Patagonia aderisce allo sciopero per il clima chiudendo i suoi negozi

Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor con una lunga storia di attivismo ambientale, chiuderà tutti i suoi negozi nel mondo per supportare gli scioperi per il clima, che si terranno il 20 e 27 settembre, e per fare in modo che i dipendenti possano prendervi parte.

Diverse manifestazioni, organizzate a livello globale, chiederanno la fine dell’epoca dei combustibili fossili ed esigeranno giustizia climatica per tutti. In molti paesi del mondo si terranno venerdì 20 settembre, mentre nei Paesi Bassi e in Italia avranno luogo venerdì 27 settembre, giorno in cui negli store di Cortina, Milano e Montebelluna le casse rimarranno chiuse. I negozi Patagonia, e tutti gli uffici in Europa, consentiranno così ai propri lavoratori di prendere parte alle manifestazioni locali.

Ryan Gellert, General Manager EMEA di Patagonia, ha così spiegato la decisione dell’azienda: «La crisi climatica è una questione umana che riguarda tutti noi. Siamo ispirati dai giovani attivisti che stanno portando avanti un movimento globale e, come loro, Patagonia sta richiedendo un’azione urgente e decisiva per il bene delle persone e del pianeta. In quanto azienda internazionale, chiuderemo i nostri negozi il 20 e il 27 settembre, manifesteremo con i giovani attivisti e domanderemo ai governi di tutto il mondo di intervenire. Invitiamo le imprese e chiunque sia preoccupato per il destino della Terra e del genere umano a reagire concretamente e unirsi a noi».

Per sapere di più su Patagonia, la sua storia di attivismo e la sua missione è possibile visitare il sito ufficiale. Inoltre, attraverso il finder online è possibile scoprire tutte le manifestazioni in programma nella propria area.


Suunto 5 fa sul serio

Per chi non ha bisogno di un orologio GPS multisport molto orientato alla performance come Suunto 9, ma è motivato oltre il fitness supportato dai programmi personalizzati proposti da Suunto 3, è da poco stato lanciato dalla finlandese Suunto il nuovissimo Suunto 5. Il target è ben definito: utilizzatori sportivi evoluti, non solo occasionali ma anche very addicted, magari col vizietto dei carichi intensi e dei grandi volumi, alla ricerca di uno strumento allo stato della tecnologia ma dall’ingombro limitato. Oltre che di un buon rapporto qualità prezzo. E pure bello, portabile 24/7. Operazione impossibile? Sicuramente non facile, ma sotto molti punti di vista Suunto 5 centra l’obiettivo.

In pillole

Il cuore di Suunto 5 è il monitoraggio dell’attività sportiva e di quella extra-sportiva, con rilevazioni davvero complete per atleti anche evoluti. È quasi come avere un person al trainer che, in base all’indicazione di obiettivi e livelli, monitora tutte le attività fisiche 24/7, qualità del sonno compresa, e rileva gli stati di forma e di affaticamento fornendo indicazioni sull’alternanza carico-recupero. Anche il singolo allenamento viene guidato in tempo reale per intensità e durata. I dati che servono durante le attività ci sono tutti e sono pre-configurate 80 modalità sport diverse, che si possono poi personalizzare ulteriormente. È possibile perfino crearne di originali, casomai vi inventiate un nuovo sport. In più ci sono rilevazioni e statistiche utili nel quotidiano, oltre allo sport e al pari dei più evoluti activity tracker: dal grafico della frequenza cardiaca 24/24 alla spesa calorica, fino agli orari di alba e tramonto e alle fasi lunari. La rilevazione cardiaca avviene tramite sensore ottico al polso, ma per utilizzi che richiedono massima precisione e valutazioni funzionali dell’attività elettrica del cuore è utilizzabile la fascia cardio Suunto Smart Sensor, acquistabile a parte. Suunto 5 è implementato dalla app Suunto, piattaforma per mobile iOS e Android sincronizzabile con numerosi altri servizi sportivi tra i quali Strava, Training Peaks e Relive.

