UROC, dettagli percorso e meteo
Alle 15:00 italiane la partenza
QUOTA MEDIA A 3.000 M - Complessivamente sono 100 km con 4.037 m di dislivello positivo e 3.773 m negativo. Il percorso si suddivide in cinque salite principali, non particolarmente ripide e altrerttante discese. La salita più impegnativa è quella che al sedicesimo km di gara porta in dodici km dai 2.769 m di Frisco ai 3,761 m del punto più alto della gara per un totale di 992 m di dislivello positivo. La seconda salita più importante è quella finale, dopo 80 km di gara, che porta in 9 km porta dai 2.389 m di Minturn ai 3.240 m della vetta per un totale di 850 metri di dislivello positivo. L’aspetto principale del percorso, quello che potrebbe impegnare maggiormente gli atleti, sono le quote. Si parte dai 2.926 m di Breckenridge e il punto più basso del percorso sono i 2.389 m di Minturm, quindi 100 km sempre sopra i 2.000 metri e una quota media di 2.000 m.
PUNTI DI RISTORO - Sono previsti nove punti di ristoro, in cinque dei quali è possibile l’assistenza personale; Grand Lodge (8,5 km), Frisco (16 km), Miners Creek (22 km), Copper Mountain (37 km), Vail Pass (45 km), Two Elk Trail (57 km), Two Elk Lodge (70 km), Downtown Minturn (84 km) e Eagles Nest (92 km). In tre punti della gara, inoltre, è consentito l’accompagnamento dei pacer.
METEO - Il meteo sarà un’altra incognita della gara. Alla partenza di Breckenridge le previsioni meteo indicano una minima di -3 gradi e una massima nel corso della giornata di + 10 gradi. Stessa situazione per l’arrivo di Vail con la massima a poco più di + 9 gradi. Nella notte è nuovamente caduta la neve ma per la giornata di oggi le precipitazioni potrebbero subire una tregua.
ORARIO - La Uroc prenderà il via da Breckenridge alle ore 7:00 locali, le 15:00 in Italia.
UROC, oggi Canepa e Forsberg si giocano la coppa
Alla Canepa serve arrivare davanti alla Forsberg
Se la UROC al maschile è attesa per la sfida al vertice della coppa del mondo tra Kilian Jornet e Sage Canaday, al femminile lo è per quella tra l’italiana Francesca Canepa e la svedese Emelie Forsberg. Oggi pomeriggio si saprà quindi chi sarà la regina stagionale delle ultra distanze.
IN GIOCO LA COPPA - La Canepa conduce la classifica generale delle Skyrunner® World Series 2013, nella disciplina Ultra, con 36 punti di vantaggio sulla Forsberg. L’italiana quest’anno in coppa è stata prima alla Ronda dels Cims, terza alla Ice Trail e decima alla SpeedGoat mentre la svedese ha vinto la Transvulcania e la Ice Trail. Il punteggio finale terrà conto dei migliori tre risultati e quindi se la Canepa migliorerà il decimo posto di Val d’Isére le verrà proprio quel risultato. In caso di vittoria della Forsberg i giochi sarebbero chiusi a favore della svedese mentre in caso di vittoria della Canepa, la Forsberg non dovrebbe andare oltre il secondo posto per conquistare la coppa. In ogni caso, la Canepa per vincere la coppa deve quindi arrivare davanti alla Forsberg con un margine di almeno 20 punti. In caso di ritiro, accadesse alla Forsberg o a entrambe la coppa sarebbe della Canepa, accadesse invece alla stessa Canepa, alla Forsberg per vincere la coppa basterebbe un quindicesimo posto, l’ultimo possibile per ottenere punti tra le donne.
PERCORSO PERFETTO - Sulla carta si preannuncia una bella sfida perché la gara di Vail presenta delle caratteristiche che potrebbero esaltare le qualità tecniche di entrambe. Incomiciando dalla lunghezza di 100 km, sopra gli standard di Emelie e sotto quelli di Francesca, di fatto lascia aperto qualsiasi tipo di pronostico. La gara inoltre presenta tratti tecnici, più adatti a Emelie e tratti scorrevoli più congeniali a Francesca. Il dislivello positivo di oltre 6.000 metri è infine il giusto compromesso che soddisfa entrambe. Nell’unica prova in cui si sono incontrate, la Ice Trail, non andò molto bene per Francesca che arrivò terza con un distacco di 1h20’ da Emelie ma la gara francese era sicuramente più indicata per le doti della seconda. Su quanto accadrà oggi pomeriggio, pesa molto però il discorso Tor des Géants. Con soli dieci giorni di recupero, bisognerà vedere se su Francesca influirà maggiormente la stanchezza dei 330 km percortsi o l’euforia del grande risultato ottenuto.
