Skialpdeiparchi, volano Carlo Colaianni e Raffaella Tempesta
Si è svolto domenica a San Martino d’Ocre la settima edizione del Monte Ocre Snow Event, quarto appuntamento dello Skialpdeiparchi. Una edizione da ricordare, in quanto per la prima volta è stata raggiunta la vetta della montagna omonima (2204 metri) partendo dal paese. 1100m di dislivello e circa 6 km di sviluppo: primi metri sci allo zaino e poi appena sopra il centro abitato, alterarsi di tratti dolci e tratti tecnici con decine di inversioni. Nei pressi della conca glaciale di Monte Ocre, nella zona della Fossetta intorno ai 1900 metro è stato inserito un tratto a piedi con ramponi nel canale del sole.
Clima non rigido ma molto ventoso che non ha scoraggiato sia gli appassionati che gli atleti.
Carlo Colaianni (Gran Sasso Piana di Navelli) vince la gara di casa, precedendo i veterani Raffele Adiutori e Armando Coccia, ancora una volta vicinissimi e arrivati allo sprint.
Il tracciato molto tecnico non ha scoraggiato il ‘gentil sesso’ che per la prima volta allo Skialpdeiparchi supera quota 1100 metri di dislivello. Vittoria netta per Raffaella Tempesta davanti a Leda Argentini e Giovanna Galeota.
La Feuerstein Skiraid si recupera domenica 17 febbraio
La terza edizione del Feuerstein Skiraid in Val di Fleres, organizzata sezione skialp del Gossensass, doveva andare in scena il 3 febbraio. Le forti nevicate, però, hanno mandato all'aria i piani degli organizzatori, costringendoli a rinviare la gara all'ultimo momento, sia per ragioni logistiche che per motivi di sicurezza. Ora è stata fissata una nuova data: si svolgerà domenica 17 febbraio, come gara FISI e campionato provinciale, ma non più come prova di Coppa Italia. «Abbiamo atteso la risposta alla nostra richiesta di recuperare la gara come Coppa Italia - spiega la direttrice del comitato organizzatore, Stefanie De Simone - per una settimana. Poi, la commissione nazionale ci ha dato una risposta inaspettatamente negativa, motivata con un accordo preso nel settembre dello scorso anno, in base a cui le richieste di modifica non vengono accettate neppure se derivanti da forza maggiore per evitare accavallamenti con le competizioni già in programma inserite nel calendario. Incomprensibile in un inverno in cui, finora, causa mancanza di neve non si è svolta praticamente nessuna gara in tutta Italia e difficile da capire per tutti coloro che organizzano competizioni di scialpinismo e che, conoscendo l'ambiente, sanno che l'unica sovrapposizione in questa data differisce molto da una gara individuale di un giorno: nonostante questo abbiamo deciso di non privare gli scialpinisti e, soprattutto, le nuove leve di una gara in un ambiente mozzafiato, con condizioni di neve semplicemente favolose». Le iscrizioni rimangono aperte fino a sabato 16 febbraio alle ore 17. Dopo questo termine, non sarà più possibile registrarsi. Gli atleti tesserati FISI possono iscriversi esclusivamente tramite il portale www.online.fisi.org. Gli atleti stranieri di federazioni equivalenti possono registrarsi sul sito feuersteinskiraid.com, tramite il modulo di iscrizione online. Nel giorno della gara, nell'area di partenza al centro del fondo Erl si ritroveranno oltre 100 atleti e anche il tempo questa volta pare sarà clemente. Nonostante il rinvio, quindi, anche la terza edizione della gara di scialpinismo di Fleres promette di diventare uno spettacolo avvincente.
Vertical FreeAlper 40L, praticità al top
Quaranta litri di capacità suddivisi in uno scomparto principale e una tasca di accesso di emergenza per il materiale destinato al soccorso in valanga. Sono questi i numeri di FreeAlper 40L, zaino da scialpinismo e alpinismo firmato Vertical essenziale nelle linee e molto concreto che abbiamo fatto provare a Luca Polo, Guida alpina, Mestro di sci e grande esperto di speedriding. Le cinghie per fissare gli sci allo zaino sono facilmente regolabili, anche indossando i guanti, e permettono un doppio posizionamento dell’attrezzatura (in verticale oppure in diagonale). Ci sono poi anche delle cinghie laterali di compressione asportabili, per stabilizzare o comprimere il carico posto all’esterno dello zaino e uno scomparto con zip per i ramponi. Pesa 775 grammi, costa 199 € ed è disponibile nelle taglie XS-S e M-L. Esiste anche una versione più piccola, da 30 litri e dal peso di 685 grammi.
IL PARERE DEL TESTATORE - «Con 40 litri non ti serve la velocità, ma la praticità sì e ci sono alcune soluzione mutuate dal mondo racing che sono davvero utili, come per esempio il gancio ferma sci. Il portaborraccia sullo spallaccio è esemplare per stabilità e comodità, la parte inferiore del portasci rinforzata anti-lamine, l’inserto per bloccare la piccozza evita che il becco sporga e l’apertura a sacca, coperta poi dal telo superiore che si blocca con dei gancetti negli spallacci, molto pratica».
