DoloMyths, Davide Magnini primo nel vertical

Cambia il format del DoloMyths Vertical Kilometer, ma il padrone è sempre lo stesso. Il ventiduenne di Vermiglio Davide Magnini, dodici mesi dopo la sua prima vittoria sulla Crepa Neigra, concede il bis anche nella dodicesima edizione della competizione della Val di Fassa di sola ascesa, che per la prima volta si è disputata nella formula a cronometro con partenze individuali. Vittoria assoluta, con il tempo di 32’54”, di 19 secondi superiore rispetto a quello fatto registrare nel 2018 e di 1 minuto e 20 più alto rispetto al record che aveva stabilito l’altoatesino Philip Götsch nel 2016.
Stessa trionfatrice dello scorso anno anche al femminile, al termine di una gara disputata invece nella tradizionale formula mass start. La prima a giungere sul traguardo di Spiz di Crepa Neigra, dopo 2.400 metri di sviluppo e 1.000 metri di dislivello, è stata la trentenne svizzera Victoria Kreuzer, che ha staccato tutte le avversarie fermando il cronometro sul tempo di 39’12”, superiore al primato di Axelle Mollaret del 2017 (37’39”).
Giornata straordinaria per il secondo atto dell’evento trentino DoloMyths Run della Val di Fassa, con 200 partenti in rappresentanza di 24 nazioni per la competizione di sola ascesa che prevedeva la partenza ad Alba di Canazei a 1.465 metri e arrivo a Spiz di Crepa Neigra a 2.465 metri. Sfida caratterizzata dal cambio di formula, che è piaciuto a metà, al pubblico presente nei vari tratti del tracciato sicuramente, ad alcuni atleti invece un po’ meno, perché sono stati costretti a tenere sempre un ritmo elevato e a tenere quale riferimento unicamente gli atleti che li precedevano con una tattica di gara difficile da interpretare. E in quest’ottica Davide Magnini probabilmente è stato avvantaggiato, visto che il rivale Remì Bonnet è partito 40 secondi prima di lui e così per il solandro è stato più agevole gestire la gara, monitorandolo metro per metro. Sul traguardo con splendida vista sul Gran Vernel e sulla Marmolada Magnini ha chiuso con il tempo di 32’54”, precedendo di soli 11 secondi lo svizzero Remì Bonnet, quindi sul terzo gradino del podio è salito l’altoatesino di Appiano Hannes Perkmann del team Dynafit a 1 minuto e 8 secondi. Ottima prestazione anche per il bellunese del team Scott Manuel Da Col, a soli 23 secondi da lui, mentre un altro dei favoriti, il trentino di Roncone Patrick Facchini, ha terminato in quinta piazza con il tempo di 34’53” (1'58” dal vincitore). Seguono in classifica il marocchino Elhousine Elazzaoui, il francese Yoann Caillot e il giovane sci alpinista vicentino di Zanè Mattia Sostizzo, che ha staccato un grande tempo (36’37”) aggiudicandosi la categoria junior: ottavo assoluto. Nono Christoph Wachter, quindi ecco lo svizzero Micha Steiner e il piemontese di salice D’Ulzio Simone Eydallin.
Perentoria l’affermazione in campo femminile di Victoria Kreuzer del team Adidas, capace di precedere di 1’23” la bresciana di Temù Valentina Belotti, quindi sul terzo gradino del podio troviamo la finlandese Susanna Saapunki a 3’09” dalla vincitrice. Seguono fuori la svizzera Amelie Bertschy, la lombarda Corinna Ghirardi, la laziale Raffaella Tempesta, quindi la fiemmese già vincitrice di quattro edizioni di questa competizione (settima), quindi la spagnola Silvia Lara e l’atleta di casa, la fassana di Campitello Giorgia Felicetti. In gara anche la campionessa di sci alpino Chiara Costazza (vincitrice dello slalom speciale di Coppa del Mondo di Lienz nel 2007) che si è cimentata per la prima volta in una vertical race, chiudendo 24ª con il tempo di 59'30", sotto la soglia dei 60 minuti, come si era prefissata di fare prima del via.


