Il design circolare di Polartec e North Face
Dopo trent'anni di collaborazione nasce il nuovo progetto Circular Design
Da quando The North Face ha lanciato il suo iconico Denali Fleece nel 1988, Polartec® e The North Face sono sempre state unite, un po’ come due gambe in un monosci. Oggi, più di trent’anni dopo, le due aziende continuano a collaborare sul nuovo progetto di The North Face: Circular Design.
Dopo un attento studio sul design, The North Face ha trovato un modo per produrre i suoi pile iconici utilizzando materiali riciclati – e li ha progettati per essere riciclati di nuovo alla fine del loro ciclo di vita.
Oggi, Polartec è orgogliosa di fornire a The North Face tessuto in pile riciclato al 100% per la linea Alpine Polartec®, la prima delle collezioni Circular Design del brand.
Nell’autunno del 2022, The North Face ha lanciato la collezione Alpine Polartec®, la prima linea Circular Design, pensata sia per uomini che per donne. Prodotta con materiali riciclati e studiata per poter essere nuovamente riciclata, la collezione mantiene l’aspetto, la sensazione e la funzionalità dei suoi capi fleece più iconici, applicando allo stesso modo i principi di design circolare.
Per facilitare il processo di riciclo, The North Face ha ulteriormente migliorato la propria politica di recupero con il nuovo Renewed Takeback Program. I clienti possono lasciare i propri capi usati in un negozio al dettaglio oppure in un outlet e The North Face darà ai prodotti una seconda vita.
I vestiti vengono controllati, lavati e riparati, se necessario. In base alla loro condizione, i capi potranno essere rivenduti, riciclati o donati. Qualsiasi sia il capo d’abbigliamento che porterete, ogni prodotto è destinato a vivere un’altra vita dopo quella passata sui sentieri!
https://www.youtube.com/watch?v=ON-hWephHSk
É arrivata ALTRA Lone Peak 7
L'iconico prodotto del brand statunitense evolve e arriva alla sua settima versione
Non c’è dubbio che la Lone Peak 7 sia la scarpa icona di Altra, quella da cui è nato tutto. E la settima edizione, da qualche settimana nei negozi, raccoglie l’eredità di quel modello, adattandolo ai tempi.
Sembra meno estrema, pur mantenendo il drop zero, come tutte le altre, ma a prima vista è sicuramente più strutturata della 6. A cambiare sono soprattutto la tomaia e la linguetta, decisamente più imbottite. Rimane invariata l’altezza da terra di 25 mm e sale leggermente la lancetta della bilancia, da 300 a 314 gr.
L’intersuola è la collaudata EGO e la suola MaxTrac, che però è stata in parte ridisegnata in funzione del grip. Non ci resta che metterla ai piedi per i test della nostra Outdoor Guide.
Lone Peak 7 costa 160 euro. altrarunning.eu
ALTRA presenta la nuova famiglia Lone Peak
La rinomata collezione da trail/hiking del brand americano continua ad espandersi con i nuovi modelli All WTHR Low, Mid e Hiker 2
Altra, azienda statunitense leader nel settore della calzata a pianta larga, rinnova anche quest'anno la sua offerta legata al mondo trail/hiking con l'inserimento nella collezione di tre nuovi modelli destinati a diventare un must per chi ricerca il giusto compromesso tra comfort e prestazione.
I prodotti della linea Lone Peak sono concepiti per utilizzo in montagna durante escursioni su uno o più giorni, in qualsiasi condizione meteo, ma si adattano perfettamente anche alla quotidianità grazie all'incredibile fit estremamente comodo e mai stressante per la pianta del piede.
LONE PEAK HIKER 2
Che sia un trekking sui sentieri più difficili o una serata in compagnia di amici, Lone Peak Hiker 2 ti accompagnerà ovunque ti porti lo spirito di avventura. Più leggera rispetto alla V1 e con una tomaia rivisitata per un look moderno, unisce comfort e stile per partire alla scoperta dei sentieri e delle strade di città. La pianta veste la classica Original Footshape Fit Altra, che unita all'intersuola Altra EGO fornisce il massimo della comodità mentre la suola MaxTrac garantisce ottima presa su terreni irregolari. La scarpa perfetta per ogni situazione, con un peso di soli 362g.
