In arrivo Skialper 126 di ottobre-novembre

Torno subito. Che equivale a dire (anche se non è più politically correct) esco a prendere le sigarette. E torno chissà quando. È questo il tema del numero 126 di Skialper di ottobre-novembre, in distribuzione nelle edicole a partire dall’8 ottobre. Viaggi, esplorazioni, concatenamenti, spostamenti in velocità dal mare alla montagna e ritorno, ma sempre con quel briciolo di creatività (e non necessariamente con l’assillo del record) da renderli unici. Un numero nel quale il concetto di tempo gioca un ruolo importane. Come scrive Davide Marta nel contro-edito a proposito di un curioso negozio di La Grave, in Francia: «Desolé, trop de neige. Ouvert vers 16h00. Merci. Troppa neve, apro verso le quattro. Verso le quattro, un’approssimazione che dà il senso al tempo e alla vita. È un po’ come dire, non state lì a tamburellare sulla porta alle quattro in punto, più o meno a quell’ora arrivo, magari anche un po’ prima, ma senza impegno. Ecco, in questo numero che raccoglie storie di viaggi programmati e improvvisati, di avventure sognate una vita e poi portate a compimento, credo che il primo messaggio sia quello di prendersi cura del proprio tempo, delle proprie passioni, delle persone a cui si vuole bene. Ci sono oggetti che ci servono, che vogliamo, che riteniamo indispensabili, tra questi un paio di sci, degli attacchi, una giacca, ognuno ha i suoi. Ma c’è anche una corsa al troppo, al sempre di più, che probabilmente ci ha portati fuori strada, ad avere le notifiche sul telefono che scandiscono inevitabilmente il nostro calendario. Che ci impediscono di dire, come fa Bruno, arriverò verso le quattro». Prendetevi il giusto tempo e leggete con attenzione Skialper 126!

DESERT LOVE AFFAIR - Due pro skier e un fotografo alla ricerca di discese nella polvere. Ma è una polvere diversa, appiccicosa e abrasiva, le pelli sono sostituite dai cammelli e le tracce svaniscono dopo pochi secondi, cancellate dal vento del Sud. Tof Henry e Chad Sayers sono stati tra le alte dune di Merzouga, nel deserto del Sahara, in Marocco, per disegnare la loro traccia anche sulla sabbia. Un reportage dai colori caldi, con le foto di Daniel Rönnbäck.

© Daniel Rönnbäck
© Daniel Rönnbäck

LETTERE DAI QUATTROMILA - L’obiettivo era fare gli 82 quattromila delle Alpi in un mesetto, qualche giorno in più compresi gli spostamenti. Un vagabondaggio a bordo di un vecchio furgone Volkswagen che si è trasformato in un’esperienza di vita e di amicizia. Protagonisti Silvestro Franchini e Gabriele Carrara, coordinati dalla base da Francesco Carrara. Un diario di viaggio e di formazione.

LA SCATOLA MAGICA - Sei mesi e 20.000 chilometri su un vecchio pickup camperizzato a girovagare tra British Columbia, Alberta e Alaska. Per ri-scoprire lo sci e l’euforia della velocità sulla neve. Elena Adorni si è innamorata di Fiona, un vecchio pickup con cellula camper che giaceva nel cortile di un capannone di Vancouver, lo ha rimesso a posto ed è partita, trovando la scusa per rimettere gli sci e provare anche le linee di Valdez. «Stavo vivendo nello stesso posto da due mesi, e quando mi abituo ad avere l’acqua corrente e a fare una doccia al giorno, significa che è tempo di tornare sulla strada e ripartire».

© Elena Adorni

AVVENTURE KIRGHIZE - Uno sguardo su Google, tanta immaginazione e la voglia si esplorare. È nata così la vacanza di Pietro che la scorsa Pasqua è volato in Kirghizistan con il padre, che non aveva mai messo piede fuori dall’Europa. Non una vacanza qualunque, ma un viaggio con fuoristrada, sci e pelli alla scoperta di sei cime inviolate del selvaggio Tien Shan, in Kirghizistan. Dormendo in un vecchio centro termale abbandonato e condividendo la natura selvaggia con i pastori locali e gli yak.

