Un sabato da maratoneti
Maratone, ma non solo. Un sabato intenso con tre prove da 42 km, oltre alla classica di Cervinia che di km ne ha 55. Ecco come è andata.
ROSENGARTEN-SCHLERN SKYMARATHON - Seconda edizione della gara ‘griffata’ Dynafit che si snoda nel paesaggio del Gruppo del Catinaccio con 468 atleti al traguardo. Vittoria con record per Anna Pedevilla (in 5h34’29”) e Andreas Reiterer (in 4h35’33”). Sul podio rosa anche Regina Spiess (6h06’39”) e Priska Gasser (6h14’29”), su quello maschile Paolo Ruatti (5h01’59”) e Andreas Niederbrunner (5h03’37”).
PRIMIERO DOLOMITI MARATHON - In 2.400 alla quarta edizione… A portarsi a casa il primo posto nel lungo – valevole per il challenge Eolo Fidal Mountain and Trail Grand Prix 2018 – è stato a sorpresa il diciannovenne bellunese Italo Cassol, con un tempo record di 3 ore e 34 secondi. Dopo aver percorso i primi chilometri insieme al favorito Michele Tavernaro, il giovane runner ha deciso di andare in solitaria tra le baite, i prati e i boschi che collegano la Val Canali a San Martino di Castrozza. Da lì in poi la solitudine più assoluta, e una crescente convinzione di poter tagliare per primo il traguardo. Dietro di lui, come si diceva Tavernaro, comunque soddisfatto del proprio tempo, e Silvano Beatrici, capace di sopravanzare con una irresistibile rimonta, al penultimo punto di ristoro, Carlo Rigoni. Non c'è stata davvero storia tra le donne: Barbara Bani ha, infatti conquistato la prima posizione nei primissimi metri di gara per poi non mollarla più per i successivi 42 chilometri. 3 ore, 26 minuti e 21 secondi il suo tempo, con quasi 30 minuti di divario dalla seconda classificata, la lussemburghese Tatiana Quesada. A chiudere il podio della maratona alpina femminile Sara Stella. Circa 1400 partecipanti sul tracciato di 26 chilometri, con partenza a San Martino di Castrozza: successi di Luca Cagnati e Anna Caglio.
BRIXEN DOLOMITEN MARATHON - Dalla piazza del Duomo di Bressanone fino alla vetta della Plose: successo di Matteo Lucchese in 3h39’15” su Hannes Rungger (3h42’54”) e Francesco Trenti in 3h48’19”; al femminile affermazione della tedesca Michelle Maier (4h01’08”) su Simonetta Menestrina (4h29’52”) e Edeltraud Thaler (4h30’40”).
CERVINO MATTERHORN X-TRAIL - Luca Carrara a segno nella 55 km: 6h37’54” il suo crono, davanti a Gianluca Caimi (6h40’34”) e Daniele Fornoni (7h02’18”), quarto Diego Vuillermoz, quinto Marco Bethaz. Settima assoluta e leader rosa Cecilia Pedroni in 7h36’48” davanti a Sonia Glarey (7h48’12”) e Francesca Canepa (8h13’27”).
Le World Series hanno fatto tappa in Francia
Tappa delle World Series in Francia con la High Trail Vanoise: 70 km e 5300 metri di dislivello a Val d’Isère, con passaggio sul ghiacciaio della Grande Motte. Vittoria del russo Dmitry Mityaev che chiude in 8h40’45”, davanti agli atleti di casa Christophe Perrillat e Ludovic Pommeret, insieme al traguardo in 9h00’44”, con quarto Franco Collé (9h26’31”), quinto lo spagnolo Pere Aurell Bove (9h43’00”). Al femminile a segno l’olandese Ragna Debats in 10h05’34” sulla svedese Sanna El Kott Helander in 10h39’53” e la russa Ekaterina Mityaeva in 10h59’17”.
Antipasto il KV sulla Face de Bellevarde, tappa del Vertical Kilometer World Circuit. Doppietta francese con il successo di Xavier Gachet in 33’53” e di Axelle Mollaret, ottava assoluta, ma soprattutto in grado di battere il record del tracciato con il tempo di 37’40”. Sul podio maschile anche il francese Adrien Perret e Simone Eydallin (settimo Daniele Felicetti e nono Mattia Roncoroni), su quello rosa la francese Christel Dewalle e la svedese Lina El Kott Helander.