LONE PEAK ALL-WTHR
Il supporto ideale per le giornate più intense: Lone Peak All WTHR unisce le caratteristiche di una scarpa da trail al supporto di uno scarpone da trekking, mantenendo un peso estremamente contenuto (428 g nella versione mid e 374 g nella versione low). Le caratteristiche strutturali di fit, suola e intersuola sono le stesse della versione Hike, mentre i materiali sono più leggeri e orientati al fast hiking. Un prodotto ideale per i percorsi più lunghi che si adatta perfettamente anche a qualche chilometro di corsa in natura, la scarpa all in one che potrebbe svoltare le vostre giornate in montagna.
I prodotti della collezione Lone Peak Family di Altra sono disponibili online a questo link e presso migliori rivenditori autorizzati.
Il progetto di SCARPA e Politecnico di Torino
L'azienda veneta si appoggerà al Politecnico di Torino per realizzare un progetto di studio triennale sull'analisi dell'isolamento termico degli scarponi per alpinismo
É di pochi giorni fa la notizia della collaborazione tra SCARPA e Politecnico di Torino, un progetto a tre anni che ha l'obiettivo di definire un modello scientifico che indaghi l'analisi dell'isolamento termico degli scarponi da alpinismo. Lo studio, mai realizzato prima nell'industria calzaturiera, punta a definire una scala di valutazione del comfort termico in condizioni estreme che permetta di realizzare calzature ancora più sicure e performanti.
A questo scopo è stato attivato un dottorato di ricerca con borsa finanziata al 50% dall'azienda e al 50% dal Ministero dell'Università e della Ricerca, che si concluderà nel 2025, esaurita la fase di test pilota, le successive fasi serviranno per la costruzione di un modello attraverso sofisticati software e nuovi test sul campo, identificando così una scala di performance per scarponi da alpinismo, che attualmente non esiste, in grado di definirne le prestazioni al variare dei materiali utilizzati e delle condizioni ambientali nelle quali questi vengono utilizzati.
«Fino ad oggi nessuno aveva mai pensato di realizzare dei test scientifici per misurare la capacità di isolamento del piede in alta montagna, poiché l’industria si è sempre basata su prove empiriche, esperienze sul campo e conoscenza storica – sottolinea Francesco Favilli, Brand Manager di SCARPA - Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino avremo a disposizione dati scientifici precisi e reali, con i quali potremo arricchire il nostro know-how in fase di progettazione dei nuovi prodotti. Performance ed eccellenza sono i valori in cui crede la nostra azienda e questo progetto conferma la vocazione di SCARPA alla continua ricerca e innovazione».
TOPO e la terza generazione di Ultraventure
Arriva anche in Italia la V3 del modello ideale per gli amanti dell'off road e della camminata su sterrato
Topo Athletic inaugura il 2023 con il lancio della terza edizione del best seller Ultraventure. Ultraventure 3 è il prodotto perfetto per chi cerca il giusto equilibrio tra comfort e ammortizzazione, per un utilizzo su lunghe distanze in allenamento quotidiano o per le ultramaratone su terreni da lievi a moderati.
Tra le novità il modello presenta una tomaia in mesh ingegnerizzato traspirante realizzata per il 30% in materiali riciclati che mantiene il piede fresco e al sicuro; una punta più larga (caratteristica distintiva del brand) e un'altezza da terra incrementata a 35mm, che forniscono comfort e ulteriore protezione e cushoning sotto al piede. Ultraventure 3 è infatti la scarpa più ammortizzata della collezione off road del marchio americano, grazie all'utilizzo di un'intersuola in ZipFoam a doppia densità. La suola Vibram XS Trek EVO, con un design tutto nuovo, offre infine flessibilità e leggerezza mantenendo comunque l'ottimo grip che la contraddistingue.
Il prodotto pesa solo 278g in taglia 9US ed è disponibile ad un prezzo di listino di 190€ su topoathletic.it e nei punti vendita specializzati.
Aconcagua, un'altra vetta per Andrea Lanfri
L'alpinista toscano raggiunge la vetta della montagna più alta del Sud America, aggiungendo un'altro tassello al sui grande sogno
Di Andrea Lanfri e delle sue imprese abbiamo sentito parlare sempre più spesso nell'ultimo anno, in particolare dopo la grande impresa del maggio scorso con la conquista della vetta dell'Everest. Andrea è passato alla storia per la sua forza e determinazione. Colpito da una meningite con sepsi meningococcica nel 2015, ha subito diverse amputazioni che lo hanno privato delle gambe e di sette dita delle mani. Nonostante questa grande sfortuna ha scelto di non arrendersi, di continuare a lottare per dimostrare a se stesso e al mondo intero che nulla avrebbe potuto fermarlo, e nei giorni scorsi ha dato ancora una volta riprova di questa determinazione, arrivando per due volte nel giro di una settimana in vetta ai 6962 metri dell'Aconcagua, la montagna più alta del Sud America.