Presentati i Campionati Italiani Mountain e Trail Running 2019

Sono 1.500 i runner attesi sui sentieri delle Piccole Dolomiti dal 25 al 28 luglio per i Campionati Italiani Mountain e Trail Running 2019. Nella sede del main sponsor CMP a Romano d'Ezzelino si è svolta la presentazione con organizzatori, amministratori e partner: sono intervenuti Alice Testi (responsabile marketing della Fratelli Campagnolo), Denis Bagnara (presidente Ultrabericus Team), Enrico Pollini (direttore di gara), Christian Zovico (presidente di FIDAL Veneto) e diverse autorità locali. Il programma 2019 prevede quattro ben gare che assegneranno i titoli tricolori, con due prove aggiuntive che allargheranno il programma della ormai classica Trans d'Havet.
Si parte giovedì 25 luglio alle 18.50 con la Maistrack Summano Vertical sulla direttissima Santorso - Cima Summano e i suoi 1.000 m D+ racchiusi in appena 3,2 km. La prova sarà valida per il Grand Prix Eolo Vertical Cup. Venerdì 26 e sabato 27 ci si sposterà a Valdagno, teatro di gara delle due prove della Trans d'Havet, che assegneranno i titoli di campione italiano del trail lungo e del trail corto. Partenza allo scoccare della mezzanotte di venerdì da Piovene Rocchette per il trail lungo di 80 km e 5.500 m D+, e da metà percorso al Pian delle Fugazze alle nove del mattino di sabato per il trail corto di 40 km e 2.500 m D+. Traguardo a Valdagno in giornata per entrambe le prove dopo aver percorso tutto l'arco delle Piccole Dolomiti Vicentine.
Domenica, infine, gran finale nel segno della corsa in montagna classica con i tre percorsi del Campogrosso Mountain Classic. Per le categorie Pro/Sen partenza da Recoaro Terme con un tracciato di 13,4 km e 1.200 m D+. Partenze da Staro con un tracciato di 6,4 km e 800 m D+ per gli Junior e di 8,5 km e 850 m D+ per gli Open. Per tutti la grande festa all'arrivo al passo di Campogrosso.
Enrico Pollini, direttore di gara di Ultrabericus Team, che ha seguito e promosso fin dall'inizio il progetto di unire Trail Running e Corsa in Montagna in un unico grande evento italiano, ha spiegato che si tratta del primo test che anticipa il nuovo format che la Federazione Internazionale di Atletica IAAF ha messo in campo per le discipline dell'outdoor running a partire dai campionati mondiali del 2021. Non più manifestazioni dislocate in un arco temporale ampio e su diverse location, ma un unico grande evento di più giorni in cui inanellare le diverse prove che assegnano i titoli. Per Ultrabericus Team è indubbiamente una conferma della qualità delle proposte agonistiche rappresentate non solo da Trans d'Havet, ma anche da Maistrack e Staro-Campogrosso e dalle rispettive organizzazioni coordinate.


65 rose per 65 cime contro la fibrosi cistica

In inglese cystic fibrosis e 65 roses pronunciati da un bambino hanno un suono molto simile. Ecco perché la Lega Italiana Fibrosi Cistica, per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo della montagna alla lotta contro la malattia genetica ha ideato l’iniziativa 65 rose per 65 cime. Il gioco è semplice: basta portare con sé una rosa, vera o artificiale, su una vetta e farsi un selfie. La foto va poi inviata 65cime@fibrosicistica.it . L’idea è quella di accostare la bellezza della montagna e la purezza dell’aria a una malattia che ha fame d’aria e di vita. Il progetto, voluto dall’artista e scrittore Roberto Bombassei, è partito il primo luglio ed è sostenuto, oltre che dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica, da Montura (nei negozi del brand si possono ritirare delle roselline create appositamente per la campagna). La rosa è anche il simbolo internazionale della fibrosi cistica. Il progetto prevede inoltre conferenze e seminari in tutta italia. 65cime.fibrosicistica.it


