Bettelmatt UltraTrail incontra i Giganti della Montagna
Giovedi’ serata a Domodossola con Bruno Brunod e Marco Olmo
Nuovo appuntamento nel percorso di avvicinamento al weekend del 16 e 17 luglio, quando si disputerà il Bettelmatt Ultra Trail: giovedì 16 giugno, presso la Sala dell'Ex Comunità Montana Valle Ossola a Domodossola, si terrà alle ore 21 la serata dal titolo ‘Bettelmatt Ultra Trail incontra i Giganti della Montagna’.
E di veri giganti si tratta, perché all'incontro moderato da Gianluca Barp, presidente di Formazza Event, che organizza la BUT, saranno presenti Bruno Brunod e Marco Olmo, due nomi ormai entrati nella leggenda sia per i risultati ottenuti sia per la filosofia di vita.
Bruno Brunod, nato ad Aosta nel 1962, ha detenuto per 18 anni, dal 1995 al 2013, il record di salita e discesa del Cervino da Breuil Cervinia in 3 ore e 14 minuti. E poi quello di salita e discesa dal Monte Rosa da Gressoney in 4 ore e 45 minuti, salita e discesa del Aconcagua in 5 ore e 57 minuti, salita al Kilimanjaro lungo la via Marangu Rout in 5 ore e 38 minuti. Ogni giorno effettua due allenamenti, il primo al sorgere dell'alba e l'altro dopo il tramonto. Il resto della giornata lavora come muratore, specializzato in rivestimenti e tetti in pietra.
Marco Olmo, classe 1948, vegetariano, ha intrapreso l'attività podistica tardi, a 27 anni, “quando gli altri smettevano”, come dice lui. Dopo un periodo passato a gareggiare - spesso vincendo - nella corsa in montagna e nello scialpinismo, all'età di quarant'anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme dalla montagna al deserto africano. Tra le sue molte vittorie possiamo ricordare quella dell’Ultra Trail du Mont Blanc, nella Desert Marathon in Libia, della Desert Cup in Giordania e ancora Grand Raid du Cro-Magnon, Transgrancanaria, Gran Trail Valdigne, Le Porte di Pietra, Chaberton Marathon, Oman Raid, Runiceland.
L'ingresso alla serata è libero.
Domenica si assegnano i titoli di skyrace
Alla International Skyrace Carnia
Dopo l’assegnazioni dei titoli a coppie alla Maratona della Valle Intrasca, domenica 19 giugno a Paluzza appuntamento con il campionato italiano Fisky di skyrace, alla International Skyrace Carnia che sarà anche valida come gara di selezione mondiale assoluto e giovani, per la rassegna iridata in programma dal 22 al 24 luglio a Vall de Boí. Appuntamento nel cuore della Carnia con la nona edizione della gara su una lunghezza di 24,500 chilometri con 2004 metri di dislivello positivo. La gara partirà dalla località Laghetti alle 8.30: sulle pagine ufficiali della competizione www.aldomoropaluzza.it è possibile scaricare la traccia GPS del percorso per utilizzarla successivamente con gli smartphone e con gli orologi. Gli atleti si ‘arrampicheranno’ per raggiungere inizialmente il Rifugio Marinelli passando per il Monte Floriz. Il percorso scenderà verso Passo Monte Croce Carnico e risalirà per la seconda ascesa, verso il Monte Pal Piccolo e Pal Grande. I concorrenti in questa fase attraverseranno il museo a cielo aperto della Grande Guerra, correndo tra le trincee Dopo questo salto nella storia il percorso inizierà a scendere per ritornare alla Pista Laghetti. E sabato sera alle 19, a Paluzza, ci saranno premiazioni delle graduatorie individuali e di società del 2015.