© Pietro Mercuriali

PELLEGRINAGGIO DI UN DANZATORE DELLA NEVE - La prima discesa con gli sci di una montagna in una remota zona della Colombia, popolata da una delle ultime tribù del mondo antico rimasta ancora intatta. L’autore, Ptor Spricenieks, è una delle poche persone a essere stata autorizzata a esplorare le terre abitate da questa tribù a patto di non parlarne sul web. E per questo non possiamo dirvi di più… vi toccherà leggere l’avvincente articolo su Skialper.

PROBLEM YOK - Un vecchio furgone Volkswagen, l’idea di partire da Istanbul e andare a sciare in Georgia ma… con la quinta marcia rotta non si può andare a più di 80 all’ora. E così Elena e Achille vengono calamitati nelle valli rurali della Turchia, tra i selvaggi monti del Ponto. «Tempo perso o speso meglio?» si chiede Elena Gogna. Quindici pagine di reportage alla scoperta della powder a due passi dal Mar Nero, ma anche dell’ospitalità di Ahmed, Emre, Fatma, persone diverse ma che sono tutte pronte ad aprirti la porta di casa.

© Achille Mauri
© Achille Mauri

RITORNERÒ PRESTO A CASA - Hans Gmoser è emigrato a 19 anni dall’Austria in Canada alla ricerca di fortuna. Ed è finito per inventare l’heliski. Ma la sua idea originaria era di utilizzare l’elicottero per portare gli sciatori in zone remote a fare scialpinismo, come sta tornando di moda. La penna di Emilio Previtali racconta la storia di questo incredibile personaggio e delle sue idee visionarie.

HÉLIAS MILLEROUX - Le vere avventure dovrebbero avere una parte riservata alle incognite e all’improvvisazione. È quello che cerca Hélias Millerioux, lo si legge nei suoi occhi. Piolet d’Or 2018, Guida, alpinista, sciatore, soli 32 anni e un curriculum top con ottomila, ascensioni di alto livello in giro per il mondo, discese estreme, spedizioni e viaggi nei quattro continenti per esplorare i luoghi più verticali del pianeta. Andrea Bormida e il fotografo Federico Ravassard hanno incontrato Hélias sul Monte Bianco. Ne è nata una piacevole conversazione sull’impresa al Nuptse e sull’ultimo viaggio al selvaggio Monte Logan, nello Yukon.

© Hélias Milleroux

5 SUMMITS, 1 RECORD - Cinque vette, le cinque vette che vede dalla finestra di casa, a Sauze d’Oulx. L’idea di salirle in velocità, con le scarpe da trail, in cinque giorni consecutivi, battendo i record di ascesa e stando sotto le cinque ore totali. Per ricordare il suocero, recentemente scomparso e che quelle montagne le amava. Ecco l’ultima invenzione di Simone Eydallin.

© Damiano Benedetto

MARE AMARO - Prima alle montagne voltava le spalle, guardano verso il mare. Poi il gruppo della Majella è diventato il giardino delle avventure di Alex Tucci e così si è inventato di andare e tornare in giornata, correndo, dal mare dell’Abruzzo, dalla splendida Costa dei Trabocchi, alla vetta del Monte Amaro, a oltre 2.700 metri.

© Mirko Picco

IL CAMMINO SOSTENIBILE - Si può pensare di fare un trekking lasciando meno tracce possibili del nostro passaggio? Ci ha provato Carlotta Montanera che la scorsa estate ha percorso l’Altavia 4 delle Dolomiticercando di ridurre il più possibile i rifiuti prodotti, ma anche di utilizzare abbigliamento a bassa dispersione di microfibre e di mangiare a km 0. Scoprendo che…

© Giuseppe Ghedina

MUST HAVE - I furgoni d’epoca Volkswagen sono un leit-motiv di molte delle avventure raccontate da Skialper 126 e allora abbiamo pensato di usarne uno come set per la nuova sezione Must Have, che tornerà su tutti i numeri: 18 pagine di oggetti dei desideri fotografati ogni volta in un contesto diverso e particolare. Dimenticate la cara di credito…

© Daniele Molineris

E ANCORA… - Il primo contatto con la Scott Supertrac 2.0, scarpa da trail presentata lo scorso agosto, le nuove calzature con Gore-Tex Invisible Fit e i guanti stretch e antivento, dieci pagine di portfolio fotografico con scatti selezionati da Federico Ravassard: si spazia dai grandi parchi americani, alla Groenlandia, alla Mongolia e all’Antartide.