UN MARCHIO ULTRA-TECNICO - Nato nel 1984 in Francia, nell’ambito del marchio Francital, Vertical è stato fin da subito uno dei marchi di riferimento nel mercato francese dell’abbigliamento da montagna. Come molte storie di successo anche questo brand vede un uomo e la sua passione dietro alle soluzioni più innovative, Patrice Dheu. Dopo la sua morte (avvenuta nel 2006 a causa di un incidente alpinistico) Vertical viene acquisito da Béal e poi da Raidlight che dal 2016 è di proprietà del Gruppo Rossignol. www.verticalmountain.com
Anche Galeati nel team Hoka One One
La terza edizione del Brunello Crossing, nel fine settimana a Montalcino, è stata l’occasione per presentare il team italiano di Trail Running di Hoka One One. Tante conferme e qualche novità. Confermati Lorenzo Naldi, Luca Miori, Ivan Geronazzo, Roberto Gheduzzi, Luca Cagnati ed Emanuele Ludovisi assieme al contingente alto-atesino rappresentato da Jimmy Pellegrini, Alexander Rabensteiner e Peter Kienzl. Assenti a causa di impegni sportivi pregressi Laura Besseghini e i nuovi ingressi Alex Baldaccini e Francesco Puppi, altri due Campioni del Mondo che innalzeranno ulteriormente il livello tecnico della squadra. Confermata, inoltre, la collaborazione con il team Eolo Kratosgrazie alla quale Andrea Macchi, Stefano RinoRinaldi e Fabio di Giacomo corrono già dalla scorsa stagione con scarpe Hoka. Tra le donne la novità Chiara Boggio, le confermate Caterina Corti e Maria Elisabetta Lastri e ben due Campionesse del Mondo: la 21enne torinese Cecilia Basso, iridata Juniores di Skyrunning e Anna Laura Mugno, laureatasi Campionessa Mondiale di Corsa con Ciaspole all’ultima Ciaspolada in Val di Non.
Durante la serata, nel suggestivo Teatro degli Astrusi, il pubblico di appassionati e addetti ai lavori ha avuto la possibilità di assistere in anteprima al mini-documentario sull’ultima edizione del Tor des Géants, dove gli atleti del team Hoka hanno conquistato tutti i gradini del podio maschile e un altro video, che racconta il record di velocità sul Monte Rosa di Marco De Gasperi.
Due nuovi bastoni e tre nuovi guanti a dimensione skialp Leki
Tante novità in chiave scialpinismo e freeride da Leki per la stagione invernale 2019/20. Ecco le principali.
TOUR VISION V - I nuovi guanti da scialpinismo TOUR VISION V puntano la traspirazione. Sono dotati del sistema Trigger Vertical riconfigurato e sviluppato specificatamente per l’utilizzo nello scialpinismo. A gestire al meglio i rischi fuoripista ci pensa il meccanismo di rilascio integrato nel sistema. In caso di carico elevato i guanti possono staccarsi dal bastone riducendo il rischio di infortunio in caso di caduta o di valanga. Inoltre, il sistema Trigger Vertical consente di agganciare e sganciare i guanti al bastone più rapidamente e assicura maggiore flessibilità e un cambiamento variabile della posizione della mano. Il powerframe si adatta alla misura del guanto per garantire il massimo comfort e la trasmissione ottimale delle forze. Per il guanto Leki impiega una combinazione di materiali di softshell, neoprene e AX Suede con stampa in silicone non è dotato di isolamento caldo, poiché gli scialpinisti durante le salite sprigionano sufficiente calore. Viene data pertanto priorità alla traspirabilità verso l’esterno. A tutti coloro che desiderano utilizzare il guanto a temperature rigide anche durante la discesa viene consigliata la versione TOUR VISION V PLUS, che è dotata di un copriguanto resistente all'acqua e al vento integrato nel risvolto.
TOUR MEZZA - Nei guanti sportivi da scialpinismo della serie MEZZA Leki utilizza l’innovativa struttura leggera, già sviluppata per la collezione di successo Leki Nordic Race. Peso leggero, forma perfetta e trasmissione diretta della forza caratterizzano questi guanti da scialpinismo. A ciò si aggiunge un’elevata traspirabilità, grazie all’Acitve Light Construction e ai materiali specificatamente selezionati Softspan e AX Suede. Il powerframe si adatta alla misura del guanto per garantire il massimo comfort e la trasmissione ottimale delle forze. Le versioni TOUR MEZZA V PLUS GLOVE e TOUR MEZZA V GLOVE sono accessoriate con il sistema Trigger Vertical rielaborato specificatamente per lo scialpinismo. A gestire al meglio i rischi fuoripista ci pensa il meccanismo di rilascio integrato nel sistema. In caso di carico elevato i guanti possono staccarsi dal bastone riducendo il rischio di infortunio in caso di caduta o di valanga. Inoltre, il sistema Trigger Vertical consente di agganciare e sganciare i guanti al bastone più rapidamente e assicura maggiore flessibilità e un cambiamento variabile della posizione della mano. Nella serie Mezza Leki, come nel TOUR VISION V, non ha optato per un isolamento caldo. Il TOUR MEZZA V PLUS GLOVE è accessoriato con un copriguanto resistente a vento e acqua integrato nel risvolto, facile da aprire e da riporre. Da qui il PLUS nel nome del prodotto. Il TOUR MEZZA GLOVE è il modello entry-level della serie, senza Trigger Vertical.
