Reichegger e Jimenez vincono l'Huhnerspiel Vertical-KM

Seconda prova del Sudtirol Vertical Tour

Manfred Reichegger e Stephanie Jimenez vincono la terza edizione della Hühnerspiel Vertical-KM, seconda prova del Südtirol Vertical Tour. Gara tecnica con uno sviluppo di 2.9 km con partenza (in linea) dalla piazza centrale di Colle Isarco e arrivo a quota 2080 metri, poco sopra Malga Gallina. Reichegger ha chiuso con il tempo di 36'42, davanti ai due atleti di casa, David Thöni (37'31") e Roberto De Simone (39'02"); ai piedi del podio Richard Obendorfer (39'20") e Martin Renzler (40'21"). Reichegger aveva già vinto la prima prova del Südtirol Vertical Tour, il Km Verticale di Selva dei Molini, davanti a David Thöni, Filippo Beccari e Roberto De Simone.
Prestazione record per Stephanie Jimenez al traguardo in 44'23" davanti all'austriaca Andrea Reithmayr (47'47"), prima al Km Verticale di Selva dei Molini, Astrid Renzler (51'19"), Sabrina Bampi (52'03") e Maria Zöschg (52'57"). Prossima gara del Südtirol Vertical Tour, il Vertical Carezza del 4 agosto.


Alexander Rabensteiner vince la Sudtirol Ultrarace

Annemarie Gross a segno nella gara femminile

Da Bolzano a Bolzano per 121 km, con un dislivello di 7069 metri, tra i Monti Sarentini: nell'albo d'oro della prima edizione della Südtirol Ultrarace entrano Alexander Rabensteiner e Annemarie Gross. Vittoria netta quella di dell'altoatesino Rabensteiner che ha chiuso con il tempo di 18h42'20" davanti al tedesco Matthias Dippacher in 19h24'53" con terzo il trentino Paolo Leonardi in 20h08'41. Successo in solitaria nella gara rosa per la Gross: 22h14'30" il suo crono, con un vantaggio di oltre un'ora su Lisa Borzani in 23h35'00 con terzo posto per Irene Senfter in 24h10'12.
 


Un Giir di Mont caldissimo incorona Zinca e Serafini

Secondo Castaner Bernat, vincitore nel 2012

Ionut Zinca ci aveva già tentato l'anno scorso al Giir di Mont, con un grande forcing iniziale che però non era riuscito a reggere. Era un 'sorvegliato speciale', proprio come Silvia Serafini e i due non hanno deluso le aspettative: sono il rumeno e la trevigiana i nuovi trionfatori di una delle gare più affollate ed amate, e non solo in Italia, di skyrunning. Ma ci sono anche altri due protagonisti da citare nella gara organizzata dalla AS Premana, i vincitori della Mini SkyRace, 20 km e 1100 m. di dislivello contro i 32 km e 2400 m. della mitica sky marathon: il campione di skyrunning Mikhail Mamleev e Lisa Buzzoni.

CALDO RECORD - Una giornata calda, con la temperatura che ha reso ancora più estrema una corsa con i suoi continui saliscendi e cambi di pendenza con spettacolari passaggi in cresta e negli alpeggi premanesi. Eppure stamattina presto ha piovuto, ma il caldo è stato un avversario determinante. È stata una gara molto tattica, con il rumeno che già sulla prima salita ha tastato il polso ai suoi due più pericolosi avversari, il francese Julien Rancon e il cuneese Bernard Dematteis, ma alle loro spalle incombeva il pericolo del catalano Tofol Castanier Bernat, il vincitore dello scorso anno. Silvia Serafini ha cominciato fin dalle prime battute la sua gara contro i maschi, le sue avversarie le ha staccate già a metà della prima salita che portava all’Alpe Chiarino. 