© Marco Buttu

 

 

 

 

 

 

 


Il Manaslu andata e ritorno in 17 ore e 43 minuti per Cazzanelli

Dopo il record sulla Cresta Cassin al Denali e la salita in velocità dell’integrale di Peuterey, ecco un altro primato per François Cazzanelli nel 2019. Il valdostano ha raggiunto nei giorni scorsi la vetta del Manaslu (8.162 m) ed è ritornato al campo base in 17 ore e 43 minuti. In totale sono 44 km e 3.280 metri di dislivello in salita e discesa. L’arrivo in vetta dopo 13 ore. Cazzanelli si trova in Himalaya in compagnia di Marco Camandona, dello svizzero Andreas Steindl, suo compagno di avventura altre volte, tra le quali il record alle creste del Cervino, Francesco Ratti ed Emrik Favre. Tutti hanno raggiunto la vetta e per Francesco ed Emrik era il primo ottomila, mentre Camandona ha messo la nona bandierina sulle vette più alte della terra. Steindl ha coperto salita e discesa in 21 ore e 30 minuti. Quello di Cazzanelli è il primato di salita e discesa, mentre il precedente record era del polacco Andrzej Bargiel, in 21 ore e 14 minuti, ma la discesa era stata effettuata con gli sci. Ora la spedizione di Cazzanelli & co si sposta al Pangpoche (6.620 metri).

Abbiamo intervistato François Cazzanelli su Skialper 126 di agosto-settembre, info qui


Bargiel rinuncia all’Everest

«Siamo qui da tanto tempo e non ci sono stati progressi e la possibilità di fare acclimatamento oltre il campo base (…) però dobbiamo finire la nostra spedizione, è la decisione più ragionevole. A volte bisogna fare così, stimare il rischio e se è troppo alto dire ‘stop’». Con queste parole il polacco Andrzej Bargiel, dopo avere sciato l’anno scorso il K2, ha annunciato nelle scorse ore la fine, senza successo, dell’Everest Ski Challenge. Bargiel e compagni hanno passato tre settimane al campo base ma questa estate ci sono state tante precipitazioni alte e lo zero termico è alto, così la Icefall è in cattive condizioni, con tanti crepacci. Il problema più grande è un immenso seracco alto 50 metri e largo 30, 800 metri sopra la Icefall. Camminare lì sotto è pericoloso: «Non lo farò, non posso accettare questo rischio, può rompersi in ogni momento e questo ci fa desistere dai nostri tentativi» ha concluso Bargiel.


Anche Garmin alle Safety Academy di Ortovox

Ortovox e Gamin hanno raggiunto un accordo per la collaborazione nell’ambito delle Safety Academy organizzate dal marchio tedesco specialista della sicurezza in montagna. In ognuna delle date in calendario infatti Garmin sarà presente con il suo staff tecnico per la presentazione dei prodotti e in particolare dell’ultimo dispositivo nato, il GPSMAP 66i. Ortovox ormai da sette anni propone agli appassionati di montagna invernale, nell’ambito del suo programma Safety Academy, corsi ed eventi legati alla sicurezza su neve: i corsi Safety Academy, su tre livelli progressivi, le Safety Nights, eventi serali brevi e divulgativi e i Safety Events, portati avanti in collaborazione con i negozi più tecnici. Tutti questi sono coordinati e gestiti dalle guide alpine UIAGM partner di Ortovox, a garanzia della massima qualità e uniformità didattica e operativa su tutto l’arco alpino. A completamento del mondo Safety Academy, sono nati poi negli anni altri strumenti educativi alla sicurezza in montagna, tutti a disposizione del pubblico, come i Safety Academy Guidebook Snow e Rock, piccoli ma completi manuali di base, i Safety Academy Lab Snow e Rock, piattaforme digitali interattive per la diffusione della conoscenza dei principi di base della sicurezza in montagna e le presentazioni e i video Safety Academy, a disposizione di guide alpine e club alpini per corsi e serate. La tecnologia di comunicazione satellitare Garmin inReach, risulta un fondamentale strumento di sicurezza per chiunque viva il mondo outdoor. La serie di prodotti inReach e il nuovo GPSMPA66i (con tecnologia di comunicazione satellitare integrata) permette di richiedere soccorso in caso di necessità in qualsiasi luogo ci si trovi, soprattutto quando non esiste copertura telefonica, appoggiandosi alla rete Iridium, la più performante rete di satelliti per la comunicazione. Avere a disposizione un dispositivo di questo tipo, consente di rimanere in contatto con chiunque, anche in montagna, dove spesso il nostro telefono non può funzionare, offrendo inoltre una durata estrema della batteria.

