Kuhar primo sulla Marmolada
La Full Gas Race femminile a Francesca Martinelli
Due su due. Lo sloveno Nejc Kuhar si è preso anche la seconda edizione della Marmoleda Full Gas Race, mentre in campo femminile il successo ha arriso alla bormina Francesca Martinelli. Affermazione perentoria per i due forti skialper, che hanno fatto registrare tempi davvero veloci (1h32'29” lo sloveno, 1h58'14” la valtellinese), affrontando un tracciato in quota altamente suggestivo, ridotto rispetto all'originale, visto che gli organizzatori hanno deciso di eliminare il passaggio a Punta Penia per questioni di sicurezza, pur presentando un dislivello di 1.900 metri. Una competizione che si è rivelata straordinaria, con un percorso comunque promosso a pieni voti dai 150 partecipanti e sopratutto baciato da una splendida giornata di sole, che è sempre un prezioso valore aggiunto, soprattutto in questa stagione. «Dopo aver visto alcune foto e video dello scorso anno mi ero ripromessa di partecipare a questa gara ed ho fatto bene - ha detto la Martinelli all'arrivo -. Un percorso strepitoso. Per quanto riguarda la mia prova ho forzato sulla prima salita e poi ho gestito bene le energie». «Vincere per il secondo anno consecutivo è davvero fantastico - il commento di Kuhar al traguardo -. Questa è una super competizione, organizzata davvero bene e con un percorso eccezionale. Per quanto riguarda la mia prova, quando Gotsch ha allungato ho cercato di non forzare troppo perché la gara era ancora lunga, sapendo che lui è più specialista delle vertical. E l'ho superato proprio nella prima discesa, tenendo poi il mio ritmo fino al traguardo».
LA GARA MASCHILE - A forzare subito il ritmo dopo il primo tratto lungo la pista Fedaia - Pian dei Fiacconi, ci ha pensato infatti il meranese Gotsch, che è transitato per primo ai 3.265 metri di Punta Rocca (punto più alto della gara), precedendo di 10 secondi Kuhar, di 30 secondi Follador, quindi ad 1 minuto il trentino Martini e più lontana la coppia formata da Beccari e Zulian, seguita a breve da De Simone. Nella prima discesa verso Pian dei Fiacconi, Kuhar è riuscito a raggiungere e superare Gotsch, andandosene in solitaria verso il traguardo, con il meranese che ha resistito al rientro di Follador fino al Col degli Aranci (2.950 metri). Proprio al cambio pelli il falcadino è riuscito a raggiungere e superare l'altoatesino, agguantando la seconda piazza. Importante rimonta nella discesa del Col di Bous (2.160 metri) anche per il noneso Thomas Martini, che supera Gotsch, agguantando un podio mai raggiunto in questa stagione. Fra i due pochi secondi all'ultimo cambio pelli in località Fortino, ma nella discesa Martini ha incrementato ancora il proprio vantaggio. Sul traguardo Kuhar è transitato a braccia alzate con il tempo di 1h32'29”, otto minuti meglio rispetto a quello dello scorso anno anche perché il chilometraggio era leggermente inferiore. A 53 secondi ha poi concluso Follador, a 1 minuto e 47 Martini, ad oltre due minuti Gotsch, quindi Beccari, Zulian e De Simone, che era salito sul podio lo scorso anno. «Meglio di così non poteva andare, considerando che Kuhar era irragiungibile - il commento di Follador -. Un secondo posto che vale molto. Nella prima salita non ho forzato il ritmo, poi ho messo nel mirino Gotsch che sono riuscito a superare nel cambio pelli al Col degli Aranci. Sicuramente il sole ci ha messo del suo, ma questo percorso è fantastico». Contentissimo anche Martini: «Finalmente dopo tanti quarti posti è arrivato un podio. Sono felicissimo. Un premio alla mia stagione. Sono poi soddisfatto per come sono riuscito a gestire la mia prestazione, considerando lo sforzo della scorsa settimana all'Adamello Ski Raid».
LA GARA FEMMINILE - La gara femminile, nella quale non ha preso il via pur essendosi iscritta la fuoriclasse spagnola Mireia Mirò, ha trionfato la bormina Francesca Martinelli, in testa praticamente dal primo all'ultimo chilometro. Sotto lo striscione a Passo della Fedaia la valtellinese è transitata con il tempo di 1h58'14”, a circa un minuto e mezzo la bellunese Martina Valmassoi, quindi ad oltre sei minuti la catalana Marta Riba Carlos. Fra gli Junior doppia affermazione spagnola con Oriol Cardona Coll e Marta Garcia Farret. «La Marmolada la conosco bene, però in gara non l'avevo mai affrontata - ha commentato Martina Valmassoi -. La più grande soddisfazione di oggi è il distacco non troppo esagerato dalla Martinelli. Lei è una fuoriclasse. Continuerò a lavorare in questa direzione per presentarmi al via della prossima stagione ancora più forte».
