Pierra Menta, Kilian e Jacquemoud subito in testa

Laetitia Roux e Axelle Mollaret al comando nella gara rosa

Voilà la Pierra Menta: condizioni incredibile per la prima tappa. Freddo in partenza, ma il sole ha scaldato tutti, le temperatura si è alzata, ma le condizioni della neve sono rimaste favolose. Kilian e Jacquemoud subito all’attacco, Bon Mardion e Gachet alle loro spalle, Sevennec-Blanc e gli azzurri Boscacci e Antonioli appena dietro: questi i passaggi sulla prima salita. Manca all’appello il pettorale 1: Eydallin e Lenzi sono partiti regolarmente, hanno tenuto il passo dei primi in avvio, poi Lence non ce l’ha fatta, meglio fermarsi e non rischiare.
Le posizioni di testa non sono cambiate granché: Kilian-Jacquemoud avevano un margine sufficiente per contenere l’attacco in discesa dei due local francesi. 2h35’34” il tempo dei primi, a 3’38” i secondi. Terza piazza per Boscacci e Antonioli a 5’07”, quarti Sevennec e Blanc a 6’10”, quinti i francesi Viret e Favre, ma il suo distacco sale già a 9’03”. Nelle top ten del primo giorno: gli austriaci Herrmann e Weisskopf austriaci a 12’39”, Filippo Beccari e Federico Nicolini a 14’33”, Florent Perrier con il valdostano Stefano Stradelli a 16’40”, i francesi Blanc-Dunand-pallaz a 21’28” e Rochaix-Bochet a 22’21”.
Da copione la gara femminile: Laetitia Roux a Axelle Mollaret sono partite subito a tutta, il primo posto non è mai stato in discussione: 3h18’14” il loro tempo finale, 34esime assolute. Piazza d’onore per Mireia Mirò Varela e Claudia Galcia Cotrina a 12’11”, terza Katia Tomatis e Martina Valmassoi a 17’17”, quarte Séverine Pont Combe e Lorna Bonnel a 19’39”.   


Domenica 20 marzo in gara con Sciacchetrail

Tante le iniziative nelle Cinque Terre

Domenica 20 marzo torna l'appuntamento con Sciacchetrail, la gara sui sentieri delle Cinque Terre e dedicata al suo vino simbolo, il passito Sciacchetrà.
Una gara difficile di 47 km e 2600 metri il dislivello positivo, pochissimo asfalto e migliaia di scalini secolari tra borghi, santuari, natura e vigneti terrazzati. Oltre ad aver rivitalizzato la polisportiva ASD Cinque Terre, che oggi vanta rappresentanti in tutti i borghi, attivi anche nel presidio delle rete sentieristica, Sciacchetrail è diventato un'occasione di fruizione tutto l'anno: un percorso di trail permanente segnalato nella nuova cartellonistica-tematica del Parco da ‘assaggiare’, magari suddividendolo in tappe, attraverso il trekking. Sciacchetrail, organizzato da Parco Nazionale delle Cinque Terre, ASD Cinque Terre e Cinque Terre Trekking e ProLoco Monterosso, con la collaborazione dei Consorzi Cinque Terre, Sciachetrà, InManarola, con il patrocinio, tra gli altri, della Commissione Nazionale UNESCO, dei Comuni delle Cinque Terre e della Regione Liguria, offrirà per un week-end ricco di eventi.