LE GRANDI ASSENTI - La UROC al femminile avrebbe potuto essere la gara della trentenne americana Stephanie Howe che che lo scorso fine stagione aveva stupito tutti con il secondo posto alla TNF San Francisco a 2’ dalla stessa emelie Forsberg e che recentemente ha vinto la SpeedGoat migliorando di 9’ il tempo di Anna Frost dello scorso anno. Dal contimente americano, era considerata l’unica atletia in grado di competere con Emelie Forsberg. Per un infortunio al piede, in questi giorni ha dichiarato che non prenderà il via. La UROC poteva anche essere la gara di Ellie Greenwood che lo scorso anno aveva dominato la scena delle ultra distanze con nove successi tra cui la stessa UROC, la Western States e la CCC. Quest’anno alla UROC sarà presente solo come reporter.
Ski-alper di ottobre gia' disponibile su iPhone e iPad
La versione cartacea in edicola a partire dal 3 ottobre
L'attesa è finita, ecco il nuovo Ski-alper. Con il numero 90, in distribuzione e consegna agli abbonati a partire dalla prima settimana di ottobre, inizia il nuovo corso della rivista, che affiancherà ai tradizionali contenuti invernali legati allo scialpinismo in tutte le sue forme, anche quelli estivi ed autunnali. Insomma, da ottobre in poi, non vi abbandoneremo più!
GIA' DISPONIBILE SU IPHONE E IPAD - Se per la rivista cartacea tradizionale ci sarà da attendere una settimana, per gli amanti della lettura in digitale è possibile accedere all'App Store di iTunes e scaricare la nuovissima versione della app di Ski-alper. Da questa sera sarà disponibile il numero 90, insieme all'allegato Up&Down dedicato al mondo delle gare, al prezzo di 4.49 euro (contro i 6 euro della versione cartacea).
LE NUOVE FUNZIONALITA' - Oltre alla convenienza del prezzo, acquistare la rivista su iPhone o iPad permetterà di avere sempre con voi l'archivio delle copie di Ski-alper. La nuova app, infatti, consente di scaricare molto velocemente la copia acquistata e di consultarla in locale, senza bisogno di avere connessione internet. L'esperienza di lettura, inoltre, è stata notevolmente migliorata con lo zoom velocissimo e la rotazione della pagina in versione singola o doppia a seconda del posizionamento del dispositivo.
IN ARRIVO LA APP PER ANDROID - Non devono disperare nemmeno gli utilizzatori di smartphone e tablet con sistema operativo Android: stiamo infatti ultimando i test della app dedicata che verrà rilasciata in tempi molto stretti, indicativamente entro la data di uscita in edicola della rivista.
Il bilancio dei tecnici dopo il raduno di Sappada
Parola ad Angeloni e Invernizzi per commentare il primo raduno stagionale
Ad una settimana dalla conclusione del raduno di Sappada, organizzato dallo staff della Pitturina World Cup capitanato da Michele Festini, i due tecnici della nazionale Angeloni e Invernizzi commentano lo stato dell'arte. Si tratta di un primo incontro tra atleti e tecnici che è servito per fare gruppo e per valutare la condizione dei singoli elementi.
Su Up&Down (in edicola tra una settimana allegato a Ski-alper di ottobre) il servizio approfondito su questo raduno a cura del nostro inviato Guido Valota.