PROGRESSIVE TUNE S BOA LT- Leggerezza, calzata perfetta e collegamento diretto al bastoncino caratterizzano questo guanto primaverile per gli appassionati del freeski e per gli sciatori su pista più esigenti. Leki presenta questo guanto innovativo nella sua linea Progressive orienta al freeride. Il PROGRESSIVE TUNE S BOA LT è riconoscibile dall’innovativa chiusura a rotella girevole Boa. Il guanto d’élite con l’originale tecnologia Trigger S consente di avere proprio grazie al sistema a rotella un’aderenza ancora maggiore per una presa ancora più diretta e precisa sul bastoncino. Questo è reso possibile grazie all’orientamento preciso delle forze e ai comandi precisi del Boa. La struttura slim-fit e materiali specificatamente selezionati e accuratamente abbinati, assicurano una vestibilità molto confortevole. La membrana SOFT-TEX lo rende traspirante, resistente all’acqua e al vento. Sull’esterno Leki utilizza del pregiato materiale Softshell che è elastico, assicura un’elevata libertà di movimento e un piacevole comfort. All’interno è stato scelto il pratico silicone Nash. Lo strato sottile di isolamento Superloft è adattato alle condizioni più calde durante le uscite primaverili. Il PROGRESSIVE TUNE S BOA® LT è disponibile in tre diversi colori.
GUIDE EXTREME V – Il nuovo bastoncino pieghevole dispone non solo dell'innovativa ed estremamente leggera tecnologia per bastoncini pieghevoli Core Locking Device (CLD), ma anche dell'esclusivo Trigger Vertical Strap, studiato specificamente per scialpinisti ed escursionisti. Questo lacciolo è di concezione completamente nuova. Con il Trigger Vertical Strap si rinuncia al guantino per il pollice, tipico dei settori sci alpino e nordico, per offrire agli scialpinisti una maggiore libertà nelle varianti di impugnatura e opzioni di presa: in questo caso, meno diventa più. Il segmento superiore del bastoncino è in carbonio, mentre la parte inferiore è realizzata in un robusto alluminio HTS 6.5. In questo modo il peso ridotto si associa ad un'elevata resistenza anche negli impieghi più estremi. Grazie alla nuova tecnologia per bastoncini pieghevoli CLD, che funziona in modo simile a una penna a sfera, è possibile tralasciare una sezione, con ulteriore risparmio di peso. L'ingombro è ridotto a 42 cm e il modello Guide Extrem V si monta e smonta molto rapidamente e velocemente, quindi in caso di necessità è sempre subito a portata di mano. Il binding basket, rotella speciale da scialpinismo, sviluppato appositamente per gli escursionisti, consente una comoda gestione di attacchi e alzatacchi, come anche la possibilità di eliminare gli zoccoli-ghiaccio sulla pelle. Una variante di bastoncino telescopico estremamente robusto del modello GUIDE EXTREME V è il modello GUIDE PRO V. Bastone regolabile a due sezioni realizzato in alluminio HTS 6.5 ad alta resistenza con diametri delle canne da 18 e 16 mm. Il modello GUIDE LITE V rappresenta la versione a peso ridotto ed è anche un poco più snello, con diametri delle canne da 16 e 14 mm. Entrambi sono dotati anche del nuovo lacciolo Trigger Vertical e grazie al sistema di regolazione brevettato SPEEDLOCK 2 sono facilmente regolabili nelle lunghezze rispettivamente di 110 e 150 cm e di 110 e 140 cm.
HELICON – È un bastone regolabile e composto da due sezioni. La canna in robusto alluminio HTS 6.5 con diametri da 16 e 14 mm si dimostra estremamente resistente. Il semplice e affidabile sistema di regolazione Speedlock+ certificato da TÜV Süd consente un adattamento individuale, rapido e privo di complicazioni, della lunghezza del bastoncino. L'impugnatura Evocon Soft Core si adatta perfettamente alla mano e consente numerose e differenti varianti di presa in salita e in discesa. Anche il lacciolo può essere regolato facilmente alla lunghezza necessaria. Con un ingombro di 99 cm il bastoncino è facile da riporre nello zaino. Molto pratiche le speciali rotelle da escursione. Con i binding basket si gestiscono comodamente attacchi e alzatacchi per sci alpinismo. Lunghezza regolabile da 110 a 145 cm.
