizione».
Protagonista indiscussa della collezione, che si compone di tutti gli elementi necessari per affrontare un ultra-trail, è la nuova scarpa Fuji Lite 3, che abbiamo avuto il piacere di testare durante l'evento. Una scarpa estremamente ammortizzata, stabile e leggera (210g), che vanta tra le tante caratteristiche una costruzione realizzata con alta percentuale di materiali riciclati. La tomaia in Openmesh traspirante ed elasiticizzata garantisce un’ottima fasciatura del piede, l’ammortizzazione Flytefoam, realizzata con nano-fibre di cellulosa, fornisce protezione e proietta la falcata in avanti con estrema reattività. La suola AsicsGrip infine dona al prodotto un’ottima trazione su superfici asciutte e bagnate, dal fango alla roccia. Appena calzata la scarpa sembra leggermente instabile lateralmente, ma una volta che si prende confidenza con l’appoggio la sensazione scompare per lasciare spazio all’incredibile piacevolezza di un rimbalzo morbidissimo.
CCC: COURMAYEUR-CHAMPEX-CHAMONIX
La CCC è la sorella minore dell'UTMB, una 100km con 6100m d+ che attraversa Italia, Svizzera e Francia costeggiando a nord il massiccio del Monte Bianco. Una gara per nulla semplice, in cui dosare le energie è fondamentale per arrivare al traguardo sulle proprie gambe. Abbiamo seguito la competizione a bordo dell'Asics Van, incontrando gli atleti nei punti di ristoro principali. In una competizione del genere la strategia è tutto: capire come e dove ci si può concedere di spingere di più, dove invece è meglio rilassarsi. Saper ascoltare il proprio corpo e soprattutto riuscire a gestire la stanchezza mentalmente, in una corsa che per i più veloci dura poco meno di 10h con il cancelletto di chiusura a 26 ore.
La pioggia ha accompagnato gli atleti per la maggior parte del percorso, aumentando la difficoltà tecnica della gara e minando la resistenza psicologica dei partecipanti. Nonostante il meteo avverso nulla ha potuto fermare un indomabile Petter Engdahl, che non solo si è classificato primo ma ha anche stabilito un nuovo tempo record per la gara, 9 ore, 53 minuti e 2 secondi. Alle sue spalle Jonathan Albon ha lottato per mantenere il secondo posto, minacciato dal fortissimo italiano del team Asics, Andreas Reiterer, che lo ha superato poco dopo Vallorcine rimanendo al secondo posto fino alla vetta della Tête aux Vents. Qui Albon ha trovato il giusto ritmo per superare l'italiano nella discesa de La Flégère, mantenendo la sua posizione fino al traguardo, che ha tagliato in 10 ore, 16 minuti e 7 secondi, 7 minuti prima di Andreas Reiterer, 3° in 10 ore, 23 minuti e 16 secondi.
SCARPA Quantix SF
Scarpa lancia Quantix SF, la nuova scarpetta per l'arrampicata del brand Trevigiano orientata alla performance, al comfort e alla precisione. È versatile, potente, precisa poiché studiata nel dettaglio: Quantix SF è il modello all round perfetto da portare in falesia e su vie lunghe, adatto su tutti i tipi di roccia.
La tecnologia Single Frame sostiene il piede dal basso come una mano, consentendo un'eccellente precisione mantenendo una flessibilità dinamica. Ha una forma neutra con una leggera inclinazione della zona delle dita verso il basso ed una posizione arcuata dell’alluce medio/alta, con un'intersuola dinamica Flexan su 3⁄4 della lunghezza per un'eccellente tenuta su tutti gli stili di arrampicata. La tomaia multi pannello è realizzata in microfibra Lorenzi a doppio strato e il pannello della zona dell’alluce in alcantara. Il vantaggio della scarpa si rintraccia soprattutto nel fatto che non ci sono interruzioni di costruzione e dunque si adatta perfettamente alla dinamica dei movimenti del piede. Il sistema PAF distribuisce poi la pressione in modo uniforme sulla zona del tallone evitando la pressione sul tendine di Achille. Inoltre, la suola Vibram su tutta la lunghezza 3,5 mm XS Grip 2 con supporto per l’arco, offre la massima aderenza e stabilità. Il prezzo consigliato al pubblico è di 149,00€.
HIGHLIGHTS
- Potente, versatile e precisa.
- Una scarpa eccellente per tutte le discipline di
arrampicata su roccia o plastica.
- Consigliato per l'arrampicata tecnica su una ampia
tipologia di appigli.
STYLE APPLICATION
- Sport Climbing ★★★★★
- Bouldering ★★★★
- Multi-Pitch ★★
- Indoor ★★★
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Tecnica presenta Sulfur, la nuova scarpa da avvicinamento
Per la stagione SS23 Tecnica presenta Sulfur, la nuova scarpa da avvicinamento veloce dedicata ai professionisti della montagna e ai climber competenti, equipaggiata con la nuova tecnologia AST-ADAPTIVE SHAPE TECHNOLOGY.