William Bon Mardion, a working class hero
Il trailer del documentario che verra' presentato in anteprima su Ski-alper
In questi giorni La Sportiva ha rilasciato il trailer di 'William Bon Mardion, a working class hero'. Il documentario - diretto dal regista Walter Cainelli della CW Films di Tesero in collaborazione con il reparto marketing di La Sportiva coordinato da Luca Mich - racconta vita e imprese sportive di William Bon Mardion. Il campione savoiardo di Areches è da anni uno dei protagonisti assoluti della scena agonistica internazionale dello scialpinismo: nella sua bacheca ci sono tutti i titoli più prestigiosi, dalle classiche de La Grande Course, alla Coppa del Mondo e alle medaglie iridate e continentali. Ma l'obiettivo del regista e dell'azienda di Ziano di Fiemme, che supporta l'atleta con attrezzatura e abbigliamento, è quello di far emergere l'uomo che sta dietro al campione, come dice il titolo stesso, con vaghe suggestioni allo Springsteen anni '90, quello di Nebraska, per intenderci. Passando dalla vita di tutti i giorni, dalla famiglia, dal lavoro nel caseificio dove viene prodotto il famoso formaggio Areches-Beaufort, dall'allenamento e naturalmente dalle sue gare leggendarie.
IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA SU SKI-ALPER - Il lancio del documentario è previsto per l'inizio della stagione invernale. I tecnici del montaggio sono al lavoro per gli ultimi dettagli della produzione. In ogni caso possiamo annunciare fin d'ora che, d'accordo con La Sportiva, per la prima settimana di lancio il docu-film sarà disponibile in anteprima esclusiva sul sito di Ski-alper. Vi faremo sapere con anticipo la data dell'uscita, mentre sul prossimo numero della rivista intervisteremo il regista per scoprire qualche curiosità delle riprese e del backstage. Non perdetevi dunque il trailer!
Uroc, Sage non si sbilancia se non sul meteo
Previste temperature rigide e neve in quota
Sulle montagne di Vail, in colorado, è caduta la prima neve e per domani sono previste temperature abbastanza rigide, anche sotto lo zero, con possibili nevicate. Sarà quindi una gara dura resa ancora più complicata dalle quote raggiunte, prossime ai 4.000 metri.
UNA SFIDA APERTA - I principali media americani, e non solo, sono impazienti di vivere quella che si preannuncia essere l’ennesima sfida tra gli specialisti europei e quelli americani, in primis tra lo spagnolo Kilian Jornet e l’americano Sage Canaday, identificabili al momento come la massima espressione delle ultra distanze nei rispettivi continenti. Più a suo agio sul tecnico Kilian e sul veloce iSage, il percorso della UROC sembra essere un giusto compromesso in grado di mettere in scena l’ennesima grande sfida della stagione.
Bryon Powell di iRunFar ha intervistato Sage Canaday dopo uno dei suoi sopraluoghi del percorso. Ne esce una visione d’insieme di quanto sia importante per lui l’appuntamento di domani e di quanto poco abbia lasciato al caso nel prepararsi al meglio.
PREPARAZIONE METICOLOSA - Dopo la Sierre-Zinal ad agosto, che lo stesso Canaday definisce come un disastro totale, è infatti tornato ad allenarsi come mai aveva fatto prima in tutto l’arco della stagione, concentrandosi in particolare sul dislivello in salita. I 100 km di gara sono una misura fuori dal suo standard ma dice di sentirsi pronto per l’evento. Sul possibile confronto con Kilian non si sbilancia molto dicendo che ci sono almeno 1dieci atleti in grado di far bene. Aggiunge però che è curioso di vedere come si comporterà Kilian nei tratti più scorrevoli. Ritiene il percorso della UROC vario il giusto da non agevolare particolarmente i velocisti o gli scalatori mentre per lui la vera differenza sarà di chi è abituato a correre in quota. E lui per prepararsi al meglio su questo punto è salito parecchie volte nel corso dell’ultimo mese oltre i 4.000 metri di quota. In poche parole, ha cercato di non lasciare nulla al caso ed è la prima volta che lo fa. L'astetto che sempra più impensierirlo sembra essere il meteo; neve e freddo non sono per lui condizioni ottimali. La sua fidanzata Sandi Nypaver è addetta al balisaggio della corsa e Sage si è raccomandato di segnare molto bene il percorso, anche per via delle condizioni meteo difficili.