Perché la scelta di scalare la vetta due volte nell'arco di pochi giorni? Il 16 gennaio, dopo aver raggiunto il campo 3 lungo la Ruta Normal de los Pionieros, è partito per la cima ma le sue tracce si sono perse a quota 6745, probabilmente a causa della caduta del dispositivo GPS collocato nella tasca superiore dello zaino. Un lieve principio di congelamento alle mani gli ha inoltre impedito di testimoniare il suo arrivo in vetta con delle fotografie. É arrivato in cima, ma non ci sono prove che possano confermare l'impresa. Rientrato al campo base Andrea non ha avuto dubbi: «Le previsioni meteo per i giorni successivi erano ancora buone, quindi ho deciso di ritornare su, questa volta per scattare le foto a testimonianza certa della cima raggiunta. Non volevo che ci fossero dubbi su questa salita per me tanto bella e importante».
Sono bastati pochi giorni per recuperare le energie, sabato 21 gennaio Andrea si è rimesso lo zaino in spalla ed è ripartito alla volta della vetta, raggiunta dal campo 2 in sole nove ore. Stavolta l'impresa è inattaccabile e l'alpinista toscano può finalmente rientrare al campo base con le prove del successo.
«Questa è stata una sfida particolarmente impegnativa per me, perché l'ho portata a termine da solo e in autonomia - commenta Andrea - Sono un solitario per vocazione. Ho fatto altre scalate senza compagni accanto, ma questa era la prima volta che affrontavo da solo una spedizione in altissima quota. Al campo base ho utilizzato i servizi logistici offerti da un'agenzia, ma da lì in avanti ho voluto fare tutto in autonomia: il trasporto in quota di attrezzature e viveri, l'allestimento dei campi, la preparazione del cibo, ecc. È stata dura portare su tutto, ma soprattutto portarlo giù: sono sceso con con uno zaino megagalattico sulle spalle! Dura, durissima, ma sono proprio felice: questa spedizione è tutta farina del mio sacco, un'enorme soddisfazione!».
Con l'Aconcagua Lanfri è un passo più vicino alla realizzazione del suo sogno, la salita delle Seven Summit, le cime più alte dei sette continenti.
MILLET approda a Torino
Il rinomato brand francese inaugura il secondo monomarca in Italia dopo Bolzano, sottolineando l'importanza strategica di essere presenti sul territorio alpino
Millet punta all'Italia e lo fa in pompa magna con un nuovo monomarca nel pieno centro storico di Torino, città fondamentale per la posizione strategica, cuore pulsante delle attività outdoor in montagna.
All'inaugurazione hanno presenziato le Guide del Cervino, che da sempre collaborano con il marchio, sfilando per le vie in uniforme ufficiale. L'obiettivo per il brand francese è quello di essere sempre più vicini al consumatore e di entrare a far parte di un mercato (quello italiano) che era in stand-by da diverso tempo.
Il negozio, situato in via Gramsci 15, a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova, è disposto su due piani e al suo interno raggruppa tutta l'esperienza dei 100 anni di Millet, accompagnando l'utilizzatore in un'esperienza che tra trekking, arrampicata e alpinismo, ripercorre grazie a immagini e testi lo sviluppo del know how, costruito negli anni di esperienza anche grazie a grandi rappresentanti dell'alpinismo italiano come Bonatti e Messner, che furono ai loro tempi consulenti, sviluppatori e tester per alcuni prototipi del marchio.
Alle pareti i supporti comunicativi riportano i grandi nomi delle montagne locali, Monviso, Rocciamelone, Chaberton...e sono collegati da alcuni spezzoni di corda rossa che li unisce ripercorrendone la storia.