IL CALENDARIO

Solda, 9 novembre 2019: Safety Event Retailer. Partner: Mountain Spirit (Bolzano)

Livigno, 18 gennaio 2020: Safety Event Retailer. Partners: Mountain Planet, Silene, Zinnerman Livigno.

Assergi (AQ), 24 gennaio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Mountain Evolution

Madonna di Campiglio, 31 gennaio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Piergiorgio Vidi e Adriano Alimonta

Polsa Brentonico (TN), 7 febbraio 2020: Safety Night. Partners: UIAGM Guide Mmove

Asiago, 22 febbraio 2020: Safety Event Retailer. Partner Pesavento Mountain Store.

Le iscrizioni alle Safety Nights saranno possibili solo sul sito Ortovox:

www.ortovox.com/it/safety-academy/corsi-di-formazione/programma-invernale/safety-nights/

Le iscrizioni ai safety Events saranno possibili contattando i negozi indicati.


Eletto il direttivo della ISMF. Lo svizzero Thomas Kähr nuovo presidente

Tempo di elezioni per la ISMF. In Turchia assemblea per trovare il nuovo numero uno della federazione internazionale dello ski-alp, alla scadenza del mandato di Armando Mariotta, nominato, al termine del lavori, membro onorario della ISMF e che resterà con una posizione ‘operativa’ come Project Leader per i Giochi Olimpici. I rappresentanti di 23 federazioni hanno eletto lo svizzero Thomas Kähr, unico candidato in lizza, già vice-presidente dell’UIAA. Nel consiglio, nel ruolo di vice presidente, lo svizzero Leo Condrau, il francese Pierre Dupont e Marco Mosso, mentre il segretario generale sarà lo spagnolo Lluis Lopez; consiglieri la polacca Monika Strojny, lo statunitense James A. Moore, l’andorrano Jaume Esteve e la svizzera Regula Meier. Rappresentanti degli atleti, due giovani: la russa Ekaterina Osichkina e il belga Maximilien Drion Du Chapois.


Lanciata anche in Italia Patagonia Action Works

Patagonia ha lanciato ieri anche in Italia Patagonia Action Works, una piattaforma digitale per collegare le comunità alle organizzazioni ambientaliste locali che si battono per salvare il pianeta.  Il lancio in tutta Europa segue l'enorme successo ottenuto in Nord America, dove la piattaforma ha visto mezzo milione di persone intervenire per supportare le questioni ambientali e ha permesso agli utenti di offrire volontariamente tempo e competenze, partecipare a eventi, firmare petizioni e donare a favore della conservazione ambientale.

Patagonia Action Works verrà presentata ufficialmente a BASE Milano il prossimo 3 ottobre alle ore 19, durante una serata in compagnia di organizzazioni no-profit e cittadini che lottano per salvare il pianeta. Tra i relatori Stephanie Brancaforte, Direttore di Change.org Italia, Sara Capuzzo, Presidente di ènostra, lo scienziato Luca Mercalli e Gianluca Pandolfo, Patagonia Sales Director EMEA. I biglietti d’ingresso per il pubblico sono disponibili attraverso la pagina Facebook dell’evento, e il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza alle ONG partecipanti.

L’iniziativa nasce in un momento di minacce ambientali senza precedenti, in cui cresce la domanda da parte del pubblico, dei politici e delle imprese italiane di intraprendere azioni urgenti per affrontare la crisi climatica. I recenti movimenti climatici in Europa e in Italia testimoniano l’urgenza di proteggere il pianeta, ed è per questo che Patagonia Action Works collega le persone con le organizzazioni orientate a questo scopo, in modo da promuovere azioni collettive.

La piattaforma online, basata su community, segna un nuovo capitolo nella storia di attivismo di Patagonia, lunga ben 45 anni e che comprende il programma  1% For The Planet, un movimento globale creato dal fondatore di Patagonia Yvon Chouinard e dall’ambientalista Craig Mathews. Il supporto dell'azienda alle organizzazioni ambientaliste ha totalizzato oltre 100 milioni di dollari e ha raggiunto migliaia di gruppi. Molte no profit operano con risorse limitate e, attraverso Patagonia Action Works, l'azienda mira a rendere questi gruppi più efficaci e potenti che mai.