L’intervista completa su iRunFar
Domenica il Trail degli Eroi
Il via dalla Antica Abbazia di Borso del Grappa
Domenica mattina prenderà il via la terza edizione del Trail degli Eroi. La gara, che partirà alle ore 6 dall’Antica Abbazia di Borso del Grappa (TV), si sviluppa su 46,5 chilometri e 2500 metri di dislivello positivo. Il tracciato attraversa i luoghi della Grande Guerra, passando anche sul sagrato dell'Ossario Militare di Cima Grappa. Le iscrizioni al Trail, chiuse già qualche mese fa, hanno raggiunto la quota di 430 partecipanti: inizialmente il comitato organizzatore aveva stabilito il tetto massimo a 350 iscritti, ma dopo le numerose richieste d’ammissione hanno innalzato la partecipazione. Tra i partenti ci sarà anche Nicola Giovanelli vincitore della passata edizione: il trentino dovrà difendersi dagli attacchi di Andrea Moretton, di Fabio Caverzan, di Andrea Zanatta. In campo femminile, Federica Boifava, reduce dal Tor des Geants, se la dovrà vedere con Lisa Borzani,
Tra le novità di questa edizione tutti coloro che non potranno seguire l’andamento della gara sul campo, potranno seguire live le fasi salienti della competizione grazie a un servizio streaming con il collegamento di alcune webcam puntate sui luoghi più interessanti del tracciato, il 'gpm' di Cima Grappa e sul Col Fenilon.
Grand to Grand Ultra, quarta vittoria per la Figini
Tre italiani nei primi dieci della generale
Sono ormai quasi 220 i km percorsi dagli atleti in gara nella ventiduesima edizione della Grand to Gran Ultra. Un susseguirsi di paesaggi nel deserto dell’Arizona di rara bellezza con alcuni scorci che nulla hanno da invidiatre alle più famose dune sahariane. Una prova estrema con distanze giornaliere che mettono a dura prova i 98 atleti rimasti in gara; 49,6 km il primo giorno, poi 43,3 km il secondo, il tappone di 84,7 km e ieri la marathon di 41,3. Oggi si corre un’altra tappa marathon di 41,9 km e domani il gran finale con gli ultimi 12 km tutti in salita.
IL DOMINIO DI KATIA - Katia Figini domina anche la quarta tappa della Grand to Gran Ultra e con il tempo finale di 5h03’40’’, il sesto assoluto, ha preceduto la canadese Heather Mastrianni di 12’ e l’inglese Debbie Brupbacher di 38’. Con la prova di ieri, Katia porta il suo vantaggio nella classifica generale a 45’ sulla Mastrianni e a oltre 3h sulla Brupbacher.
BARGHINI e GALLO TRA I BIG - Tra gli uomini, vittoria a pari merito per lo spagnolo Vicente Juan Garcia e il belga Steven Sleuyter in 4h35’06’’. Garcia mantiene quindi il primo posto nella generale con un vantaggio ormai incolmabile di 3h40’ proprio su Sleuyter. Quinto tempo di tappa per l’italiano Paolo Barghini che mantiene così il terzo posto nella generale e quarto tempo per il connazionale Emanuele Gallo che avanza in quinta posizione nella generale.
Corso di roccia al Brenta Team
Il club trentino punta sui giovani
Non solo ski-alp. Il Brenta Team lavora sull'aspetto alpinistico. Anche quest'anno tra i programma del club un corso di roccia e di 'movimentazione' in montagna: per i ragazzi, arrampicata sul Croz del rifugio Tosa e poi sulle vie Cima Margherita e Cima Tosa, oltre a passaggi in ferrata. Un grande impegno, quello del Brenta Team verso le categorie giovanili (anche per i Pulcini, i nati negli 2000-2003, con un programma di cinque uscite stagionali), seguiti da Stefano Benedetti e Omar Oprandi.
Tutto pronto per la GranFondo ValleIntrasca Trail
Partenza alle 9 del 6 ottobre da Cambiasca
Mancano ormai meno di due settimane alla GranFondo della ValleIntrasca Trail, in programma il prossimo 6 ottobre e organizzata da Avis Marathon Verbania: c'è grande attesa per la gara che chiuderà il 2013 della società verbanese, almeno sotto il profilo dell'organizzazione di eventi.