A Nadir Maguet e Valentina Belotti il Verticale del Cornon
L’ottavo Verticale del Cornon, seconda tappa di Trentino Vertical Circuit e terza dell’Eolo Vertical Cup, ha due nuovi padroni che hanno iscritto per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della gara organizzata dall’Us Cornacci. A trionfare sul traguardo di Croce Cornon, a quota 2150 metri, dopo aver percorso 5050 metri con un dislivello di 1080 metri, sono il valdostano di Torgnon Nadir Maguet con il tempo di 44’20” e la bresciana di Temù Valentina Belotti che ha invece impiegato 57’14”. Prestazione tutta all’attacco per i due quotati runners, in una sfida che hanno dominato sin dalle prima battute, ma al termine della quale non sono riusciti di infrangere i record di Nicola Pedergnana (43’40”) e Antonella Confortola (53’33”).
In campo maschile sul secondo gradino del podio ha concluso il ronconese Patrick Facchini, che diventa così leader di Trentino Vertical Circuit dopo la seconda prova: ha sofferto l’attacco di Maguet e di Henri Aymonod, che lo avevano staccato nella prima parte sino al passaggio in località Sforzelin. Nell’ultimo tratto però Facchini ha trovato il giusto ritmo, riuscendo a superare Aymonod e concludendo con un ritardo 3’54” da Maguet, e con un vantaggio di 16 secondi sul giovane valdostano. Sorprendente poi il quarto posto del trentino dTarcisio Linardi, a 7’34”, quindi lo spagnolo Isaac Barti, Elia Costa, l’altro iberico Arnau Cases e Daniele Barchetti.
Fra le donne anche Valentina Belotti ha inflitto un distacco di oltre 3 minuti alla seconda classificata, la valtellinese Elisa Compagnoni, che ha fatto registrare il tempo di 1h00’20” (a 3’05”), quindi a 3’42” dalla leader troviamo la lecchese Arianna Oregioni. Una competizione di assoluto livello quella femminile, visto che quarta è giunta Corinna Ghirardi, seguita da Paola Gelpi e l’atleta di casa Veronica Bello. Per quanto riguarda le classifiche di categoria Francesca Rossi e Tarcisio Linardi si sono imposti nella over 50, quindi Anna Cainelli ed Isaac Barti nella under 20.
Per Nadir Maguet non si tratta però dell’unica vittoria in Val di Fiemme, visto che due anni fa si era imposto nella Stava Mountain Race ridotta. Gara, valida come quarta delle sei prove del circuito La Sportiva Mountain Running Cup nonché internazionale Fidal, che tornerà domattina a Tesero con partenza alle 9 da piazza Cesare Battisti, per uno sviluppo di 24,480 km con un dislivello positivo di 1714 metri. Anche la sfida lunga di questa due giorni presenterà il minuto di silenzio prima dello start, per ricordare Enrico Vinante, amico della Cornacci di Tesero tragicamente scomparso in un incidente stradale.
Nel pomeriggio si è poi disputata la Mini Stava Mountain Race su tre percorsi diversi in base alle categorie, con apripista d’eccezione l’altoatesino Urban Zemmer, re dei vertical. Si sono imposti Alessia Varesco e Simone Piazzi fra i cuccioli, Marianna Delladio e Samuel Zeni esordienti, Noemi Delladio e Nicola Vanzetta, quindi Sujata Casillas Camps e Sebastiano Zanon fra gli allievi.
CAMP a tutto trail
Tante novità in chiave trail firmate da CAMP per la primavera-estate 2019, a partire dai due nuovi zaini gilet Trail Force 5 e 10, studiati in collaborazione con Franco Collè, che saranno equipaggiabili anche con porta bastoni a sacca. Il modello da 5 litri peserà 170 grammi e sarà disponibile in due taglie. L’azienda di Premana rinnova anche la linea di bastoni, in particolare con il modello da trekking Carbon Mix, regolabile da 110 a 130 cm e dal peso di 444 grammi e con il nuovo Xenon Pro, che pesa 346 grammi e disponibile nelle misure 120 cm (chiuso 36 cm) e 135 cm (chiuso 40 cm). In attesa della prossima stagione, ecco i modelli di punta per il trail del 2018.
