New Balance Summit Unknown, verso nuovi confini
Parafrasando il nome, si potrebbe dire che è una scarpa che porta verso i confini sconosciuti della corsa in natura. Summit Unknown, la novità tra le novità New Balance nell’anno del lancio di Hierro v3 e Summit KOM, è una scarpa ricca di sorprese. Pensata per confrontarsi con modelli molto prestazionali come la Salomon S/Lab Sense, è figlia della fortunata Vazee Summit, arrivata alla seconda versione chiamata Summit Trail.

«Come la Vazee Summit, molto apprezzata per gare e runner cattivi, per sgasate veloci e relativamente corte, anche su terreni abbastanza tecnici, è una scarpa leggera e rapida, che darà soddisfazione a chi cerca la prestazione nei vertical, nelle skyrace e nei trail corti» dice Christian Modena, che ha utilizzato molto in gara la Vazee. Però… però Summit Unknown rappresenta un ulteriore step dell’evoluzione di questo fortunato modello.
La principale differenza è nell’intersuola, in schiuma REVLite, materiale che accentua la sensazione di cushioning, sicuramente migliore rispetto alle precedenti Vazee
(e naturalmente alla maggior parte delle concorrenti, che hanno nella secchezza la loro principale dote). «Summit Unknown è davvero reattiva e leggera, una bella scarpa, ma amplia leggermente il range di utilizzo del prodotto a qualche runner in più proprio grazie al migliore cushioning che la rende molto equilibrata» aggiunge Modena. Ecco, i confini sconosciuti della corsa in natura che si ampliano. Naturalmente più il runner è di livello, più potrà allungare le distanze, se si pensa che Modena ha utilizzato l’antenata di Unknown anche su distanze superiori alla maratona. Non c’è dubbio però che le distanze d’elezione del nuovo modello sono quelle delle skyrace o dei trail corti e che il livello di runner di riferimento vada dal top a quello di medio-alta classifica con una dinamica di corsa evoluta.

La suola ha chiodi da 4 millimetri ed è in una mescola abbastanza morbida e all terrain, che si comporta bene un po’ su tutte le superfici sulle quali abbiamo provato Summit Unknown. L’abbiamo portata al limite sull’anello di test della nostra Outdoor Guide, sopra Finalborgo, proprio dopo qualche giorno di pioggia, schizzandola di fango ma anche cercando di farla slittare sui liscissimi ciottoli delle antiche salite, ma non ha mai mostrato esitazioni. La forma dei chiodi non è diversa da Vazee, però cambia la disposizione in funzione della trazione e dell’equilibrio. A proteggere da sassi appuntiti un rock plate non troppo invasivo, che garantisce la giusta sensibilità. Novità, forse le più evidenti all’occhio, anche nella tomaia, ora in un materiale più leggero e flessibile, e nella protezione in punta, che prevede un bumper più resistente. La linguetta avvolge bene il collo del piede e garantisce una discreta protezione dall’entrata di sassolini o terra. «Nonostante un drop non da minimalista, di 10 millimetri, si ha la sensazione di correre bassi sul terreno, una impostazione che è garanzia di sensibilità e controllo» aggiunge Modena. S/Lab Sense e Spin…vengo a prendervi!
New Balance Summit Unknown
Peso: 244,5 gr (209,3 versione femminile)
Drop: 10 mm
Suola: mescola Hydroesion con chiodi da 4 mm
Intersuola: REVlite
Prezzo: 146,4 euro
www.newbalance.it

Ski Trans Alt Tirol
«Ho realizzato che la linea ideale correva giusto lungo il confine di quello che fino al secolo scorso era il Tirolo Asburgico, ovvero la regione più meridionale dell’immenso impero Austro-Ungarico. I primi ordinamenti che sanciscono l’estensione del territorio tirolese dal Lago di Garda fino alla zona montuosa del Kaisergebirge risalgono agli inizi del 1500: da quel tempo lontano, i confini del Tirolo storico rimasero pressoché invariati fino al termine della prima guerra mondiale, quando le province di Trento e Bolzano vennero annesse al Regno d’Italia». Ecco l’idea per una grande traversata all’insegna dello skialp di scoperta al centro di un grande reportage con le foto di Matteo Pavana che Skialper pubblica in esclusiva sul numero 118 di giugno-luglio.