IL COMMENTO DEGLI ORGANIZZATORI - Diego Salvador, presidente del comitato oragnizzatore: «Una giornata fantastica e quando c'è il sole metà dell'opera è già realizzata. Ci fanno decisamente piacere i tanti complimenti ricevuti per il percorso e l'organizzazione, che saranno da stimolo per cercare di migliorare ancora nei prossimi anni, magari entrando a far parte di qualche circuito importante». Nel calendario interattivo di skialper.it le classifiche, cliccando sull'immagine il video ufficiale della manifestazione.
Ahansal e Hicks, la Marathon des Sables e' vostra!
Poker del marocchino che si riprende lo scettro
Avevamo preannunciato che nell’ultima tappa, la marathon di 42 km, ci si sarebbe giocato tutto. Così è stato, perlomeno per le posizioni più basse del podio. Ne ha fatto le spese l’italiano Filippo Salaris, comunque con un quarto posto finale che vale molto, ma che non è riuscito ad amministrare i 12 minuti abbondanti che aveva sullo spagnolo Miguel Capo Soler alla vigilia dell’ultima tappa, la sesta. Il tempo finale di ieri è impietoso, Capo Soler 3h30’25, Salaris 3h45’34. Tra i due, 2’55’’ di distacco nella generale. Onore al più forte, lo spagnolo, che conquista un podio che vale un’intera carriera. Per i primissimi posti, il marocchino Mohamad Ahansal gestisce alla perfezione il suo vantaggio e lascia la gloria di giornata anche al connazionale Aziz el Akad, vincitore di giornata in 3h18’36’’. Secondo sempre di giornata, il giordano Salameh El Aqra che mantiene anche il secondo posto nella classifica finale. Ieri una tappa durissima anche per l’altro italiano, Marco Olmo, che non va oltre la ventiseiesima posizione assoluta ma che ottiene un tredicesimo posto nella generale che lo conferma ancora tra i migliori specialisti mondiali. Tra le donne, seconda vittoria di tappa consecutiva per l’americana Meghan Hicks che stacca di 12’ la britannica Joanna Meek e di 27 l’altra britannica Zoe Salt. La ventittesima Marathon des Sables al femminile parla quindi statunitense con la Hicks che rifila quasi un’ora alla Meek e 2h21’ alla Salt. Nono posto di tappa per l’italiana Alice Modignani che entra anche nella top ten femminile della classifica finale con uno splendido 7° posto.
MOHAMAD AHANSAL - Mohamad (1973) e il fratello Lahcen 1971, originari di Jbel Bani, vicino a Zagora, in Marocco, sono la storia vivente della corsa marocchina. Con quella di quest’anno, sono 15 le vittorie che i fratelli Ahansal si sono portati a casa, dal 1997 ad oggi. Negli ultimi 11 anni, solo lo scorso anno uno dei due non è salito sul gradino più alto del podio. Nel 2000, i due fratelli coronarono un loro grande sogno per opera di Patrick Bauer, il patron della Marathon des Sables. Parteciparono infatti alla New York Marathon. Mohamad giunse quarantaquattresimo in 2h30’29’’, Lahacen sessantatreesimo in 2h34’10. Entrambi molto lontano dai loro personali di circa 2h16’ ma ricchi di un’esperienza inaspettata. Nel 2001, Lahcen vinse la Swiss Alpine Marathon di 78 km e Mohamad arrivò terzo. Stesso copione nel 2004 dove però Mohamad arrivò secondo e tra i primi sette classificati solo due atleti non furono marocchini. Il settimo, infatti, fu un certo Marco Olmo. Nel corso degli anni, Mohamad ha sempre cercato di uscire dalla popolarità della terra nativa, volendo dimostrare di essere un atleta competitivo anche oltre il deserto. Nel 2009 fu la volta dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc dove però concluse la sua gara in centiventicinquesima posizione, a più di 10 h dal vincitore Kilian Jornet. L’anno successivo, fu invece la volta della Réuninon dove giunse quarantacinquesimo a 12 h sempre dallo stesso Kilian Jornet. Nel 2011 tocco alla Transvulcania e le cose andarono meglio. Si classificò quinto assoluto a 44’ dallo spagnolo Miguel Heras. Nel 2012 infine giunse quindicesimo alla Transgrancanaria a 4h10’ dal francese Sebastien Chaigneau. A maggio, Mohamad ci riprova nuovamente con la Transvulcania e dovrà vedersela con il gotha dell’ultra running mondiale.
