Valtellina Orobie, percorso confermato

Grande lavoro organizzativo vista la poca neve

Organizzare una prova di Coppa del Mondo non è facile, se poi manca anche la neve allora tutto si complica. Alla Valtellina Orobie hanno fatto i salti mortali, ma ce l’hanno fatta. «Per evitare che, oltre la partenza - spiega Ivan Murada della Polisportiva Albosaggia, prima del briefing - gli atleti facessero altri tratti a piedi, abbiamo lavorato per far ‘scivolare’ la neve sul tracciato in alcune parti esposte al sole. In questi giorni abbiamo dovuto fare i conti anche con il caldo, ma la neve comunque si è ben assestata e abbiamo confermato il tracciato. Anzi i ragazzi che sono saliti ancora oggi ci hanno detto che le condizioni della neve sono belle».
Partenza alle 9 dalla località Campelli, sopra Albosaggia: primo tratto a piedi per poi calzare gli sci con una prima salita di 400 metri di dislivello. Breve discese e nuova salita al Dosso Piada di 440 metri dislivello. Si perde quota per salire l’anticima del Meriggio. Discesa e nuova salita sul Meriggio a quota 2350 metri. Inizia la discesa più lunga, sino a Salinù, prima di una brevissima salita verso Pianili (60 metri di dislivello), da dove inizia la discesa finale sul traguardo. Totale 1635 metri di dislivello in salita, 1625 in discesa.
Per la categorie femminile e gli Junior, non c’è la quarta salita al Meriggio, ma dopo la discesa dell’antecima si sale a Pianili verso la finish line con 1195 metri di dislivello. Per le Junior tagliate anche la salita all’antecima per 870 metri di dislivello. 


A proposito di valanghe e reparti militari

La recente tragedia in Francia ricorda un episodio del 1931

La recente valanga che ha travolto 11 legionari francesi in Val Frejus, provocando la morte di cinque e il ferimento di sei di loro, mi ha richiamato alla mente una valanga che, nel gennaio del 1931, si è abbattuta su un reparto di alpini che erano in esercitazione nella vicinissima Valle di Rochemolles, a neppure 10 km di distanza.

LA TRAGEDIA DEL 1931 - Dalla ‘Storia delle Truppe Alpine’, curata dal Generale Emilio Faldella, traggo e sintetizzo queste notizie. Con giorni di tempo bellissimo e temperatura attorno ai 20 °C, un intero battaglione, il Fenestrelle, è impegnato in un’esercitazione alla testata della Valle di Rochemolles. Il 24 gennaio le punte avanzate, compreso il Comando del Battaglione, raggiungono il Rifugio Scarfiotti (2.156 m) ma, improvvisamente, il tempo si guasta: a Bardonecchia la temperatura passa da - 20° a + 5 e in basso piove mentre in alto nevica, una pessima neve, bagnata e pesante. Le due compagnie arretrate, che già avevano raggiunto la diga, ricevono l’ordine di rientrare e, faticosamente, tornano a valle. A causa del maltempo, le staffette che hanno portato l’ordine, non riescono a raggiugere il reparto avanzato, che resta in quota. In alto la situazione non sembra grave perché la temperatura torna sottozero e sulla neve si forma una sottile crosta ghiacciata, ma il maltempo sale dal basso e, dopo un breve intervallo, riprende a nevicare con temperature sopra zero. Le truppe in quota entrano in crisi: non hanno collegamenti con il basso, non hanno ricevuto i rifornimenti di viveri e molti uomini devono passare la notte all’addiaccio perché il rifugio è troppo piccolo per accogliere tutti. 

