I titoli italiani all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo
Sabato prossimo torna l'appuntamento con la Coppa Italia - Trofeo Scarpa.
Tra i Cadini di Misurina, all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo, sabato mattina si assegnerà il Campionato Italiano Individuale. In questi giorni i responsabili del tracciato, coordinati da Marco Colleselli e da Vittorio Romor, stanno ultimando la tracciatura del percorso che partirà dalle sponde del Lago di Misurina.
«Le condizioni del tracciato sono perfette». Ha detto Colleselli. «In questo strano inverno - ha continuato il direttore di percorso - il manto nevoso non è così abbondante come gli scorsi anni, ma con le temperature rigide di questi giorni non avremo nessun problema a far disputare la competizione su un percorso spettacolare, tecnico e con alcuni tratti a piedi. In questi giorni in zona partenza la temperatura alle ore 9 è ancora di -1°. Per la finale di Coppa Italia giovani stiamo allestendo un tracciato di circa novecento metri, mentre i senior dovranno affrontare 1500 metri di dislivello positivo. I giovani gareggeranno su due salite e un tratto a piedi, mentre i senior avranno una prima salita di 780 metri e una seconda ascesa di 720 metri».
«I Cadini di Misurina saranno una cornice spettacolare per l'assegnazione dei titoli tricolore». Ha commentato Vittorio Romor, presidente dello sci club Dolomiti ski-alp. «Dopo aver organizzato la gara a Zoldo e in Nevegal - ha continuato Romor - abbiamo deciso di correre in mezzo alle guglie avendo come sfondo le Tre Cime di Lavaredo perché i pendii, le forcelle e i "cadini" si prestano molto bene all'organizzazione di una competizione. Inoltre abbiamo trovato nelle istituzioni locali e nella società Cadini Promotion una collaborazione importante e professionale per la gestione dell'evento».
La prova di Coppa Italia - Trofeo Scarpa partirà alle ore 9 in punto, salvo qualche piccola variazione d'orario in base alle temperature. Il ritiro pettorali potrà essere effettuato sia venerdì pomeriggio sia sabato mattina prima del via.
Il briefing per gli atleti è in programma per venerdì nel tardo pomeriggio.
Le iscrizioni saranno aperte fino alle ore 24 di giovedì 5 aprile sul sito www.cadinipromotion.it
Tutto pronto per il gran finale di Coppa delle Dolomiti
il 15 aprile sull'altopiano delle Pale di San Martino
Venerdì 2 aprile 2012 - Sono aperte ufficialmente le iscrizioni alla quarta edizione del PalaRonda Ski Alp, la classica di chiusura del circuito Coppa delle Dolomiti di sci alpinismo, che si disputerà regolarmente domenica 15 aprile. Sul suggestivo altopiano delle Pale di San Martino la neve è abbondante, a ridosso della data di svolgimento si deciderà se prevedere la partenza e l'arrivo in quota oppure se far partire i partecipanti dalla piazza del prestigioso centro turistico primierotto.
Gli organizzatori si attendono una grande partecipazione, anche perché quest'anno per lo sci alpinismo è stata davvero una stagione difficile a causa delle scarse precipitazioni nevose. Le iscrizioni anche quest'anno si faranno on line, direttamente dal sito della manifestazione www.palaronda.it.
San Martino di Castrozza e l’altopiano delle Pale di San Martino dunque sono diventati ormai tappa fissa della finalissima del prestigioso circuito di sci alpinismo Coppa delle Dolomiti. Una manifestazione giovane, nata solamente quattro anni fa dalla magnifica intuizione di Mariano Lott e di un gruppo di amici e in poche stagioni ha fatto passi da gigante. «Viviamo in un paradiso dolomitico – spiega Lott – con le magnifiche Pale di San Martino simbolo del nostro territorio e di tutto il Trentino. Partendo da questo presupposto ci siamo imposti di dare vita ad una gara di sci alpinismo e grazie alla competenza delle guide alpine e di un fantastico staff di volontari siamo riusciti a mettere in cantiere un evento di livello, che per esigenze di calendario è diventato una classica di fine stagione e, soprattutto la finale di Coppa delle Dolomiti».