CLASSIFICA DEFINITIVA
MASCHILE
1 AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 18H59'35
2 AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 19H41'15
3 CAPO SOLER Miguel (ESP) 20H19'31
4 SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 20H22'26
5 EL AKAD Aziz (MAR - SOLIDARITE MDS MAROC) 20H37'02
6 AKHDAR L houcine (MAR - UVU RACING) 20H59'41
7 GOMES DE SA Carlos Alberto (POR) 21H20'52
8 AKHDAR Samir (MAR - UVU RACING) 21H27'53
9 LE SAUX Christophe (FRA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 21H31'23
10 KENDALL Danny (GBR) 21H46'03
ALTRI ITALIANI
13 OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 23H47'57
33 TONON Lino (ITA) 27H30'21
37 CAMOZZI Massimo (ITA) 27H42'29
67 TONON Renzo (ITA) 28H52'00
78 SCIARRA Cesare (ITA) 29H21'35
80 DAL GRANDE Nicola (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM)
29H22'39
97 RUBNER Matthias (ITA) 30H13'28
FEMMINILE
1 HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 24H42'01
2 MEEK Joanna (GBR) 25H41'01
3 SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 27H03'58
4 GRANT Sophie (NZL) 28H55'47
5 WATTS Amelia (GBR) 29H23'28
6 SHIAW HWA Janet (CHN) 30H06'12
7 MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 30H28'16
8 CRAWFORD Cynthia (USA - DREAMCHASERS) 31H06'05
9 ELOSEGUI Leire (ESP) 31H32'52
10 PAOLILLO Marie France (FRA - SESSAD ENVOL LORRAINE) 32H31'58
11 DOYEN Edith (FRA - ROSEAU DES SABLES) 32H38'03
ALTRE ITALIANE
PANCALDI Federica (ITA) 53H52’32
Rottmoser e Silitch primi a Tromsoe
Quarto posto per Robert Antonioli nella Sprint di Coppa del Mondo
Tempo di finali per lo Scarpa ISMF Wordlcuptour oggi a Tromsoe, in Norvegia. In programma una Sprint tra le vie cittadine. La vittoria è andata al tedesco Josef Rottmoser, seguito dallo svizzero Andreas Steindl e dal francese Gachet. Quarto l'azzurro Robert Antonioli e ottavo Damiano Lenzi. Nella top ten anche lo svizzero Marcel Theux (quinto), i connazionali Marcel Marti (sesto) e Yannick Ecoeur (settimo), l'austriaco Martin Weisskopf (nono) e l'azzurro Manfred Rechiegger (decimo). Palzer ha fermato il cronometro sul tempo di 2.16,4. Tra le donne vittoria della statunitense Nina Silitch, davanti alle svizzere Emelie Gex-Fabry e Mireille Richard. Fuori dalla top ten le azzurre: undicesima Elena Nicolini, dodicesima Gloriana Pellissier, tredicesima Elisa Compagnoni. Il tempo della Silitch è stato di 2.48,00.
Outdoor Running 2013, appuntamento in edicola
Disponibile in edicola la 'bibbia' del trail e skyrunning di Ski-alper
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Domenica il Trail dei Gorrei
Tra le donne sfida tra Cinzia Bertasa e Simona Morbelli
Come consuetudine, il piccolo abitato di Moretti di Ponzone (AL), è pronto a ospitare il sesto Trail dei Gorrei, manifestazione organizzata dall’associazione AcquiRunners. Due percorsi in programma, 46 km e 2.450 m D+, e 23,5 km e 1.125 m D+. La quota massima per il percorso lungo è posta a circa 850 m e il tempo massimo a disposizione è fissato in 8h30’. Sono circa 350 gli atleti iscritti, 171 per la 46 km e 179 per la 23 km. Il Trail dei Gorrei è valido come quarta prova stagionale del Circuito Trail dei Monti Liguri.
UOMINI - In campo maschile, nella 46 km, favorito d’obbigo Daniele Fornoni (Team Tecnica). Subito dietro, molti atleti che si contenderanno il podio, tra cui, Roberto Beretta (Team Tecnica), Filippo Canetta (Team Salomon Agisko), Fulvio Chlò (Courmayeur Trailers), Ernesto Ciravegna (Team Salomon Agisko), Roberto Pittaluga (Sant’Olcese), Marco Zarantonello (Team Salomon Agisko) e Francesco Zucconi (Team Tecnica).
DONNE - In campo femminile le attenzioni sono tutte per la sfida tra Cinzia Bertasa (Team Tecnica), reduce dalla vittoria al Capraia Wild Trail di domenica scorsa e Simona Morbelli (Team Salomon Agisko), reduce da un buon avvio di stagione con il secondo posto all’Ultrabericus Trail a marzo. Tra le altre possibili protagoniste, Luana Bellagamba (Courmayeur Trailers).
LA CORTA - Sulla 23 km, ci si attende una sfida serrata tra i compagni di team (Team Salomon Agisko), Alberto Gisellini, recentemente vincitore del Trail di Marmorassi, Giulio Ornati, secondo alla Maremontana 24 km e Fabio Toniolo, già vincitore quest’anno alla Mezza 5 Cerchi di Pragelato. Lo scorso anno si imposero Fabrizio Roux (Team Salomon Carnifast) in 4h34’28’’ e Katia Fori (Team Tecnica) in 5h42’09’’.
350 al via dell'Elba Trail
Domani parte favorito Fulvio Dapit
Domenica al via la sesta Edizione dell’Elba Trail 'Eleonoraxvincere'. L’atletica Isola d’Elba quest’anno propone un percorso allungato rispetto alle precedenti edizioni, 57 km e 3.500 m D+ con partenza e arrivo a Marciana Marina (Li). Partenza prevista alle ore 6:00 del mattino. Per gli oltre 350 atleti iscritti alla prova più lunga, l’occasione di correre nello splendido contesto naturale offerto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Come di consueto, il punto culminante della gara sarà sul Monte Capanne, a 1.019 metri di quota. Il tempo massimo a disposizione per completare il percorso è stato fissato in 12 ore. L’Elba Trail anche quest’anno è tappa del Salomon Trail Tour Italia e, come consuetudine, avrà una finalità sociale in quanto tutti i proventi verranno devoluti in beneficenza alla Onlus Amici del Madagascar.