MILLE METRI - Con i suoi 18 km e i circa 1000 m di dislivello positivo, la GranFondo della Valle Intrasca si presenta come un appuntamento da non perdere sia per chi vuole concludere in bellezza la stagione dei trail sia per chi invece vuole testarsi in vista dei grandi appuntamenti di fine stagione, uno per tutti l'Ultra Trail del Lago d'Orta.
Come già annunciato, partenza e arrivo della GranFondo della ValleIntrasca saranno a Cambiasca (VB), la 'capitale' della Valle Intrasca, a quota 300 m; i podisti si dirigeranno poi verso Caprezzo, a quota 520 m, e punteranno decisamente verso il punto più alto della gara, Alpe ad Vel, a sfiorare quota 1000 m, con sullo sfondo il Lago Maggiore.
In poco più di 5 km gli atleti affronteranno quasi 700 m di dislivello; dopo l'Alpe ad Vel, il percorso, pur caratterizzato da molti saliscendi, tenderà ad abbassarsi di quota passando prima da Miazzina (700 m), poi dalla frazione cossognese di Inoca (430 m) per tornare infine a Cambiasca.
SI PARTE ALLE 9 - Caratteristica principale del percorso, che si svilupperà su sentieri e strade sterrate, saranno proprio i passaggi in una delle aree più affascinati e selvagge del Verbano Cusio Ossola, appunto la Valle Intrasca, e all'interno del Parco Nazionale della Val Grande, l'area wilderness più grande d'Italia. La partenza è prevista alle 9.00, tempo massimo 4 ore; la gara sarà anche valida come gara sociale dei donatori AVIS della sezione di Verbania. Le quote d'iscrizione sono di € 15,00, con pacco gara incluso - uno zainetto multifunzione con gadget inclusi, tra cui il libro 'Valgrande per tutti', oppure 10,00 senza pacco gara; queste quote saranno valide fino al 4 ottobre. È possibile iscriversi sul sito www.avismarathonverbania.it, presso il negozio ALPiede di Verbania e il Megastore Sportway di Gravellona Toce (reparto running). Sarà possibile iscriversi anche il giorno della gara, ma in questo caso le quote saranno rispettivamente di € 20,00 e 15,00.
Katia Figini in testa alla Grand to Grand Ultra
Grande prova dell’italiana nel deserto americano
Il Grand to Grand Ultra è una gara in autosufficenza che si svolge dal 22 al 28 settembre in America, tra l’Arizona e lo Utah, per un totale di 273 km da compiere in sei tappe di 49,6 km, 43,3 km, 84,7 km, 41,3 km, 41,9 km e 12,3 km. Giunta alla ventiduesima edizione, si tratta della prima e dell’unica corsa a tappe in autosufficenza che si svolge in america. La partenza della manifestazione ha luogo sulla sponda nord del Grand Canyon e l’arrivo è posto ai 2.630 m del Grand Staircase. La gara lo scorso anno è stata vinta dallo spagnolo Salvador Calvo Redondo in 34h10’06’’ seguito dagli italiani Stefano Gregoretti e Davide Ugolini. Sono 113 gli atleti che hanno preso il via domenica tra cui otto italiani.
CLASSIFICA GENERALE - Dopo tre tappe, e 177 km percorsi tra cui il tapppone di 85 km, conduce la classifica lo spagnolo Vicente Juan Garcia Beneito 20h42’21’’ seguito dal belga Steven Sleuyter in 22h33’57’’ e dall’italiano Paolo Barghini in 24h20’21’’. Tra i top 10, sesto posto per l’altro italiano Emanuele Gallo in 25h44’54’’.
KATIA FIGINI - Prima tra le donne, e quarta assoluta, l’italiana Katia Figini in 25h42’35’’ e un vantaggio di 33’ sulla canadese Heather Mastrianni e 2h20’ sull’inglese Debbie Brupbacher. Per Katia, decimo posto assoluto nella prima tappa, quarto nella seconda e settimo nella terza per tre vittorie nella categoria femminile. Per Katia Figini, l’ennesima grande prestazione in carriera nelle corse a tappe e in particolare nei deserti. Tra le altre, ha già vinto la Desert Oman Raid, nel 2008 e 2010, la Sahara Race Egypt, nel 2010, la Jiordan 2012 e la 100 km del Sahara quest’anno.