  • Il prezzo: 329 euro per un prodotto completo, con un software affidabile
  • Il celebre design finlandese Suunto sobrio e pulito, sia con la ghiera color acciaio che bronzo, e le dimensioni accettabili anche su polsi piccoli
  • La completezza delle funzioni che ne fa un vero e proprio monitor del nostro stato di allenamento e di salute, con tanti dati e funzioni molto dettagliate
  • L’usabilità: dopo una veloce ricognizione delle funzioni disponibili (consigliabile, vista la loro quantità), la navigazione nei menù risulta semplice. Ma ci sono anche tanti tutorial su YouTube - Suunto Channel, molto immediati.
  • App Suunto completa e intuitiva, facile il collegamento, utilissime le heat map che mostrano gli itinerari di altri utenti nelle vicinanze
  • Profili di sport praticamente infiniti, inclusi alpinismo, scialpinismo, trail e trekking

  • La ricerca della posizione GPS non è sempre velocissima, ma in ogni caso negli standard di orologi simili e più che accettabile.
  • La leggibilità del display risulta difficoltosa in penombra se non viene attivata l’illuminazione (costante dallo start per tutto il move, oppure con un click al bisogno)

No

  • Non c’è altimetro barometrico, quindi le misurazioni verticali sono rilevate tramite satellite. La parte meteo è un plus integrato in Suunto 9 per chi si muove molto in montagna, ma incide sensibilmente su peso e dimensioni. Suunto 5 punta su compattezza e leggerezza.
© Stefano Jeantet

Luca Papi stravince il primo Tor des Glaciers

Il Tor des Glaciers, 450 km x 34.000 metri, ha il suo primo vincitore. Luca Papi, varesino naturalizzato francese, non solo ha tagliato il traguardo di Courmayeur ieri con il tempo di 134 ore e 10 minuti, ma ha lasciato il suo più diretto avversario, il belga Richard Victor, una ventina di chilometri più indietro. «Un viaggio faticoso ma bellissimo, dove ho visto paesaggi meravigliosi e ho incontrato sempre persone molto gentili - sono state queste le sue prime parole - Le difficoltà maggiori le ho provate in discesa, alcune davvero dure, ripide». E le prime notti di neve e vento? «Ho la fortuna di non soffrire Il freddo, sono sempre andato avanti in maglietta e pantaloncini; qualche volta ho indossato una giacca a vento e solo una volta i pantaloni lunghi». Percorso complicato? «Anche a fare gare seguendo semplicemente le tracce di un Gps sono piuttosto abituato, pure se in questi giorni ho attraversato territori davvero immensi e selvaggi e non sempre è stato facile individuare la strada giusta al primo colpo. Comunque Il Tor des Glaciers è una superba esperienza, da ripetere». Incontri lungo il percorso? «Tantissima gente gentile ai rifugi e anche sui sentieri alti. Al Rifugio Coda ho incontrato Olivero Bosatelli, Mi è stato poi di grande aiuto fare un po’ di strada con lui, fin quando i nostri sentieri si sono divisi».


A Giuliano Cavallo il Tot Dret, Silvia Trigueros sesta assoluta al Tor des Géants

Il Tot Dret è di Giuliano Cavallo. Il valdostano del Team Salomon – Courmayeur Trailers ha sempre tenuto le posizioni di vetta, alternandosi con Henri Grosjacques e Dino Melzani (ritiratisi entrambi a Oyace), ed ha poi preso il largo, arrivando al traguardo di Courmayeur in 23h01'25" e facendo segnare il record della corsa, scendendo sotto il muro delle 24 ore. «È stata dura - ha detto con la voce rotta dall’emozione- Non sapevo se ce l’avrei fatta, ho saltato anche le ferie per prepararmi, togliendo del tempo alla mia famiglia, anche perché ho avuto un infortunio a giugno e ho potuto allenarmi solo in bicicletta. Volevo arrivare, potevo spingere anche di più, ma ho imparato dall’errore commesso lo scorso anno, quando ero partito troppo forte. Spiace per i ritiri degli altri, io oggi in discesa andavo veramente forte». Al secondo posto Marco Bethaz e al terzo Michael Dola. Il podio femminile vede invece, nell’ordine, Marina Cugnetto, Marie Berna e Kaz Williams.

Intanto nel pomeriggio si è completato anche il podio del TOR X con gli arrivi del canadese Galen Reynolds, poco dopo le ore 18 (77h06’12”) e di Danilo Lantermino, alle 19.09 con il tempo di 79h09’49”. E ha tagliato il traguardo la prima donna, Silvia Trigueros, autrice di una prestazione impressionante che la posiziona al sesto posto assoluto. La sorpresa della giornata è rappresentata dal terzo posto di Danilo Lanternino, conquistato praticamente al fotofinish alle spese del francese Romain Olivier, andato in forte crisi nella discesa dal Col du Malatrà verso Courmayeur. Negli ultimi 20 km il cuneese che corre per l’ ASD Valle Varaita, 38 anni, ha letteralmente cancellato lo svantaggio che aveva nei confronti di Olivier, circa 1h30 al rifugio Frassati. Il francese ha invece chiuso al tredicesimo posto.