GLI UOMINI - Tra i pretendenti alla vittoria finale, in campo maschile su tutti spicca il nome di Fulvio Dapit (Team Crazy), reduce lo scorso anno dalla vittoria con record alla Maddalene SkyMarathon, la vittoria al Sellaronda Trail Running e l’ottimo decimo posto ai Templiers in Francia. Cercheranno di dargli battaglia, tra gli altri, Gianluca Galeati (Team Tecnica), Gianfranceso Ranieri (Distanceplus), Sergio Vallosio (Team Salomon Agisko), Nico Valsesia (Team Salomon Agisko) e Diego Vuillermoz (La Sportiva Mountain Running).
LE DONNE - In campo femminile, i pronostici portano ugualmente in casa Dapit con la moglie Stephanie Jimenez (Team Salomon Agisko), al rientro dopo una stagione interlocutoria che l’ha comunque vista protagonista con la vittoria con record alla Gran Sasso SkyRace e i due secondi posti al Giir di Mont mini SkyRace e alla Maddalene SkyRace. A insediarle il possibile primato, Alessandra Carlini (Team Salomon Agisko) e Francesca Gualco (Maratoneti del Tigullio).
Seconda Marmoleda Full Gas Race: niente Punta Penia
Iscritte anche Francesca Martinelli e Martina Valmassoi
Al briefing di questa sera il Comitato Organizzatore della seconda Marmoleda Full Gas Race ha comunicato ai partecipanti che per ragioni di sicurezza è stato deciso di non prevedere il passaggio a Punta Penia. Quindi il tracciato di gara sarà pressoché identico a quello dello scorso anno, con un dislivello positivo di 1900 metri, ed è stato pure confermato l'orario di partenza alle ore 8 del mattino in località rifugio Cima 11 appena sopra a Passo Fedaia. Il tempo di arrivo dei primi concorrenti è previsto verso le 9.45.
Nel frattempo sono arrivate altre iscrizioni prestigiose, in particolar modo in campo femminile visto che sono giunte in Val di Fassa Francesca Martinelli e la giovane Martina Valmassoi; mentre Mireia Mirò, pur essendo iscritta, deciderà domattina se prendere il via o meno. In campo maschile i favori del pronostico sono tutti rivolti al vincitore della passata edizione Nejc Kuhar, che dovrà ben guardarsi da un gruppo di avversari decisamente forti come Filippo Beccari, Alessandro Follador, Roberto De Simone, Alex Salvadori, Thomas Martini, Gil Pintarelli e pure Riccardo Dezulian.
Gioie e dolori nel 'tappone' desertico
MdS Live - Il resoconto del nostro inviato Paolo Secco
Sono tante le emozioni provate in queste due lunghe giornate che hanno caratterizzato 'il tappone' tanto che è difficile riordinare le idee e cercare di imprimere tutte le sensazioni provate. La stanchezza incomincia ad insinuarsi anche nel fisico e nella mente degli uomini e delle donne che compongono l’enorme macchina organizzativa della MdS, quindi anche per noi giornalisti e fotografi. La sala (tenda) stampa ora è gremita in quanto un nutrito gruppo di giornalisti provenienti da tutto il mondo è arrivato al bivacco oggi, solo il tempo di 'annusare' l’atmosfera del campo e gustarsi gli ultimi giorni di gara.
LA PARTENZA VISTA DALL’ALTO - Il tappone, come da tradizione, ha preso il via con due partenza separate. Il gruppone, composto da tutti i concorrenti ancora in gara con classifica a partire dalla cinquantunesima posizione, è partito alle ore 8,30, mentre i top 50 in classifica alle 12. Questo sistema è studiato al fine di permettere anche ai corridori, e ai camminatori, normali, di poter ammirare l’azione di corsa dei primi. Vedere correre a 4’/km (15 km/h) un atleta sulla sabbia e con lo zaino in spalla è veramente uno spettacolo; chi s’intende di corsa potrà certamente capirmi. Ovviamente la differenza di tempo verrà registrata dai cronometristi. Oggi ho la fortuna di essere caricato sull’elicottero e quindi poter ammirare dall’alto il via. Mi appresto a salire con non poco timore avendo visto nei giorni precedenti le evoluzioni che il pilota compie al fine di poter permettere riprese spettacolari. Eddie (il pilota) è capace di virate al limite delle gravità e passaggi radenti come pochi altri al mondo; alla fine tutto andrà per il meglio. Dopo aver fotografato lo start dall’alto, parto immediatamente con il mio autista al fine di incominciare anch’io la lunga giornata che caratterizzerà lo svolgersi di questi 75,7 km.