ULTRA TRAIL VEST - L’Ultra Trail Vest è il prodotto ideale per le gare più lunghe, che richiedono più materiale. I bastoncini e tutto l’equipaggiamento essenziale sono accessibili senza fermarsi grazie all’esclusivo No-Stop System e al design della parte anteriore del gilet, provvista di ben 4 tasche di cui 2 con zip e 2 senza. Le tasche senza zip, ideali per barrette energetiche e snack, e quelle porta borraccia sono dotate di fondo in rete per favorire la pulizia, consentendo la fuoriuscita di briciole e gocce d’acqua. Le due taglie e il cordino elastico di regolazione degli spallacci garantiscono una vestibilità ottimale.
Capacità 12 litri
Peso 395 g (taglia XS-M)
XENON 4 - L’attrezzo ideale per quelle attività che potrebbero richiedere l’uso dei bastoncini ma per le quali, allo stesso tempo, ogni grammo in più rappresenterebbe un Problema. Il bastoncino superleggero in alluminio Xenon 4, che si monta velocemente grazie al cordino interno in Dyneema. Presenta inoltre una lunga impugnatura imbottita con lacciolo regolabile in nylon per assicurare ottimo comfort, rondella amovibile e puntale in metallo duro per garantire efficienza e durata. Non adatto per lo sci. Disponibile in due lunghezze: 120 cm (chiuso 32 cm) e 135 cm (chiuso 36 cm)
Peso 380 g (120 cm)
FAST JACKET - Guscio idrorepellente, molto traspirante e quindi ideale per tutte le attività aerobiche. In tessuto elasticizzato T-Flex estremamente morbido e molto traspirante, reso idrorepellente dal trattamento DWR (Durable Water Repellent). La costruzione a kimono riduce il numero delle cuciture, a vantaggio sia dell’idrorepellenza sia del comfort. Ripiegabile nella Stow-Away Pocket integrata per trovare sempre posto nello zaino o nel marsupio. Disponibile in 6 taglie dalla XS alla XXL
Peso 220 g (taglia M)
Fine settimana per maratoneti
Un fine settimana in Italia di maratone di montagna, si potrebbe dire. Vediamo perché; come sempre per tutte le gare vi rimandiamo al nostro calendario.
MATTERHORN CERVINO X-TRAIL - Sabato alle 6 la partenza della CXT 55 km a Cervinia: 55 km con un dislivello positivo di circa 3300 metri sui sentieri della Valle del Cervino. In programma anche la 27 km, con un dislivello di 1450 metri.
BRIXEN DOLOMITEN MARATHON - Da Bressanone, in piazza del Duomo, la partenza per affrontare 42,195 km e 2.450 metri di dislivello, fino al traguardo sulla vetta della Plose. 330 partecipanti, ben 60 staffette: tra gli iscritti Giorgio Calcaterra, più volte campione mondiale di ultramaratona oltre i 100 km. Il via sabato alle 7.30.
PRIMIERO DOLOMITI MARATHON - Anche in Trentino distanza classica, 42,195 chilometri, partendo da Villa Welsperg in Val Canali per raggiungere Fiera di Primiero, con un dislivello positivo di 1242 metri. La partenza sabato alle 8.45.
ROSENGARTEN-SCHLERN SKYMARATHON - Sempre sabato si corre nel parco nazionale Rosengarten-Schlern in Alto Adige: percorso di circa 45 km che con 2980 metri di salita. La partenza da San Cipriano di Tires.
K42 ITALIA - Domenica la tappa italiana del K42 sarà a Terminillo: un anello di 44 km e 3310 metri di dislivello positivo, con partenza e arrivo da piazza Pian de' Valli e giro di boa nel caratteristico centro storico di Leonessa.
È il giorno della Pierra Menta estiva. Comazzi-Minoggio al comando
Oggi è il giorno della Pierra Menta estiva: tre tappe di trail sui percorsi della classica di ski-alp. 70 km e 7000 metri di dislivello, compreso il passaggio sul Grand Mont (in programma sabato). Una gara dunque impegnativa, tecnica quella del Beaufortain. Chi può vincere nel 2018? Ci sono i primi due del 2016, i ‘nostri’ Alberto Comazzi e Cristian Minoggio, che se la dovranno vedere con i francesi Germain Grangier e Sylvain Camus, Emilien Bochet e Léo Rochaix, oltre a Ricky Lightfoot e Tom Owens, Martin Gaffuri e Andy Symonds o Jordi Gamito e Yvan Camps. Al femminile favori del pronostico per le statunitensi Hilary Gerardi e Katie Schide, entrambe già sul gradino più alto del podio nelle precedenti edizioni.