«Torino è una splendida città, la vicinanza alla Francia porta con se la certezza che qui il marchio sia già abbastanza conosciuto, anche grazie alla visibilità data dalle Guide valdostane. Per questo motivo abbiamo deciso di sceglierla come secondo punto di contatto in Italia» commenta Romain Millet, CEO dell'azienda «L'Italia è il punto chiave per la nostra strategia di marketing 2023/2024, avremo a breve il sito tradotto e stiamo lavorando ad una strategia di comunicazione specifica in grado di raccontare come i grandi alpinisti italiani siano stati degli ingranaggi fondamentali per il nostro sviluppo. Abbiamo una collezione con prodotti estremamente tecnici che si collocano perfettamente nel mercato, alcuni dei quali sono già conosciuti ed apprezzati dagli alpinisti, come per esempio gli zaini. Sono sicuro che grazie al continuo lavoro realizzato con il supporto e i feedback di chi la montagna la vive quotidianamente, come le guide e gli atleti, continueremo ad accrescere la qualità dei nostri prodotti».
Ultima grande novità per il 2023 è lo spazio che Millet ha voluto dedicare al trail running, con una nuova collezione SS in arrivo nei prossimi mesi.
SPIN ST, l'anteprima del nuovo modello SCARPA
Presentato alla prima edizione di Winter Business Days, Spin ST è il nuovo modello da trail running della collezione FW23/24 pensato per la massima performance su terreni fangosi
Tra le caratteristiche principali del nuovo modello dedicato al trail invernale, presentato lo scorso lunedì all'evento Winter Business Days a Ponte Di Legno, troviamo la reattività e la trazione sui terreni morbidi. Spin ST è leggera, resistente , ammortizzata e dinamica e con un fit ultra performante che avvolge perfettamente il piede, ed è concepita per brevi e medie distanze su terreni tecnici. La tomaia è in tessuto traspirante resistente all'abrasione, con un collarino che protegge la caviglia da ogni tipo di contatto esterno.
Le innovazioni principali introdotte nel modello sono due: La suola Fixion ST in Vibram Megagrip, con ben 37 tasselli da 7mm, pensata per garantire la massima trazione e frenata e, per la prima volta nel mondo del trail running, sarà presente il blocca lacci regolabile con tecnologia NBS-NEW Block System, un sistema brevettato di messa in tensione delle stringhe composto da due semplici elementi che lavorano in sincronia tra loro. Quest'ultimo sistema è stato ideato per evitare di dover intervenire sull'allacciatura durante l'allenamento o la competizione.
«SCARPA crede da sempre nell’innovazione di prodotti che possano offrire all’appassionato della corsa outdoor una calzatura affidabile per ogni condizione di utilizzo. La SPIN ST si colloca come elemento fondamentale nella nostra collezione “Trail Running”, perché va a completare l’offerta di coloro i quali si trovano a correre o a camminare nel fango, sulla neve morbida, o ovunque l’imperativo sia avere ai piedi la massima trazione. Un prodotto trasversale che abbraccia, oltre al Trail Running, mondi di grande tendenza come OCR/Spartan Race e Orienteering, coniugando in modo impeccabile durabilità e sostenibilità in quanto i materiali di mesh e del collarino sono riciclati al 45%» commenta Marco De Gasperi, brand manager di SCARPA.
SPIN ST
Colori disponibili:
Black – Azure
Dark Green-Lime
Russet Brown-Coral
Taglia:
M 38 - 46 (with ½ sizes) + 47 - 48 (no ½ sizes) W 36 - 43 (with ½ sizes)
Peso:
260 g (½ pair size 42) 210 g (½ pair size 38)
SCOTT supporta il Mysticfreeride Safety Camp
Una serie di weekend didattici sul tema sicurezza in montagna, accompagnati da Guide Alpine e Atleti alla scoperta dei dispositivi di sicurezza e dei metodi di ricerca e soccorso
Il progetto Mysticfreeride nasce nel 2009 con lo scopo di diffondere al pubblico le nozioni di base di sicurezza per la pratica del freeride, unendo alla conoscenza specifica delle Guide Alpine l'esperienza sul campo degli atleti che quotidianamente praticano lo sport e conoscono nel dettaglio il terreno di gioco in cui si muovono.
Per perseguire questo obiettivo sono stati organizzati una serie di weekend didattici durante i quali andare alla scoperta di alcuni tra i più bei comprensori sciistici delle alpi in compagnia delle Guide, per apprendere le principali metodologie di programmazione e azione in gruppo.
Durante il corso, rivolto a sciatori, snowboarder e alpinisti con buona tecnica acquisita in pista, i partecipanti avranno la possibilità di apprendere le nozioni di analisi del rischio per la valutazione del terreno e del manto nevoso, le procedure di autosoccorso in valanga, la ricerca con Artva e l'utilizzo di sonda e pala, oltre che una serie di nozioni tecniche di sci fuoripista.