LA PROFEZIA DI SALARIS - Il primo riscontro è al CP 1. Incito Salaris in decima posizione, lui in tutta risposta, correndo un falsopiano sabbioso in salita, mi risponde dicendomi 'se sto bene li riprendo tutti e poi festeggiamo mangiando la bottarga'. Così sarà… alla fine l’italiano arriverà terzo, riconquistando anche la terza posizione in classifica generale.
L’ABBANDONO DI GIULIANA ARRIGONI - Passano tutti gli italiani e io cerco, nei limiti dello strettissimo regolamento, di aiutarli come posso. Ho provato sulla mia pelle che quando sei in queste condizioni anche solo un piccolo gesto, come ad esempio aiutarti a toglierti lo zaino, assume un valore enorme. Arriva Giuliana Arrigoni in grande crisi, vuole ritirarsi. E da due giorni che non riesce quasi più a mangiare e beve pochissimo. Si accascia sotto ad una tenda al CP1, le scarto una barretta e l’aiuto a mangiare strappandole dei piccoli pezzetti. Dopo circa 45 minuti la rimetto in piedi con grande difficoltà; ripartirà ma al successivo Check Point 2 sarà costretta a ritirarsi, nonostante la reidratazione forzata eseguita dai medici tramite l’infusione di 2 flebo di soluzione.
CALA LA NOTTE - Ai successivi CP, la situazione si aggrava sempre più. In particolare al Check Point 4, dopo 65 km di gara, gli atleti arrivano stremati dai 9 km ininterrotti di dune che lo precedono. Inizia la notte e i corridori affrontano il buio. I demoni della stanchezza li sorvolano e tentano in ogni modo di impossessarsi della loro forza e della loro determinazione. Le uniche armi a disposizione per combatterli: una torcia frontale e una lampada luminescente da porre obbligatoriamente sul retro dello zaino. Il procedere in gruppo ti fa sentire meno solo nella notte e la lunga interminabile fila di piccole luci davanti a te ti infonde speranza. Mancano ancora 21 km, in queste condizioni praticamente una vita. Si formano dei gruppetti e gli atleti cercano di avanzare uniti. Quando verranno meno le forze, l’aiuto di un compagno, anche se sconosciuto, potrà valere la gara; il ritiro o la vittoria, la sconfitta o la gloria. Ma non parliamo di quelle di classifica ma di quelle che vanno giustamente riconosciute a chi riesce a portare a termine una simile prova. Molti atleti si accampano proprio lì per la notte. Potranno sfruttare un tempo massimo d’arrivo fissato per le 18 del giorno seguente.
VERSO LA LINEA D’ARRIVO - Nel frattempo 'i mostri', tra i quali il nostro Filippo Salaris, sono già tutti arrivati. In queste condizioni (oggi la temperatura ha superato i 40 gradi) una simile prestazione è veramente un’impresa da Superman. Il vincitore Hansal compirà i 75,7 km in meno di 7 ore. Giudizio: semplicemente pazzesco!
INCONTRO NOTTURNO - È passata la mezzanotte e con il mio autista decido di dirigermi verso la linea d’arrivo. Non è facile guidare nella notte desertica, nel buio più totale. Per fortuna Sahid, che guida il mio fuoristrada da una settimana, è un berbero di origini nomadi. Ha 24 anni ma non contano, qui la sopravvivenza ti fa maturare presto; si orienta 'a sensazione', guardando le stelle. Procediamo spediti fino a quando incappiamo in una duna improvvisa, insabbiando la nostra vettura. Appena il tempo di scendere e controllare la situazione ed ecco che la provvidenza del deserto si presenta: Insciallah! Quattro ragazzi berberi, di età apparentemente attorno ai 15 anni, si materializzano dal nulla. Stanno camminando a piedi nudi nel deserto, da dove provengano e dove vadano non è dato sapersi. Ho attraversato parecchi deserti e questa è una cosa che ormai non mi stupisce più. Puoi viaggiare per ore nel nulla e di colpo incontri una o più persone e ti chiedi: ma dove vanno? Come fanno a vivere? Cosa fanno qui? Tutte risposte che noi occidentali a stento ci diamo, dimenticandoci spesso che la natura, anche quella più inospitale come questa, può darci tutto il sostentamento che il nostro corpo necessita. Sgonfiamo le gomme, scaviamo nella sabba per far riemergere le ruote e i ragazzi gentilmente ci aiutano a spingere il pesante quattroruote fuori dall’insabbiamento. Mi sento in debito con loro, apro il mio zaino e trovo quanto mi era rimasto dal pranzo al sacco che l’organizzazione ha distribuito a tutti i giornalisti per la giornata odierna; una merendina al cioccolato e delle albicocche disidratate li riempiono di gioia. Noi ripartiamo verso il bivacco, loro scompaiono da dove sono arrivati, nel 'nulla' sahariano.