Bosatelli nella leggenda: seconda vittoria nella decima edizione del Tor

Oliviero Bosatelli ha vinto la decima edizione del Tor des Géants, bissando il successo del 2016 e raggiungendo Franco Collé in questa speciale classifica dei plurivincitori (in palmarès anche un secondo posto). Il gigante bergamasco, portacolori del Team E-Rock e atleta Scott, ha tagliato il traguardo di Courmayeur questa mattina all’ora di pranzo, chiudendo in 72 ore 37 minuti e 13 secondi. Sul traguardo la moglie Nadia con una torta e due candeline. «Ho rischiato due volte di ritirarmi - ha spiegato Bosatelli all'arrivo - la prima notte a causa di un occhio appannato, il destro, e poi in seguito per una brutta bronchite e la conseguente difficoltà a respirare. Abbiamo tutti patito il grande freddo della prima notte in particolare». Il vigile del fuoco bergamasco ha stretto i denti e ha continuato la sua gara concentrandosi su ogni singolo metro da percorrere. «Ho capito che avrei vinto veramente solo qui, sul traguardo: molte persone ieri mi hanno detto che avevo un gran vantaggio ma io non ci ho creduto fino alla fine».

Per i primi 100 chilometri Bosatelli è rimasto a ruota dei battistrada Franco Collé e Peter Kienzl, entrambi poi costretti al ritiro dopo la prima notte di corsa per problemi fisici. Alla base vita di Donnas, appena prima del giro di boa del percorso, la svolta: il Bosa entra secondo, dietro il francese Romain Olivier, ma si ferma solo un quarto d’ora ed esce dal punto di ristoro al comando. Ha provato a dargli filo da torcere, fino a due terzi di gara, il canadese Galen Reynolds, capace di ridurre il suo distacco a un’ora soltanto, alla base vita di Valtournenche, per poi essere costretto a rallentare ieri a causa di grossi problemi respiratori. Ora è atteso a Courmayeur nel pomeriggio, viaggia con un ritardo di quattro ore dal leader della corsa. Al terzo posto il francese Romain Olivier, in recupero con un distacco che si attesta a un’ora da chi lo precede.

Al femminile resta sempre al comando una grande Silvia Trigueros Garrote, settima assoluta, con un vantaggio di svariate ore su Jocelyne Pauly, seconda, e Sonia Furtado, terza. Il suo arrivo è previsto all’alba di domani, giovedì 12 settembre.

© Andrea Chiericato
© Andrea Chiericato

Tor des Géants, Bosatelli verso Courmayeur

MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE, ORE 10,30 - Oliviero Bosatelli ha superato la Porta del Paradiso e ora per lui è iniziata la lunga discesa verso il traguardo di Courmayeur. Il bergamasco è transitato al Col du Malatrà alle 9.29 di questa mattina, saldamente al comando della decima edizione del Tor des Géants®. Dietro di lui il canadese Galen Reynolds, rallentato ieri da problemi respiratori e ora staccato di oltre quattro ore dal leader della corsa. Al terzo posto il francese Romain Olivier, in recupero con un distacco che scende a un’ora da chi lo precede. Quarto un Danilo Lantermino in grande spolvero, quinto la sorpresa di questo TOR, il sudafricano Erwee Tiaan, che ha approfittato del ritiro di Gianluca Galeati a Oyace, nella notte, per guadagnare un’altra posizione. Al femminile resta sempre al comando una strepitosa Silvia Trigueros Garrote, settima in posizione generale, con un vantaggio di svariate ore su Jocelyne Pauly, seconda, e Sonia Furtado, terza.

MARTEDÌ 10 SETTEMBRE, ORE 17,30 - Oliviero Bosatelli tiene: il bergamasco è l'unico concorrente arrivato a Cuney, alle 16.12. Da Valtournenche era uscito con un'ora circa di vantaggio su Galen Reynolds e tre ore su Olivier Romain. A seguire Lantermino e Galeati. Tra le donne Silvia Trigueros è l'unica arrivata a Champoluc. Alla base precedente aveva circa tre ore di vantaggio su Jocelyne Pauly e circa sei su Sonia Furtado.