PRIMA TAPPA - E nella prima tappa subito a segno Comazzi-Minoggio con un vantaggio di 3'20" su Grangier-Camus, con Symonds-Gaffuri terzi staccati già di 11'44”. Al femminile detta legge la coppia Gerardi-Schide, undicesima assoluta.
SECONDA TAPPA - Comazzi-Minoggio primi anche nella seconda tappa, quella del Grand Mont: adesso il vantaggio su Grangier-Camus è salito a 5’45”. Terzi nella generale restano Symonds-Gaffuri a ben 27’28”.
Storia (e fascino) dello sci di raid nelle Alpi
«1888. Fridtjof Nansen e compagni attraversano la Groenlandia con gli sci. È l’inizio di un’era, quella dello sci di montagna moderno, che trova nei grandi raid più che nella conquista delle cime la forma di espressione più pura e più completa. Si tratta della scoperta dello sci avventura e delle sensazioni profonde del viaggiare con gli sci. In altre parole è la scoperta dello Ski Spirit, ossia di una dimensione dello sci che interessa anche e soprattutto le sfere dello spirito». Inizia così l’articolo di Giorgio Daidola su Skialper 118 di giugno-luglio (disponibile in edicola, in versione digitale oppure ordinabile) a proposito della storia delle traversate.
PAULCKE & CO - Daidola parte da Nansen per passare in rassegna i principali tentativi di traversata alpina, da quella del 1897 di Wilhelm Paulcke e compagni delle Alpi Bernesi, in pieno inverno, a quella Léon Zwingelstein, lo sciatore vagabondo per eccellenza degli anni trenta, andato da solo e senza alcun aiuto esterno, dal primo febbraio al primo maggio 1933, da Nizza al Tirolo
BONATTI E DETASSIS - Nel 1956 due gruppi, il primo capeggiato da Alberto Righini con Bruno e Catullo Detassis e il secondo da Walter Bonatti, partono a quattro giorni di distanza uno dall’altro da Tarvisio, rispettivamente il 10 e il 14 marzo. Entrambi, a differenza di Zwingelstein, sono seguiti da un’automobile di appoggio per i rifornimenti. La meta è il Col di Nava in Piemonte, che raggiungono insieme il 18 maggio, ossia 66 giorni dalla partenza (quattro in più per il gruppo Righini-Detassis). Nove anni dopo Detassis e Bonatti, nel 1965, un’altra grande Guida, lo svizzero Denis Bertholet, fondatore della Ecole du Ski Fantastique di Verbier, ha la brillante idea di unire con gli sci, insieme ad altre tre Guide (un italiano, un francese e uno svizzero) le due città olimpiche di Innsbruck 1964 e di Grenoble 1968. Poi nel 1970, assistiamo alla tribolata traversata in solitaria di un altro francese, Jean Marc Bois, che, partito il 30 gennaio da St. Etienne-de-Tinée nelle Alpi Marittime, riesce a raggiungere Bad Gastein, nel Tirolo Orientale, il 25 aprile. Non manca la traversata del 1971 di Klaus Hoi e compagni che ha dato origine alla Der Lange Weg dello scorso inverno e… tanto altro. Assolutamente da leggere!
IL LIBRO - Giorgio Daidola ha pubblicato per la nostra casa editrice Sciatori di montagna (208 pp, 19 euro). Dodici ritratti di padri dello scialpinismo, da Wilhelm Paulcke, il primo ad attraversare con gli sci l’Oberland Bernese, a Michel Parmentier, l’inventore dei moderni viaggi con gli sci. E poi Lunn e Mezzalama, Castiglioni, Gobbi.