GRANDI EMOZIONI - Una volta arrivati al bivacco incomincia un fiume di emozioni che si protrarrà tutta la notte fino al giorno successivo. I concorrenti arrivano stremati, la fatica estrema si legge sui loro volti, tagliano il traguardo ed il primo pensiero è quello di dirigersi in direzione della webcam posta qualche metro dopo la finish line e mandare un saluto a casa. Forse i loro amici non li hanno dimenticati, magari sono proprio lì in questo momento, davanti al computer e li stanno guardando. C‘è chi sventola la bandiera della propria nazione, chi manda baci, chi mostra la fotografia dei propri figli o dei propri genitori, altri la foto di qualche amico scomparso, molti per qualche iniziativa benefica per la quale hanno raccolto fondi. La notte è lunga e il continuo taglio del traguardo procede. Molti corridori, dopo essere giunti alla fine, ritornano alla linea d’arrivo per aspettare, anche per ore, qualche amico che nel frattempo si è attardato nella notte. Abbracci, baci, lacrime. Questa è fatica vera, questa è la MdS.
L’ARRIVO DI PAOLO ZUBANI - Io aspetto fino al mattino successivo e alle 11 mi incammino sul percorso in cerca di Paolo Zubani. Il sole è cocente, il calore devastante. Lo vedo a due km dall’arrivo, si era fermato a dormire al CP4 ed è ripartito all’alba. Percorro con lui gli ultimi 2 km. Ci abbracciamo sulla linea d’arrivo ed è un momento magico. Era l’ultimo italiano che attendevamo al bivacco. Ora possiamo riposarci. Oggi tappa maratona in cui Salaris dovrà difendere il podio e per far si che la bandiera dell’Italia torni su un gradino in questa competizione.
Marathon des Sables: Salaris terzo, Arrigoni ritirata
Nella tappa di 42 km di oggi ci si gioca tutto
Quarant’anni quest’anno, per lui i numeri parlano chiaro. Nelle ultime 10 edizioni della Marathon des Sables 3 vittorie e 9 podi complessivi (1° nel 2008, 2009, 2010; 2° nel 2003, 2004, 2005, 2007, 2011, 2012, 4° nel 2006). Mohammad Ahansal, a 42 km dalla conclusione della ventottesima Sultan Marathon des Sables, ha un vantaggio di 45’ sul giordano Salameh Al Aqra, il vincitore dello scorso anno, e di 1h07’ sull’italiano Filippo Salaris. Salvo clamorosi colpi di scena, la gara sarà nuovamente sua.
Con una rimonta costante e regolare, Filippo Salaris regala all’Italia uno splendido 3° posto di tappa che gli vale la stessa posizione anche nella classifica generale. Anche per lui, oggi, gli ultimi 42 km con un distacco di 22’ dal secondo posto assoluto e un vantaggio di 12 minuti abbondanti sullo spagnolo Miguel Capo Soler. Il quinto nella generale, il marocchino Lhoucine Akhdar, è staccato di 30’. I giochi sono ancora tutti aperti e oggi il tifo italiano sarà tutto per il sardo. Ennesima prestazione di Marco Olmo che sfiora la top ten di tappa giungendo dodicesimo tra gli uomini e tredicesimo assoluto. Per lui, un dodicesimo posto anche nella generale a 1h24’ dalla decima posizione. Sono 8 gli atleti italiani nei top 100 della classifica generale.
DONNE - In campo femminile, si ritira la favorita, la francese Laurence Klein, già vincitrice quest’anno dell’Eco Trail de Paris e vincitrice delle ultime due edizioni della Marathon des Sables. Grande prestazione dell’americana Meghan Hicks che con il dodicesimo tempo assoluto ottiene il primo posto nella classifica generale femminile. Per la Hicks, già seconda nel 2009 e quinta lo scorso anno, con quasi 1h15’ di vantaggio sull’inglese Joanna Meek, si preannuncia la vittoria finale della gara. Ottimo sesto posto di giornata per Alice Modignani che sale: è ottava nella generale femminile. Con Federica Pancaldi sono le uniche italiane nelle prime 100 posizioni nella generale. Per la Modignani, 1h14’ di ritardo dal quinto posto nella generale femminile. Dopo il ritiro di Emanuela Scilla Tonetti, nel tappone di ieri l’Italia perde anche Giuliana Arrigoni, costretta al ritiro.