L’evento quest’anno si disputerà domenica 15 aprile con un percorso particolarmente suggestivo che si svilupperà soprattutto sull’altopiano delle Pale di San Martino, mentre in base alle condizioni di innevamento si deciderà se effettuare la partenza in quota o dal centro di San Martino di Castrozza.
«Il percorso – prosegue Lott – da programma avrà un dislivello di circa 1900 metri e una lunghezza di circa 20 chilometri con i suggestivi passaggi al rifugio Rosetta e ai rifugi Pradidali Alto e Pradidali Basso. Per chi non deve pensare esclusivamente alla classifica è davvero l’occasione per ammirare un paesaggio fantastico in una gara in completa sicurezza».
E per portare il pubblico in quota anche quest’anno è prevista l’apertura straordinaria e gratuita degli impianti che consentiranno agli appassionati di poter seguire la gara in quota. Un’altra intuizione stimolata dallo staff di Coppa delle Dolomiti. Grazie infatti alla disponibilità della società impianti Funivie Col Verde Rosetta sarà possibile seguire in quota l’evento. Dalle ore 6 e 30 fino alle 14 è infatti previsto l’acceso gratuito alla cabinovia che parte da San Martino di Castrozza e successivamente alla Funivia che porta ai 2600 metri dell’altopiano delle Pale.
Signore dell'aere
Un video per dimostrare la resistenza al vento del Gore-Tex
Che la membrana Gore-Tex fosse traspirante e al contempo idrorepellente era noto. Ma che risultasse anche a prova di vento non era così scontato. L’azienda americana ha diffuso un video che dimostra la resistenza del proprio laminato allo spostamento delle masse d’aria, responsabili dell’effetto windchill. Effetto che si verifica quando la temperatura percepita da un soggetto risulta molto più bassa rispetto a quella esterna a causa dell’azione del vento. Buona visione.
Ivo Zulian vince la Pizolada
Tra le donne Nadia Scola davanti a tutte
Splendida giornata primaverile a fare da cornice alla 36esima edizione della Pizolada delle Dolomiti, gara di scialpinismo individuale a tecnica classica tra le più antiche del panorama scialpinistico. Al via alle 8 dal Passo San Pellegrino circa 150 atleti, un lancio in pista molto veloce con il mitico Franco Marta che fa show di passo pattinato con le pelli.
La prima salita sulla pista Costabella mette subito tutti in fila, con Ivo Zulian e Alessandro Follador a menare, staccati di pochissimo Trettel, Galizzi, Dezulian, Taufer e Martin Riz. Discesa in pista, altra piccola risalita sempre in pista e poi giù al Passo San Pellegrino su terreno reso impegnativo dalla poca neve..
Nella terza salita le posizioni rimangono invariate, si guadagna Forcella Valacia con una serie di inversioni e un tratto a piedi aiutandosi con una corda fissa, tracciatura veramente perfetta.
La successiva discesa in fuoripista porta in zona rifugio Laresei, dove, dopo una breve salita si tolgono le pelli per scendere sulla diga del Lago Cavia che si attraversa di corsa per affrontare la salita finale, totalmente a piedi, fino all’ultimo cambio pelli presso una pista chiusa dove inizia l’ultima picchiata fino al traguardo.
A questo punto, dopo una gara condotta sempre testa a testa, sembra che Zulian abbia chiesto a Follador di tagliare il traguardo insieme, ma che poi giunto in zona arrivo si sia dimenticato di aspettarlo andando così a vincere questa Pizolada! Mah, forse la solita sbadataggine di Ivo…
Completa il podio Thomas Trettel seguito di pochissimo da Davide Galizzi. In ambito femminile Nadia Scola mette in riga Carla Jellici e Sabrina Zanon.
D’obbligo sono i complimenti all’organizzazione, la quale è riuscita a tirar fuori un percorso veramente bello e tecnico nonostante i prati verdi presenti ovunque in questo periodo!