Le scarpe da tech approach sono un ossimoro. Devono garantire tutta la precisione e il grip necessari per arrampicare sulle vie normali, per salire una ferrata, o ancora per ravanare fuori dai sentieri battuti fino all’attacco di una falesia o di una grande parete. Ma allo stesso tempo devono essere confortevoli e agili per tutto l’arco della giornata, come sanno bene le guide di montagna. “In passato, la sfida rappresentata dalle scarpe da avvicinamento è stata affrontata secondo una strategia di compromesso, cercando un punto di equilibrio tra caratteristiche opposte - spiega Adriano Rossato, outdoor footwear manager Tecnica - Io stesso sono una guida di montagna, e conosco bene il dilemma di dover scegliere tra una scarpa scomoda ma precisa in arrampicata, e una scarpa più confortevole ma meno affidabile quando accompagno i clienti. Con la Sulfur abbiamo lavorato a una soluzione senza compromessi, ingegnerizzando soluzioni di design e tecnologie come la nuova Adaptive Shape Technology per ottenere un preciso fit da arrampicata, e avere allo stesso tempo il massimo livello di confort grazie al sostegno offerto dalla innovativa struttura di supporto dell’intersuola”
Precisione da arrampicata
La tomaia della Sulfur è stata sagomata attorno a una forma per calzature anatomica, sviluppata e utilizzata in esclusiva da Tecnica per ottenere una calzata precisa e avvolgente. Il risultato è che la Sulfur veste come un guanto già come esce dalla scatola, con un eccellente sostegno dell’avampiede e del tallone che garantisce un supporto stabile anche sui terreni più tecnici."Ogni piede ha una forma diversa, questo è un dato di fatto - continua Adriano Rossato - A partire dalla stagione estiva 2023 introduciamo la nuova tecnologia AST, Adaptive Shape Technology, che unisce insieme diversi ingredienti innovativi. Attraverso l'integrazione di schiume memory adattive in EVA di diverse densità con inserti termoplastici preformati e un plantare Ortholite, la Sulfur ha una costruzione anatomica del sottopiede senza concorrenti, che si adatta perfettamente alla forma di ogni piede". Inoltre, l'allacciatura che si estende sull'avampiede fino all'area delle dita, consente una regolazione che migliora il livello di precisione dell'appoggio e la bordatura per quando si arrampica sul ripido.
Struttura di supporto dell'intersuola
Il segreto nascosto nella nuova Sulfur è l'innovativa placca Edge Frame sviluppata dal team di ricerca e sviluppo di Tecnica, posizionata a contatto con l'intersuola, con cui lavora in sinergia. Realizzato in TPU, un elastomero termoplastico ad alte prestazioni, l'innovativo Edge Frame presente una combinazione accuratamente congeniata di nervature longitudinali che garantiscono durezza e rigidità torsionale alla punta e al mesopiede, e forature trasversali che favoriscono la flessione nell'area del metatarso. Il risultato è di fornire alla Sulfur per offrire la rigidità e ils upporto di una scarpa da arrampicata, consentendo allo stesso tempo la confortevole flessibilità di una scarpa da escursionismo durante la rollata."Il nuovo Edge Plate appoggia su una intersuola anatomica in EVA a doppia densità e alto rimbalzo - aggiunge Adriano Rossato - L'area a maggiore densità, posizionata dal mesopiede alla punta, garantisce rigidità torsionale e stabilità del flex, aggiungendo ulteriore supporto alla tecnologia Edge Frame. Sotto il tallone, abbiamo utilizzato una mescola in EVA del 10% più morbida, che assicura una migliore ammortizzazione e adattabilità al suolo, per un comfort ottimale durante la camminata".I nfine, il profilo rocker del pacchetto intersuola e suola della Sulfur è stato accuratamente messo a punto per favorire una transizione più fluida dal tallone alla punta, per percorrere distanze maggiori con un livello di comfort più elevato
Caratteristiche tecniche premium
Nella nuova Sulfur sono stati ingegnerizzati molteplici soluzioni tecniche per esaltare la precisione in arrampicata e le caratteristiche funzionali allo stato dell'arte di questa scarpa da avvicinamento veloce:
- La suola in mescola Vibram® Megagrip™ offre un’aderenza impareggiabile sia su superfici asciutte che bagnate. Questa mescola è la migliore della categoria in termini di durata e aderenza al terreno. Il design multi direzionale del battistrada garantisce una trazione efficace sui terreni misti e in condizioni variabili;
- La punta della suola Vibram della Sulfur ha una zona piatta tipica delle scarpe da arrampicata, per offrire un appoggio preciso e una tenuta efficace in punta e sul bordo quando si affrontano i passaggi più ripidi sui placche, sporgenze e appigli;
- Al centro della suola Vibram®, sotto l'arco plantare, sono presenti dei piccoli tasselli che assicurano una efficace aderenza su creste scivolose, bordi rialzati, e su pioli e scale delle vie ferrate;
- Il leggero bordo in gomma posizionato sulla punta e sulla parte laterale e mediale della scarpa fornisce protezione e resistenza all'abrasione da massi, rocce e ghiaioni;
- La Sulfur è equipaggiata di una robusta asola posteriore che aiuta a infilare le scarpe e consente anche un aggancio rapido e sicuro sul retro del proprio imbrago mentre si arrampica con le scarpette;
- Le versioni GTX della Sulfur sono foderati con la membrana impermeabile e traspirante Gore-Tex® Extended Comfort, per mantenere i piedi asciutti e comodi tutto il giorno, 365 giorni all’anno.La nuova Sulfur include due soluzioni per la tomaia, in pelle scamosciata da 1,5 mm oppure in tessuto balistico, entrambe disponibili in versione GTX con fodera Gore-Tex®.
La scarpa sarà disponibile dalla primavera 2023, in versioni e colorazioni specifiche sia da uomo sia da donna, per un totale di diciotto varianti