CLASSIFICA DELLA QUARTA TAPPA
MASCHILE
1 AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 6H54'47
2 AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 7H13'55
3 SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 7H29'45
4 CAPO SOLER Miguel (ESP) 7H45'49
5 LE SAUX Christophe (FRA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 7H50'43
12 OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 8H46'26
37 TONON Renzo (ITA) 10H05'28
38 CAMOZZI Massimo (ITA) 10H07'54
42 TONON Lino (ITA) 10H12'23
FEMMINILE
12 HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 8H45'19
24 MEEK Joanna (GBR) 9H52'35
28 SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 9H54'01
48 CRAWFORD Cynthia (USA - DREAMCHASERS) 10H16'56
68 GRANT Sophie (NZL) 10H45'12
84 MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 11H07'09
CLASSIFICA GENERALE
MASCHILE
1 AHANSAL Mohamad (MAR - UVU RACING) 15H29'54
2 AL AQRA Salameh (JOR - JORDANIAN AND KUWAITI TEAM) 16H14'41
3 SALARIS Antonio Filippo (ITA - FREELIFENERGY) 16H36'52
4 CAPO SOLER Miguel (ESP) 16H49'07
5 AKHDAR Lhoucine (MAR - UVU RACING) 17H06'59
12 OLMO Marco (ITA - ULTRABAG MDS/WAA 1) 19H23'47
24 CAMOZZI Massimo (ITA) 21H45'52
35 TONON Lino (ITA) 22H41'57
65 TONON Renzo (ITA) 23H52'11
77 SCIARRA Cesare (ITA) 24H08'07
87 RUBNER Matthias (ITA) 24H29'58
91 DAL GRANDE Nicola (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 24H38'31
FEMMINILE
1 HICKS Meghan (USA - DREAMCHASERS) 20H15'07
2 MEEK Joanna (GBR) 21H26'26
3 SALT Zoe (GBR - SOLIDARITY MDS) 22H21'32
4 CRAWFORD Cynthia (USA DREAMCHASERS) 23H54'33
5 GRANT Sophie (NZL) 24H02'01
8 MODIGNANI Alice (ITA - RUN & TRAVEL ESSENTIAL TEAM) 25H16'15
98 PANCALDI Federica (ITA) 45H08'55
La Sellaronda 2014 partira' da Canazei il 21 febbraio
Decisa la data. Iscrizioni dall'8 gennaio.
la Sellaronda Skimarathon nel 2014 ritorna a Canazei. Il Comitato Organizzatore ha stabilito la data per il prossimo anno. La maratona notturna che abbraccia il gruppo del Sella partirà da Canazei venerdì 21 febbraio.
Dopo qualche giorno di dovuto riposo, il Comitato Organizzatore del Sellaronda Skimarathon si è già messo al lavoro per programmare la diciannovesima edizione.
LA SCELTA DELLA DATA 2014 - «Qualche tempo dopo il termine della gara - ha detto Oswald Santin, coordinatore del gruppo di lavoro - ci siamo trovati con tutti i referenti delle quattro vallate ladine per analizzare l'edizione appena conclusa e per gettare le basi per il prossimo anno. Il primo aspetto affrontato è stata la scelta della data, ma è il paese che ospita partenza e arrivo a dare il via libera definitivo. Valutando tutti gli elementi, concomitanze con altre gare e appuntamenti della stagione invernale di Canazei, abbiamo deciso che il prossimo anno, il Sellaronda partirà venerdì 21 febbraio».
ISCRIZIONI - «Per quanto riguarda le iscrizioni, si apriranno mercoledì 8 gennaio alle ore 12. Inizialmente avevamo pensato a venerdì 28 febbraio, ma essendoci la concomitanza con la prova di Coppa del Mondo a Les Diablerets in Svizzera, abbiamo deciso di spostarla al 21. Con questa scelta ci auguriamo che i migliori atleti al mondo vengano a Canazei per partecipare al Sellaronda.»
POTENZIATO LO STREAMING - «Per quanto riguarda l'organizzazione generale della gara - ha continuato Santin - abbiamo esaminato alcuni aspetti che devono essere potenziati, come ad esempio il servizio di streaming. Portare le immagini dei passaggi sul web e nelle vallate è stato molto interessante. Se il prossimo anno riusciremo ancora a organizzare la diretta, dovremo pensare ad avere due 'linee' di distribuzione delle immagini. La prima sede servire esclusivamente a inviare le immagini ai maxi schermi dei cambi pelli dei paesi, mentre la seconda condividerà con l'intero mondo di internet le fasi salienti della competizione».
Il prossimo anno, quindi, i sellarondisti ritorneranno a Canazei, in quella che è la vera casa della Skimarathon. Canazei e i suoi abitanti riusciranno ancora una volta a creare un'atmosfera magica applaudendo dal primo all'ultimo tutti i concorrenti in gara.
Oggi alle 22.30 Adamello Ski Raid su Rai Sport 2
In gara anche Nicolo' Bongiorno, figlio del grande Mike
È andata in archivio con grande successo la quarta edizione dell’Adamello Ski Raid, valida come prova del circuito internazionale La Grande Course e come tappa finale del circuito Coppa delle Dolomiti.
Un evento che ha visto la partecipazione di ben 350 coppie che hanno affrontato un percorso decisamente impegnativo di 44,5 km, con un dislivello in salita di 4000 metri e in discesa di 4380 metri, sfidando anche condizioni meteo non proprio ottimali con nebbia e freddo soprattutto nella parte iniziale del tracciato. Una maratona sci alpinistica.
I PASSAGGI TV - I primi riscontri positivi sono giunti dalla visibilità mediatica. Giovedì 11 aprile è prevista una sintesi di 30 minuti dell’evento su Rai Sport 2 (digitale e satellitare) a partire dalle 22.30, commentata dal giornalista Andrea De Luca coadiuvato dall’ausilio tecnico di Alessandro Mottinelli, patron della kermesse che ha avuto come sede di partenza e arrivo Ponte di Legno.
Oltre alla sintesi Rai la manifestazione ha avuto importanti spazi televisivi sul circuito Odeon Tv, già il giorno dopo la competizione, sia su Più Valli Tv, su Telereporter, su Telecampione, su Teleboario, su Trentino Tv e nei notiziari di tante tv locali dell’arco alpino, compresi i gazzettini di Rai3 regione Lombardia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.