BUT a Riccardo Borgialli e Basilia Foerster

Riccardo Borgialli e Basilia Foerster sono i vincitori dell'edizione 2019 di BUT Formazza. Borgialli, ha trionfato nei 52 km della Bettelmatt Trail in 6 ore e 51 secondi, lungo un tracciato che ha superato i 3000 metri ed è andato a toccare la Cascata del Toce, con il suo salto da 143 metri, il più alto d’Europa. 8 ore 17 minuti e 23 secondi, invece, per la prima classificata tra le donne: l’italo tedesca Basilia Foerster.
In tutto oltre mille i partecipanti, arrivati da 14 paesi (oltre all’Italia, Belgio, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Ecuador, Francia, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, San Marino, Stati Uniti, Svizzera) nel caratteristico borgo walser di Riale, per questa spettacolare competizione che prende il nome dal Bettelmatt, il raro e pregiato formaggio di montagna che nasce tra gli alpeggi piemontesi, al confine con la Svizzera.
Accanto a Borgialli, vincitore della 52 km, Cristian Minoggio si è aggiudicato per il quinto anno consecutivo (sesta volta in totale) la Sky Race da 35 km, con un tempo di 3 ore 54 minuti e 11 secondi. L’ossolano Mauro Stoppini, di 28 anni, ha tagliato invece in 1 ora 31 minuti e 59 secondi il traguardo della Bettelmatt Race di 17, 5 km con un dislivello di circa 880 metri.
Al femminile, accanto alla Foerster vincitrice della 52 km, la rumena Mihaela Marinescu si è aggiudicata la 35 km in 5 ore 28 minuti e 52 secondi, mentre la ventunenne Chiara Vanini, ha tagliato il traguardo della Bettelmatt Race in 1 ora 55 minuti e 25 secondi.
Grande protagonista di quest’anno è stata però la solidarietà: per le tre gare principali è stato destinato un euro per ogni partecipante a Dynamo Camp, la onlus che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni. Il ricavato della Mini Trail da 8 km, a cui hanno preso parte anche molte famiglie, è stato invece devoluto come sempre alla famiglia di Marco Bacher, un ragazzo di Formazza che necessita di assistenza h24.
«Anche quest'anno la Val Formazza si è dimostrata una gara di altissimo livello, capace di coniugare sport, natura e divertimento - ha affermato Gianluca Barp, Presidente di Formazza Event - Siamo cresciuti del 15% con le iscrizioni rispetto allo scorso anno e abbiamo coinvolto oltre 1000 atleti provenienti da tutta Italia e da 14 paesi del mondo».


