Norrona Green Collection
L’abbigliamento norvegese è super ecologico
In prima linea sul fronte dell’ecosostenibilità, il brand nordico lancia nuovi capi in puro cotone organico o in fibre sintetiche riciclate. Ogni scelta tecnica è frutto di una mentalità volta alla protezione dell’ambiente: dalla selezione dei materiali alla progettazione di capi durevoli, anti spreco. Processi produttivi, modalità di trasporto, operatività degli uffici, organizzazione della mensa interna: ciascun aspetto dell’attività aziendale norvegese e ‘green oriented’, nella convinzione che ogni anello della catena produttiva abbia uguale importanza per il risultato finale. I capi della nuova collezione estiva Norrøna sono il frutto di tale filosofia, come dimostrano sia i tessuti aero60/pure Recycled, warm1/pure Recycled e Polartec Recycled, sia le fibre naturali. Tra queste ultime il puro cotone organico che, diversamente dal cotone tradizionale – ricavato sempre più spesso con metodi di coltura intensiva che richiedono oltre un quarto dei pesticidi consumati nel pianeta – proviene da piantagioni nelle quali l’impiego di sostanze chimiche non è permesso, e il lavoro minorile vietato. Nel dettaglio, all’interno della linea bitihorn, dedicata al trekking e al trail running, spicca la giacca anti vento aero60. Realizzata con il tessuto ‘green’ aero60/pure Recycled in poliestere riciclato, è comprimibile all’interno di una tasca, dotata di cappuccio e pesa 187 g nella versione da uomo, 167 in quella da donna. Costa 99,00 euro.
Kilian e Oihana vincono la Zegama-Aizkorri Marathon
In 450 al via nella prima main race delle Skyrunner World Series
La prima delle main races delle Skyrunner World Series, la mitica Zegama-Aizkorri Marathon, nei Paesi Baschi, si è svolta questa mattina sotto pioggia (e anche qualche fiocco di neve) con una temperatura di 10 gradi in partenza. Una gara impegnativa resa ancora più impegnativa dalle condizioni meteo. E' stata una vera battaglia raggiungere l'arrivo del tracciato di 42 chilometri con 5.400 metri di dislivello. Erano in 450 al via e alla fine l'eroe di giornata è stata il solito Kilian Jornet Burgada, alla quinta vittoria in questa gara, mentre tra le donne la spagnola Ohiana Kortazar ha bissato il successo dell'anno scorso. Dietro a Kilian, a oltre quattro minuti, Luis Hernando e Tom Owens, mentre Nùria Picas ed Emelie Forsberg sono salite sul podio femminile. Kilian ha chiuso in 3h 56' 06", la Kortazar in 4h 52' 33". Per buona parte della gara Max King è stato nel gruppetto di testa con Kilian ed Hernando e alla fine ha terminato al quindicesimo posto, mentre la Forsberg verso metà gara era riuscita a superare la vincitrice. Imbattuti i record di gara di Rob Jebb (3h 54' 18") ed Emanuela Brizio (4h 38' 19") ma oggi le condizioni erano veramente proibitive… Kilian conduce il ranking delle World Series con 178 punti davanti a Mike Wolf (102) e Dakota Jones (100), tra le donne Nuria Picas (176), Nikki Kimbal (140) e Anna Frost (100).
Chorier e Martinez vincono l'Ultratrail del Mt. Fuji
La gara s'ispira alla Ultra Trail du Mont Blanc
Due uomini Salomon, la spagnola Martinez e il francese Chorier hanno vinto la prima edizione dell'Ultra Trail del Monte Fuji, in Giappone, lo scorso venerdì. La gara, prevista già l'anno scorso ma rinviata a causa del terremoto, è stata ideata da Tsuyoshi Kaburaki, già terzo alla UTMB. Proprio alla UTMB si ispira la gara giapponese, con 160 km di sviluppo e 8.000 metri di dislivello cumulato.