I NUMERI - «Non volevo dare alcuna connotazione politica dell’iniziativa, ma questo collegamento dettato al contempo dalla geomorfologia e dalla storia mi è sembrato avere quasi un valore di messaggio universale, ovvero quello delle montagne come spazio d’unione, piuttosto che elemento di separazione come spesso si vorrebbe far credere» scrive Alessandro Beber. Le tappe in programma erano sette, per un totale di 21 giornate sugli sci su uno sviluppo di poco inferiore ai 400 chilometri. Lunghezza media delle tappe superiore ai 20 chilometri e dislivello tipo di 1.300 metri. Partenza in grande stile e dai connotati simbolici: direttamente con gli sci in spalla dal centro storico di Riva del Garda, un tempo estremo avamposto sud-occidentale della Mitteleuropa, e poi barca a vela per navigare sul ‘fiordo’ del Garda fino a Malcesine, dove la funivia del Monte Baldo ha portato Alessandro & co in quota, permettendo di calzare gli sci in direzione Monte Altissimo di Nago.


ITINERARIO - Sulla strada il Monte Bondone, il selvaggio Lagorai, le Dolomiti, con anche la Val Mezdì, le Vedrette di Ries, Picco dei Tre Signori, Großer Geiger e GroßVenediger, prima di scendere fino a Matrei e quindi a Lienz. «Col senno di poi, direi che meglio di così non poteva andare: al di là delle 14 giornate di bel tempo sulle 21 totali e delle ottime condizioni d’innevamento, la traversata è stata letteralmente al di sopra delle aspettative, e questo soprattutto grazie al fattore umano, ovvero la passione che tutti i partecipanti hanno messo in questa piccola grande sfida» conclude Beber.

Il nuovo consiglio del Comitato abruzzese
A L’Aquila assemblea elettiva del Comitato regionale abruzzese FISI. Presenti quasi la totalità degli sci club della regione: è stato confermato presidente per il prossimo quadriennio Angelo Ciminelli con 2.376 voti pari al 99.58%. Oltre al presidente sono stati eletti sette consiglieri laici, Andrea Mammarella (1685 voti), Arturo Como (1639), Emidio Sciullo (1471), Elvio Donati (1403), Nicolò Fisco (1376), Ezio Forlani (1230), Massimo Ferella (932), un consigliere tecnico, Carlo Bianchini (138) e due consiglieri atleti, Adolfo Lolli (224) e Elisabetta Cimnini (178). Infine un revisore dei conti, Venturino Di Corpo (2049).
Chi sono stati i più veloci nel fine settimana?
Consueta carrellata su alcune gare andate in scena nel fine settimana in Italia: come sempre vi rimandiamo al nostro calendario per consultare tutte le classifiche.
DOLOMITES SASLONG HALF MARATHON - Scenari ‘da urlo’, sottolineati da una splendida giornata di sole, sabato a Santa Cristina Val Gardena che ha incoronato vincitori i due altoatesini Alex Oberbacher e Petra Pircher. Un giro attorno al Sassolungo di 21 km e 900 metri di dislivello tra la Val Gardena e la Val di Fassa, con 400 runners a registrare il sold-out già una settimana prima. Gli organizzatori dell’ASV Gherdeina Runners per proporre un evento al top avevano infatti fissato il numero massimo a 400 atleti.
Alex Oberbacher è fuggito fin dai primi chilometri dopo il via da Monte Pana, lasciandosi dietro Daniele Felicetti e Georg Piazza, che nella discesa finale ha avuto ragione di Gianmarco Bazzoni, terzo per gran parte della gara ma finito poi 7°.
Tra le donne monologo di Petra Pircher, anche lei sgusciata via dalla morsa delle rivali dal primo chilometro. Nulla hanno potuto Sandra Stuefer ed Edeltraud Thaler, finite alle sue spalle.
LEDRO SKYRACE - Tappa trentino per La Sportiva Mountain Running Cup. Sul Senter dele Greste vittoria di Gil Pintarelli che taglia il traguardo di Mezzolago, 19 chilometri e 1610 metri di dislivello con il crono 1h53’03”; piazza d’onore per Martin Stofner (1h53’49”), terzo Andrea Debiasi (1h55’14”), quarto Andreas Reiterer, quinto Marco Leoni. Annelise Felderer ai aggiudica la gara rosa in 2h18’56”, precedendo Viktoria Piejak (2h25’34”) e Daniela Rota 2h28’03”); ai piedi del podio Elena Nicolini e Giulia Orlandi.