PROGRAMMA - Si parte venerdì 18 marzo, alle ore 16, presso la Sala Consiliare del Comune di Monterosso, con il  convegno Nazionale ‘Paesaggio e Prodotto: l'esempio della viticoltura eroica delle zone montane e costiere’ promosso dall'Ente Parco in collaborazione con il CERVIM. Sabato 19 e domenica 20 marzo, invece, i protagonisti del villaggio tappa saranno ‘Il Trail del Vino: Sciacchetrail, Valtellina Wine Trail e Trail del Moscato d'Asti’, per la prima volta insieme a Monterosso con i rispettivi produttori. Oltre ad essere presenti nello spazio allestito presso la tensostruttura in piazza Belvedere, i produttori di Cinque Terre DOC, dell'Associazione Bottega del Vino Moscato d'Asti e del Consorzio di Tutela Vini Valtellina, saranno i protagonisti di incontri e degustazioni guidate dagli esperti. Sabato alle ore 11, presso la sala consiliare del Municipio, l'incontro ‘Corsa e Vino: emozioni da raccontare’ coordinato da Claudio Primavesi, direttore della rivista Skialper e, alle 14.30, la degustazione guidata con i vini dei trail a cura dell'Associazione Italiana Sommelier, delegazione della Spezia. E ancora, per tutto il week end le vie del borgo saranno animate dalle aziende del settore outdoor, dagli organizzatori dei Trail del Vino e dai produttori del Parco dell'Appennino Tosco Emiliano, della Lunigiana e della Val di Vara. Sempre sabato, alle 15, appuntamneto con il MiniSciacchetrail per bambini ragazzi nati dal 1997-2007, un percorso attraverso i luoghi più suggestivi di Monterosso, che scandirà il count down alla gara di domenica.
La partenza dell'Ultratrail invece è prevista domenica alle ore 6.30 e vedrà la partecipazione di runner provenienti da 18 nazioni. I campioni più attesi sono l'atleta statunitense Sally Mcrae e la vice campionessa di corsa in montagna Emmie Collinge che sarà madrina del Minisciacchetrail.

IL PERCORSO - La partenza sarà in piazza Garibaldi all'interno del centro storico di Monterosso. Dopo il passaggio sul lungomare di Monterosso si sale sul promontorio di Punta Mesco dal quale si domina il golfo delle Cinque Terre. Nel tratto di saliscendi single track che porta al Colle di Gritta si gode anche la vista della vallata di Levanto. Lasciato il Colle di Gritta si raggiunge il primo Santuario delle Cinque Terre quello della Madonna di Soviore. Un nuovo single track, passando tra la macchia mediterranea vista mare, porta al Santuario di Nostra Signora di Reggio. Da Reggio si sale, passando da Drignana, fino alla Alta Via delle Cinque Terre. Monte Malpertuso è la ‘cima Coppi’ dello SciaccheTrail (a quota 750 metri sul livello del mare), poi il Cigoletta e infine si raggiunge il Monte Capri. Si continua lungo l'alta via delle Cinque Terre fino a raggiungere il Colle del Telegrafo (il punto più a Levante del percorso), per poi scendere al Santuario di Montenero. La discesa continua fino ad arrivare a Riomaggiore il primo paese delle Cinque Terre arrivando dalla Spezia.  Attraversato il paese si sale la ripida scalinata della Beccara fino ad arrivare al vigneto del Corniolo. A questo punto invece di scendere su Manarola si prosegue sul sentiero che ci porta fino alla Cantina Sociale del Groppo che verrà attraversata passando tra le botti in acciaio e moderni macchinari per la vinificazione del famoso Sciacchetrà.  Si scende a questo punto a Manarola il secondo paese delle Cinque Terre per poi risalire subito alla frazione di Volastra e raggiungere il Santuario di Nostra Signora della Salute. Dalla frazione di Volastra passando tra le vigne sul mare si arriva a Corniglia, e da lì lungo il sentiero azzurro sul mare a Vernazza. Attraversata Vernazza si risale sempre con la vista del mare fino ad arrivare a Monterosso dove lo Sciacchetrail era partito.