AFFONDO RANCON - Julien Rancon ha giocato il proprio jolly sulla seconda impegnativa ascesa che scollinava a Bocchetta Larec, la cima Coppi della gara a 2063 m. Il francese ha impresso una violenta accelerata, dietro Zinca e Dematteis hanno cercato di difendersi ma senza strafare, concedendogli una manciata di secondi. Come sempre spettacolare ed affascinante il passaggio a Bocchetta Larec, grazie anche al tempo che è virato al bello. I 'corridori del cielo' hanno scollinato tra due ali di pubblico, quello delle grandi occasioni salito in quota anzitempo, chi a piedi, chi approfittando dei voli in elicottero predisposti dagli organizzatori. Anche in quel punto Silvia Serafini è transitata con grande anticipo sulle rivali, quasi mezz’ora su Emanuela Brizio e Aitziber Ibarbia Beloki. 

FUGA ZINCA - Una gara da autentici camosci il 'Giir di Mont', dove non è solo la dura salita a fare la differenza, ma spesso sono le discese ripide e impegnative. E infatti nel lanciarsi a tutta da Bocchetta Larec, Julien Rancon ha sentito il fiato sul collo di Ionut Zinca che lo ha acciuffato prima di affrontare l’ascesa verso l’alpeggio di Premaniga, tirandosi appresso Dematteis. Ed è stato quest’ultimo proprio nell’imboccare la salita a tentare la sortita, ma Zinca aveva ancora tante energie da spendere ed è stato proprio prima di Premaniga che ha lanciato la propria sfida. Un allungo poderoso, tanto che Castanier Bernat è rimasto con le mani sulle ginocchia a spingere di forza, dietro Dematteis con Rancon ben distanziato e alle loro spalle l’americano Ricky Gates, quindi Robert Antonioli, l’altro Dematteis, Martin, e ancora il britannico Lightfoot, e poi i due azzurri Gotti e Cappelletti, ma tutti con distacchi ormai sensibili. Ionut Zinca poi ha badato solo a gestire la gara senza strafare nella discesa finale ed è stato avvicinato, ma a distanza di sicurezza, dal catalano Castanier Bernat. La gara insomma non ha più avuto storia, col rumeno bravo a chiudere in 3h20’03” meritandosi gli appalusi di un affollatissimo parterre. Sono trascorsi appena 24” e in via Roma a Premana si è presentato anche Tofol Castanier Bernat, vincitore della scorsa edizione. Bernard Dematteis - ma ne era conscio - superate le due ore ha perso lo smalto della prima parte di gara, ha ceduto la posizione prima a Rancon e poi a Gates e così ha 'atteso' il gemello Martin. Podio dunque tutto straniero e di tutto rispetto per il Giir di Mont 2013 con Zinca, Castanier Bernat e Rancon, e con gli arrivi ripresi dalle telecamere della diretta di Rai Sport, addirittura 1h45’ dalle 11 alle 12.45. L’Italia piazza quattro uomini nei primi dieci: i due gemelli Dematteis, Bernard e Martin rispettivamente 5° e 6° e il 'veterano' Paolo Gotti (8°) giusto davanti a Daniele Cappelletti.

SUPER SERAFINI - Gara femminile senza storia. Silvia Serafini non ha proprio avuto rivali. Ha chiuso con 3h58’18”, addirittura 6’ in meno dello scorso anno quando si piazzò seconda alle  spalle dell'americana Kasie Enman. Il podio della Mini SkyRace celebra Mikhail Mamleev, Marco Leoni e Guido Rovedatti, quello femminile Lisa Buzzoni, Raffaella Rossi e Alma Rrika. 


Arrivo in coppia per la 6000D

Nella gara rosa terza l'azzurra Katia Fori

Arrivo in coppia per la 6000D, 'La course de Gèants' in programma a La Plagne: i francesi Stephane Ricard e Sébastien Spehler chiudono insieme i 63 km del percorso in 6h03'34", precedendo Fabien Chartoire di appena 2'21". Ai piedi del podio altri due transalpini, ma il ritardo supera i dieci minuti: quarto Mathieu Martinez in 6h15'07", quinto Thomas Saint Girons in 6h21'44". Nella classifica femminile è stata una lotta a tre: al primo posto la francese Alice Coquard con il tempo finale di 7h30'00", davanti alla connazionale Laureline Gaussens in 7h35'32", con terza l'azzurra Katia Fori in 7h37'24".