Domenica a Colle Isarco c'è il nono Hühnerspiel Vertical-KM

Domenica prossima, 29 settembre, la sezione Skialp dell’ASD Colle Isarco organizza la nona edizione della tradizionale Hühnerspiel Vertical-KM. La partenza della gara vertical con uno sviluppo di 2,9 km su un dislivello positivo di 1.000 metri si terrà alle ore 10 in Piazza Ibsen di Colle Isarco. Il record da battere è di Manfred Reichegger con 35'04" (2012) e Stephanie Jimenez con 43'05" (2017). Nell’ambito del vertical competitivo si terrà anche una marcia per escursionisti. Per coloro che preferiscono la camminata senza cronometro la partenza è possibile dalle 8 in centro a Colle Isarco. Il percorso a scelta porterà gli escursionisti fino a quota 1.860 a Malga Gallina. Gli escursionisti che rientreranno alla Piazza di Colle Isarco entro le ore 14 parteciperanno a un ricco sorteggio di premi. Info: www.sv-gossensass.org.


Patagonia aderisce allo sciopero per il clima chiudendo i suoi negozi

Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor con una lunga storia di attivismo ambientale, chiuderà tutti i suoi negozi nel mondo per supportare gli scioperi per il clima, che si terranno il 20 e 27 settembre, e per fare in modo che i dipendenti possano prendervi parte.

Diverse manifestazioni, organizzate a livello globale, chiederanno la fine dell’epoca dei combustibili fossili ed esigeranno giustizia climatica per tutti. In molti paesi del mondo si terranno venerdì 20 settembre, mentre nei Paesi Bassi e in Italia avranno luogo venerdì 27 settembre, giorno in cui negli store di Cortina, Milano e Montebelluna le casse rimarranno chiuse. I negozi Patagonia, e tutti gli uffici in Europa, consentiranno così ai propri lavoratori di prendere parte alle manifestazioni locali.

Ryan Gellert, General Manager EMEA di Patagonia, ha così spiegato la decisione dell’azienda: «La crisi climatica è una questione umana che riguarda tutti noi. Siamo ispirati dai giovani attivisti che stanno portando avanti un movimento globale e, come loro, Patagonia sta richiedendo un’azione urgente e decisiva per il bene delle persone e del pianeta. In quanto azienda internazionale, chiuderemo i nostri negozi il 20 e il 27 settembre, manifesteremo con i giovani attivisti e domanderemo ai governi di tutto il mondo di intervenire. Invitiamo le imprese e chiunque sia preoccupato per il destino della Terra e del genere umano a reagire concretamente e unirsi a noi».

Per sapere di più su Patagonia, la sua storia di attivismo e la sua missione è possibile visitare il sito ufficiale. Inoltre, attraverso il finder online è possibile scoprire tutte le manifestazioni in programma nella propria area.


Suunto 5 fa sul serio

Per chi non ha bisogno di un orologio GPS multisport molto orientato alla performance come Suunto 9, ma è motivato oltre il fitness supportato dai programmi personalizzati proposti da Suunto 3, è da poco stato lanciato dalla finlandese Suunto il nuovissimo Suunto 5. Il target è ben definito: utilizzatori sportivi evoluti, non solo occasionali ma anche very addicted, magari col vizietto dei carichi intensi e dei grandi volumi, alla ricerca di uno strumento allo stato della tecnologia ma dall’ingombro limitato. Oltre che di un buon rapporto qualità prezzo. E pure bello, portabile 24/7. Operazione impossibile? Sicuramente non facile, ma sotto molti punti di vista Suunto 5 centra l’obiettivo.