LA PRIMA VALANGA - Il mattino del 26 gennaio il Maggiore Piccato, che è con le truppe avanzate, decide autonomamente di rientrare e il reparto si mette in marcia, tenendosi sul fianco sinistro della valle ma, alle 10.45, dal versante destro si stacca una valanga che ha un fronte di 400 m; la massa di neve risale per un centinaio di metri il versante opposto e investe la testa della colonna. Altre valanghe si staccano subito dopo, ma non travolgono altri uomini. I superstiti s’impegnano nella ricerca dei travolti e alcuni alpini sono tratti in salvo. Il Maggiore Piccato lascia al Capitano Lajolo il comando delle ricerche e, con una pattuglia di alpini, scavalca la valanga e raggiunge la diga, dove trova un reparto che, sebbene all’oscuro della tragedia, si è già mosso incontro per prestare aiuto. La situazione meteorologica peggiora, il maltempo diventa una furiosa tormenta e il Capitano Lajolo decide di interrompere le ricerche e risalire al rifugio, dove molti alpini trascorrono un’altra notte all’addiaccio. Dal basso affluiscono i soccorsi che, invece che sul fondo valle, raggiungono la diga tenendosi in quota, lungo i 7 km della condotta forzata dell’impianto idroelettrico. 

LA SECONDA VALANGA - Al Rifugio la situazione è diventata insostenibile e, alle 7 del mattino del 27, il Capitano Lajolo decide di scendere a valle; questa volta tiene il versante sinistro, che le valanghe hanno ormai quasi del tutto ripulito dalla neve. Superata la zona delle valanghe del giorno precedente, la situazione sembra quasi risolta quando un’altra valanga di grandi proporzioni si abbatte sulla colonna travolgendo una quarantina di alpini: una trentina di loro viene subito tratta in salvo dai compagni, ma per altri non c’è più nulla da fare. Il bilancio si sintetizza con la scomparsa di tre ufficiali, due sottufficiali e sedici alpini. 

IERI E OGGI - Solo la vicinanza dei luoghi e la tragica morte di uomini alle armi accomunano le due tragedie, la situazione ambientale è però ben diversa: nel caso degli alpini le valanghe hanno colpito un reparto che era salito in quota con buone condizioni nivo-meteorologiche che, improvvisamente e gravemente peggiorate, hanno obbligato a tentare la discesa a valle. A quei tempi la meteorologia non solo era ben lontana dall’affidabilità dei giorni nostri, ma le previsioni erano finalizzate alla sola sicurezza della navigazione aerea, quindi chi si muoveva in montagna doveva contare unicamente sulla sua esperienza. Meno di un mese dopo, il 23 febbraio 1931, travolto da una valanga mentre scendeva dal rifugio Gino Biasi, nelle quasi sconosciute Alpi Breonie, morirà anche Ottorino Mezzalama, che non era proprio uno sprovveduto, visto che è quel tale che è considerato il padre dello sci alpinismo italiano e al quale è dedicato il Trofeo più prestigioso dello scialpinismo. Non ho informazioni sufficienti per discutere delle responsabilità in merito al caso dell’incidente del Frejus e, se pure le avessi, non avrei nessuna intenzione di farlo. Vorrei solo far osservare che, in questo caso, la situazione era ben diversa da quella della Valle di Rochemolles: da più di 30 anni la Mètéorologie Nationale diffonde quotidianamente numerosi Bollettini Valanghe, ben strutturati e validi per estensioni territoriali contenute, quindi affidabili e ben dettagliati; è superfluo aggiungere che gli attuali mezzi di comunicazione sono ben più veloci delle ‘staffette portaordini’. Ciò nonostante è successo. Come mai?

INCIDENTI PREVEDIBILI -
È quello che sarà appurato dalle indagini e ci vorrà del tempo: nell’immediato vorrei invece che tutti i lettori si rendessero conto che gli ultimi incidenti erano prevedibili da parte di chiunque fosse in possesso di un piccolo bagaglio di cultura sulla neve e, per chi ne fosse stato privo, erano stati chiaramente previsti dagli enti che emettono i Bollettini di pericolo. Nel caso dell’incidente di Les 2 Alpes, era addirittura stato vietato l’accesso alle due piste nere che si dipartono dalla sommità dell’impianto di risalita; era aperta solo una pista molto facile, una stradina che conduce a una nuova pista, una blu, che doveva essere inaugurata proprio quel giorno stesso. Ma al ‘professore’ quella stradina deve essere sembrata banale, per cui ha preferito ignorare i divieti e, invece del buon senso, ha preferito mettere in pratica quella legge estemporanea che, nel maggio del ‘68, ho inteso sbraitare dagli studenti di una Parigi in rivolta, nella quale mi trovavo occasionalmente per lavoro: «Il est interdit d’interdire». Il professore è ora incriminato di omicidio colposo, ma prima ancora di chiedermi quale sarà la sentenza mi sorge spontanea la domanda: che razza di educatore è quel professore?  