MARTEDÌ 10 SETTEMBRE, ORE 8 – Continua la marcia di Oliviero Bosatelli al Tor des Géants. Il bergamasco è arrivato alle 6.19 a Champoluc, seguito alle 7.25 da Reynolds Galen. I due erano usciti da Gressoney con una decina di minuti di distacco in più. Il terzo concorrente, Olivier Romain, è arrivato a Champoluc alle 8.08. Più distanti e non ancora transitati da Champoluc Gianluca Galeati, Sebastien Raichon e Danilo Lantermino, mentre al settimo posto c’è John Kelly, seguito da Enzo Benvenuto, Tiaan Erwe e Cristian Ionel Manole. È abbastanza delineata la situazione nella gara femminile con Silvia Trigueros che a Balma aveva tre ore di vantaggio su Jocelyne Pauly e oltre cinque su Sonia Furtado. La Trigueros è l’unica ad essere transitata da Niel, alle 6.44. A seguire nella top ten: Chiara Boggio, Kaori Niwa, Melissa Paganelli, Elisabetta Negra, Patrizia Pensa, Zoe Salt, Darcy Piceu.

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE, 0RE 16 - Altri cambiamenti nella testa della gara con Oliviero Bosatelli che è uscito per primo dalla base di Donnas, dove era arrivato dopo di Olivier Romain: una ventina i minuti di vantaggio, che si sono però assottigliati all'ingresso a Sassa a soli quattro minuti. Al terzo posto Reynolds Galen, attardato di un'altra ventina di minuti abbondante. Ha dovuto ritirarsi Franco Collé per problemi alla vista. L'unica donna arrivata a Donnas è Silvia Trigueros che aveva più di un'ora su Jocelyne Pauly e più di due ore su Sonia Furtado a Champorcher.

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE, ORE 9,30 - Cambio alla testa della gara. Alle 9,12 l'unico arrivato a Champorcher era Olivier Romain. Da Cogne, al secondo posto, con 20 minuti di distacco, era uscito Galen Reynolds, seguito a sette minuti da Oliviero Bosatelli. Franco Collé è invece uscito da Cogne alle 6.59, con circa un'ora e 45 minuti di ritardo. Si è ritirato Peter Kienzl. Cambio anche tra le donne con Silvia Trigueros uscita da Cogne alle 8.01 con circa un'ora di vantaggio su Jocelyn Pauly. Terza Sonia Furtado, arrivata a Cogne alle 9.16 ma non ancora uscita.

DOMENICA 8 SETTEMBRE, ORE 19 - Il via questa mattina alle 12 da Courmayeur. Dopo il Tor des Glaciers, è partita anche la gara regina, il Tor des Géants e nelle prime sette ore di gara, in parte anche sotto la neve, la testa della corsa è per Franco Collé, uscito alle 18.56 dalla base di Valgrisa, seguito da Peter Kienzl (19.08) e da Oliviero Bosatelli (19.13). Da Valgrisa sono usciti anche Romain Olivier, Glen Reynolds e Francesco Cucco. Tra le donne al rifugio Deffeyes è passata per prima Sonia Furtado, seguita da Silvia Trigueros Garrote a circa 8 minuti e da Jocelyne Pauly a circa 12 minuti. Nella top ten anche Darcy Piceu, Amy Sproston, Giuditta Turini, Scilla Tonetti, Denise Zimmermann, Patrizia Pensa e Zoe Salt. Ritirata Lisa Borzani a causa di problemi al ginocchio. Edizione record quella del 2019 con 920 concorrenti al via. Intanto prosegue anche il Tor des Glaciers, la nuova gara di 450 km e 32.000 m D+. In testa Luca Papi su Javier Puit e Masahiro Ono. Tra le donne conduce Marina Plavan, seguita da Licia Madrigal, da Anouk Baars e da Ita Marzotto.