The North Face Single Track Hayasa
250 g: una ‘piuma’ da trail running
250 g nella taglia 42 EU. Un peso inferiore a gran parte delle scarpe da running 'normali', non specifiche per la corsa off road. In sostanza, uno dei modelli da trail più leggeri al mondo. La costruzione Snake Plate prevede una piastra in poliuretano ‘annegata’ nell’intersuola, caratterizzata da uno sviluppo a S che facilità la flessione garantendo al contempo la necessaria rigidità e resistenza alle torsioni, mentre la tecnologia Cradle abbina una zona di ammortizzazione in corrispondenza del tallone a inserti laterali in materiale più rigido per stabilizzare appoggio e rullata. La tomaia è in mesh e laminati di poliuretano termoplastico. Plantare in Eva traforato, intersuola nel medesimo materiale, ma a doppia densità e modellata per compressione. Disponibile nelle taglie da 39 a 46 incluse ½ misure, nonché 47 e 48, costa 120,00 euro.
Patagonia Simple Guide Hoody
Soft shell a basso impatto ambientale
91% poliestere riciclato e 9% Spandex, fibra di poliuretano utilizzata per elasticizzare i tessuti. In aggiunta, il 26% dei materiali è approvato Bluesign, ente di certificazione indipendente dedito alla valutazione della catena di produzione di fibre e affini, specializzato nella verifica del rispetto della salute e della natura durante le fasi industriali di creazione dei prodotti tessili. Il nuovo soft shell Patagonia rispetta l’ambiente grazie alla realizzazione con materiali riciclati, traspiranti e antivento, ed è destinato all’alpinismo così come al trekking più impegnativo. Il cappuccio regolabile consente di indossare il casco ed è corredato da una visiera laminata per offrire protezione senza limitare la visibilità. Dotato di tasche con zip e polsini con chiusura in velcro, pesa 555 g e costa 130,00 euro.
Ultra Trail du Mont Blanc: un laboratorio di ricerca
Si cerca di capire quali sono gli effetti sul fisico delle gare in montagna
Nel 2009, l'università ed il CHU (Centre Hospitalier Universitaire) di Saint-Etienne, in collaborazione con l'École Nationale de Ski et d'Alpinisme (ENSA) di Chamonix, varie università europee e la Commissione medica dell'UTMB, hanno fatto una prima ricerca sulle conseguenze fisiologiche di un ultra-trail.
I risultati sono analizzati nel libro di Guillaume Millet (uscito a fine aprile 2012) : 'Ultra-Trail?: plaisir, performance et santé' - Ultra-Trail: piacere, performance e salute -. I risultati hanno dimostrato che la stanchezza colpisce, in media, il 40% delle capacità neuro muscolari, appena dopo la gara, con una grande disparità tra i soggetti. Questa eterogeneità si riscontra anche a livello delle conseguenze biologiche di un ultra-trail: alcuni concorrenti hanno delle lesioni muscolari assai importanti e una sindrome infiammatoria maggiore, mentre altri corridori molto meno. Nessun parametro semplice (livello della performance, età, numero di ore d'allenamento, ecc) ha permesso di spiegare queste differenze. In compenso, tutti i soggetti maschili della ricerca hanno recuperato la propria capacità di forza muscolare in meno di due settimane. Tuttavia 16 giorni dopo la gara, alcuni indici di recupero rimanevano ancora bassi. Sorprendentemente, tenendo conto degli impatti ripetuti, non c'è stato un deterioramento dello stock di globuli rossi e il funzionamento cardiaco è stato ampiamente preservato. Lo studio ha anche mostrato che una gran parte della stanchezza provocata da un ultra-trail in montagna, poteva essere dovuto alla fatica del sistema nervoso centrale, più colpito che il muscolo stesso. Questa fatica nervosa deve dunque essere analizzata più in profondità, con l'utilizzo della stimolazione magnetica. L'ipotesi di una più ampia resistenza alla fatica delle donne, provocata da uno sforzo di ultra-trail, merita, anch'essa, un approfondimento. L'università Jean Monnet e il CHU di Saint-Etienne, in collaborazione con l'ENSA di Chamonix, continueranno a completare la prima ricerca scientifica sulla fatica durante un ultra-trail di lunga distanza (iniziata nel 2009). Cercano, tra l'altro, dei volontari tra i concorrenti iscritti all'UTMB® 2012. Lo scopo principale di questo progetto 2012 è di quantificare le conseguenze di uno sforzo estremo come l'Ultra-Trail du Mont-Blanc sulla risposta cerebrale, usando la stimolazione magnetica transcraniana. Questo studio confronta anche le perturbazioni neuro muscolari e biologiche provocate dalla corsa in montagna tra uomini e donne di diverse età e livello di performance e valuta, con dei dosaggi biologici urinari e sanguigni, le conseguenze dell'ultra-trail sulla funzione renale. Infine, questo esperimento mira a studiare lo stato ormonale e il contenuto minerale osseo di un gruppo di uomini e di un gruppo di donne che partecipano regolarmente a questo tipo di gare.