DOLOMITI EXTREME TRAIL - Sventola la bandiera svedese sulla sesta edizione della Dolomiti Extreme Trail. Nella gara della Val di Zoldo a imporsi è stato infatti Petter Restorp, primo nella 103 K: 103 chilometri di sviluppo per 7 mila metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo. Vigile del fuoco, classe 1977, svedese ma residente nella francese Chamonix, Restorp ha davvero impressionato: non solo per la vittoria ma per come la ha conquistata. In testa fin dai primi chilometri, dopo tre ore di gara ha sbagliato sentiero per poi ritornare su quello giusto. Scivolato dalla prima alla settima posizione, e persi oltre venti minuti non si è perso d'animo e chilometro dopo chilometro ha recuperato posizioni e minuti. Sul Monte Rite, ultima grande ascesa di giornata, Restorp ha messo nel mirino i due avversari che lo precedevano, il tedesco Matthias Dippacher e l'altoatesino Jimmy Pellegrini, per poi superarli nella successiva discesa. Negli ultimissimi chilometri, la situazione è rimasta incerta per poi sbloccarsi solo nel finale: sulla linea del traguardo di Forno (nuovo arrivo dopo che le prime cinque edizioni si concludevano a Pieve) a vincere è stato Restorp in 13h02'11”, con 3'37” di vantaggio su Dippacher e 6'10” su Pellegrini.
La prova femminile della 103 K ha visto il successo di Daniela Montelli: l'atleta emiliana ha portato a termine la propria fatica in 18h54’28, precedendo la polacca Magdalena Bien (20h54'22”) e un'altra italiana, Ileana Nogaro (20h59'59”).
SKYRACE ALTA VALTELLINA - Sigillo di Marco De Gasperi sui 21 km della Val Viola: 1h34’17” il suo tempo, davanti all’argentino Diego Simon (al traguardo in 1h40’38), con terzo Andrea Prandi (in 1h40’48). Sul podio rosa prima Ivana Iozzia in 1h53’26”, seconda Debora Benedetti (2h08’03”), terza Serena Gianola (2h10’39”).
MOLVENO LAKE RUNNING - Conferme e novità per la terza edizione che quest’anno ha fatto segnare il numero record di 600 iscritti. Sul percorso Long di 20,2 chilometri e 300 metri di dislivello, con partenza dal centro di Molveno e arrivo nel centro sportivo, hanno vinto i grandi favoriti della vigilia, i campioni in carica Emanuele Franceschini (Us Quercia) e Simonetta Menestrina (Atletica Trento), che hanno iscritto il proprio nome nell’albo d’oro della competizione rispettivamente per la seconda e la terza volta, mentre la Short di 11 chilometri è stata all’insegna dei volti nuovi, grazie ai successi di Giovanni Deromedi (Atletica Valli di Non e Sole) e Isabel Mattuzzi (Us Quercia).