Il Giir di Mont a quota 18.000

Ricco montepremi a Premana. Forfait di Jacquemoud, Dapit e Brunod

Domani sui monti lecchesi si correrà per fare incetta di punti ISF per il World Ranking 2013. Teatro di gara sarà Premana (Lc) col suo prestigioso ventunesimo Giir di Mont che propone Mini SkyRace e Sky Marathon, due percorsi collaudati che chiameranno a raccolta oltre 800 runners. Allo start, dalla via  principale  di Premana, scatteranno alle 7.50 per primi i corridori della Mini SkyRace di 20 km (1.100 m/dsl), seguiti poco dopo dai 'corridori del cielo' della Sky Marathon di 32 km (2.400 m/dsl).
Alle 11.00 e fino alle 12.45 le telecamere di Rai Sport2 come lo scorso anno seguiranno in diretta l’evento, l’unico del genere che gode della “live”.
Sul più lungo dei percorsi saranno interessati nell’ordine gli alpeggi premanesi di Chiarino, Barconcelli, Casarsa, Forni, Vegessa, Fraina, Caprecolo, Rasga, Premaniga, Solino e Deleguaggio mentre la Mini SkyRace transiterà invece per le Alpi Rasga, Premaniga, Solino, Piancalada e Deleguaggio.

PERCORSI PER GLI APPASSIONATI - Gli appassionati - e al Giir di Mont sono sempre tantissimi - potranno scegliere se attendere gli skyrunners sul traguardo o raggiungere alcuni dei passaggi più significativi. Gli organizzatori dell’A.S. Premana hanno infatti predisposto due itinerari per gli spettatori con indicazioni fin dall’area di partenza. Nel primo, in circa 30 minuti si salirà in direzione dell’Alpe Premaniga e quindi, giunti al bivio di località Creghencighe, si proseguirà fino a Domant dove sarà possibile assistere al passaggio degli atleti sia della Sky Marathon che della Mini SkyRace. La seconda proposta, invece, porterà gli spettatori fino all’Alpe Forni dove transiteranno solamente i runners che sceglieranno il tracciato di 32 km. Oltre ad una sgambatina nella natura, sarà possibile conoscere alcuni dei famosi alpeggi di Premana.

FORFAIT JACQUEMOUD - Nelle ultime ore purtroppo i runners Matheo Jacquemod, Dennis Brunod e Fulvio Dapit hanno dovuto dare forfait per infortunio, ma c’è anche chi si è aggiunto  alla truppa, come il francese Julien Rancon. Il montepremi in palio quest’anno è davvero ricco, con oltre 18.000 euro di riconoscimenti in denaro, oltre alla maglia tecnica Finisher realizzata da Crazy Idea e Moll Fam per tutti quelli che taglieranno il traguardo della Sky Marathon. Non scherza nemmeno il pacco gara, dove i partecipanti potranno trovare le calze natur Oxyburn, gli zaini Camp modello Ghost (Sky Marathon) e Kinetic (Mini SkyRace) e altre sorprese. Infine, il Giir di Mont sarà penultima tappa del circuito La Sportiva Gore-Tex® Mountain Running® Cup ed è inserita tra le 20 prove mondiali che assegneranno punti per stabilire il ranking dei 100 più forti skyrunners del mondo.


Kilian e Luis Alberto, vittoria a due

Giornata triste per Hernando che corre 80 km con il lutto

La dinamica della Trans d’Havet era facilmente prevedibile. Il compagno di viaggio odierno di Kilian non poteva che essere il connazionale Luis Alberto Hernando. Ci si aspettava anche una grande prestazione del giovane tedesco Philipp Reiter, già terzo a metà luglio all’Ice Trail Tarentaise, ma è stato costretto al ritiro a seguito di un taglio procuratosi dopo una caduta.