DoloMyths Run Ultra Trail a Franco Collè e Giuditta Turini

L’ottava edizione della DoloMyths Run Ultra Trail si risolve in una questione di famiglia fra Franco Collè e Giuditta Turini, che hanno chiuso i 61,2 km davanti a tutti gli avversari, iscrivendo per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro di questa competizione, che si disputa attorno al gruppo montuoso del Sella, con partenza e arrivo a Colfosco. Nella half, sulla distanza dei 26 chilometri, a trionfare sono stati invece il trentino Luca Miori e la danese Ulrikke Evensen. Quattro sfide interessanti, che hanno coinvolto complessivamente 350 runner provenienti da 22 nazioni. Un dato, quest’ultimo, che rappresenta un record, mentre i primati cronometrici sono rimasti imbattuti, forse anche a seguito del cattivo tempo, che ha accompagnato i partecipanti nella prima parte della gara.
Un’edizione dai valori tecnici elevati, per quanto riguarda la sfida ultra maschile, grazie soprattutto alla presenza del valdostano Franco Collè e del suo compagno di squadra del Team Hoka One Marco De Gasperi. Senza dimenticare i due alfieri del Team Salomon, il bergamasco Luca Carrara, vincitore dell’edizione di dodici mesi fa, e il ceco Jiri Petr, alla sua prima partecipazione, con il valtellinese Giovanni Tacchini nel ruolo dell’outsider, mentre non ha preso il via Gil Pintarelli a seguito di un infortunio.
Un quintetto che ha affrontato compatto i primi chilometri del tracciato, 61,2 km con 3.380 metri di dislivello, facendo selezione verso Bec De Roces e proseguendo fino agli 11,3 km di Arabba. Nell’impegnativa ascesa al rifugio Padon Luca Carrara ha perso contatto anche a seguito dell’infortunio al polpaccio, che non gli ha consentito di esprimersi al meglio. Alternandosi al comando i quattro leader sono transitati assieme al Pordoi (dopo 27,5 km), a Canazei (dopo 34,3 km) e al Passo Sella (43,4 km), ma in discesa Collè ha provato ad allungare e De Gasperi è stato l’unico in grado di resistergli. Nella salita verso il rifugio Dantercepies il valdostano è riuscito a prendere il comando, con il valtellinese ad una quarantina di secondi e Tacchini ad un paio di minuti. Nell’ultima discesa verso il traguardo di Colfosco non è cambiato nulla nelle posizioni di vertice. Così Franco Collè ha chiuso a braccia alzate con il tempo di 6h17’01”, una prestazione di 1 minuto e 3 secondi più elevata rispetto al record su questa distanza ottenuto dal gardenese Georg Piazza nel 2016. Marco De Gasperi ha accusato un ritardo di 3 minuti e 1 secondo, mentre il grintoso Giovanni Tacchini è giunto sul traguardo di Colfosco dopo 9 minuti e 21 secondi. Seguono a 12 minuti il ceco Jiri Petr e a 26’13” un stanchissimo Luca Carrara, sesto il russo Kirill Rusin.
Senza storia e senza emozioni forti la sfida al femminile, dominata dall’inizio alla fine dalla valdostana Giuditta Turini, che ha gestito senza patemi la leadership e le proprie energie. Sul traguardo di Colfosco ha concluso con il tempo di 7 ore, 47 minuti e 35 secondi, distanziata di 28 minuti è poi transitata sul traguardo la brasiliana Lara Martins e altri 9 minuti dopo Francesca Perrone.
Da ricordare che Marco De Gasperi e Giuditta Turini si sono aggiudicati anche il premio riservato a chi transita per primo a Selva di Val Gardena, il traguardo 'Sprint Felix', posto al 50esimo km della competizione.
Partecipata anche l’esordiente sfida half sulla distanza dei 26 chilometri e con 1.600 metri di dislivello, che ha visto lo start a Canazei alle 9, ovvero poco dopo il passaggio dei big della competizione lunga. Ad aggiudicarsi la prima edizione è stato il trentino della Valle dei Laghi Luca Miori (Gs Fraveggio), che ha impiegato il tempo di 2h23’31” per domare le due ascese al Sella e alla Dantercepies con relative discese. Al comando dopo la prima salita c’era però l’orientista primierotto Riccardo Scalet, che nella discesa nei pressi del rifugio Comici ha sbagliato tracciato, perdendo tempo preziosissimo e giungendo solo quarto. In seconda piazza è così giunto Vili Crv, quindi terzo Roberto De Gasperi.
Fra le ragazze è giunta l’unica vittoria straniera, per merito della danese Ulrikke Evensen, autrice addirittura del sesto tempo assoluto, avendo chiuso la prova dopo 2 ore 44’ 38”. Piazza d’onore per la brasiliana Silvia Durigon, a 8 minuti dalla vincitrice.
Ora tutta l’attenzione si sposta sul prossimo fine settimana, quello in cui si disputeranno il DoloMyths Run Vertical Kilometer in programma venerdì, la Mini Sky DoloMyths Run in programma sabato e la DoloMyths Run Skyrace di domenica, che porteranno a Canazei tanti campioni provenienti da tutto il mondo.