Kilian polverizza il record di dislivello con gli sci in 24 ore
Ben tre record di dislivello in 24 ore con gli sci ai piedi e le pelli si sono succeduti nel corso del 2018. Dopo quello di Mike Foote (18.654 m( e Lars Erik Skjervheim (20.939), in questi giorni è arrivato quello di Kilian Jornet. E, come tutte le imprese del catalano, i numeri sono impressionanti: 23.486 metri, fatti registrare nella località norvegese di Tusten. In pratica è come salire cinque volte sul Monte Bianco partendo dal livello del mare… La media di salita è stata di 979 m/ora e, secondo quanto riportato da carreraspormontana.com, uno sciatore presente al record ha registrato la velocità di 115,6 km in discesa. «Non è la mia idea di giorno di divertimento» ha dichiarato Kilian che però ha ammesso di avere trovato anche qualche bella discesa nella polvere.
Scudetto a Robert Antonioli e Alba De Silvestro
Giornata tricolore ad Albosaggia per il campionato italiano individual: una Valtellina Orobie in ottime condizioni di innevamento, anche se andata in scena domenica con poca visibilità, per nebbia e neve. Vittoria di Robert Antonioli che si è messo alle spalle Matteo Eydallin e Michele Boscacci. Quarta piazza per Davide Magnini, primo tra gli Espor, quinto Nadir Maguet. Completano la top ten William Boffelli, Pietro Lanfranchi, Alex Oberbacher, Federico Nicolini e Valentino Bacca. Sul podio Espoir anche Henri Aymonod e Stefano Confortola
Titolo rosa per Alba De Silvestro che chiude prima sul traguardo davanti a Corinna Ghirardi e Giulia Murada, leader Espoir. Quarta Martina Valmassoi, quinta Giulia Compagnoni, seconda Espoir, sesta la terza Espoir.Giorgia Felicetti. Scudetto Master, infine a Graziano Boscacci e Monica Sartogo.
TLT8 e Hoji Free tra le novità Dynafit per il 2020
La fiera Ispo di Monaco di Baviera è l’occasione per togliere il velo sulle principali novità della stagione invernale 2019/20 e anche Dynafit ha annunciato diversi highlight.
TLT 8 - Il nuovo TLT8 Expedition, con i suoi 1020 grammi, è un autentico peso piuma fra gli scarponi da scialpinismo a due fibbie. Per aumentare la velocità in ascesa, senza dimenticare comfort e sicurezza, i designer si sono concentrati sul nuovo sistema di chiusura Ultra Lock 4.0, semplice e intuitivo, che permette di risparmiare tempo nel passaggio dalla modalità salita a discesa. La fibbia superiore ha due funzioni: leva per il meccanismo ski-walk e sistema di apertura per il gambetto. È regolabile con estrema precisione, così come la fibbia inferiore, per adattare alla perfezione lo scarpone al piede dello sciatore. Il sistema è facile da utilizzare anche quando si indossano i guanti, affidabile e robusto, senza rinunciare alla leggerezza: velocità senza compromessi. La rotazione del gambetto di 60 gradi consente una camminata naturale e senza spreco di energie anche su terreni molto ripidi. La punta ridotta, chiamata Speed Nose, riduce il peso del 15% e, con il punto di rotazione spostato indietro di 4 mm, rende la rotazione più efficiente del 12%. In discesa lo scarpone si può regolare con un angolo di pendenza di 15 o 18 gradi, garanzia di una posizione più dinamica e di divertenti discese. Per una perfetta trasmissione delle energie anche la calzata del TLT8 Expedition è stata modificata, ora è più sportiva e aderente al piede, con una larghezza pianta di 103 mm e vestibilità atletica. Un’ulteriore caratteristica del TLT8 Expedition si palesa in presenza di quei passaggi che vanno affrontati con lo scarpone al di fuori dell‘attacco come attraversamenti sul ghiaccio o su terreni particolarmente ripidi: questo scarpone è infatti particolarmente efficiente utilizzato in abbinata con il rampone ultraleggero Cramp-In di Salewa. Con un peso di appena 260 grammi, è il rampone attualmente più leggero sul mercato. Mediante un particolare meccanismo di ganci e relativi inserti sulla suola, viene fissato direttamente allo scarpone, e aderisce in modo sicuro, preciso e affidabile, senza l’utilizzo di fastidiose fettucce e gabbie. ll TLT8 Expedition riproduce il celebre e sobrio design della famiglia TLT di Dynafit, evita chiusure ed elementi a vista che potrebbero generare spostamenti, incastri e impigli indesiderati durante il tour. Anche per le restanti caratteristiche tecniche Dynafit si affida all’esperienza riproducendo il rodato inserto Master Step, per un ingresso semplice e veloce nell’attacco. Lo scarpone si inserisce in quest’ultimo mediante un supporto per la salita più lungo che, quando si entra, si chiude a semicerchio intorno ai pin dell’attacco, rendendo l’ingresso ancora più veloce e facile, soprattutto in caso di condizioni di neve sfavorevoli e su terreni impervi. Quanto alla scarpetta interna si può scegliere fra due varianti: Custom Light (140 gr) e Custom Ready (270 gr). TLT8 Expedition è realizzato in Grilamid e lo scafo è rinforzato con fibre di vetro. Progettato in Italia, viene prodotto interamente in Europa. Disponibile in versione maschile (numeri 25 - 30,5) e femminile (23 - 27,5) a un prezzo consigliato di 600 euro.