Classifica maschile
1 Zulian Ivo
1 Follador Alessandro
3 Trettel Thomas
4 Galizzi Davide
5 Dezulian Riccardo
Classifica femminile
1 Scola Nadia
2 Iellici Carla
3 Zanon Sabrina
Classifiche complete consultabili sul sito www.tds-live.com
Salewa Nurek 50+
Lo zaino per le escursioni di più giorni
Dopo i consigli sulle modalità di carico dello zaino non poteva mancare una piccola presentazione dedicata a uno dei sacchi Salewa più tecnici, destinato a trekking di più giorni. Nurek 50+ è dotato di dorso con sistema Multifit, ovvero adattabile in base alla morfologia della schiena dell’utilizzatore. Due sostegni in alluminio consentono di distribuire il peso lungo la cintura ventrale e possono essere personalizzati incurvandoli in base al profilo della colonna vertebrale. Tale sistema, funzionale soprattutto con carichi medi e pesanti, è ideale per un sacco destinato a escursioni plurigiornaliere e si accompagna all’azione della citata cintura in vita, del tipo in pezzo unico così da risultare più confortevole lungo i fianchi. La divisione dello spazio interno in scomparti consente di riporre gli accessori, grandi e piccoli, in base allo schema di carico Salewa (consultabile nella pagina precedente). Ciò grazie a tasche laterali a soffietto, incavi lungo e sotto il cappuccio, tasche lungo la fascia ventrale, soluzioni di fissaggio aggiuntive sul fondo e lungo la parte sommitale. Il peso si attesta a 2.500 g e le dimensioni sono di 65 x 32 x 17 cm. Prezzo di 179,90 euro.
Il carico secondo Salewa
I consigli per riempire lo zaino da escursionismo
Salewa aiuta gli escursionisti a capire come ridurre all’essenziale il materiale da portare con sé e al tempo stesso distribuire in modo razionale il carico all’interno dello zaino. È fondamentale posizionare nell’ordine corretto i diversi oggetti per muoversi agevolmente e al tempo stesso avere sempre a portata di mano gli utensili necessari. Quelli utilizzati più raramente, come ad esempio chiavi e portafoglio, vanno collocati nella tasca porta documenti all’interno del cappuccio (zona 6). Nelle tasche laterali (zona 2) può essere sistemato tutto ciò che bisogna avere sempre a portata di mano: carta igienica, vestiti extra, borraccia, snack. Nella tasca esterna del cappuccio (zona 6) è consigliabile inserire cartine geografiche e bussola. Gli oggetti lunghi come i bastoncini vanno fissati con le apposite fibbie lungo i lati dello zaino, così che le estremità siano inserite nelle tasche laterali. Gli oggetti più ingombranti (materassino, tenda) vanno posizionati all’esterno, sfruttando le cinghie di compressione. Utensili da cucina, viveri, vestiti e oggetti personali devono essere posizionati il più vicino possibile alla schiena, facendo attenzione a collocare in alto quelli più pesanti (zona 4). Le dotazioni utilizzate più di rado possono essere riposte sul fondo (zona 1), insieme agli oggetti leggeri come il sacco letto o la biancheria di ricambio. Il set di pronto soccorso, infine, e gli indumenti protettivi devono essere sempre a portata di mano, nella parte alta del sacco (zona 5).
Altri suggerimenti sull’utilizzo dello zaino sono visionabili sul sito internet Salewa. Ad esempio la check-list per non dimenticare nulla: www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/check-list+escursioni-tour+in+montagna
Oppure i suggerimenti sulla manutenzione (www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/manutenzione) e sulla regolazione (www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/regolazione-dello-zaino).