Garmont in Sudafrica per Save The Rhino

Rhino Man – The Movie è il titolo del film-documentario realizzato da Global Conservation Corps(GCC), realtà no profit sudafricana che opera per coinvolgere ed educare le comunità locali al rispetto e all’importanza di salvaguardare la fauna selvatica. Un film che apre una finestra sulla realtà eroica dei ranger, che mettono a rischio ogni giorno la propria vita per difendere la fauna selvatica ed offrire alle future generazioni l’opportunità di vedere queste specie nel loro ambiente. Sono loro l’ultimo baluardo, l’ultima linea fra la sopravvivenza e l’estinzione di rinoceronti, elefanti ed altre specie iconiche. Garmont fornirà ai ranger calzature tecniche di alta qualità per garantire loro comfort e protezione durante le lunghe giornate di lavoro. Ma l’azienda italiana contribuisce in maniera concreta anche al progetto Future Rangers Program, lanciato ufficialmente da GCC nel gennaio 2019. Grazie a questo programma, GCC coinvolge ragazzi dai 5 agli 18 anni provenienti dalle comunità rurali al fine di stimolare consapevolezza ed amore per la natura, introducendoli alla realtà della conservazione, al valore della fauna selvatica e a come diventare custodi di questo patrimonio nazionale. Gli studenti più appassionati riceveranno l’opportunità di incontrare i ranger, partecipare a escursioni e incontrare per la prima volta gli animali simbolo dell’Africa selvatica. «Sembra incredibile, ma sarà un’azienda italiana che permetterà a migliaia di ragazzi sudafricani di formarsi sulla conservazione dell’ambiente e riscoprire il contatto con la natura selvaggia: è qualcosa di cui siamo davvero onorati e orgogliosi» ha affermato Pierangelo Bressan, Presidente di Garmont International. «Da oltre 50 anni, Garmont realizza calzature di qualità per l’escursionismo, il trekking ed altre attività outdoor. Senza natura, senza ambiente, senza quella wildness che ispira il nostro motto Stay Wild, non ci sarebbe Garmont: è qualcosa che non possiamo dare per scontato. Riuscite a pensare che i bambini nati dopo il 2026 potrebbero crescere senza sapere cosa sia un rinoceronte, se non scoprendolo sui libri? È cruda realtà, non finzione scenica: credo che noi tutti dobbiamo fare la nostra parte per evitarlo. È arrivato il momento di restituire qualcosa, alla natura e alle generazioni future».


Ufficiale il calendario della Coppa del Mondo ISMF

Ufficiale il calendario della Coppa del Mondo ISMF: cinque tappe in programma, da dicembre ad aprile. Si parte in Francia, ad Aussois, il 20 e 21 dicembre, con individual e sprint, il 25 e 26 gennaio tradizionale appuntamento ad Andorra con individual e vertical. A febbraio debutto della Germania, l’8 e il 9 a Berchtesgaden con sprint e individual, quindi il 19 e 20 trasferta in Cina con individual e spint. Chiusura in Italia a Madonna di Campiglio dal 2 al 5 aprile, tre gare valide anche come campionato europeo.
Occhi puntati soprattutto sul debutto ai Giochi Olimpici giovanili di Losanna 2020: dal 10 al 14 gennaio si gareggia a Villar. E ci saranno anche i Winter World Master Games a Innsbruck dal 15 gennaio.