Presentato il Monte Rosa Walser Trail

New entry la prova Endurance Trail da 114 chilometri

Ritorna il Monte Rosa Walser Trail. La quarta edizione, promossa dall'Associazione Forte di Bard è in programma il 30 e 31 luglio 2016 e sarà ricca di novità, a iniziare da un percorso in più che unisce due valli laterali. È infatti stato lanciato un Endurance Trail da 114 chilometri con un dislivello positivo di 9500 metri, gara spalmata su due giorni che partirà dalla Valle del Lys per poi scollinare in quella di Ayas e fare ritorno a Gressoney. Un percorso davvero affascinante che si snoderà lungo i sentieri delle due vallate nei Comuni di Brusson, Ayas, Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean e che offrirà ai partecipanti uno scenario unico.
Anche nel 2016 verranno riproposti gli altri percorsi. La 50 km che raggiungerà la quota massima dei 2470 metri del Rifugio Sottile e che avrà un dislivello positivo di 4.600 metri e la 20 Km, con 1.200 metri di dislivello e il passaggio a Rong, Laghetto Gover e Rifugio Alpenzu (1.779 metri). Non bisogna poi dimenticare l’iniziativa rivolta ai diversamente abili. L’organizzazione ha elaborato un percorso di 4.2 chilometri in collaborazione con il Consorzio Gressoney Monterosa e le Associazioni Girotondo, Insieme, Aspert e Special Olympics Valle d’Aosta.
La seconda novità importantissima riguarda la sicurezza e l’utilizzo del GPS. Tutti i trailers iscritti alla 114 km riceveranno (compreso nel prezzo iscrizione) un dispositivo innovativo che permetterà la comunicazione satellitare bidirezionale. Questo dispositivo permetterà di tracciare la posizione del concorrente ogni 10 minuti. Nel pacco gara gli atleti della 114 km avranno anche un paio di ramponcini in dotazione gratuita.
Cambia anche la logistica dell’evento e la zona di partenza e arrivo. Tutte le gare partiranno e arriveranno a Gressoney-La-Trinité (quota 1.640 metri). La 114 chilometri scatterà sabato 30 luglio alle 5 del mattino, domenica il via della 50 km (ore 6) e della 20 km (ore 11). Tutte le premiazioni si terranno la domenica a partire dalle ore 17. Le iscrizioni alla quarta edizione del Monte Rosa Walser Trail sono già aperte (www.wedosport.net). Fino al 31 marzo la quota per la 114 km è di 105 euro, quella alla 50 km è pari a 54 euro, mentre partecipare alla 20 km e all’Eco Trail costa 27 euro. Successivamente entrerà in vigore il secondo scaglione, con aumenti di 10 euro per l’Endurance, di 5 per la 50 km e di 7 per le altre prove.


Pierra Menta, Tomatis-Valmassoi partono bene

Terze dopo la prima tappa

Katia Tomatis e Martina Valmassoi sono terze dopo la prima tappa: hanno sofferto, abbiamo visto la piemontese che tirava con il cordino la veneta, già dopo sulla seconda salita, quella più lunga, ma sono in lotta per un posto sul podio. Da cosa ci hanno detto, venderanno cara la pelle sino alla fine…<
 

 

Sunto della prima tappa..Partenza a ciodo, gambe cemento, cordino agganciato, socia trattore, denti stretti, creste...
Pubblicato da Martina Valmassoi su Mercoledì 9 marzo 2016


Pierra Menta, stop per Eydallin e Lenzi

Per le condizioni fisiche di Lence

Hanno onorato il pettorale 1. Eydallin e Lenzi era in palla dopo l’Altitoy, volevano ripetersi e comunque dare battaglia anche alla Pierra Menta. Ma nei giorni che hanno preceduto la gara febbre e tosse per Lence. Un aerosol anche prima di partire… In avvio la gambe girava, anche meglio di quella di Eyda, ma alla fine non ce l’ha fatta. Così la decisione di ritirarsi sulla prima salita. Ecco le impressioni dei due azzurri. 
 

 

Finisce cosi alla prima salita, la Pierramenta è già di persè durissima quando si è in forma e in piena salute . Ho...
Pubblicato da Damiano Lenzi " Il Lence " su Mercoledì 9 marzo 2016


Pierra Menta, Boscacci-Antonioli ci provano

Terzi dopo la prima tappa

Michele Boscacci e Robert Antonioli sono terzi dopo la prima tappa. Sono a poco più di cinque minuti da Kilian e Jacquemoud, a 1’23” da Bon Mardion e Gachet, con un minuto di margine su Sevennec-Blanc. Ci sarà da lottare per un posto sul podio. Una gara più insidiosa del previsto per i due valtellinesi, ecco le loro parole dopo l’arrivo. 