Zegama, anche Anna Frost da forfait
La neozelandese non ha recuperato completamente dalla Transvulcania
Anna Frost, vincitrice della Transvulcania, ha annunciato oggi in conferenza stampa che non prenderà parte alla Zegama di domenica perché non ha ancora recuperato del tutto dalla Transvulcania. Assente anche Mireia Mirò, alle prese con qualche acciacco, Seb Chaigneau, Thierry Breuil, Manu Gault, Erik Clavery, Iker Kerrea, Maud Gobert, Corinne Favre, Céline Lafaye. In dubbio fino all'ultimo momento Tom Owens e Francois d'Haene. Chi tenterà di battere Kilian Jornet Burgada, trionfatore nel 2007, 2008, 2010, 2011?
Presentata La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup
Cinque gare top, dal 10 giugno al 5 agosto
E' stata presentata questa mattina a Ziano di Fiemme La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup, che riunirà cinque delle più importanti skyrace dell'arco alpino:
Valmalenco Valposchiavo - 10 giugno
Stava Skyrace - 24 giugno
Dolomites Skyrace - 22 luglio
Giir di Mont - 29 luglio
Red Rock Skymarathon - 5 agosto
Al fine di competere nel circuito sarà necessario partecipare ad almeno quattro delle cinque tappe. Il campione verrà incoronato nell'ultima tappa, la Red Rock Skymarathon, quando verrà redatta la classifica generale finale nelle due categorie maschile e femminile. Saranno premiati i primi dieci classificati di ogni categoria con prodotti e calzature per il running oltre ad un montepremi di diecimila euro. Presenti alla conferenza stampa gli organizzatori di ogni prova, che hanno potuto dare alcune anticipazioni riguardo le rispettive competizioni. Molto entusiasmo, sia dei comitati organizzatori che dei main sponsor, La Sportiva e Gore-Tex. «Pensiamo che una competizione di questo calibro possa dare una grande spinta e un enorme aiuto a una disciplina come lo skyrunning, che sta cercando di farsi largo nel mondo dello sport e trovando consensi anno dopo anno, ma che ancora fatica a livello mediatico» ha dichiarato Massimo Dondio, Team Manager La Sportiva e coordinatore delle tappe che faranno parte della Running Cup.
Atomic Atlas
Freeride mountaineering Made in Altenmarkt
La Casa di Altenmarkt è famosa per il reparto racing legato allo sci alpino. Negli ultimi anni, coerentemente con il trend internazionale che vede crescere il mondo del backcountry, anche Atomic ha iniziato a strizzare l’occhio a quanti abbinano le pelli alla sciolina. Ecco così nascere Atlas. Sviluppato dall’ex discesista Daron Rahlves, il freeride mountaineering austriaco spicca per i notevoli valori di portanza. Forte di una larghezza sotto al piede di 115 mm nella misura 182 cm, è caratterizzato da una sciancratura di 140/115/122 mm su 182 cm e da un raggio di 22 m (182 cm). Marcato rocker in punta. L’anima in legno si abbina a inserti in titanio con funzione anti torsione. E’ disponibile nelle lunghezze 182 e 192 cm con pelli sagomate dedicate. Il peso, vicino più a un attrezzo da freeride che non da ski-alp, si attesta a 2.050 g (182 cm) oppure 2.250 g (192 cm).