ALTRE TRASMISSIONI IN PROGRAMMA A BREVE - Nei prossimi giorni sono previsti degli speciali di mezzora, nel programma SkionlineTv, che verrà trasmesso su Odeon Tv venerdì 12 aprile alle ore 20.30 e sabato 13 aprile alle ore 22, quindi nel programma Sport&Avventura su Trentino Tv venerdì 12 aprile alle ore 20. Le prossime settimane è poi previsto un ampio servizio nei contenitori Ski Magazine e Hard Trek, in onda su 100 tv locali di tutta Italia.
UN PARTECIPANTE PARTICOLARE - Fra gli aspetti curiosi della quarta edizione dell’Adamello Ski Raid, vinta dalle coppie favorite William Bon Mardion e Mathéo Jacquemod in campo maschile, quindi Mireia Mirò e Laetitia Roux fra le donne, ha destato curiosità la partecipazione di Nicolò Bongiorno, figlio del celebre anchorman televisivo Mike.
«Purtroppo – ha raccontato Nicolò non sono riuscito a concludere la mia gara. Troppo impegnativa con il meteo che ha reso ancora più difficile lo sforzo. Ho deciso di ritirarmi in prossimità di Passo Venerocolo».
Nicolò ha ereditato la passione per la montagna dal papà e, assieme ad Armen Khatchikian, amico e compagno di Mike nell’avventura in Alaska nella celebre competizione sleddog, ha dato il via ufficiale all’impegnativa competizione di sci alpinismo.
«Sono giunto a Ponte di Legno – ha commentato Nicolò – anche per la forte amicizia che mi lega agli organizzatori e ad Armen, che conobbi nel 1984 quando collaborava con la trasmissione condotta da mio padre Superflash. E’ un personaggio straordinario».
Nicolò 'sempre più in alto', ovvero a Cima Adamello (vetta più alta della competizione) non è riuscito ad arrivarci, ma ha promesso che ci proverà nel 2015, quando si disputerà la quinta edizione.
Confermati i percorsi della Pizolada delle Dolomiti
Tratti spettacolari salendo a piedi nell'Holzer al Col Margherita
Ottime condizioni di neve e tracciati spettacolari: le cime della Val di Fassa e del San Pellegrino si preparano a offrire il migliore dei benvenuti agli atleti che domenica 14 aprile 2013 si contenderanno il primo posto alla gara di scialpinismo individuale tra le più antiche del panorama nazionale, promossa dall’Unione Sportiva Monti Pallidi in collaborazione con il CAI SAT e il Comitato Fassa Eventi.
PERCORSO TRACCIATO - Nella giornata di ieri il Passo San Pellegrino ha fatto da sfondo alle operazioni di ricognizione e tracciatura del percorso di gara, svolte dalla squadra capitanata dal direttore tecnico Maurizio Dellantonio. «La ricognizione ha permesso di confermare entrambi i percorsi previsti per gli atleti e gli escursionisti» riporta il direttore Dellantonio. «Tutto fa prevedere una gara molto tecnica, sullo sfondo di uno splendido scenario innevato e di una bella giornata di sole primaverile».
La sfida si preannuncia avvincente anche sotto il profilo degli atleti in gara: il numero degli iscritti supera ormai i 150 concorrenti, tra cui spiccano nomi di rilievo come i vincitori dell’edizione 2012 Nadia Scola e Ivo Zulian accanto ad Alessandro Follador, Carla Jellici e al ritorno di Filippo Beccari e Alex Salvadori.
Il percorso agonistico si articola in 16,42 chilometri di sviluppo e in un dislivello complessivo di 1.725 metri, con tratti di grande spettacolarità come la terza salita zona ristoro e ultimo cambio pelli che conduce all’imbocco del canalino “Holzer”, da percorrere a piedi fino alla cima del Col Margherita a 1.870 metri, preceduta dalle ascese alla conquista del Passo delle Selle (mt. 2530) zona ristoro e della Forcella dell’Om Picol (mt. 2.460).
La variante di percorso approntata per i giovani e gli escursionisti – per cui non sono previsti tratti a piedi con sci in spalla – si snoda invece lungo 12,4 chilometri di tracciato e 1.045 metri di dislivello, con partenza per tutte le categorie presso la stazione a valle della funivia del Col Margherita.
ISCRIZIONI - Potranno pervenire fino alle ore 12 di sabato 13 aprile (con una maggiorazione di 5 euro a partire da oggi, pari a una quota di 45 euro) per gli agonisti – anche tramite il sito www.lapizolada.com – mentre gli escursionisti potranno iscriversi anche la mattina della gara con una quota maggiorata a 40 euro.
Il ritiro dei pettorali e del pacco gara potrà essere effettuato nel pomeriggio di sabato presso la Sala Consigliare del Comune di Moena (ore 15.00 / 19.00) oppure prima della partenza presso il Piazzale Col Margherita (ore 6.30 / 8.00).