Il primo appuntamento è per il prossimo weekend del 28/29 gennaio al Corvatsch e Diavolezza Lagalb, un vero e proprio paradiso del freeride con ampissime aree facilmente accessibili con gli impianti. Il calendario delle uscite per i weekend successivi è disponibile a questo link: MYSTICFREERIDE SAFETY CAMP.
Per tutti i possessori di scarponi, sci o zaino Airbag SCOTT è previsto uno sconto del 10% sull'iscrizione al Safety Camp Corvatsch Diavolezza.
SCARPA lancia Rush Polar GTX
Uno scarpone pensato per le ciaspolate e le escursioni sulla neve: pratico, confortevole e caldo
C'è un nuovo arrivato nella famiglia Rush, si chiama Rush Polar GTX ed è lo scarpone perfetto per chi vuole affrontare la montagna in inverno. Ideale per escursioni e ciaspolate, unisce il comfort di una scarpa versatile e dinamica come la Rush TRK al calore e all'impermeabilità di uno scarpone da neve.
La combinazione Goretex Duratherm e Primaloft Gold Insulation Eco garantisce la massima protezione contro il freddo, mentre la tomaia in pelle scamosciata a 3 ganci nella parte superiore assicura un ottimo sostegno alla caviglia senza generare fastidi e pressioni grazie al sistema 3D Autofit.
La suola Presa è realizzata in mescola SW (Supergum Winter) per maggiore adattabiltà al terreno e migliore aderenza su ghiaccio e neve e offre la tecnologia IKS (Interactive Kinetic System) che aiuta a ridurre l'affaticamento del piede, sostenendo in modo progressivo il peso del corpo durante le escursioni.
Il prodotto è disponibile online sul sito https://it.scarpa.com/ e presso i rivenditori autorizzati.
TABELLA TECNICA
Taglie: 36 - 46 (con 1⁄2 taglie) 47 - 48 (senza 1⁄2 taglie)
Tomaia: Suede idrorepellente 1,7-1,9 mm + Mesh Gore-Tex Insulated Comfort Footwear
Intersuola: P-Flex Lite
Suola: Presa® TRK-02
Peso: 680 g (taglia 42)
Alex Txikon e l'invernale al Manaslu
Il racconto dell'impresa dell'alpinista basco, la prima ascensione realizzata completamente in inverno
Lo scorso 6 gennaio Alex Txikon, ambassador di Ferrino, ha coronato il sogno a lungo inseguito, raggiungendo, senza utilizzo di bombole d'ossigeno, la vetta di 8.163 metri del Manaslu. Si tratta della seconda ascensione della montagna nella stagione più fredda. La prima era stata effettuata nel gennaio del 1984 dal team di scalatori polacchi composto da Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski, che però avevano cominciato le operazioni sulla montagna a fine autunno. Quella di Txikon e compagni è invece la prima ascensione realizzata completamente in inverno.
Alex era già entrato nella storia dell'alpinismo himalayano nel 2016, quando, in cordata con l'italiano Simone Moro e il pachistano Ali Sadpara, aveva raggiunto per primo in inverno la vetta del Nanga Parbat. Dopo di allora aveva tentato per ben due volte senza successo la salita del Manaslu, impresa che gli è riuscita quest'anno grazie anche al cambio di strategia, che ha consentito agli alpinisti di arrivare al Manaslu già acclimatati per l'altissima quota e pronti per sfruttare la prima occasione favorevole.
A fine dicembre il team ha allestito il campo base a 5000 metri e, guardando le previsioni meteo, ha scoperto che negli ultimi giorni dell'anno il vento sarebbe stato forte ma poi il tempo avrebbe cominciato a stabilizzarsi.
“Era l'occasione che stavamo aspettando. Così il 4 gennaio, abbiamo preso il materiale necessario e siamo saliti direttamente al campo 2, a 6400 metri. Abbiamo fatto circa 1500 metri di dislivello e la salita è stata molto dura a causa del vento, del freddo e di tutto il peso che avevamo sulle spalle. Quando siamo arrivati al C3 abbiamo pensato alla strategia da seguire. Dovevamo decidere se riposarci oppure attaccare direttamente la vetta. Non era una decisione facile, perché era ormai molto tardi e a quelle quote, d'inverno, più tempo trascorri all'aperto di notte più corri il rischio di patire congelamenti. Però eravamo lì e le condizioni meteorologiche erano buone. Era la nostra opportunità e dovevamo approfittarne!".