Lo skyrunning compie 20 anni
Dalle salite record sul Monte Bianco e il Monte Rosa alla ISF
Primi anni Novanta. Marino Giacometti con un manipolo di pionieri inventa lo skyrun con salite record sul Monte Bianco e il Monte Rosa. Nel 1993, con il supporto di Fila, nasce un circuito di gare dall'Himalaya alle Montagne Rocciose, dal Monte Kenya ai vulcani messicani. Nel 1995 nasce la Federazione per gli Sport di altitudine, poi la FSA e dal 2008 la International Skyrunning Federation. Per regolare un movimento con oltre 200 gare, 30.000 partecipanti e 54 Paesi. Qualcuno potrebbe obiettare che la Ben Nevis Race è nata nel 1903, la Pikes Peak Marathon nel 1954 come sfida tra fumatori e non fumatori. Quella era preistoria, oggi però lo skyrunning moderno compie 20 anni.
Dakota Jones: chi è il ragazzo che ha battuto Kilian?
21 anni, di Durango, parla come un veterano
21 anni, originario di Durango, in Colorado. Segni particolari: alla massacrante Transvulcania di La Palma ha battuto i favoriti Kilian Jornet e Andy Symonds. Parte del Team Montrail, Dakota Jones ha vinto la corsa del Gran Canyon nel 2012 e nel 2011 (record della gara con 6h 53 minuti), il Trail Lake Sonoma 2012, è arrivato secondo alla 50 miglia San Francisco 2011 e secondo all'Hard Rock 2011. Viene dall'atletica, ha studiato letteratura inglese e ora è a tutti gli effetti un pro della marcia in montagna. «Non ho creduto alla vittoria fino agli ultimi due chilometri, nell'ultima discesa alla spiaggia, Symonds ha raggiunto me e Kilian Jornet, allora mi sono detto che il terzo sarebbe stato un buon posto, poi siamo ripartiti insieme, Kilian non era in forma ed era già caduto due volte, io non forzavo; nell'ultima salita tra i banani marciavo mentre Andy correva ma riuscivo a mantenere un po' di distanza e all'ingresso a Los Llanos mi sono voltato ma non lo vedevo più. Allora ho capito che avrei vinto». Parla da veterano Dakota ai giornalisti di endurance-mag.com. Jones svela che si allena da 15 a 20 ore a settimana e che si sente a proprio agio sui terreni tecnici di montagna anche se deve migliorare nelle salite. «… Per me Kilian è un esempio, abbiamo corso quasi 6 ore insieme e, anche se non abbiamo parlato molto, pensavo che era più forte di me e che aveva le capacità di vincere. Nelle salite prendeva qualche lunghezza di vantaggio e mi aspettava in alto, sembrava tutto facile, mi avvicinavo e pensavo che poteva partire da un momento all'altro e che non l'avrei più rivisto fino al traguardo». Dove vuole arrivare Dakota Jones? Lo scopriremo domenica alla Zegama…
L'intervista completa (francese)
Miro': tendinite e condropatia rotulea
Salterà la Zegama ma dovrebbe rientrare presto
Che fine ha fatto Mireia Mirò? Attesa alla Zegama di domenica, dovrà dare forfait a causa di qualche 'acciacco'. Si parla di tendinite del vasto laterale e condropatia rotulea. Quest'ultima è una patologia del tessuto cartilagineo attorno all’osso, in particolare coinvolge l’articolazione tra femore e patella. Mireia ha rilasciato un'intervista a corredormontana.com nella quale parla anche dei suoi progetti che prevedono la partecipazione a fine giugno alla Marathon du Mont Blanc, in luglio alla Dolomites Skyrace e al Giir di Mont, Poi Pikes Peak negli Stati Uniti, un po' di riposo, Cavalls del Vent e infine Mt . Kinabalu, in Malesia e a dicembre la 50 Miglia di San Francisco. Che dire, un programma ambizioso...