LA TRAGICA NOTIZIA
- A pochi minuti dalla partenza, Luis Alberto ha ricevuto una tragica notizia, ovvero la scomparsa di una ragazza a lui molto legata, in passato anche sentimentalmente, durante un’arrampicata. A Camporosso, a metà gara, un pianto liberatorio con i membri della sua assistenza ha commosso tutto il pubblico presente. Si sono comunque dati battaglia in alcuni punti del percorso e, soprattutto, non hanno mai concesso nessuna possibilità agli altri. A un chilometro dall’arrivo, sul tratto asfaltato, la notizia che erano ancora insieme e per tutti l’arrivo insieme è stato non solo ipotizzato ma anche considerato quale logico e doveroso epilogo di una giornata così particolare.

STRAPPO AL REGOLAMENTO
- Per il regolamento ISF, vittoria e titolo andrebbero a Kilian perché più giovane, ma tutti ricorderemo la Trans D’Havet come una vittoria a due. Su decisione della ISF (International Skyrunning Federation), in deroga al regolamento, la vittoria viene data ex-aequo ai due atleti. Terzo classificato, medaglia di bronzo, l'ungherese Csaba Nemeth, autore di una prova di assoluto valore e sempre a ridosso dei primi. Il suo tempo finale, 9h43'25''.

NUOVO RECORD
- Kilian e Luis Alberto migliorano di quasi due ore il precedente record della corsa, ottenuto lo scorso anno da Daniele Palladino in 10h58’44’’. Per loro il crono si è fermato a 8h59’47’’. 

TOP UOMINI
1. Luis Alberto Hernando (ESP) 8h59.47''
1. Kilian Jornet (ESP) 8h59.47
3. Csaba Nemeth (HUN) 9h43.25
4. Patrick Bohard (FRA) 9h55.23


Europei, anche la Ultra alla Forsberg

Dopo la SkyRace, per la svedese un altro oro

Il risultato non era scontato alla vigilia e non lo è stato per quasi tutta la gara. Emelie Forsberg si laurea Campionessa Europea nell’Ultra dopo un testa a testa con la spagnola Nuria Picas che ha costituito il vero leitmotiv di questa Trans d’Havet. Nella prima parte di gara si sono marcate a vista, con la svedese che ha mantenuto un vantaggio pressochè costante di meno di due minuti. Da metà gara, hanno poi corso appaiate e al ristoro di Campogrosso (48 km), si sono addirittura aspettate a vicenda, consapevoli che si sarebbero giocate la vittoria finale solo negli ultimi km.

TEMPI IMPROPONIBILI - Emilie ha vinto con un tempo finale che ha dell’improponibile rispetto a quello fatto registrare nella precedente edizione; 10h21’32’’ contro le 11h44’45’’ di Francesca Canepa. Per Nuria, 11 minuti di distacco che significano una crisi nella parte finale del percorso, forse dovuta al caldo o più realisticamente al ritmo tenuto dalla svedese.

L’ITALIA MANCA IL PODIO - Terza per tutta la prima parte di gara, l’italiana Federica Boifava chiude quinta tra le donne con il tempo finale di 11h12’53’’. Davanti a lei, le spagnole Uxue Fraile e Nuria Dominquez per un podio che parla interamente spagnolo. Per la Boifava, un terzo posto mancato di 38’ accusati nella parte finale di gara.

SPAGNA CAMPIONE D’EUROPA - Alla luce dei risultati conseguiti nelle due precedenti prove, il Vertical e la SkyRace di Canazei, e dopo le cinque medaglie di oggi, la Spagna domina questi Campionati Europei, i primi nella storia ad aver contemplato le tre discipline. Per l’Italia, un grandissimo argento e con ottimi risultati nell’ultra anche se non ancora paragonabili a quelli conseguiti nel Vertical e nella Skyrace. Per gli azzurri, un primo e importante confronto a livello internazionale che fa ben sperare per il futuro.