Bargiel e Jornet sull’Everest

Si incrociano sulla montagna più alta della terra le storie di Andrzej Bargiel e Kilian Jornet. Mentre il primo è partito a fine agosto per tentare la discesa con gli sci dell’Everest (la spedizione si chiama Everest Ski Challenge), Kilian si trova in Nepal, in marcia verso l’Everest. Se il primo progetto era noto da tempo, sulla presenza di Kilian ai piedi dell’Everest non ci sono informazioni ufficiali anche se da qualche settimana iniziavano a circolare rumour. Secondo quanto ha potuto sapere desnivel.com l’idea di Kilian sarebbe quella di salire dal versante nepalese e non più tibetano, facendo base a Gorak Shep,a quota 5.164 metri, e non al campo base. Così affronterebbe la vetta più alta della terra in velocità, riducendo al minimo il materiale e senza bisogno della tenda per il campo base. Secondo alcune fonti interpellate dai colleghi spagnoli di Desnivel Kilian avrebbe anche un permesso per il Lhotse, mentre altre fonti parlano di una nuova via dal campo 2. Kilian era già stato all’Everest a maggio 2017, salendo due volte, la prima dal monastero di Rongbuk in 26 ore e cinque giorni dopo in 17 ore dal campo base avanzato, senza tuttavia battere i record di velocità da quel punto di Kammerlander (16h45’) e Stangl (16h42’). Sulle salite di Kilian all’Everest, come spesso avviene per gli ottomila, si sono anche succedute una serie di polemiche e dubbi sul fatto che il catalano sia realmente arrivato in vetta, in particolare da parte dell’alpinista statunitense Dan Howitt.


Al Delicious Festival Dolomiti c'è il primo Women's Trail by Scarpa

Appuntamento  il 21 settembre a Cortina d’Ampezzo per il primo trail dedicato al mondo femminile. L'azienda di Asolo organizza in occasione di Delicious Festival Dolomiti la prima edizione di Women’s Trail. Il programma di Women’s Trail si snoderà in un percorso di 7 km con 100/150 metri di dislivello positivo e sarà aperto a tutte le donne che si vorranno misurare con la meravigliosa cornice delle Dolomiti. Un trail non competitivo, che partirà dal PalaDelicious, procederà nella Valle d’Ampezzo e ha in previsione due tappe davvero invitanti. La prima a Malga Peziè de Parù, la seconda alla Baita Resch, dove gli chef dei rifugi prepareranno dei ristori speciali da assaporare e gustare con vista sulle Dolomiti.

Il Delicious Festival Dolomiti

Il Women’s Trail di Scarpa si inserisce, infatti, nel programma di Delicious Festival Dolomiti e ne rafforza lo spirito originario legato allo sport e alla cultura locale. L’Associazione Sportiva Dilettantistica L5T Sport organizza, nei due giorni 20 e 21 settembre 2019, il Delicious Festival Dolomiti, evento sportivo, culturale e gastronomico all’insegna dello sport e del divertimento.  L’obiettivo è di valorizzare il patrimonio storico, naturale, alpinistico ed enogastronomico di Cortina d’Ampezzo. Un evento che l’azienda di Asolo vuole valorizzare seguendo il suo stile imprenditoriale e innovativo attraverso un’iniziativa totalmente dedicata alle donne. Scopo dell’iniziativa è anche unire verso un obiettivo comune, la sensibilizzazione per la lotta contro il tumore al seno, sostenendo ADOS – Associazione Donne Operate al Seno Sezione di Cortina – Cadore – Comelico. Le iscrizioni al primo Women’s Trail di Scarpa sono ufficialmente aperte dal primo settembre sul sito www.delicioustrail.it. Il costo di partecipazione è di 20,00 €. Parte del ricavato verrà devoluto all’ ADOS – Associazione Donne Operate al Seno Sezione di Cortina – Cadore – Comelico.


Salomon, arrivano Supercross e Alphacross

Non più solo Speedcross. Dopo il lancio della versione 5 del fortunato modello Salomon, arriva la nuova collezione Cross che comprende anche Supercross e Alphacross. Tutti e tre i modelli sono disponibili nelle versioni uomo e donna (W) e in diverse soluzioni colore.

Supercross è una calzatura adatta a ogni terreno, con grip aggressivo. Che si tratti di una corsa quotidiana al parco, di una fuga per un sentiero locale o di un percorso più difficile, questa scarpa leggera (310 g) ha un preciso punto di appoggio e una perfetta ammortizzazione. La suola Contagrip è pensata per offrire la migliore trazione su qualsiasi superficie, mentre la protezione anti fango appositamente modellata permette di accumulare chilometri senza rovinare scarpa e piedi. La struttura Salomon SensiFit e il sistema di allacciatura in kevlar Quicklace assicurano una calzata aderente; l’intersuola EnergyCell offre una grande ammortizzazione. Il prezzo consigliato al pubblico è inferiore a Speedcross 5 (130 euro):110 euro (130 euro la versione GTX).