HOJI FREE - Dopo Hoji Pro Tour arriva Hoji Free che, grazie alla specifica costruzione della punta e al tallone modificato, è compatibile anche con gli attacchi da sci alpino. L’elevata rigidezza, ottenuta attraverso l’utilizzo dell’innovativo materiale Grilamid con fibre di vetro e il flex progressivo di 130, conferisce all’Hoji Free tutte le caratteristiche necessarie per garantire una perfetta trasmissione dell’energia e performance eccellenti in discesa. Il piede è accolto alla perfezione all’interno dello scarpone grazie alla pianta di 102 mm di larghezza, le tre fibbie di microregolazione e l’Ultra Lock Strap. Nella modalità ski l’Hoji Free può essere bloccato con un angolo di inclinazione di 11 o 15 gradi, per ottenere così una posizione sugli sci comoda, ma al contempo atletica e controllata. Ma gli appassionati di freetouring potranno affrontare degnamente anche la salita: la lingua a V e la rotazione del gambetto di 55 gradi permettono la massima libertà di movimento, flessibilità e comfort, in modo da consentire una camminata naturale e senza spreco di energie anche su terreni molto ripidi. Grazie al peso contenuto di Hoji Free, solo 1.550 grammi, qualche metro di dislivello in più non sarà un problema, si potrà risparmiare sufficiente energia per godersi la meritata discesa. Un’ulteriore particolarità è la nuova scarpetta interna termoformabile Hoji Free Liner firmata Sidas, azienda specializzata in calze, plantari e boot fitting, che verrà utilizzata la prossima stagione in esclusiva per questo nuovo scarpone Dynafit. La scarpetta può essere adattata perfettamente alla forma individuale del piede, per raggiungere la più alta performance possibile, sia in salita che, in particolare, in discesa. Conquista per leggerezza e comfort, ma al contempo accoglie il piede in modo preciso, saldo e sicuro. Per consentire agli sciatori di attraversare anche rocce e fianchi ghiacciati, alla ricerca della discesa perfetta, l‘Hoji Free è stato equipaggiato con la nuova suola Pomoca Free Sole: grip e tenuta ottimale permetteranno un’efficiente camminata senza attacco, per una suola che risulta anche particolarmente stabile e durevole. Inoltre questo scarpone, grazie alla specifica costruzione della punta, è compatibile anche con ramponi semiautomatici. Infine l’Hoji Free, per entrare agevolmente nell’attacco Tech frameless anche su terreni impraticabili, è dotato di inserto Quick Step-In. Questo nuovo scarpone, come gli altri modelli della famiglia Hoji, è prodotto completamente in Italia. Taglie 25/29,5, prezzo consigliato 750 euro.
LOW TECH RACE 105 - Nella lotta contro il tempo il Low Tech Race 2.0, con il peso ridottissimo di appena 110 grammi, ha ridefinito, negli anni passati, gli standard di settore. Con il Low Tech Race 105 Dynafit alza l’asticella, riuscendo a battere sul peso il precedente modello di 5 grammi pur con una rigidità torsionale superiore del 20%. Il Low Tech Race 105 è un attacco performante e senza compromessi dedicato all’agonismo. Sul puntale gli ingegneri hanno concentrato tutto il loro know-how, limando e fresando fino a ottenere la perfezione. Per ridurre ulteriormente il peso, la composizione dei materiali è stata modificata, e anche la leva di bloccaggio dell’attacco è realizzata adesso in leggero alluminio forgiato 7075. Sono stati utilizzati anche titanio e plastiche ad alta resistenza. Come il modello precedente, anche il Low Tech Race 105 è disponibile in versione autolock e manulock. In conformità alle prescrizioni della ISMF l’attacco si sgancia sia in verticale che lateralmente, e può essere completamente bloccato. Il nuovo schema di foratura del puntale migliora inoltre la trasmissione delle energie, e consente di raggiungere la massima prestazione sullo spigolo dello sci. Per la talloniera, con alzatacco a stadio singolo, Dynafit punta su una costruzione simile al Low Tech 2.0, con la differenza che un’aggiunta piastrina di alluminio aumenta stabilità e robustezza. Anche per i pin ci si è affidati all’esperienza precedente: i pin rompighiaccio del puntale allontanano neve e ghiaccio in modo affidabile e rapido dall’inserto, facilitando l’ingresso, una delle questioni più critiche nel mondo agonistico. I pin in titanio della talloniera tengono gli scarponi saldi e sicuri all’interno dell’attacco. Il Low Tech Race 105 viene fissato con l’aiuto di viti Torx e sarà disponibile al prezzo consigliato di 500 euro.