Nasce il Team RaidLight Italia

Il Team RaidLight Italia nasce all’insegna degli hashtag #sharethetrailrunningexperience e #notimeforcompromise. Share the trail running experience, condividi l’esperienza del trail running, è il vero dna del marchio francese che ha nel proprio dream team atleti del calibro di Nathalie Mauclair e Christophe Le Saux, che vivono la loro passione con tutti quelli che corrono con abbigliamento, zaini e scarpe Raidlight. No time for compromise perché la nuova linea di scarpe da trail, appena lanciata, non accetta compromessi. Ecco perché tra gli 11 atleti italiani ci sono nomi del calibro di Nicola Bassi, ultratrailer e amante delle grandi avventure estreme, vincitore proprio domenica scorsa del Cro Trail, spesso sul podio negli ultimi anni, soprattutto quando si tratta di gare estreme e in ambienti decisamente ostili, dai deserti fino alle terre ghiacciate ai confini del mondo. Tra le gare di maggior risonanza la Ultra Trail Gobi Race, chiusa al secondo posto, e la Black Baikal Race in Russia, della quale è stato il solo concorrente che è riuscito a portarla a termine. Recentissimo il secondo posto alla Dolomiti Extreme Trail, 103 km di vera montagna.

E poi Mirko Miotto e Stefano Trisconi, uno dei senatori del movimento trail italiano, con alle spalle successi che vanno dalla corsa su strada, alla corsa in montagna allo scialpinismo, sempre pronti a mettersi alla prova su nuovi tracciati ed esperienze. Nel palmarès di Miotto un terzo posto al Duerocche TrailI del 2019, ma anche altri podi che contano in passato, dal secondo posto alla Trans D’Havet al terzo all The Abbots Way e al successo All’Alpago Eco Trail. Stefano Trisconi può vantare podi all’UTLO e Bettelmatt Ultra Trail e vittorie alle Porte di Pietra e al Trail del Motty. Insieme a loro fanno parte del team giovani come Piero Bello (quest’anno per lui un quinto posto al Gia Lung del Trail del Monte Soglio), Daniel Degasperi (nel 2019 settimo al BVG Trail 50 km) e Roberto Fregona. Oltre ad autentici appassionati della corsa tra i monti come Mauri Basso, Roberto Scandiuzzo o come l’esperto di grandi raid multi-tappa in giro per il mondo Tommaso De Mottoni, fino ad arrivare alle giovani mamme Anais Bstieler e Laura Palluello, rappresentati della passione trail al femminile. Infine veste i colori RaidLight anche la guida alpina Luca Macchetto. Un team con molte sfaccettature, con personaggi che vanno dal professionista all’amatore. Ognuno di loro, al suo livello, è un vero e proprio depositario dell’esperienza trail running. Ognuno di loro ha da qualcosa da insegnare e da imparare agli altri atleti del team.

Per essere sempre aggiornati sul Team RaidLight Italia c’è il nuovo account Instagram www.instagram.com/raidlight_italia/ e quello di Youtube, dove è possibile guardare il video di presentazione del team https://www.youtube.com/watch?v=PQctlNb2nDo oltre all’hashtag #raidlightitalia