Domenica è il giorno della Pizzo Stella Skymarathon
Domenica è il giorno della Pizzo Stella Skymarathon, tappa delle Italy Series e del circuito lombardo di skyrunning organizzato dal team Valetudo Serim. Una gara di 35 chilometri, con dislivello positivo di oltre 2.600 metri, che si sviluppa su un percorso ad anello che parte e si conclude a Fraciscio, frazione del comune di Campodolcino, in provincia di Sondrio, snodandosi attorno a una delle cime più significative delle alpi Retiche, il Pizzo Stella. Subito dopo la partenza di Fraciscio la corsa inizierà a salire per raggiungere la vetta di Motto Bodeno (1.786 metri) per poi scendere fino ad Avero (1.678 metri). Da qui si attaccherà l’ascesa più lunga: passando per la Forcella d’Avero (2.332 metri) si guadagnerà la vetta del Pizzo Sommavalle che con i suoi 2.813 metri rappresenta il punto più alto di tutto il percorso. Dopo aver scollinato sul Sommavalle la gara continua toccando il Passo dell’Angeloga (2.386 metri) e scendendo poi fino a fondo valle in località Campodolcino (1.080 metri) da dove comincerà l’ultima salita di giornata che conduce al traguardo di Fraciscio a 1.341 metri di altitudine. Due i tracciati, novità di questa edizione: oltre alla skymarathon (con partenza elle 7.30) ecco la skyrace di 20 km e 1700 metri di dislivello (start alle 8). E nel programma venerdì incontro con Michele Boscacci alle 20.30 nella palestra di Campodolcino.
Ski-alp, definita la squadra del Comitato Alpi Occidentali
Nella prima seduta del consiglio del Comitato Alpi Occidentali, presieduto da Pietro Blengini, ufficializzata la composizione delle squadre regionali. C’è anche quella dello ski-alp (con nuovi responsabili Paolo Giordano e Silvia Rivero) con Marco Alifredi (2000, Garessio), Emanuele Balmas (2004, Prali Val Germanasca), Filippo Bernardi (2003, Ski Team Valle Varaita), Giuseppe Cantamessa (2002, Val Vermenagna), Matteo Cavallo (2002, CAI Tre Rifugi), Andrea Murisasco (2003, Valle Maira), Piero Talenti (1999, Ski AVIS Borgo Libertas). Aggregati: Tommaso Casanova (2000, CAI Tre Rifugi) e Matteo Mamino (2000, CAI Tre Rifugi).
Salomon svela la Speedcross 5
Non è facile cambiare una scarpa che ha fatto la storia del trail running, fino quasi a diventarne sinonimo. Nonostante questo, Salomon annuncia per il 2019 la Speedcross 5 un modello che, dalle prime immagini, pur in linea con le versioni precedenti dal punto di vista stilistico, sembra essere una vera novità rispetto alle v3 e v4 che erano più dei restyling.
A livello di prestazioni, le Speedcross 5 sono state pensate per offrire un grip migliore e una tomaia più dinamica che consenta una calzata migliorata e maggiore stabilità. La suola delle Speedcross 5 presenta tasselli più grandi e aggressivi, più distanziati tra loro e con una geometria aggiornata, in grado di garantire una migliore tenuta durante la spinta e durante la frenata in tutte le condizioni di superficie. La tomaia è completamente saldata con sistema Sensifit a bracci dissociati e c’è un maggiore volume per l’alluce. Completamente nuova anche la palette colori, più in linea con le tendenze degli ultimi anni, che privilegia mono-tonalità.
Nel fine settimana si corre sui sentieri del Cornon
Domenica tredicesima edizione della Stava Mountain Race, dopo l’ormai classico appuntamento riservato agli specialisti della salita, il Verticale del Cornon del giorno precedente, valevole come seconda prova del Trentino Vertical Circuit e come terza tappa della Eolo Vertical Cup.
Molti big della corsa in montagna hanno risposto all’appello dell’Unione Sportiva Cornacci, che, con il proprio collaudato staff, coordina la macchina organizzativa. Per la gara di domenica, quarta delle sei prove del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, hanno già confermato la propria presenza alcuni dei migliori interpreti della specialità, pronti a darsi battaglia sui sentieri del Cornon e del Monte Agnello.
Tra gli annunciati protagonisti c’è il trentino Gil Pintarelli del Team Crazy Idea-Scarpa, che punta al successo pieno nel circuito, seguito in scia dagli altri due portacolori del Team Crazy Idea Mattia Gianola e Andrea Debiasi e dagli atleti del Team La Sportiva, capeggiato da Martin Stonfer. Al via anche Davide Invernizzi e lo spagnolo Miguel Caballero Ortega con i giovani Arnaud Cases de Matias e Nico Molina. In attesa dell’iscrizione dei runner dei team Salomon e Valetudo, si candidano poi al ruolo di outsider Mattia Tanara e Daniele Forconi del Team Scott.