Sion 2026, vince il no per i Giochi Olimpici
Sion e il Vallese dicono no ai Giochi Olimpici del 2026. Domenica era il giorno del referendum: il 54% ha bocciato la candidatura olimpica (e soprattutto il credito di 100 milioni di franchi…). A Sion città il no ha raggiunto il 60,1%, a Martigny il 61,2%. Dunque niente Giochi in Svizzera (che mancano dal 1948): il CIO ha già ratificato l’esito del referendum, annunciando con un comunicato che le procedure andranno avanti con le altre sei Nazioni, Italia, Austria, Canada, Giappone, Svezia e Turchia.
Tricolori a Saluzzo, Bernard Dematteis a segno nella gara di casa
Uno spettacolo i Tricolori a Saluzzo. Bello il tracciato tra il centro storico e i parchi privati delle ville della collina, tanto pubblico sul percorso e soprattutto all’arrivo in piazza Cavour, sfida tirate per il titolo. Nella gara di casa stoccata vincente di Bernard Dematteis (Corrintime) che si impone su Cesare Maestri (Atletica Valli Bergamasche Leffe) e il gemello Martin. Quindi Francesco Puppi, Jean Baptiste Simukeka, Alessandro Rambaldini, Dennis Bosire Kiyaka, Daniel Kipkirui Ngeno, Nadir Cavagna e Giulio Siometti. Sul podio Promesse Alberto Vender, Henri Aymonod e Matteo Bonzi.
Nella gara rosa detta legge Alice Gaggi (La Recastello Radici Group) che precede Emma Quaglia (Cambiaso Risso) con Gloria Giudici (Free-Zone) a completare il podio. Quarta Elisa Desco, quinta Samantha Galassi, quindi Valentina Belotti, Barbara Bani, Erica Ghelfi, Elisa Compagnoni e Elisa Stefani nella top ten. Undicesima e prima tra le Promesse Lorenza Beccaria.
Negli juniores successo da pronostico per Giovanni Rossi (AS Lanzada) che chiude davanti ai Dionigi Gianola (Premana) e Alessandro Lotta (Atletica Valli Bergamasche Leffe), al femminile, a segno Angela Mattevi (Atletica Valle di Cembra) che precede le atlete di casa dell’Atletica Saluzzo, Alessia Scaini e Anna Arnaudo.
Belladormiente Sky Race a Paolo Bert e Cecilia Pedroni
Tappa delle Italy Series nel Torinese, con la Belladormiente Sky Race: gara impegnativa sulla catena montuosa che, partendo dalla punta Quinzeina Sud, passando per la punta Quinzeina Nord fino ad arrivare alla punta Verzel, forma il profilo di una donna che dorme. 29 km e 2100 metri di dislivello: sul traguardo di Castelnuovo Nigra vittoria di Paolo Bert in 3h15’ davanti a Luca Carrara in 3h18’ e Riccardo Montani 3h26’. Al femminile vittoria (con record) di Cecilia Pedroni in 3h53 su Martina Chialvo (3h56’) e Raffaella Miravalle (4h15’).
Castione Vertical, l'edizione zero a Fabio Bazzana e Maria Eugenia Rossi
Le creste dello Scanapà hanno fatto da scenario alla edizione zero del Castione Vertical, gara di sola salita di 2,9 km e un dislivello positivo di 634 metri, sul Sentiero Ratù, ripristinato da alcuni giovani di Lantana, contrada di Castione della Presolana. In pochi lo conoscevano e tutti lo hanno apprezzato, questo itinerario scelto dalla Fly-Up Sport di Mario Poletti per la seconda prova del trittico only-up (Orobie Vertical e Castione Vertical oltre al Clusone Vertical Sprint del 16 giugno).
Autore del miglior tempo di giornata è stato Fabio Bazzana (Valetudo Serim) che ha ultimato la salita stoppando le lancette su 27’14”. Secondo gradino del podio per Giovanni Zamboni (Scais 3038) in 27’25”. Terzo classificato Fabio Rizzi (C.A. Lizzoli) in 27’43”. Nella top ten Pietro Lenzi, Daniele Tomasoni, Luca Tomasoni, Patrick Belingheri, Matteo Maffeis e Roberto Antonelli. Al femminile la più veloce è stata Maria Eugenia Rossi (Valetudo Serim), che ha terminato il percorso con il crono di 37’19”. Seconda Lara Birolini (Erock Team) in 38’19” e terza Daniela Vassalli (39’12”). Poi Marisa Battaglia e Umberta Magno.
Michele Boscacci e Silvia Cuminetti dettano legge al Grignetta Vertical
Quinta edizione del Grignetta Vertical andato in scena all’ombra della Grignetta, montagna simbolo del lecchese. 280 gli atleti che hanno preso il via dai Piani dei Resinelli correndo sulla bellissima cresta Cermenati che porta in cima a quota 2184 metri. Una giornata di sport ricordando Matteo Tagliabue, atleta del GSA Cometa, che per anni ha lavorato duramente per riportare in auge questa manifestazione. Alla vigilia tutti gli occhi erano puntati su Michele Boscacci che proprio lo scorso anno aveva fatto registrare un crono stratosferico di 32’33”15. Anche nel 2018 è stato ancora lui il vero e proprio mattatore della gara chiudendo i 3.5 km di sviluppo e i 1000 metri di dislivello positivo con il tempo di 32’47. Alle sue spalle, come da pronostico, il compagno di nazionale Robert Antonioli che ha fatto registrare il tempo di 36’24”. Terza piazza per il lecchese Eros Radaelli in 36’35”.