Uroc: sfida per il titolo tra Kilian e Sage
In palio la Coppa del Mondo Ultra
Sabato 28 settembre, alle ore 15:00 in Italia, va in scena la prima delle tre finali delle Skyrunner® World Series 2013, quella della disciplina Ultra. La gara selezionata per il grande evento è la UROC (Ultra Race of Champions) che quest’anno per l’occasione è stata spostata dalla Virginia al Colorado su un percorso più tecnico rispetto al passato. Nel dettaglio, 100 km e 4.000 m D+ da Breckenridge a Vail e quota massima a 3.782 m. Per l’evento è stato stanziato dagli organizzatori un montepremi unico per una gara di ultra distanza, 20.000$ con 5.000$ a testa per i vincitori maschile e femminile.
LA FINALE - Le attenzioni della vigilia vertono sulla possibile sfida tra lo spagnolo Kilian Jornet e l’americano Sage Canaday. In palio c’è il titolo di campione del mondo nella disciplina Ultra. Kilian conduce la classifica generale con 200 punti e un margine di soli 22 punti proprio su Sage. Nel caso vincesse la UROC l’americano, Kilian per conquistare il titolo non dovrebbe andare oltre il secondo posto; una situazione che lascia poche possibilità di calcolo e che costringe i due atleti a partire puntando alla vittoria.
SAGE CANADAY - La UROC è la gara del ventisettenne dell’Oregon, quella che lo scorso anno gli ha dato la prima notorietà dopo il secondo posto alle spalle di Max King. Sage è la rivelazione della stagione e si è già permesso il lusso di stabilire i nuovi record alla Bandera 100 km, alla Tarawera 100 km, alla Lake Sonoma 50 Mile e alla SpeedGoat 50 km. Nel corso dell’anno ha già anche battuto Timothy Olson, Cameron Clayton, Anton Krupicka e Max King. Con Kilian ha perso l’unico confronto diretto alla Transvulcania, arrivando terzo a circa 15’, ma alla SpeedGoat gli ha poi battuto il record dello scorso anno di 7’. Ha poi deluso alla Sierre-Zinal con il diciassettesimo posto e si è preparato unicamente per l’appuntamento di Vail. Tra gli obbiettivi stagionali, Sage si era imposto anche di diventare il più forte ultra runner al mondo, sabato sarà quindi la prova della verità.
GLI ALTRI BIG – Per Dakota Jones, ventitreenne domiciliato a Boulder, in Colorado, una stagione con poche competizioni . Quando ha corso, però, ha lasciato il segno come al solito. A giugno ha infatti vinto a Lake City, in Colorado, la San Juan Solstice 50 Mile Run di 80 km e 3.600 m D+ e in 7h35’ ha abbassato il record di Matt Carpenter di 24’ e il suo stesso tempo del 2010 di 38’. Non si è presentato a fine agosto all’UTMB ma sembra aver ritrovato la condizione migliore. Max, King, trentatreenne dell’Oregon, è il vincitore dell’edizione dello scorso anno. Ha vinto la Way Too Cool 50K Endurance Run a marzo con il nuovo record della corsa, e arrivato secondo alla Chuckanut 50K sempre a marzo e terzo alla Lake Sonoma 50 Mile dietro a Canaday e Clayton. A fine luglio, infine, è arrivato quarto alla SpeedGoat 50 km. Rob Krar, trentaseienne dell’Arizzona, è reduce da una stagione importante che lo legittima nel ruolo di seconda rivelazione stagionale dopo Sage Canaday. Ha vinto con record la Moab Red Hot 55 km a febbraio e la Leona Divine 50 Mile Run ad aprile, al suo esordio nelle 100 miglia è arrivato secondo alla Western States a meno di 5’ da Timothy Olson e ha conseguito il nuovo primato cronometrico sulla doppia traversata del Grand Canyon. Cameron Clayton, venticinquenne di Boulder, in Colorado, ha vissuto una stagione interlocutoria iniziata bene con il secondo posto alla Lake Sonoma 50 Mile e il settimo alla Transvulcania 80 km a maggio, ma poi prodeguita con il quattordicesimo posto alla SpeedGoat a luglio e il venticinquesimo alla Matterhorn Ultraks a fine agosto. A settembre ha poi vinto la Gore-Tex TransAlpine Run in coppia con il greco Dimitris Theodorakakos.