TOP DONNE

1. Emelie Forsberg (SWE) 10h21.32
2. Nuria Picas (ESP) 10h33.34
3. Uxue Fraile (ESP) 10h34’20’’
4. Nuria Dominquez (ESP) 19h38’19’’
5. Federica Boifava (ITA) 11h22’53’’  


Trans d'Havet, le dichiarazioni post gara

Kilian: 'Non aveva senso sprintare'

Kilian Jornet: «Sono contento. Non mi aspettavo una gara simile. Il tracciato era tecnico e spettacolare, specialmente il tratto nelle gallerie era a dir poco suggestivo. L’arrivo? Dopo avere corso 80 km spalla a spalla non aveva senso sprintare all’arrivo… giusto così».


Emelie Forsberg: «Bellissima. La TDH è un trail sicuramente diverso da quelli a cui sono abituata, ma mi è piaciuta moltissimo. Specialmente nelle parti in quota, davvero panoramiche».


Marino Giacometti, presidente ISF: «Il bilancio di questo campionato europeo è sicuramente positivo e la TDH è stata la degna chiusura di questa settimana continentale che ci è servita da test e lancio per i Mondiali 2014 di Chamonix. La formula open è promossa con numeri importanti e atleti provenienti da ben 24 differenti nazioni. Nel medagliere, alla luce degli odierni responsi, abbiamo Spagna al comando su Italia e Francia».


Enrico Pollini, presidente Ultrabericus Team: «Non poteva andare meglio. I volontari hanno fatto un lavoro encomiabile per dare il maggiore risalto possibile a un tracciato che sapevamo essere tecnico, spettacolare, duro e ricco di storia. A tutti loro vanno i miei più sinceri complimenti. La cosa più bella? I giudizi ottenuti dai concorrenti… Ci hanno ripagato di mesi di sacrifici e duro lavoro».
 


Südtirol Ultrarace, stasera il via da Bolzano

121 km, con un dislivello di 7069 metri

Saranno 269 gli atleti che prenderanno parte alla prima edizione della Südtirol Ultrarace. La gara scatterà venerdì 26 luglio, alle ore 22, e porterà i concorrenti a percorrere un tracciato di 121 km, con un dislivello di 7069 metri, tra i Monti Sarentini. In campo maschile i favoriti della vigilia sono il tedesco Matthias Dippacher, lo spagnolo Lucas Boix e l’aostano Giancarlo Annovazzi. Non ci sarà, invece, a causa di un infortunio, il miglior interprete della disciplina a livello locale, vale a dire Ulrich Gross, di Sarentino. Nella gara rosa, invece, i favori del pronostico riguardano Lisa Borzani, Patrizia Pensa, Annemarie Gross (che gioca in casa e conosce il percorso di gara come le sue tasche) e Irene Senfter.

Il PERCORSO - La Südtirol Ultrarace, scatterà la sera del 26 luglio: il via sarà dato alle ore 22 dalla piazza centrale del capoluogo altoatesino, ossia piazza Walther. Da Bolzano gli atleti punteranno verso il Renon, quindi, attraverso la Sarner Scharte (Forcella Sarentina), raggiungeranno la Latzfonser Kreuz (Croce di Lazfons), il luogo di pellegrinaggio più alto d’Europa. La corsa proseguirà poi passando per la Flaggerschartenhütte (malga della Forcella di Vallàga) fino a Passo Pennes. A questo punto gli atleti avranno percorso 60 km, la metà del tracciato: qui, per coloro i quali prenderanno parte alla prova in team (è possibile infatti gareggiare in squadre di due), ci sarà il momento del cambio. La corsa proseguirà lungo una serie di stretti sentieri e ripidi saliscendi, che metteranno a dura prova la tenuta dei concorrenti: si attraverserà il Gerölljoch (Giogo di Frane) fino a Oberberg (Cima di Sopramonte), Unterberg (Cima di Sottomonte) Alpler Nieder e Hirzer Hütte (Rifugio di Punta Cervina). Poi ci si dirigerà verso il punto più alto della gara, Obere Scharte (Giogo piatto) - 2.698 metri - sotto l’ Hirzer (Punta Cervina), che, con i suoi 2.781 metri, è la montagna più alta delle Alpi Sarentine. Il tracciato proporrà ancora una lunga salita, dal Kratzberger See (Lago San Pancrazio) fino al Mittager (Monte Catino) e poi procederà un po' meno estremo, passando per gli Stoanernen Mandln (Omini di sasso), il Giogo di San Genesio fino al paese di San Genesio. Infine una rapida discesa fino al traguardo di Bolzano, sui prati del Talvera. Qui avverrà anche la premiazione, in programma domenica 28 luglio alle ore 13.