Alle 23, dopo neppure un'ora di riposo, Txikon e i compagni nepalesi sono quindi ripartiti verso la vetta, che hanno raggiunto alle 9,30 del 6 gennaio:
"È stata un'ascensione molto lunga, infinita! Quando abbiamo raggiunto il pinnacolo, a 7992 metri, prima della vetta principale, era già giorno. Abbiamo visto il luogo dove si fermano le spedizioni commerciali, ma, dalle foto analizzate prima della salita, sapevamo che la vera vetta era poco più in là, oltre una breve cresta. Il vertice del Manaslu è un posto molto stretto e non abbiamo potuto starci tutti assieme. Abbiamo salito e sceso la cresta uno alla volta, ma alla fine tutti gli scalatori del gruppo hanno raggiunto la cima. In seguito, abbiamo iniziato a scendere, il che è stato, senza dubbio, la parte più difficile della sfida. Alle 18 siamo arrivati tutti al campo base: devastati!".
Txikon e compagni hanno completato l'ascensione e la discesa in meno di 60 ore, un tempo record per la scalata su un 8.000 compiuta in inverno, e ciò nonostante le enormi difficoltà affrontate:
"È stata una delle esperienze più dure e pericolose della mia carriera professionistica e ci ha richiesto una forza fisica e mentale incredibile. Soprattutto nella prima parte la montagna era in condizioni peggiori di quanto pensassi. Le temperature sono scese fino a -45º, e le raffiche di vento hanno raggiunto i 50 km orari. È difficile per le persone farsi un'idea di cosa siano queste condizioni: anche l'acqua delle borracce che portavamo tra il petto e la tuta di piumino gelava, una cosa che non mi era mai accaduta prima!".
In questa storica impresa Ferrino è stato al fianco di Alex Txikon e compagni mettendo a disposizione le tende modello Colle Sud, utilizzate al campo base, e le tende d'alta quota Sbowbound 3 per i campi alti. Due prodotti di punta della linea Ferrino HighLab che, grazie ad un lavoro di costante ricerca, test e sviluppo, garantisce un continuo miglioramento delle attrezzature, ottimizzando le loro altissime prestazioni anche nelle condizioni dell’Himalaya in inverno, con venti fortissimi, nevicate intense e temperature di parecchi gradi sotto lo zero, come dimostrano le immagini dell'impresa di Alex.
Gli zaini utilizzati da Alex per la spedizione sono invece quelli della linea Instinct, ultraleggeri e costruiti in Dyneema® Composite Fabric, Cordura® Nylon e rinforzi in SuperFabric® per garantire un rapporto ottimale tra resistenza e leggerezza. Essenziali in ogni loro parte ma completi di ogni tipo di dotazione per l'alpinismo, sono dei veri all-around per la montagna.
Zaini Airbag, Il podcast di SCOTT
Una panoramica completa con Pietro Berbenni alla scoperta delle novità SCOTT
Pietro Berbenni, Product Manager di SCOTT Winter, ci porta alla scoperta della gamma di zaini airbag del brand con un podcast disponibile su Spotify. La novità indiscussa nel mondo della sicurezza è l'introduzione del sistema elettrico Alpride E2, montato sugli zaini della linea Patrol dai 20L ai 40L. Cosa cambia rispetto alla versione precedente di Alpride?
«La rivoluzione principale è soprattutto in termini di peso e ingombro del sistema all'interno della scocca zaino, mentre rimangono invariate caratteristiche tecniche del meccanismo in se. Il sistema elettrico permette tra i tanti vantaggi di testare più volte il sistema, per prendere confidenza e non trovarsi impreparati in caso di reale necessità».
Il prodotto di punta con cui Scott ha deciso di lanciare la nuova tecnologia è il Patrol Ultralight, uno zaino ultraleggero destinato a scialpinisti e freerider che permette di macinare dislivelli importanti in sicurezza, senza soffrire eccessivamente il peso sulle spalle. Patrol Ultralight, presentato in anteprima a ISPO è realizzato in Dyneema molto resistente performante, che permette di ridurre notevolmente il peso dello zaino rispetto al resto della linea in tessuto.
Per scoprire di più su zaini airbag Scott, Alpride E2 e Patrol Ultralight ascoltate il podcast a questo link:
ZAINI AIRBAG SCOTT - TECNOLOGIE E SPECIFICHE