Lo Skialpdeiparchi fa tappa in Molise

Vittoria del giovane Marco Daniele

Trovare al 41° grado di latitudine e sotto i 2000m canali ‘dolomitici’ non poteva essere scenario migliore per gli atleti che hanno raggiunto il Molise e il comprensorio di Campitello Matese per un evento ‘storico’, la gara di scialpinismo più a Sud dell’Italia peninsulare. Dalla cima di Monte Miletto, vista sul golfo di Napoli verso il Tirreno e fin sul mare pugliese verso l’Adriatico. Clima invernale, sole, vento, neve e tanta amicizia per i concorrenti (pochi rispetto a quanto meritassero location e organizzazione) che hanno partecipato al primo Matese Skialp Race, organizzato dall’associazione Alpamayo Mountain team.
Partenza ritardata dovuta al rifacimento della traccia dopo la nevicata notturna ed a una modifica del tracciato con inserimento di un tratto con ramponi, che ha reso ancora più tecnico il  suggestivo percorso.
In campo maschile si sono battagliati il podio avvicendandosi più volte nei cambi assetto e durante le discese i primi quattro atleti: alla distanzaprima vittoria allo skialpdeiparchi dell’Under 18 Marco Daniele che chiudendo con il tempo di 52’00” ha preceduto sul traguardo Antonio Carfagnini e Antonio d’Alessandro giunti insieme all’ultimo cambio pelli prima dei 500 metro sul piano finale che portava all’arrivo.
Tra le uniche due donne in gara, andamento a braccetto fino al traguardo per Giovanna Galeota e Francesca Ciaccia che hanno chiuse ex-equo con il tempo di 1h16’27”.
Lo Skialpdeiparchi proseguirà regolarmente  con la dodicesima edizione del super classico Trofeo Majella in programma il prossimo 13 marzo a Passo Lanciano Majelletta.


Il nostro avvocato parla di responsabilita' e skialp

Conferenza di Flavio Saltarelli a Ziano di Fiemme

Sabato 12 marzo a Ziano di Fiemme, alle ore 20 nella Sala della Cultura, conferenza del nostro collaboratore, l’avvocato Flavio Saltarelli su ‘Una “valanga” di responsabilità’, riferita al mondo dello scialpinismo.


Pierra Menta, -2 al via

Mercoledi' si apre la quattro giorni di Areches Beaufort

Da mercoledì a sabato, quattro giorni di gara e 10.000 metri di dislivello: voilà la Pierra Menta. Trentunesima edizione della classica di Arêches-Beaufort. 185 le squadre iscritte nella gara maschie: non cambiano le coppie rispetto alla Altitoy. Dunque Kilian con Mathéo Jacquemoud, gli azzurri Lenzi-Eydallin (che partono con il pettorale 1) e Boscacci-Antonioli, i francesi William Bon Mardion e Xavier Gachet che giocano in casa: i primi quattro sui Pirenei partono tra i team favoriti. La Francia comunque ha altre carte da giocare: Didier Blanc e Alexis Sevennec, Valentin Favre e Léo Viret. E ancora gli spagnoli Nil e Oriol Cardona Coll, gli austriaci Hermann e Weisskopt, il francese Florent Perrier con l’azzurro Stefano Stradelli, Filippo Beccari con Federico Nicolini, Daniel Antonioli e Richard Tiraboschi, Michele Maccabelli e Alex Salvadori....
Ventuno le squadre femminili. Favorita d’obbligo la coppia Laetitia Roux-Axelle Mollaret. Katia Tomatis e Martina Valmassoi a caccia di un posto sul podio. La sfida sarà con Mireia Miro e Claudia Galicia Cotrina, Séverine Pont-Combe e Lorna Bonnel, le giovani Caroline Joguet et Sophie Mollard, mentre Marta Riba sarà al via con Ida Nilsson. Gli altri team azzurri: Debora Cardone e Raffaella Miravalle, Annie e Katrin Bieler, Monica Sartogo e Chiara Giovando. 