In 400 alla Eco Trail Parco Sasso Simone e Simoncello

Vittoria di Giuseppe Del Priore e Samantha Graffiedi

A Villagrande di Montecopiolo domenica scorsa si è disputata la settima edizione della Eco Trail Running. Oltre 400 gli atleti presenti sui 'sentieri del lupo' nel Parco Sasso Simone Simoncello per una mezza maratona con quota massima ai 1415 metri dell’Eremo di Monte Carpegna. Prima del via è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare il maratoneta forlivese Fausto Gramellini, prematuramente scomparso nei giorni scorsi. Vittoria di Giuseppe Del Priore che ha 'firmato' il nuovo record della gara in 1h 31’ 53” davanti a Alberto Felloni in 1h 37’ 07” ed Enrico Benedetti in 1h 37’ 13”; in campo femminile a segno Samantha Graffiedi in 2h 00’ 52” su Rita Gabellini in 2h 02’ 40” ed Eletta Pellei in 2h 08’ 40”. Nella Eco Trail Fest di sabato sulla distanza di 8,6 chilometri affermazioni di Lorenzo Vergni in 33’ 54” e Luana Leardini in 42’02”.


VDA Trailers, novita' in arrivo

Nel 2014 torna il Gran Trail di Valdigne

A poco più di dieci giorni dalla conclusione del primo Gran Trail di Courmayeur, la società sportiva Valle d’Aosta Trailers annuncia il ritorno di un altro grande trail nel 2014: il Gran Trail di Valdigne, quest’anno sospeso temporaneamente. «Grazie all’accordo siglato con le cinque amministrazioni della Valdigne, insieme agli enti coinvolti e alle associazioni dei volontari del territorio, siamo già al lavoro per preparare al meglio la settima edizione della gara che si disputerà il 12 e 13 luglio 2014», afferma Alessandra Nicoletti, presidente di VDA Trailers. 

GRAN TRAIL COURMAYEUR - Il Gran Trail Courmayeur, verrà quindi riproposto nel 2014 ma posticipato nel fine settimana del 2 e 3 agosto, evitando così la sovrapposizione con le altre manifestazioni organizzate dalla VDA Trailers e garantendo così una migliore calendarizzazione lungo tutta la stagione. Inoltre, la seconda edizione del Gran Trail Courmayeur proporrà importanti e spettacolari novità con l’obiettivo di attrarre sempre più corridori e soprattutto promuovere il territorio con una partecipazione internazionale ed extra valdostana. Dopo otto anni di attività, la società sportiva VDA Trailers si conferma una realtà internazionale nel mondo del Trail running. La prima edizione del Gran Trail Courmayeur è stata molto apprezzata dai partecipanti per l’innovativo percorso ai piedi del Monte Bianco

LE ALTRE GARE DEL 2013 - Per il 2013 il programma di gare organizzate da VDA Trailers prevede l’UTMB (il Tour del Monte Bianco) alla fine di agosto e l’attesissimo 4° Tor des Géants, in programma dall’8 al 15 settembre. A chiudere la stagione l’ormai celebre gara goliardica dell’Arrancabirra, il 6 ottobre.