Kilian e Jacquemod sul trono del Rutor
Ma che spettacolo questo Tour du Rutor Extreme
Kilian e Jacquemod si aggiudicano la 16^ma edizione del Tour du Rutor Extreme in una giornata che rimarrà a lungo nei ricordi degli atleti. Giornata di sole, cielo terso, temperatura primaverile, il resto l'hanno fatto queste meravigliose montagne. In cresta ai 3400 metri del Flambeau la vista era pazzesca, una balconata sui Giganti della Val d'Aosta che hanno ammaliato gli atleti in gara. Percorso molto tecnico con quattro salite e altrettante discese per un totale di 2300 metri di dislivello. La lunga cresta aerea è stata la ciliegina sulla torta di un'edizione fantastica che ha visto 600 atleti sfidarsi su percorsi che solo il Rutor sa regalare. Kilian ieri sera aveva postato nella sua pagina di facebook che oggi avrebbero attaccato, e così è stato. Non solo ritmi forsennati, ma anche doti alpinistiche le loro. Jacquemod ha affrontato in testa l'affilata cresta, come fosse lui il veterano. Saltellava tra i sassi e la neve in punta di scarponi, un vero camoscio, si divertiva e lo si capiva dallo sguardo. Meno Kilian che per tenere le code del giovane francese ha dovuto dar fondo a tutte le sue energie e far ricorso all'esperienza. Gara solitaria la loro, una passerella d'onore al cospetto del ghiacciaio del Rutor affollato di tanti appassionati che non hanno voluto far mancare il loro incitamento. Tagliano il traguardo di Planaval con oltre due minuti di vantaggio, quel tanto che basta per aggiudicarsi tappa e Tour. Merita una menzione speciale la squadra di Bon Mardion e Lanfranchi, per due giorni al comando della classifica generale, ma che oggi nulla hanno potuto contro lo strapotere di Kilian e Jaquemod. Ci hanno provato, non si sono mai risparmiati, hanno dato tutto e hanno saputo entusiasmare. Di certo la coppia più applaudita lungo il percorso, hanno saputo ricambiare tanto affetto con un'altra prestazione di cuore. Tagliano il traguardo in terza posizione, che vale l'argento nella classifica generale, preceduti di pochi secondi da Holzknecht e Reichegger. In campo femminile Mireja e Laetitia non si sono accontentate di gestire il vantaggio, oggi altra prestazione impressionante che le collocano in diciassettesima posizione assoluta, con un vantaggio di 43 minuti in classifica generale sulle "nostre" Pedranzini e Martinelli. In terza posizione ottime Gloriana Pellissier ed Elena Nicolini. Prestazione da incorniciare quella odierna del duo Boscacci-Antonioli, ancora un quarto posto davanti a Eydallin e Trento. Sul tecnico questi due si esaltano, sono uno spettacolo, salgono forte e scendono sempre a tutta. Il Tour du Rutor chiude un'edizione speciale, merito ed onore a questo instancabile comitato organizzatore che ha saputo allestire percorsi unici, in un ambiente strepitoso. Marco Camandona e la sua filosofia di scialpinismo libero hanno fatto centro. Gli applausi che il popolo del Rutor gli ha tributato è il miglior attestato di riconoscenza, emozioni che anche lui ricorderà a lungo.
Colpo di scena al Tour du Rutor
Beccari e Kuhar sbancano il Rutor e vincono a sorpresa
Kilian e Matheo stavano già festeggiano la vittoria quando la decisione della giuria è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
I due fuoriclasse, pochi minuti prima delle premiazioni, hanno scoperto che la vittoria del Tour non era più loro. Beccari e Kuhar sono i nuovi vincitori della sedicesima edizione del Tour du Rutor.
A breve le motivazioni ufficiali di questa decisione.
Adidas Terrex PrimaLoft Vest
Gilet multi sport per fronteggiare i cambiamenti climatici
Primavera, stagione di repentini cambiamenti climatici. Quando si corre, cammina o pratica sci alpinismo, è importante avere a disposizione un capo impermeabile, con buone capacità termiche e rapido da indossare. Il gilet Terrex di Adidas nasce con queste caratteristiche, accreditato di mantenere il calore corporeo anche in condizioni di freddo intenso, pioggia e vento. Merito in particolar modo dell’isolamento Primaloft, fibra sintetica creata negli Anni 80 negli Stati Uniti per l’esercito americano, al 70% riciclato, a tutto vantaggio del rispetto ambientale, e al 30% forte di macro e microfibre vergini. Il gilet, oltretutto, è facilmente comprimibile e pertanto stivabile in zaini race dalla capienza ridotta. Non mancano inserti riflettenti.
Emozioni dalla pancia del gruppo
Il Tour du Rutor visto dalla 154a posizione
Abbiamo voluto farci raccontare da Silvano e Davide le emozioni che si vivono nelle retrovie del Tour du Rutor.
Tour du Rutor, lo scialpinismo libero
Marco Camandona spiega la filosofia del Tour
Abbiamo sentito Camandona appena terminato il briefing per la seconda giornata. Questo il suo modo di vedere lo scialpinismo.