Gerry e Mattia: Campari, assi e nessun filtro

Su Skialper in edicola una intervista a due giovani protagonisti del ripido

«Il nostro incontro non è stato su un pendio innevato, nemmeno su un impianto di risalita. È stato con un giro di cocktail argentino Coca&Fernet in un locale milanese. I ricordi non possono essere nitidi, una serata di proiezioni di discese di pente raide in snowboard, la presentazione di un libro… sì c’erano altri amici! Empatia, entrando nella consuetudine del ‘questo lo offro io’ e il gioco era fatto: si è iniziato a combinare giri e discese per le Alpi. Il bello delle passioni comuni: diventano un pretesto e poi con Gerry e Tia in montagna si va bene davvero. Pochi eccessi, si ragiona, a volte si rinuncia, cosa assai difficile e preziosa. La parte più complicata diventa la gestione del mese di maggio: le telefonate, i dubbi meteo, meteoblu, meteoverde, meteo orange, lì sì, ma anche quella parete sembra buona e manca. Un delirio. Ogni primavera. Ma poi quando la discesa l’hai fatta, si capisce e si scusano gli eccessi di questa passione. I due soggetti in questione infatti sono prima di tutto due appassionati sciatori: perché quando a fine settembre chiami Gerry per arrampicare e lui ti risponde con una foto di un qualche colosso del Vallese reso verglassato da un temporale estivo, l’unica cosa che ti impedisce di riattaccare è che quella passione ce l’hai pure tu». Comincia così l’intervista di Andrea Bormida a Davide ‘Gerry’ Terraneo e Mattia Varchetti su Skialper 104 di febbraio-marzo. Due amici off piste e nella vita con all’attivo tante discese di valore dai 45 gradi in su.

CURRICULUM - Couloir Coolidge al Monviso, (1.200 m 45/50°), Tour Ronde - parete nord (350 m 50/55°) e Canale Gervasutti (400 m - 45/50°), Disgrazia - parete nord (600 m - 50/55°) ma anche la nord del Fletschhorn e del Lenzspitze o del Gran Paradiso o la ovest   dell’Eiger. Sono solo alcune delle discese del duo, spesso sciate insieme. 

IL RIPIDO PER GERRY - «In primis ci tengo a dire che amo lo sci, dal freeride, allo skialp classico fino al ripido (anche la pista in dicembre). Il ripido per me, e credo per Mattia, è il punto di arrivo di un lungo percorso che inizia con la pista, poi con il freeride, poi con lo scialpinismo. È il culmine della carriera di uno sciatore: per molti invece è l’inizio, infatti poi dai video e dalle foto si vedono tecniche di curva non molto cristiane ahahah! Le difficoltà non sono di certo paragonabili con l’arrampicata sia su roccia che misto, perché ritengo che siano attività molto più selettive a livello fisico e atletico. Nello sci il gesto tecnico è abbastanza semplice e una volta imparato è come andare in bicicletta, non c’è di certo bisogno di un allenamento assiduo e costante. Forse conta un po’ di più la componente psicologia e soprattutto il fatto che non ci si può allenare se non praticandolo. Non esistono palestre con neve artificiale e pendii di 50 gradi dove perfezionare la curva, se no saremmo tutti dei campioni e sul Couturier si formerebbero le gobbe».

IL RIPIDO PER MATTIA - «Il ripido - uso questo termine per semplificare anche se non mi piace molto - è comunque l’estremizzazione di uno sport, credo che lo si potrebbe paragonare al freesolo o anche all’arrampicata tradizionale di livello, anche se di climbing non mi intendo molto. Spesso l’errore non è concesso, l’allenamento fisico deve essere sempre al massimo per riuscire a ottenere risultati e agire in maniera lucida e sicura. Sicuramente la difficoltà rispetto alle altre attività citate da te sta nel fatto che l’allenamento del gesto tecnico su strutture artificiali non è permesso e che il rischio maggiore rispetto ad altre discipline è che si agisce su un terreno in continua mutazione: temperatura, vento e precipitazioni possono modificare il campo di gioco in tempi brevissimi».