Tra un mese è tempo di Rosa Ski Raid
Manca poco più di un mese alla Rosa Ski Raid. La data del 2019 è il 17 marzo. Con una speranza, quella di poter finalmente mettere in piedi la gara sul percorso originale. Per tanti motivi, la sicurezza in primis, non è riusciti ancora ad arrivare sino al Colletto di Pizzo Bianco a quasi 3000 metri per poi affrontare la lunga, spettacolare discesa di quasi 1600 metri di dislivello sino in paese. Arrivo con gli sci o a piedi, confermatissimo nel cuore di Macugnaga perché la Rosa Ski Raid è davvero la gara del paese, sentita e amata da tutti. Ecco allora il racconto del tracciato che avevamo presentato sulla nostra rivista.
Si scrive Rosa Ski Raid, si legge stupore. Quello di ritrovarsi a combattere contro il tempo ai piedi della più himalayana delle pareti alpine, la sud del Rosa, sopra Macugnaga: oltre 2.700 metri a strapiombo, proprio sopra la testa di chi gareggia. Dal Belvedere, 1.914 metri, alla Cima Dufour, 4.638 metri, ne corrono esattamente 2.724 di metri. Un paesaggio di vera alta montagna, da batticuore anche se non si corre per le prime posizioni. Macugnaga non è terra di scialpinismo facile. Troppo ripidi i versanti, le grandi classiche hanno bisogno di pendii dove si possa trovare il ritmo.
Oppure - quelli bravi - affrontano il Canale Marinelli, quando la via di salita non è il più facile elicottero. La Rosa Ski Raid rispecchia in pieno il genius loci. Si sarebbe potuto salire al Passo Moro, ancora più in quota, e magari disegnare un saliscendi sul ghiacciaio, tra Italia e Svizzera. Ma sarebbe stato troppo banale. Si sarebbe potuto disegnare una gara con partenza e arrivo dallo stesso posto, invece si arriva più in basso di dove si parte. Si sarebbe potuto pensare prima alle caratteristiche tecniche e poi al panorama. Invece il grandioso spettacolo della natura non toglie pathos a un percorso nervoso, che ti tiene sempre sull’attenti. Macugnaga è terra di fondisti ma anche di tradizioni scialpinistiche. Le tutine si sono sfidate nel 1995 e nel 2004 nei Campionati italiani degli Alpini.
PERCORSO EFFIMERO - È un po’ come il ghiacciaio, sempre in movimento, mai uguale da un anno all’altro. Oppure come il lago effimero che si formò proprio sul ghiacciaio del Belvedere e per mesi tenne con il fiato sospeso tutta Macugnaga, minacciata da una valanga d’acqua. Il bello del percorso della Rosa Ski Raid è proprio questo, che si muove su un terreno di alta montagna, al cospetto di pendii ripidi e canaloni, di ghiacciai. Le mappe ufficiali disegnano quasi una Y, con la partenza in quota, al Belvedere (1.913 m), raggiungibile da Pecetto in seggiovia, e l’arrivo a Staffa, in piazza del Municipio, a quota 1.327 metri. Una Y con due rami che salgono e scendono più volte, prima a destra, in direzione del bivacco Belloni, poi si attraversa il ghiacciaio del Belvedere per salire nella zona del rifugio Zamboni. Si lambisce i lago delle Locce e si affronta il canalone Chiovenda. Da qui si dovrebbe salire al Pizzo Bianco. Il bello della Rosa Ski Raid è che dal Belvedere, con un binocolo, puoi praticamente vedere tutta la gara. Un’altra piccola chicca di una gara da sogno.
UN FAN CLUB PER COMITATO - Eravamo 150 amici al bar. Potrebbe essere questo il titolo di un articolo sul Damiano Lenzi Fan Club. Tanti infatti sono i tesserati del sodalizio che sostiene il Lence in giro per l’Italia e spesso per il mondo. Ed è proprio da questo gruppo che nasce l’idea e la volontà di una gara di scialpinismo a Macugnaga. «La passione che abbiamo dentro, l’ammirazione per le imprese sportive di Damiano, ci ha fatto venire voglia di rimboccarci le maniche e inventarci una gara particolare» dice Aldo De Gaudenzi. Aldo è presidente del Fan Club oltre che del comitato organizzatore della gara. «Poco importa, siamo sempre gli stessi, Roberto Olzer è presidente dello sci club Valle Anzasca e io vice e lui è presidente insieme a me del comitato». Sempre gli stessi. Oltre a Olzer, c’è Fabio Iacchini, direttore del percorso. Un gruppo affiatato ma in realtà ben più ampio. «CI ritroviamo tutto l’anno, ogni venti giorni circa, la sera, magari in taverna, è una occasione per stare insieme e divertirci, ma il lavoro non manca». Ognuno rinuncia a qualcosa e ritaglia il tempo dedicato tra gli impegni lavorativi e la famiglia. «Però vengono in tanti a darci una mano e poi voglio fare crescere i giovani, voglio che prendano in mano loro l’organizzazione» conclude De Gaudenzi. Ma il percorso di gara chi l’ha inventato? «È un lavoro d’equipe, siamo saliti più volte io, Fabio, Roberto, anche Damiano». Proprio così, dalla condivisione nascono le cose migliori, come il Lence Fan Club e… la Rosa Ski Raid!