Al femminile non c’è stata storia. Riconfermata la supremazia di Silvia Cuminetti che chiude la quinta edizione del Grignetta Vertical con il tempo di 44’10”. Completano il podio Martina Brambilla 46’10” e un’ottima Patrizia Pensa che chiude la gara con un 46’50”.

Franco Collé e Gloriana Pellissier vincono il primo Quart Trail des Alpages
Quart Trail des Alpages da una parte, Quart Trail non competitivo dall’altra: poco meno di 500 agonisti e semplici appassionati di montagna hanno partecipato alla terza edizione della prova valdostana. Nella competitiva ‘Des Alpages’, inserita anche all’interno del Tour Trail Valle d’Aosta, tra i quasi 150 trailers al via della 50 chilometri (4.100 metri D+) hanno festeggiato Franco Collé e Gloriana Pellissier.
Testa a testa nella 50 chilometri maschile con i grandi favoriti protagonisti fin dalle prime rampe. Pochi minuti dopo la partenza, avvenuta all’alba all’interno del castello di Quart, Jules-Henri Gabioud, Franco Collé e Giuliano Cavallo hanno staccato gli avversari, iniziando la lunga cavalcata. Al rilevamento cronometrico di Cénevé il primo a transitare è stato Collé con qualche minuto di vantaggio sullo svizzero, spesso in gara sui sentieri della Valle d’Aosta. Al primo passaggio di Fonteil la situazione è però cambiata con l’elvetico passato in testa, inseguito dal valdostano. Intanto si era accesa anche la sfida per il podio con Giuliano Cavallo, Mattia Colella ed Erik Bochicchio, uno vicino all’altro. Una sfida nella sfida che a Seyvaz vedeva Collé di nuovo primo, con Bochicchio secondo a precedere Cavallo e Gabioud. Alla fine, sul traguardo Collé ha vinto chiudendo sotto le sei ore: 5h59’18”, davanti a Giuliano Cavallo (6h 10’29”), Erik Bochicchio (6h12’44”), Jules-Henri Gabioud (6h16’36”) e Mattia Colella (6h19’25”).

Gara femminile a senso unico con la valdostana Gloriana Pellissier che ha tenuto un ritmo elevato, staccando la concorrenza. Ha condotto una 50 chilometri sempre in testa e ha vinto in 7h34’15”, precedendo Monica D’Urso in 8h47’10” e Milda Blanc in 9h00’40”.
Eletto il nuovo consiglio nel comitato Alpi Centrali
Con 83.90% dei voti Gianfranco Zecchini è stato riconfermato alla guida del Comitato Fisi Alpi Centrali. L'elezione è avvenuta nel corso dell'assemblea elettiva ordinaria che si è svolta sabato a Milano presso la sede milanese del Credito Valtellinese. Erano presenti anche il presidente della FISI, Flavio Roda che ha presieduto anche i lavori assembleari ed il presidente del CONI Lombardia Oreste Perri. «Innanzitutto ringrazio l'assemblea per avermi confermato alla guida del Comitato FISI Alpi Central - le parole di Zecchini al termine dei lavori -. Obiettivo di questo nuovo mandato sarà quello di proseguire, con il nuovo gruppo di lavoro, nel solco di quanto fatto e cercare di migliorarlo giorno dopo giorno. Cercando di sostenere tutti i nostri atleti in tutte le discipline e gli sci club nelle loro attività». Nel nuovo consiglio sono entrati Marco Bocchiola, 9,53%, Federico Sosio, 9,53%, Marco Ripamonti, 8,76%, Michele Camarda, 8,63%, Walter Maculotti, 8,40%, Marco Gualazzi, 7,85% e Guidina Dal Sasso, 7,52%. Come consiglieri atleti Mattia Pegurri e Licia Arsuffi per i tecnici Silvano Sorio. Infine è stato eletto il nuovo collegio dei revisori dei conti: Francesco Paolo Corbelli, Andrea Pizio e Paolo Vallono. Come presidente del collegio dei revisori dei conti Angelo D'Ambramo.
Dynafit Limit.Less, un chilo e mezzo per tutto
Un chilo e mezzo. Né un grammo di più, né uno di meno. È questa la scommessa (vinta) da Dynafit per l’estate 2018: un chilo e mezzo per un outfit completo per la montagna. La campagna Limit.Less, fondata sul principio less is more, mette al centro un completo da Speed Mountaineering che risponde a tutte le esigenze di funzionalità e performance ed è composto da giacca protettiva, short, zaino, bastoncini, fascia, calzini e una scarpa protettiva e versatile. Peso minimo e massima funzionalità, per una libertà illimitata e senza compromessi.
SPEED MTN GTX, PER ANDARE LONTANO
Protettiva, leggerissima e comoda è il prodotto icona della collezione Limit. Less. Solo 390 grammi di peso per questo versatile modello di scarpa con membrana Gore-Tex. La suola garantisce un rapporto bilanciato tra grip e trazione, per una tenuta perfetta sia su roccia che su terreni morbidi. Adatta a percorsi su lunghe distanze e a tour impegnativi con molti metri di dislivello, mantiene inalterate le sue performance in ogni condizioni meteo. La grande attenzione dedicata a stabilità e protezione non ha lasciato in secondo piano il comfort: la calzata della Speed MTN GTX è infatti un po’ più larga del normale Athletic Fit di Dynafit. Per proteggere al meglio il piede dalle asperità dei terreni alpini, ma anche per aumentare la durata della scarpa, i designer hanno inserito sulla parte anteriore della calzatura un materiale arricchito da fibra aramidica particolarmente resistente. Tech Leather anti-abrasione per le due zone laterali della tomaia. Completano la Speed MTN GTX alcuni dettagli intelligenti come il sistema di allacciatura rapida, la linguetta elastica per riporre i lacci, protezione delle dita in TPU e soletta interna Ortholite. Sarà disponibile da marzo 2018 in due varianti colore da uomo e due da donna.