SpeedGoat, Francesca Canepa cerca il primato in coppa

L’italiana impegnata domenica negli Stati Uniti

Mentre domani in Italia andrà in scena il Campionato Europeo Ultra con la Trans D’Havet, negli Stati Uniti domenica ritorna la Coppa del Mondo Skyrunning con la Speedgoat, nello Utah, quarta e penultima prova stagionale del circuito Ultra.

TUTTI I BIG AMERICANI
- Quella che si ipotizzava essere una gara di secondo piano per la concomitanza dell’Europeo, si è invece di fatto trasformata in una sorta di campionato americano di ultra distanza. Saranno infatti presenti al via quasi tutti i più forti atleti americani del momento. Tra di loro, il talento Sage Canaday, già terzo quest’anno alla Transvulcania, e i due avversari più accreditati del momento, Timothy Olson, reduce dalla seconda vittoria consecutiva alla Western States e quarto alla Transvulcania, e Cameron Clayton, settimo alla Transvulcania e lo scorso anno terzo alla TNF Challenge di San Francisco. Ma la lista dei big non finisce qui. Saranno presenti anche Anton Krupicka, anche se con poche gare nelle gambe e con il suo progetto Nolan 14 che non è andato a buon fine, Max King, già campione del Mondo di Corsa in Montagna, quest’anno terzo alla Lake Sonoma 50 mile e lo scorso anno vincitore della JFK 50 mile, e Jorge Maravilla, quest’anno 2° alla TNF 100 China, 4° alla Lake Sonoma 50 miles e lo scorso anno 3° alla Uroc 100 elite. Tra gli europei, c’è grande attesa per il francese Thierry Breuil, recentemente 5° al Campionato del Mondo IAU in Galles.

LA CANEPA VERSO IL PRIMATO - In campo femminile, dopo la vittoria alla Ronda dels Cims e il terzo posto all’Ice Trail Tarentaise, le attenzioni della vigilia sono tutte per l’italiana Francesca Canepa che domenica ha l’occasione per portarsi in testa alla classifica generale del circuito. Solo 22 punti, infatti, la separano dalla svedese Emelie Forsberg che sarà impegnata alla Trans D’Havet. Per raggiungere questo storico risultato, le basta un quindicesimo posto alla Speedgoat. In caso di vittoria, invece, per la Canepa vorrebbe dire almeno un secondo posto finale in Coppa del Mondo perché la francese Emilie Lecomte e l’ucraina Olga Mankò, assenti alla SpeedGoat, anche se partecipassero alla Uroc e la vincessero, e anche considerrando la maggiorazione del 20% per la finalissima, non potrebbero pià raggiungere gli ipotetici 278 punti dell’italiana. Domenica Francesca dovrà vedersela, tra le altre, con l’australiana Ruby Muir, vincitrice quest’anno della Tarawera Ultramarathon, con l’americana Kerrie Bruxvoort, lo scorso anno seconda proprio alla Speedgoat, e con la spagnola Emma Roca, lo scorso anno terza all’UTMB dietro di lei.

LA GARA - La SpeedGoat ha uno sviluppo di 50 km e un dislivello positivo di 3.360 metri. E’ una gara che prevede passaggi in quota, con punto culminante a 3.600 metri e tre colli oltre i 3.400 metri di quota. Lo scorso anno, tra gli uomini vinse Kilian Jornet in 5h14’00’’ ma fu poi retrocesso in classifica per la questione legata al taglio dei tornanti. Tra le donne s’impose invece la neozelandese Anna Frost in 6h26’23’’. La SpeadGot, inoltre, è una gara con un montepremi molto alto per la categoria, ai vincitori andranno infatti 3.000 $ e in caso di record a questi andranno aggiunti altri 2.000 $. E' poi previsto un ulteriore premio di 1.000 $ per il primo uomo e la prima donna che raggiungeranno la cima Hidden Peak.