In pillole

Il cuore di Suunto 5 è il monitoraggio dell’attività sportiva e di quella extra-sportiva, con rilevazioni davvero complete per atleti anche evoluti. È quasi come avere un person al trainer che, in base all’indicazione di obiettivi e livelli, monitora tutte le attività fisiche 24/7, qualità del sonno compresa, e rileva gli stati di forma e di affaticamento fornendo indicazioni sull’alternanza carico-recupero. Anche il singolo allenamento viene guidato in tempo reale per intensità e durata. I dati che servono durante le attività ci sono tutti e sono pre-configurate 80 modalità sport diverse, che si possono poi personalizzare ulteriormente. È possibile perfino crearne di originali, casomai vi inventiate un nuovo sport. In più ci sono rilevazioni e statistiche utili nel quotidiano, oltre allo sport e al pari dei più evoluti activity tracker: dal grafico della frequenza cardiaca 24/24 alla spesa calorica, fino agli orari di alba e tramonto e alle fasi lunari. La rilevazione cardiaca avviene tramite sensore ottico al polso, ma per utilizzi che richiedono massima precisione e valutazioni funzionali dell’attività elettrica del cuore è utilizzabile la fascia cardio Suunto Smart Sensor, acquistabile a parte. Suunto 5 è implementato dalla app Suunto, piattaforma per mobile iOS e Android sincronizzabile con numerosi altri servizi sportivi tra i quali Strava, Training Peaks e Relive.

  • Il prezzo: 329 euro per un prodotto completo, con un software affidabile
  • Il celebre design finlandese Suunto sobrio e pulito, sia con la ghiera color acciaio che bronzo, e le dimensioni accettabili anche su polsi piccoli
  • La completezza delle funzioni che ne fa un vero e proprio monitor del nostro stato di allenamento e di salute, con tanti dati e funzioni molto dettagliate
  • L’usabilità: dopo una veloce ricognizione delle funzioni disponibili (consigliabile, vista la loro quantità), la navigazione nei menù risulta semplice. Ma ci sono anche tanti tutorial su YouTube - Suunto Channel, molto immediati.
  • App Suunto completa e intuitiva, facile il collegamento, utilissime le heat map che mostrano gli itinerari di altri utenti nelle vicinanze
  • Profili di sport praticamente infiniti, inclusi alpinismo, scialpinismo, trail e trekking

  • La ricerca della posizione GPS non è sempre velocissima, ma in ogni caso negli standard di orologi simili e più che accettabile.
  • La leggibilità del display risulta difficoltosa in penombra se non viene attivata l’illuminazione (costante dallo start per tutto il move, oppure con un click al bisogno)

No

  • Non c’è altimetro barometrico, quindi le misurazioni verticali sono rilevate tramite satellite. La parte meteo è un plus integrato in Suunto 9 per chi si muove molto in montagna, ma incide sensibilmente su peso e dimensioni. Suunto 5 punta su compattezza e leggerezza.
© Stefano Jeantet

Luca Papi stravince il primo Tor des Glaciers

Il Tor des Glaciers, 450 km x 34.000 metri, ha il suo primo vincitore. Luca Papi, varesino naturalizzato francese, non solo ha tagliato il traguardo di Courmayeur ieri con il tempo di 134 ore e 10 minuti, ma ha lasciato il suo più diretto avversario, il belga Richard Victor, una ventina di chilometri più indietro. «Un viaggio faticoso ma bellissimo, dove ho visto paesaggi meravigliosi e ho incontrato sempre persone molto gentili - sono state queste le sue prime parole - Le difficoltà maggiori le ho provate in discesa, alcune davvero dure, ripide». E le prime notti di neve e vento? «Ho la fortuna di non soffrire Il freddo, sono sempre andato avanti in maglietta e pantaloncini; qualche volta ho indossato una giacca a vento e solo una volta i pantaloni lunghi». Percorso complicato? «Anche a fare gare seguendo semplicemente le tracce di un Gps sono piuttosto abituato, pure se in questi giorni ho attraversato territori davvero immensi e selvaggi e non sempre è stato facile individuare la strada giusta al primo colpo. Comunque Il Tor des Glaciers è una superba esperienza, da ripetere». Incontri lungo il percorso? «Tantissima gente gentile ai rifugi e anche sui sentieri alti. Al Rifugio Coda ho incontrato Olivero Bosatelli, Mi è stato poi di grande aiuto fare un po’ di strada con lui, fin quando i nostri sentieri si sono divisi».