TRANSALPER LIGHT 3L, MENO DI 200 GRAMMI
Hardshell traspirante e impermeabile da appena 199 grammi, peso minimo se paragonato ad altri capi altrettanto pregiati presenti sul mercato, con Dynashell triplo strato e una colonna d’acqua di 20.000 mm. Il materiale è altamente traspirante e, in combinazione con le perforazioni laser sotto le ascelle, consente all’aria di circolare perfettamente e mantenere una temperatura gradevole sul corpo, anche quando la salita si fa più faticosa. Il taglio è sportivo, aderente e minimal. Cuciture incollate, zip frontale su tutta la lunghezza e due grandi tasche sul davanti. I fondi elastici aumentano il comfort e migliorano la vestibilità sui fianchi, anche quando ci si muove molto. Per essere visibili al buio o al tramonto Dynafit ha dotato la giacca di strisce riflettenti. Disponibile in due varianti colore da uomo e due da donna.

TRANSALPER T-SHIRT, SECONDA PELLE
Un altro capo di spicco della collezione Limit.Less è la t-shirt Dynafit Transalper S/S Tee, un base layer funzionale perfetto per le attività endurance in montagna: è traspirante e leggera, si caratterizza per un fit atletico che segue tutti i movimenti di chi la indossa. Questa maglia con protezione UV aggiunge appena 105 grammi al peso complessivo della collezione. Il materiale in parte riciclato asciuga rapidamente e veste come una seconda pelle. Grazie alle cuciture piatte può essere indossata anche con lo zaino, senza il rischio di ulteriore attrito. La vestibilità è atletica e aderente, così il sudore viene trasportato rapidamente lontano dal corpo e la temperatura si mantiene sempre gradevole. Sviluppata per essere indossata con la giacca Transalper 3L, questa maglia è disponibile in tre varianti di colore da uomo e tre da donna.

TRANSALPER 18, COMFORT E FUNZIONALITÀ
Un’altra novità dell’estate 2018 è lo zaino Transalper 18. Grazie al peso ridottissimo di appena 220 grammi è perfetto per le salite veloci e conquista per la vestibilità atletica ed ergonomica. Comodo sulla schiena, garantisce una perfetta ripartizione del peso. Il Transalper 18 è dotato inoltre di tanti intelligenti accessori: un supporto per fissare rapidamente i bastoncini, un comparto di sicurezza accessibile dall’esterno e una tasca impermeabile per lo smartphone o altri oggetti delicati. Non può mancare il porta borraccia, per avere sempre a portata di mano acqua o bevande isotoniche e idratarsi senza interrompere la marcia. Si può scegliere di acquistarlo in tre diverse varianti colore.