BUT Formazza, emozioni ad alta quota

Ci siamo: mancano ormai pochi giorni all’edizione di BUT Formazza, il trail in programma il 13 luglio in Alta Val Formazza; l’edizione 2019 dell’evento organizzato da Formazza Event, dopo il successo degli ultimi anni, doveva essere di consolidamento e invece si è arricchito di numerose novità, alcune decise da Formazza Event, altre invece… dalla natura!Partiamo dalle novità dell’ultima ora: a causa della presenza abbondante di neve in alcuni punti dei tracciati classici, gli organizzatori sono stati costretti a modificare i percorsi. Quindi Bettelmatt Trail 52 km avrà un percorso diverso nella prima parte, ma manterrà i due passaggi principali, al Rifugio 3A a 3.000 m e la risalita della Cascata del Toce, da sempre fiore all’occhiello della Valle con il suo salto da 143 metri. Bettelmatt Sky Race 35 km sarà invece rivoluzionata con il passaggio al Rifugio 3A e, grande novità, la risalita della Cascata del Toce. La gara fa parte del circuito Golden Trail National Series. Decisamente rinnovato anche il percorso della 22 km, che diventa di 17,5 km ma con un dislivello maggiore rispetto al percorso previsto. «Abbiamo atteso - spiega il presidente di Formazza Event Gianluca Barp - fino all’ultimo per cercare di rispettare i percorsi classici di BUT, ma in alcuni punti toccati dai soliti tracciati non sussistono le condizioni minime di sicurezza per il passaggio degli circa 1.000 atleti previsti; abbiamo quindi dovuto optare per un piano B; siamo però certi che lo spettacolo per gli atleti e il pubblico non sarà ridotto, anzi, ci saranno ulteriori motivi di interesse su tutti e tre i tracciati»Sono già quasi 900 gli iscritti alle diverse distanze di BUT Formazza, di ben 14 nazionalità diverse. Anche la solidarietà sarà grande protagonista: per le tre gare principali sarà destinato un euro per ogni partecipante a Dynamo Camp, la onlus che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, mentre il ricavato della 8 km sarà devoluto come sempre alla famiglia di Marco Bacher, un ragazzo di Formazza che necessita di assistenza h24.


Dolomyths Run, intrigante sfida sabato al Sellaronda Ultra Trail

Si annuncia come la DoloMythsRun Ultra più qualificata della storia, quella che si svolgerà all’alba di sabato 13 settembre con partenza e arrivo a Colfosco, per quanto riguarda la gara lunga, con la novità della sfida half che partirà invece da Canazei per concludersi sempre nel centro della Val Badia.
Alla segreteria del comitato organizzatore del prestigioso evento, che raccoglie sotto un’unica denominazione le tre storiche competizioni fassane di corsa in quota, sono pervenute due adesioni di atleti di prima fascia, che si contenderanno la vittoria nell’ottava edizione della competizione, conosciuta anche con l’originale denominazione Sellaronda Ultra Trail.
Lungo il percorso disegnato attorno al famoso gruppo montuoso del Sella, fra Alto Adige, Veneto e Trentino, attraverso le quattro valli ladine dolomitiche di Gardena, Livinallongo, Fassa e Badia, cercherà di iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro il pluridecorato campione di corsa in montagna Marco De Gasperi, che può vantare nel suo palmares ben 5 titoli mondiali, un mondiale junior e due vittorie ai Campionati europei. Per il runner di Bormio si tratta della prima partecipazione a questa gara, ma non alla DoloMythsRun dove nel 2013 accese una sfida sul filo dei secondi nella skyrace con Kilian Jornet dando vita ad un’edizione memorabile. E non è tutto. Occhi puntati anche sul suo compagno di squadra del team Hoka One Franco Collè, originario della valle di Gressoney ai piedi del Monte Rosa, ma residente in Valle d’Aosta, vincitore per due volte del Tor des Gèants e di numerose skyrace e competizioni su lunga distanza.
Non mancherà poi lo specialista italiano per eccellenza delle gare lunghe, il bergamasco Luca Carrara, che dodici mesi fa dopo tanti podi era finalmente riuscito a trionfare in questa gara, la quale si sviluppa sulla distanza di 61,5 km e con un dislivello positivo di 3.380 metri, impiegando il tempo di 6h34’35”.
A caccia del podio in questa competizione, che è qualificante ITRA e assegnerà 3 punti ad ogni concorrente che la porterà a termine, ci saranno poi il trentino Gil Pintarelli e il valtellinese Giovanni Tacchini.
In attesa della chiusura delle iscrizioni prevista per il pomeriggio di venerdì 12 luglio e della formazione della starting list femminile, al momento i partecipanti al doppio evento sono 340, cifra destinata ad aumentare nelle prossime ore, anche per l’inserimento nel programma della nuova sfida half, che si svilupperà sulla distanza dei 26 km con 1.600 metri di dislivello da Canazei a Colfosco.
Il sipario si alzerà ufficialmente venerdì 12 luglio alle 18,30 con il briefing tecnico presso Sala Tita Alton di Colfosco, con l’apertura ufficio gare dalle 15. La partenza della competizione lunga è fissata alle ore 5 da Colfosco e l’arrivo dei primi concorrenti verso le 11, con chiusura ufficiale alle 18 e premiazione alle 19.30 sempre presso Sala Tita Alton. La versione half scatterà invece alle ore 9 da piazza Marconi a Canazei.
La Dolomyths Run Ultratrail godrà di un’importante copertura televisiva, grazie a una sintesi di 30 minuti che verrà trasmessa da Rai Sport Hd nei giorni successivi la competizione, anticipando gli altri due eventi, ovvero la vertical race Crepa Neigra venerdì 189 luglio e la spettacolare skyrace di domenica 21 luglio, inserita come unica prova italiana nel prestigioso circuito Golden Trail World Series.