Matteo Eydallin vince la notturna dei CaSTA

Gloriana Pellissier prima nella gara rosa

Notturna scialpinistica mercoledì sera a Sestriere nell’ambito dei CaSTA. A segno Matteo Eydallin in 28’18” su Daniel Antonioli in 28’59” e e Daniele Cappelletti in 29’37”, quarto Denis Trento, quinto il francese Anthony Fraissard.
Nella gara femminile successo di Gloriana Pellissier in 36’44” su Francesca Faustini in 40’29” e Anna Moraschetti in 40’34”, quarta Lorenza Bettega, quinta Hera Galli. 


Skialpdeiparchi, nuova vittoria di Carlo Colaianni

Viviana Ricci prima nella gara di Campo Felice

Quinto appuntamento stagionale dello Skialpdeiparchi Ski Trab con lo Ski raid delle Rocche, terzo trofeo Piergiorgio Desiati, organizzato dalla ‘Scuola sci le Rocche’ sulle nevi del comprensorio sciistico di Campo Felice all’interno del Parco Sirente Velino.
Gara di sola salita (540m D+): en-plein di Carlo Colaianni (Bogn da Nia) che vince con il tempo di 25’09”  precedendo Andrea Corsi (Bognanco) e Raffaele Adiutori (Gran Sasso Piana di Navelli) che chiudono rispettivamente con il tempo di 25’33” e 26’32”.
In campo femminile prima vittoria stagionale per Viviana Ricci (Gran Sasso Piana di Navelli) che con il tempo di 34’00” precede Giovanna Galeota e Francesca Ciaccia. La stagione, dopo l’ultima notturna prevista per il 6 febbraio al Terminillo, entrerà nel vivo con l’inizio degli appuntamenti diurni del La Sportiva classic Trophy.


Fabio Bazzana a segno anche alla Monte Pora by Night

Paola Pezzoli prima nella terza prova di Sci e Luci nella Notte

Terzo atto di Sci e Luci nella Notte con la Monte Pora by Night mercoledì sera con oltre 150 atleti al via. E terza vittoria per Fabio Bazzana che ha chiuso in 34'58" davanti a Norman Gusmini 35'55" e Giovanni Zamboni 36'19”. Ai piedi dei podio Cristian Minoggio e Andrea Olivari. Nella gara rosa affermazione di Paola Pezzoli in 49'01" su Maddalena Mognetti in 50'44" e Claudia Boffelli, prima Junior in 57'00". Quarta Silvana Bonaiti, quinta Stefania Vitali.


4 Valli, bis di Thomas Trettel e Beatrice Deflorian

Primi anche alla Moena Ski Alp

Ancora Thomas Trettel e Beatrice Deflorian: dopo aver vinto il memorial Giacomuzzi si aggiudicano anche la Moena Ski Alp, seconda prova del 4 Valli con 250 atleti al via. Il portacolori dell’AS Cauriol si è imposto mercoledì sera in 16.09, precedendo Ivo Zulian al traguardo in 16.33, con terzo Mattia Giuliani in 16.35, quarto Gabriele Depaul, quinto Christian Varesco.
Nella gara rosa Beatrice Deflorian ha vinto in 20.19, davanti a Carla Iellici in 20.45, con Giorgia De Marco in 23.24 a completare il podio. Quarta piazza per Loretta Loss, quinta Elisa Battisti. 