Nella gara femminile, starting list provvisoria alla mano, si preannuncia una sfida a tre in famiglia tra le atlete del Team La Sportiva Maite Maiora Elizondo (campionessa del mondo della specialità e seconda nel 2016), Francesca Rusconi, alle quali si aggiunge la forte polacca naturalizzata italiana Victoria Piejak (Team Valetudo), che al momento guida la classifica del circuito La Sportiva Mountain Running Cup. Non ha ancora sciolto le riserve in merito alla propria presenza, invece, l’atleta del Team Crazy Idea Elisa Sortini, già vincitrice della gara in passato. Attenzione anche alla giovanissima, classe 1998 sempre Team La Spo Spagna, Irati Zubizarreta.
La Stava Mountain Race prenderà il via alle ore 9 da piazza Cesare Battisti a Tesero e avrà uno sviluppo di 24,9 chilometri, con un dislivello positivo di 1.750 metri. Dopo il via i concorrenti imboccheranno l’ascesa che porta al Monte Cornon, per poi affrontare il tracciato in senso inverso rispetto alle prime edizioni, con passaggio al Doss dei Branchi e in località La Bassa, a precedere la seguente salita verso il Monte Agnello, punto più alto della gara con i suoi 2.358 metri. Da lì i runner scenderanno nuovamente verso località La Bassa e si dirigeranno dunque verso il traguardo, allestito nel piazzale della Scuola Elementare di Tesero.
L’ottavo Verticale del Cornon – trofeo Ana Tesero, invece, prenderà il via alle 17 di sabato 7 luglio e porterà i concorrenti a raggiungere il monte che dà il nome alla competizione, dopo aver coperto i 5,05 chilometri e i 1.080 metri di dislivello del percorso. A contendersi il successo gli atleti del team La Sportiva Patrick Facchini e Nadir Maguet e gli spagnoli Txomin Oritz ed Isaac Barti, al femminile Maite Maiora Elizondo, Paola Gelpi, Arianna Oregioni, Veronica Bello ed Elisa Compagnoni.
Millet Mountain Group a quota 100
Millet Mountain Group, uno dei player del mercato dell’articolo sportivo per l’outdoor più importanti in Europa, con vendite per circa 100 milioni di euro nell’ultimo esercizio che lo posizionano nella top ten dei brand del settore europei, punta a entrare nelle prime 5 posizioni entro i primi anni del prossimo decennio. La holding controllata dal gruppo svizzero Calida impiega circa 690 persone in tutto il mondo, ha due stabilimenti, in Tunisia e Ungheria, e vende più di 2,5 milioni di prodotti ogni anno. La Francia e la stagione invernale sono le fette più grandi, con rispettivamente il 39% e il 60% del business. Sono circa 3.000 i punti vendita in 40 Paesi che commercializzano articoli Millet, Eider, Lafuma o Oxbow. Questi in sintesi alcuni dei dati forniti in occasione di una presentazione presso la filiale italiana di Grassobbio settimana scorsa.
MILLET A 360 GRADI - Non c’è dubbio che il marchio più generalista ( e interessante per i lettori di Skialper) all’interno del portafoglio sia Millet che ha come motto Rise Up. Il brand, nato nel 1921, ha accompagnato grandi imprese, come il primo 4.000 con Lachenal sull’Annapurna, o le evoluzioni sulla roccia di Patrick Edlinger. Per la primavera-estate 2019 sono diverse le novità, a partire dallo zaino Trilogy 30, perfetto per l’alpinismo moderno, realizzato in resistente Dyneema e con colonna d’acqua di 20.000 millimetri. Millet ha diviso la propria offerta in quattro grandi linee: Alpinismo, Climbing, Alpine Trek e Fast Alpine. Nella sezione alpinismo interessanti gli zaini della linea Ubic, disponibili in vari litraggi. Nel segmento per trail running e allenamenti alpini, da segnalare la LTK Ultra Light Jacket, antivento e antipioggia leggera (2.000 mm colonna d’acqua, 200 gr di peso) che cambia colore (diventa verde fluorescente) al buio. Non è una novità assoluta 2019 ma rimane tra gli highlight la scarpa Light Rush con suola Michelin, leggera (circa 260 gr) e di successo nei test delle riviste straniere di trail. Purtroppo non abbiamo potuto provarla nella nostra Outdoor Guide ma sarà oggetto di una prova a breve.