In arrivo Skialper 122, un numero dedicato all’old school
«Old school non è vintage. Non è revival. Old school è old school, è vecchia scuola, alla moda vecchia, come si faceva una volta. Quando abbiamo buttato sul tavolo il tema di questo numero, la sfida era di focalizzarci su cosa è rimasto e che cosa no del modo di andare in montagna con gli sci di venti, trent’anni fa. Così i nostri reporter e fotografi hanno viaggiato tra corsi CAI e serpentine, tra discese a raspa e scialpinisti che erano già così prima e sono rimasti tali, tra sci lunghi e dritti e altri rockerati e sbananati». Sono le parole del direttore editoriale Davide Marta a introdurre l’argomento del numero 122 di febbraio-marzo di Skialper, disponibile dal 12 febbraio in edicola. Un numero molto particolare, anche nello stile grafico, volutamente con un flow retrò, a partire dalla copertina di Enrico Zenerino che illustra uno sciatore che si tuffa a tutta velocità su un pendio vergine con la raspa. E. si badi bene, non è una foto d’epoca…
SUCAI 1951- È la più antica scuola di scialpinismo europea, quella del SUCAI di Torino. Il nostro Federico Ravassard ha partecipato alla prima uscita, con 140 iscritti. Un reportage da dentro il corso CAI tra levatacce, incubo inversioni e vin brulè.
I PROTAGONISTI - Arno, Domenico, Fabrizio, Fedora, Stefano. Ma anche Ezio e Pier Luigi. Sette scialpinisti, sei uomini e una donna da una gita ogni fine settimana. Con attrezzi da 85 al centro, salame al posto dei gel, un curriculum di tutto rispetto anche quando i gradi salgono e tanta voglia di divertirsi. Perché questo è lo spirito dello scialpinismo delle origini.
OSCAR BELETTI - Prima viaggiatore, poi alpinista, infine scialpinista. Bresciano ma innamorato delle Orobie, ai monti bergamaschi ha dedicato un libro di 400 pagine che è al tempo stesso guida con 100 itinerari sulla neve e manuale esistenziale. Lo abbiamo intervistato all’antica: sulla neve delle… Orobie.
SERPENTINA FOREVER - Alberto Casaro, testatore della nostra Buyer’s Guide, non è nuovo a sfide impossibili. E allora ha rispolverato dei vecchi grissini da 207 centimetri per provare a fare serpentine davvero old school nella neve fresca. Non sono poche le sorprese a confrontare la sequenza fatta con i vecchi sci e quelli attuali!
YAK SUL MONTE ROSA - Classe 1967, Fabio Iacchini era sciatore estremo, freerider, skyrunner e alpinista fast&light quando ancora queste definizioni erano in incubazione. Lo ha intervistato Andrea Bormida, con le stupende foto realizzate nei dintorni del Monte Rosa da Paolo Sartori.
TÄSCHHORN - Diario della prima discesa conosciuta della diretta Nord-Ovest di uno dei 4.000 più isolati del Vallese.
LUNGA VITA ALLA RASPA - Enrico Marta, fondatore di Skialper, rievoca la storia della raspa nello scialpinismo, tra fatti, aneddoti e curiosità. Gabriele Ghisafi, già interprete dello skialp con la raspa, e Nadir Maguet si sono prestati come modelli per le foto di questo divertente servizio.
IL MEZZALAMA ATTRAVERSO L’ATTREZZATURA - Amedeo Macagno, i fratelli Stella, Chicco Pedrini e Matteo Eydallin sono i nostri modelli per un portfolio fotografico nel quale mostrano l’attrezzatura usata alla regina delle gare di skialp dagli anni Trenta a oggi.
ADAMELLO SKI RAID - Altri due modelli d’eccezione per scoprire tutti i segreti del prossimo Ski Raid, in programma il 7 aprile, e di quelli del passato: Davide e il padre Lodo Magnini.
VIVE LA FRANCE - La nazionale d’otralpe, tra conferme e giovani leve.
MATERIALI - Una sezione tutta nuova che raggruppa le prove attrezzatura e le notizie sulle anteprime dell’inverno 2019/20. La prova del nuovo Blizzard Zero G 95, della giacca Mythic di Vertical e dei ramponi Skimo Race e Skimo Nanotech di Camp, i nuovi Magico.2 e Mistico.2 di Ski Trab, lo scarpone Dalbello Lupo Air 130 e gli sci Völkl Mantra, il bastoncino Speed Twist by Amplatz, le novità Salomon, Atomic, Dynastar, La Sportiva, Scarpa, Movement, Salewa, Black Crows, Plum, Fritschi, K2, Atk Bindings, Hagan, Mammut, Vaude e tanto altro.
IL FUTURO DEL TELEMARK - Lo sci a talloni liberi è veramente morto come hanno scritto i nostri colleghi americani di Powder qualche tempo fa? L’opinione di Emilio Previtali.