Alphacross, in arrivo in autunno, è una scarpa da corsa ispirata all’outdoor per l’allenamento quotidiano ed è stata progettata per i runner che trovano pace nella natura, che si tratti di un breve allenamento al parco o di sessioni più difficili. Con l’obiettivo di offrire un comfort immediato fin dal primo utilizzo, la calzatura vanta una trazione e una protezione aggressive, ma è leggera (300 g) e abbastanza confortevole da poter essere usata ovunque. La suola Contagrip è caratterizzata da un disegno dell’aletta versatile, ideale per qualsiasi superficie (bagnata o asciutta); l’intersuola EnergyCell assorbe gli urti mentre si corre. Prezzo consigliato al pubblico: 110 euro GTX; 90 euro.


La Grande Muraglia Camuna

«La Grande Muraglia Camuna, così soprannominata per la somiglianza a colpo d’occhio con quella cinese, non ha nulla a che fare con l’Oriente. Come nel caso di quella cinese fu costruita a scopo difensivo, ma, diversamente dai territori che si trovano tra il Passo del Castellaccio e il Passo di Lago Scuro, che durante la Prima Guerra Mondiale costituirono la linea di confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, le fortificazioni camune di Valmassa non furono mai terreno di battaglia. Bombardamenti, spari e diversi caduti, ammazzati a volte dalla pallottola nemica, a volte dal freddo inteso, dalla neve e dalle valanghe che travolgevano soldati e ripari. Ma a Valmassa no, questo fortunatamente non accadde». Scrive così Tatiana Bertera nel reportage sul bel trekking in Valcamonica, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale che pubblichiamo sul numero 125 di Skialper, di agosto-settembre. Valmassa era la seconda linea, perfettamente fortificata dai militari del Genio militare ma operativa solamente in caso di sfondamento della prima. Le trinceesi innalzano per circa 200 metri verso Ovest per poi fare un evidente angolo retto e inerpicarsi sul versante occidentale della valle. E sono perfettamente conservate. Una scusa in più per partire per un’escursione su queste bellissime montagne.

Tutti i dettagli su Skialper 125 di agosto-settembre.

© Gabriele Facciotti

Pau Capell zittisce tutti all'UTMB

Il nuovo re del Monte Bianco è Pau Capell. Lo spagnolo, al termine di una gara in testa fin dall'inizio, ha vinto la sua prima UTMB con il tempo di 20h19’07’’. Secondo Xavier Thévenard (21h07’56’’) che, partito piano, ha cercato di avvicinare lo spagnolo nella seconda metà di gara, arrivando anche a circa 20’ dalla testa. Al terzo posto il neozelandese Scott Hawker in 21h48’04’’. A seguire, nell’ordine, Tom Owens, Andrew Symonds, Joaquin Lopez, Ho Chung Wong, Masatoshi Obara, Germain Grangier e Javier Dominguez Ledo. Nella gara femminile si avvia a vincere la statunitense Country Dauwalter, seguita, al momento di pubblicare questa news, dalla svedese Krsitin Berglund e dalla spagnola Maite Maiora Elizondo.

DONNE - Successo della statunitense Courtney Dauwalter tra le donne in 24h34'26' che ha staccato di un'ora la svedese Kristin Berglund, tallonata a poco più di 7 minuti dalla spagnola Maite Maiora Elizondo, alla prima cento miglia.

CCC - Nella Courmayeur-Champex-Chamonix di ieri vittoria di Luis Alberto Hernando in 10h28’49’’ su Thibaut Garrivier e Jirì Čipa, ventunesimo Stefano Rinaldi, ritirato Marco De Gasperi. Al femminile successo di Ragna Debats in 12h10’33’ su Amanda Basham e Camille Bruyas.

 


Angermund-Vik e Croft vincono la OCC

Mentre si sta correndo la CCC (al momento di pubblicare questa news è in testa il cinese Jasheng Shen, ma nel gruppo di testa, ci sono anche, tra gli altri, Hernando, Lanne, Garrivier e Marco De Gasperi) è tempo di commentare i risultati della OCC, corsa ieri tra Orsières e Chamonix sulla distanza di 55 km e 3.500 metri di dislivello positivo. La vittoria è andata al norvegese del Team Salomon Stian Angermund-Vik in 5h19’24’’ sullo spagnolo Andreu Simon Aymerich e sul cinese Tao Luo. Il podio è racchiuso in sei minuti. Primo italiano Riccardo Montani del Team Salomon in quattordicesima posizione. Tra le donne successo della neozelandese Ruth Croft in 5h50’14’’ davanti alla spagnola Azara García e alla giapponese Yuri Yoshizumi. In questo caso il podio è in oltre 16 minuti. Prima italiana Sonia Locatelli, ventunesima.


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