IL FUTURO DEL RIPIDO (GERRY) -
«Il futuro penso che sia portare questa tipologia di sci su cime dove la quota è un ingrediente che può determinare un successo o un fallimento. Ci sono già stati tanti exploit negli anni passati e spero di vedere negli anni futuri sempre più gente alle prese con montagne di 6.000, 7.000 e anche 8.000 metri con sci o snowboard ai piedi».

IL FUTURO DEL RIPIDO (MATTIA) - «Sicuramente la Cordillera Blanca sta attirando sempre più appassionati e rimane la meta intercontinentale più ambita mentre l’Himalaya è meno battuta per costi e fattori ambientali. Quest’anno ho visto parecchie foto anche della Nuova Zelanda. Ma credo che non sarà solo altitudine, i paesi dell’estremo nord richiamano sempre più sciatori amanti delle linee fluide del gesto che sta diventando sempre più estremo e veloce. Pendii ripidissimi scesi in modalità freeride. È l’era dei De La Rue e Anthamatten». 

DISPONIBILE ANCHE SU APP -
 Skialper di febbraio-marzo è disponibile nelle migliori edicole e su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! 

A questo link la presentazione del numero
 
 


Soddisfazione alla MonterosaSkiAlp

Promosse le modifiche del percorso

Va in archivio la sesta edizione della MonterosaSkiAlp. «Quest’anno era la volta del percorso con partenza da Ayas - spiegano gli organizzatori -, modificato rispetto al 2014 con l’aggiunta del passaggio nel fondovalle di Gressoney e la risalita a piedi della parete della pista Nera. Non sono mancati i numeri e la qualità dei concorrenti, non è mancato il coraggio di affrontare i 2.750m di dislivello e i 30km di sviluppo, non è mancato il tasso tecnico per ottimizzare i 14 cambi assetto. Le squadre di battitura, complice la neve morbida caduta nei giorni precedenti, hanno potuto presentare le piste in perfette condizioni; gli 80 volontari, vera forza della gara, presenti sul tracciato hanno prestato dalla prima all’ultima squadra tutta l’assistenza necessaria al corretto svolgimento della competizione».
La gara ha visto la vittoria della coppia Eydallin-Lenzi in 2h38’03” seguiti da Maguet-Barazzuol in 2h40’43” e dai fratelli svizzeri Marti in 2h40’47”. In campo femminile si è imposta la coppia Rossi-Balzarini in 3h30’00” (24esima posizione assoluta) seguite da Locatelli-Ghirardi in 3h42’05” e dalle sorelle Bieler in 3h43’31”. 


Didrik Hermansen da record alla Transgrancanaria

La francese Caroline Chaverot domina la gara femminile

Posizioni ribaltate rispetto alla scorsa edizione per la Transgrancanaria 2016: a tagliare per primo il traguardo dopo 125 km, il norvegese Didrik Hermansen in 13h41’48” al termine di una lotta serrata con il lituano Gediminas Grinius arrivato con un ritardo di 3’20”. Gara intensa e veloce con il nuovo record del tracciato.
Terza piazza per lo spagnolo Pau Capell Gil e lo svizzero Diego Pazos in 14h11’02, quinto il britannico Andy Symonds in 14h14’55”, completano la top ten lo svedese Jonas Buud, il francese Julien Chorier, il lituano Vaidas Zlabys e gli spagnoli Javi Dominguez Ledo e Jordi Gamito Baus. 21° il primo azzurro, Marco Zanchi, seguito in 23esima posizione da Giulio Ornati.
La francese Caroline Chaverot domina la gara femminile chiudendo in 15h23’40”, sedicesima assoluta, seconda con 1h58’ di ritardo la svizzera Andrea Huser, terza la basca Uxue Fraile Azpeitia a 2h04’. Quarta la spagnola Silvia Ainhoa Trigueros Garrote, quinta l’argentina Adriana Vanesa Vargas, nelle prime dieci la neozelandese Sophie Grant, la francese della Reunion, Alexandra Clain,  la cinese Dong Li, la svizzera Denise Zimmermann e l’irlandese Carol Morgan. Tredicesima piazza per Marina Plavan, diciannovesima l’altra azzurra Graziana Pè, ventitreesima Tatiana Maccherini.


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