Gli azzurri per Albosaggia: debutto di Corinna Ghirardi

Convocati anche Stefano Stradelli, Melanie Ploner e Laura Corazza

Quattro new entry nelle convocazioni azzurre per le due gare di Coppa del Mondo ad Albosaggia.
Debutto di Corinna Ghirardi, grande protagonista in questo avvio di stagione, in gara anche Stefano Stradelli nel gruppo Espoir, mentre cresce anche il gruppo junior con l’ingresso di Melanie Ploner e Laura Corazza.
Confermato il gruppo senior maschile con Robert Antonioli, Filippo Barazzuol, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Lorenzo Holzknecht, Pietro Lanfranchi, Damiano Lenzi e Manfred Reichegger, mentre nella squadra femminile al via anche Katia Tomatis e Martina Valmassoi. 
Negli Espoir presenti anche William Boffelli, Nadir Maguet, Federico Nicolini e Nicola Pedergnana e Alba De Silvestro. Infine negli junior rientra Andrea Prandi con Davide Magnini, Nicolò e Pietro Canclini, mentre nella squadre rosa super-confermate Giulia Compagnoni e Giulia Murada. 


La Valtellina Orobie entra nel vivo

Mercoledì serata con Ueli Steck, giovedì con Kilian

La Valtellina Orobie entra nel vivo con la seconda di tre serate legate al mondo della montagna. Mercoledì alle 19.45 appuntamento con una grandissima star del mondo in verticale, lo svizzero Ueli Steck, mentre giovedì alla stessa ora ci sarà Kilian Jornet. «Alla tensostruttura, nostro vero e proprio quartiere generale legheremo il mondo dell’enogastronomia valtellinese a quello della montagna - ha esordito il presidente della Polisportiva Albosaggia Gianluca Cristini -. Siamo partiti martedì con “Le montagne si incontrano Nepal & Orobie, storie di uomini e di montagne” presentata dal pilota Maurizio Folini e dal nostro Massimo Murada. Mercoledì avremo un fuoriclasse del calibro di con Ueli Steck. Giovedì, ancora campionissimi con Kilian Jornet. Per le prenotazioni, mandate una mail a info@valtellinaorobie.it».

PROGRAMMA - Se venerdì è prevista la sfilata tra le vie del paese con le varie nazionali e la consegna dei pettorali, sabato fuoco alle polveri con la super classica delle classiche. Il colpo d’occhio e l’innevamento non saranno quelli cui il Meriggio ci ha abituati, ma sabato il gotha dello scialpinismo mondiale avrà modo di confrontarsi su un tracciato degno di una coppa del mondo.  I tracciatori della Polisportiva coordinati dal duo Graziano Boscacci - Massimo Murada è infatti riuscito a ricavare un anello tecnico, muscolare e di forte impatto. Con partenza e arrivo a piedi in località Campei, gli atleti affronteranno un anello con 1750 m di dislivello positivo, 5 salite, 5 discese, 11 cambi d’assetto, creste aree e spettacolari discese. Gara donne e junior maschile si disputerà, invece, su 4 salite e altrettante discese (1315 D+ 1315D-), mentre le junior dovranno affrontare 3 salite e 3 discese (990 D+ 990 D-). Da ricordare che la 30ª Valtellina Orobie sarà anche gara open con la possibilità data ai tesserati FISI di misurarsi sul medesimo itinerario dei 'big' della Coppa del Mondo ISMF. Domenica mattina, gli atleti delle squadre nazionali si trasferiranno invece a Caspoggio per la prova sprint in programma presso l’anfiteatro del centro della montagna Zenith. Al termine della seconda prova, tutti nuovamente alla tensostruttura di Albosaggia per pranzo e premiazioni finali.


UTWT, Lisa Borzani seconda alla Hong Kong 100

François D’Haene vince la gara maschile

Partenza dell’UTWT con la Hong Kong 100. Vittoria di François D’Haene: il francese del Team Salomon chiiude in 9h32’26”, davanti al cinese del Salomon-Red Bull Long-Fei Yan (9h37’17”) con terzo il lituano del Team Vibram Gediminas Grinius in 9h53’51”. Gara intensa dunque con i primi tre sotto le 10 ore. Ai piedi del podio gli spagnoli Pau Capell-Gil e Yeray Duran. 14° Marco Zanchi.
Nella gara femminile a segno la cinese del Team Salomon Dong Li in 12h05’32” (venticinquesima assoluta); piazza d’onore per Lisa Borzani del Team Tecnica in 12h30’41” con terza la spagnola Silvia Trigueros-Garrote in 12h34’23”, quarta la statunitense Corinne Williams, quinta l’islandese Elisabet Margeirsdottir. 