A Giuliano Cavallo il Tot Dret, Silvia Trigueros sesta assoluta al Tor des Géants

Il Tot Dret è di Giuliano Cavallo. Il valdostano del Team Salomon – Courmayeur Trailers ha sempre tenuto le posizioni di vetta, alternandosi con Henri Grosjacques e Dino Melzani (ritiratisi entrambi a Oyace), ed ha poi preso il largo, arrivando al traguardo di Courmayeur in 23h01'25" e facendo segnare il record della corsa, scendendo sotto il muro delle 24 ore. «È stata dura - ha detto con la voce rotta dall’emozione- Non sapevo se ce l’avrei fatta, ho saltato anche le ferie per prepararmi, togliendo del tempo alla mia famiglia, anche perché ho avuto un infortunio a giugno e ho potuto allenarmi solo in bicicletta. Volevo arrivare, potevo spingere anche di più, ma ho imparato dall’errore commesso lo scorso anno, quando ero partito troppo forte. Spiace per i ritiri degli altri, io oggi in discesa andavo veramente forte». Al secondo posto Marco Bethaz e al terzo Michael Dola. Il podio femminile vede invece, nell’ordine, Marina Cugnetto, Marie Berna e Kaz Williams.

Intanto nel pomeriggio si è completato anche il podio del TOR X con gli arrivi del canadese Galen Reynolds, poco dopo le ore 18 (77h06’12”) e di Danilo Lantermino, alle 19.09 con il tempo di 79h09’49”. E ha tagliato il traguardo la prima donna, Silvia Trigueros, autrice di una prestazione impressionante che la posiziona al sesto posto assoluto. La sorpresa della giornata è rappresentata dal terzo posto di Danilo Lanternino, conquistato praticamente al fotofinish alle spese del francese Romain Olivier, andato in forte crisi nella discesa dal Col du Malatrà verso Courmayeur. Negli ultimi 20 km il cuneese che corre per l’ ASD Valle Varaita, 38 anni, ha letteralmente cancellato lo svantaggio che aveva nei confronti di Olivier, circa 1h30 al rifugio Frassati. Il francese ha invece chiuso al tredicesimo posto.


Bosatelli nella leggenda: seconda vittoria nella decima edizione del Tor

Oliviero Bosatelli ha vinto la decima edizione del Tor des Géants, bissando il successo del 2016 e raggiungendo Franco Collé in questa speciale classifica dei plurivincitori (in palmarès anche un secondo posto). Il gigante bergamasco, portacolori del Team E-Rock e atleta Scott, ha tagliato il traguardo di Courmayeur questa mattina all’ora di pranzo, chiudendo in 72 ore 37 minuti e 13 secondi. Sul traguardo la moglie Nadia con una torta e due candeline. «Ho rischiato due volte di ritirarmi - ha spiegato Bosatelli all'arrivo - la prima notte a causa di un occhio appannato, il destro, e poi in seguito per una brutta bronchite e la conseguente difficoltà a respirare. Abbiamo tutti patito il grande freddo della prima notte in particolare». Il vigile del fuoco bergamasco ha stretto i denti e ha continuato la sua gara concentrandosi su ogni singolo metro da percorrere. «Ho capito che avrei vinto veramente solo qui, sul traguardo: molte persone ieri mi hanno detto che avevo un gran vantaggio ma io non ci ho creduto fino alla fine».

Per i primi 100 chilometri Bosatelli è rimasto a ruota dei battistrada Franco Collé e Peter Kienzl, entrambi poi costretti al ritiro dopo la prima notte di corsa per problemi fisici. Alla base vita di Donnas, appena prima del giro di boa del percorso, la svolta: il Bosa entra secondo, dietro il francese Romain Olivier, ma si ferma solo un quarto d’ora ed esce dal punto di ristoro al comando. Ha provato a dargli filo da torcere, fino a due terzi di gara, il canadese Galen Reynolds, capace di ridurre il suo distacco a un’ora soltanto, alla base vita di Valtournenche, per poi essere costretto a rallentare ieri a causa di grossi problemi respiratori. Ora è atteso a Courmayeur nel pomeriggio, viaggia con un ritardo di quattro ore dal leader della corsa. Al terzo posto il francese Romain Olivier, in recupero con un distacco che si attesta a un’ora da chi lo precede.

Al femminile resta sempre al comando una grande Silvia Trigueros Garrote, settima assoluta, con un vantaggio di svariate ore su Jocelyne Pauly, seconda, e Sonia Furtado, terza. Il suo arrivo è previsto all’alba di domani, giovedì 12 settembre.

© Andrea Chiericato
© Andrea Chiericato