Seconda tappa combattuta e ricca di colpi di scena
Tutto rimandato a domani per il verdetto finale al Tour du Rutor
Lo scialpinismo sa essere crudele e Kilian oggi ne sa qualcosa. Nell'ultima discesa quando pregustava la vittoria di tappa, a fianco di un immenso Jacquemod, ha rotto uno sci vanificando l'importante vantaggio di due minuti che probabilmente avrebbe chiuso i giochi di questo Tour du Rutor. Ma andiamo per ordine. A metà della prima salita si presenta da solo al comando il giovane francese Jacquemod, seguito ad una ventina di metri dal suo compagno Kilian che non riesce a tenerlo. Indiavolato il giovane transalpino, sale con ritmi vertiginosi che dietro fanno male. Bon Mardion-Lanfranchi e Reichegger-Holzknecht non possono far altro che limitare i danni ed evitare un fuori giri che nell'economia di una gara di tre giorni potrebbe risultare fatale. Prima discesa con Jacquemod a fare le linee, dietro Kilian e poi tutti gli altri. Al cambio della seconda salita il vantaggio dei fuggitivi è di quaranta secondi. Dietro Manny è in grande giornata, non si può dire altrettanto di Holz che sembra aver perso la brillantezza del Pierra Menta. Lanfranchi dà l'idea che salti da un momento all'altro, invece da duraccio qual'è, non molla mai, stringe i denti, lascia tutto sulla neve. Lui le gare le vince con la testa ed il cuore. Commuovente. Nella seconda discesa i battistrada se ne vanno. Cambiano con un minuto di vantaggio, capiscono che dietro non ce la fanno, e allora Kilian dà il cambio a Jacquemod per dare il colpo fatale. Allungano, nel tratto a piedi per raggiungere la cresta dell'ultimo cambio volano. Jaquemod segue il suo maestro con imbarazzante facilità, i due sono uno spettacolo. Gli inseguitori viaggiano appaiati con due minuti di svantaggio. Immensi Boscacci e Antonioli che nell'ultima salita passano Eydallin e Trento e si mettono in quarta posizione. Devono crederci di più i due "bocia", troppo timore reverenziale nei confronti dei grandi, possono invece tenere il passo, oggi l'hanno dimostrato. Nell'ultima discesa succede l'imponderabile. Kilian rompe uno sci, da dietro rientrano, Holz e Manny si infilano per primi sotto lo striscione anticipando di qualche secondo Kilian-Jacquemod e Bon Mardion-Lanfranchi. Nel tappone terribile di domani si assisterà ad un gran duello al vertice per aggiudicarsi questa strepitosa edizione del Tour du Rutor. In campo femminile invece è tutt'altra musica con la coppia Roux e Mirò che vincono anche oggi con un importante vantaggio su Pedranzini e Martinelli, mentre si confermano grandi in terza posizione Gloriana Pellissier e Elena Nicolini.
Tappa odierna di 1900 metri di dislivello, strana da interpretare. Sarebbe stata da gestire ed amministrare, in previsione del tappone di domani. Invece oggi né davanti né dietro si sono risparmiati. Una prima parte di gara odiosa, lungo una strada forestale con poca neve, piena di aghi e rami che il vento di notte aveva portato in pista. Una parte centrale invece molto bella, con salita lunghe in ambiente e solite discese fantastiche. Un'ultima salita con il tratto finale completamente senza neve da affrontare lungo il sentiero estivo. Merita un cenno a parte l'ultima discesa. Al briefing era stato annunciato che la parte finale sarebbe stata dentro un bosco svalangato e che si sarebbe dovuta porre massima attenzione. Sinceramente non ricordo di aver mai visto nulla di simile. La definirei estrema. Ognuno l'ha scesa a modo suo, qui non centra la tecnica, ma solo coraggio, gambe e fortuna, quella che oggi non ha avuto Kilian. Anche questo è Tour du Rutor, gara vera per scialpinisti veri!
Classifica maschile
1. Holzknecht-Reichegger 2.07.51
2. Jacquemod-Kilian 2.07.53
3. Bon Mardion-Lanfranchi 2.07.57
4. Antonioli-Boscacci 2.09.56
5. Eydallin-Trento 2.10.28
Classifica femminile
1. Roux-Mirò 2.35.19
2. Pedranzini-Martinelli 2.42.53
3. Pellissier-Nicolini 3.03.16