Si avvicina la sfida alla Tulot Audi Quattro

Sabato la Pinzolo Vertical Up

 A Madonna di Campiglio appuntamento sabato 30 gennaio con la Pinzolo Vertical Up, la sfida alla Tulot Audi Quattro. Ci sarà Dominik Salcher, vincitore della prima tappa del Tour Vertical Up a Hinterstoder, ma gli avversari non mancheranno: Urban Zemmer, Christian Hoffmann, Emanuele Manzi, Philip Götsch, Fabio Bazzana o Hannes Perkmann. E al femminile Antonella Confortola, Raffaella Rossi, Susanne Mair, Valentina Belotti o Serena Vittori. E chi vincerà un runner o uno ski-alper sui 2600 metri 900 up con punte massima di pendenza del 69%?
Le iscrizioni sono ancora aperte su www.alpingovalrendena.it


Dove allenarsi? Ecco nuove segnalazioni

Non solo in pista, di sera o di giorno

Grazie ad un post di Omar Oprandi nel gruppo Facebook Scialpinisti, sono arrivate nuove segnalazioni su dove allenarsi in pista o comunque vicini alla piste, di notte o di giorno, comunque su tracciati segnalati.
PIEMONTE - A San Domenico (www.sandomenicoski.com) sulla pista Casa Rossa sarà possibile per gli ski-alper allenarsi in notturna dalle 18 alle 22 in tutta tranquillità su un tracciato appositamente illuminato. 
VALLE D’AOSTA - A Gressoney due percorsi: dal Gabiet al Passo Salati e da Sant’Anna al Volle Bettaforca, sono stati allestiti percorsi ‘staccati’ dalla pista, ma battuti e indicati da bandierina verdi.
LOMBARDIA - A Spiazzi di Gromo (www.spiazzidigromo.it) c’è l’iniziativa ‘Vodala sotto le stelle’ con rifugio e piste aperte il martedì, giovedì e venerdì, dalle 19 alle 24.
Ad Apriica il CAI ha allestito tre percorsi per la salita: si possono consultare su http://www.caiaprica.com/salitesci.htm.
Sul sito dell’area sciistica di Chiesa Valmalenco (www.sondrioevalmalenco.it) troverete una serie di itinerari dedicati alla salita lontano dalle piste. E poi naturalmente si può scendere in pista. Possibilità anche a Foppolo il mercoledì sera. 
TRENTINO - Il Sat Peio (che organizza il Raduno Ai Piedi del Vioz) ha dedicato una pagina di itinerati alla portati di tutti senza passaggio in pista in salita, ma con possobilità di discesa in pista: http://www.satpeio.it/IT/120/sentieri-in-val-di-peio/itinerari-sci-alpinistici-facili-per-tutti.htm
ALTO ADIGE - C’è un opuscolo con tutte le possibilità per lo scialpinismo serale: lo potete scaricare qui per consultarlo. 


Mercoledi' la Moena Ski Alp

Seconda prova del Trofeo Quattro Valli

Mercoledì 27 gennaio in porgramma la Moena Ski Alp, notturna valida come seconda prova del Trofeo Quattro Valli nell’ambito del circuito Dolomitisottolestelle. Appuntamento alle ore 19.30 nella ski area Alpe Lusia, in Val di Fassa, con partenza a coppie ogni 20 secondi dalla stazione a valle della telecabina Ronchi-Valbona-Le Cune e arrivo allo Chalet Valbona (stazione intermedia) dove avranno luogo anche il pasta party e le premiazioni. La gara si svilupperà lungo la spettacolare e ripida pista Fiamme Oro senza porte direzionali su una lunghezza di 1800 metri per un dislivello totale di 470 metri.
Le iscrizioni, come da regolamento del Trofeo Quattro Valli, si possono effettuare tramite il sito www.cauriol.it fino alla mezzanotte di martedì 26 gennaio e sullo stesso sito web, dalle ore 15 del 27 gennaio, sarà possibile consultare l’ordine di partenza. Ufficio gara aperto dalle ore 18 presso il piano d’imbarco della telecabina in località Ronchi (Alpe Lusia).


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