Definite le squadre azzurre di ski-alp. Con un occhio di riguardo per i Giochi Olimpici giovanili

Definite le squadre azzurre di ski-alp. Robert Antonioli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet, lo zoccolo duro dell’Esercito si potrebbe dire, oltre ai tre ‘civili’ William Boffelli (Under Up Ski Bergamo), Federico Nicolini (Brenta Team) e Alex Oberbacher (Bogn da Nia Val da Fasha) saranno il team senior, mentre al femminile c’è la sola Alba De Silvestro. Nel gruppo Espoir Nicolò Canclini, Davide Magnini, Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi, Giorgia Felicetti, Mara Martini e Giulia Murada; a livello Junior solo tre atleti Matteo Sostizzo, Alessandro Rossi e Samantha Bertolina. «Un gruppo che può sembrare ristretto - spiega il confermato direttore tecnico Stefano Bendetti - ma ci sono stati tanti cambi di categorie e dunque abbiamo ridotto un po’ il numero, soprattutto a livello Junior. Ma resta come sempre una nazionale ‘aperta’: per le convocazioni in Coppa del Mondo molto dipenderà anche dalle gare nazionali a inizio stagione». Il 2020 è anche l’anno del debutto dello ski-alp ai Giochi Olimpici giovanili: in gara ci saranno i Cadetti, non ci sono convocazioni in Nazionale per questa categoria, ma l’attenzione sembra essere massima, visto che a fianco di Davide Canclini ci sarà a tempo pieno anche Manfred Reichegger. «Verissimo - conclude Bendetti - lavoreremo con grande impegno in questo settore. Abbiamo individuato un gruppo di dodici ragazzi e ragazze e con loro abbiamo in programma una serie di raduni mirati, partendo con un primo stage già ad agosto».


Riviviamo le emozioni della vittoria di Davide Magnini alla Mont Blanc Marathon

Vincere a Chamonix vuol dire entrare nell'olimpo del trail, e non solo quello sulle distanze ultra dell'UTMB. E la vittoria di Davide Magnini lo scorso 30 giugno nella Mont Blanc Marathon ha definitivamente consacrato il talento di quello che in tanti definiscono il nuovo Kilian per la sua poliedricità, dalle pelli alle scarpe da trail. Non a caso Davide Magnini è ora al secondo posto della categoria S del ranking ITRA, dietro proprio a Kilian Jornet. 916 i punti del trentino (a pari merito con Stian Angermud-Vik) contro i 926 del catalano. E al quarto posto c'è il valdostano Nadir Maguet. Proprio Davide e Nadir sono arrivati primo e secondo posto alla Mont Blanc Marathon. Per rivivere le emozioni, ecco il video report ufficiale della gara del circuito Golden Trail Series, nella quale bisogna registrare anche il secondo posto di Silvia Rampazzo dietro alla neozelandese Ruth Croft.