PORTFOLIO - C’è chi scia ancora con il monoski, chi organizza raduni con sci e pelli da più di 30 anni che sono diventati dei veri e propri happening e chi come Bruno Compagnet sa divertirsi ancora come un bambino quando in Austria arriva una delle più grandi nevicate del secolo. Sono i click del nostro portfolio fotografico.
Due Ispo Award per Salewa
Dopo i cinque award del 2018, Salewa inizia l’anno nuovo con altri due riconoscimenti. La giuria di Ispo Award ha infatti selezionato due prodotti della collezione autunno/inverno 2019/20 tra i più innovativi della stagione. Nella categoria Outdoor/Mountaineering & Expedition Footwear, l’Ispo Award è stato assegnato alla Wildfire Edge Mid GTX, versione invernale della Wildfire Edge, già premiata nel 2018 con l’OutDoor Industry Gold Aaward. Questo nuovo riconoscimento è una conferma delle qualità pionieristiche di questo concetto di scarpa da avvicinamento tecnico e dell’approccio senza compromessi del team di ricerca e sviluppo di Salewa. «Nello sviluppo di questa scarpa da avvicinamento ci siamo concentrati a trovare un punto di equilibrio innovativo tra precisione in arrampicata e comfort in discesa - spiega Silvia Serafini, Product Specialist Footwear Salewa - La nostra soluzione è il sistema Switchfit che permette di regolare la Wildfire Edge Mid GTX in modalità arrampicata o camminata, offrendo realmente due funzioni in una sola scarpa. Il sistema spinge le dita in avanti verso la punta, permettendo di regolare la compressione delle dita, in modo analogo a una scarpetta da arrampicata».
Nella categoria Outdoor/Hybrid Outer Layer è stata premiata la Pedroc Alpine Wool Perform Jacket. L’imbottitura di questa giacca fa parte della innovativa piattaforma tecnologica Alpine Wool presentata dal brand alto atesino, che include soluzioni in lana naturale abbinata a tecnologie ibride. Le nuove imbottiture Alpine Wool saranno adottate in esclusiva in tutte le categorie della collezione di abbigliamento tecnico Salewa a partire dalla stagione autunno/inverno 2019/20. La Pedroc Alpine Wool Perform Jacket è stata sviluppata per lo speed-hiking e le attività stop-and-go in montagna in caso di basse temperature. L’imbottitura è in Alpine Wool Perform, un’innovativa tecnologia che unisce le proprietà naturali termo regolanti della lana delle pecore tirolesi con quelle termo riflettenti delle fibre sintetiche con Celliant. Le pecore alpine tirolesi producono lana con una maggior presenza di lanolina, grazie alla quale la lana mantiene le sue proprietà isolanti anche se si inumidisce. Inoltre, la lana è un materiale traspirante e un termoregolatore naturale del corpo. Il Celliant è una miscela brevettata di minerali termo reattivi che vengono polverizzati e sciolti per ottenere una resina con cui vengono caricate le fibre di poliestere riciclato.
Mark Mc Carthy, Senior Product Manager di Salewa, spiega quali siano le notevoli prestazioni della Pedroc Alpine Wool Perform Jacket: «In montagna è normale che faccia freddo, soprattutto quando si inizia presto il mattino o nelle serate autunnali, e ovviamente in inverno. Per consentire agli appassionati che vivono la montagna in modo dinamico di affrontare queste condizioni, abbiamo utilizzato una imbottitura Alpine Wool Perform da 50 grammi sia sulle braccia sia sul torace. Il tessuto esterno è un nylon leggero e resistente al vento, con una finitura DWR che resiste alla pioggia leggera».
Völkl, arriva il nuovo Revolt 121 ‘Built Together’
Il progetto ha un nome evocativo: Built Together, costruito insieme. Ed effettivamente i nuovi Revolt 121, primi sci del programma, che si concluderà nel 2022, in concomitanza con i Giochi di Pechino, è uno sci che coinvolge a fondo atleti, ingegneri e un artista, che si è occupato della parte grafica. L’idea è quella di lanciare uno sci all’anno con la collaborazione di uno specifico artista. Per Revolt 121, in vendita dalla prossima stagione invernale, l’atleta è Markus Eder, mentre l’artista il neozelandese Ken Griffon. Ma la particolarità è che tutte le persone coinvolte nel progetto sono appassionati sciatori, a partire dallo stesso Griffon. Il gruppo di lavoro era costituito da otto persone, tra di loro anche il lead engineer Lucas Romain, non solo ingegnere ma anche ex atleta pro.
IL PROGETTO - Dopo Griffon a ‘disegnare’ gli sci si alterneranno un americano, un europeo e, nel 2022, anno dei Giochi cinesi, proprio un artista cinese. Built Together coinvolgerà attrezzi della linea da freestyle della casa tedesca e si concluderà nell’arco di quattro anni.
LO SCI - Revolt 121 pesa 2.330 grammi nella misura 184 cm e ha un raggio, sempre nella stessa misura, di 19,2 metri. Larghezza al centro 121 mm, anima Multi Layer Woodcore.