Gore-Tex Surround su 180 modelli di scarpe
Alla scoperta tecnologia più traspirante (e impermeabile) del brand
Più di un terzo degli italiani identifica il trekking con la felicità. Questo almeno è quanto emerge da uno studio rappresentativo commissionato da Gore-Tex® a Research Now su un campione di persone di età compresa tra 20 e 59 anni. Camminare nella natura rende sereni e felici dunque ma è importante andarci con la giusta attrezzatura. Il 61% del campione ha inoltre affermato che comfort e traspirabilità sono particolarmente importanti, mentre l’impermeabilità ha raggiunto il 51% dei consensi. Nasce proprio da queste esigenze la tecnologia più traspirante del marchio, Gore-Tex® Surround®.
GORE-TEX SURROUND - La membrana Gore-Tex, nelle sue diverse versioni, è già impermeabile e traspirante, grazie al fatto che il politetrafluoretilene espanso (ePTFE) è un materiale microporoso con oltre 1,4 miliardi di fori per centimetro quadrato 20.000 volte più piccoli di una goccia d’acqua e 700 volte più grandi di una molecola di vapore acqueo. La membrana viene poi laminata tra la fodera e il tessuto esterno.
TECNOLOGIA, NON MEMBRANA - Gore-Tex® Surround® non va confuso con le diverse membrane Gore-Tex®, in quanto si tratta di una vera e propria tecnologia che utilizza sempre la versione Extended Comfort, vale a dire quella più adatta a climi caldi, impiegata soprattutto sulle scarpe da running e adatta per attività aerobiche. La maggiore traspirazione è dovuta al particolare tipo di costruzione delle scarpa ed è realizzata grazie a una perfetta sinergia tra fodera, sottopiede e tomaia.
COMFORT CLIMATICO - La formula per garantire un comfort migliore per i piedi è già stata sviluppata da Gore per le scarpe per il tempo libero. La caratteristica distintiva della struttura della suola aperta è stata quindi adattata, per le scarpe da trekking, alle esigenze legate a un impiego nell’ambito di attività outdoor. La membrana Gore-Tex® impermeabile e traspirante viene integrata nella scarpa da trekking e avvolge il piede sia da sotto sia da sopra. Tra piede e suola è inserita una schiuma a celle aperte che assorbe il sudore del piede che penetra nella membrana Gore-Tex® e lo espelle all’esterno attraverso le aperture laterali nella suola. Il risultato: scarpe che garantiscono il massimo comfort climatico a temperature medie ed elevate e allo stesso tempo offrono una protezione affidabile contro l’umidità quando lungo il percorso si incontrano prati umidi, pozzanghere o fango. Sono circa 180 le scarpe con tecnologia Surround® con un’ampia scelta di marchi tra i quali La Sportiva, Salewa, Scarpa e Dolomite.
Ecco lo Scott Running Junior Team
Promotore e team manager Marco De Gasperi
Al punto vendita Jean Pellissier Sport di Martigny e successivamente sulle mitiche rotaie del Vertical di Fully, è andata in scena la presentazione dello Scott Running Junior Team. Sette gli atleti selezionati per questa nuova esperienza che come obiettivo finale ha quello di stimolare i giovani a vivere lo sport in modo leale senza tralasciare valori fondamentali come lealtà e amicizia.
Promotore e team manager di questa nuova realtà Marco De Gasperi. Le esperienze accumulate come atleta e poi come organizzatore di gare gli hanno permesso di soffermarsi su altri aspetti e di ampliare il suo campo d’azione. Proprio da questa visione nasce lo Scott Running Junior Team, un gruppo di giovani atleti accomunati dalla passione per la corsa e per la montagna. E Scott Sports sarà impegnata attivamente nel seguire queste nuove leve che saranno i protagonisti del futuro.
Marco de Gasperi spiega l'iniziativa: «La montagna è palestra di vita e ho voluto fortemente che i giovani coinvolti condividessero questo spirito. Lo stesso progetto Mountain Boy Dreams nasce da questa filosofia e mi piace pensare che questi giovani, che seguo più da vicino o da lontano da qualche tempo, possano essere ugualmente motivati da una passione per la montagna e la corsa come lo è stato per me. L'aspetto agonistico sarà in primo piano, anche se l’obiettivo principale sarà creare un vero e proprio gruppo, una squadra che condivida esperienze sportive e amore per la montagna». Uno degli obiettivi prefissati di questa stagione targata Scott Running Junior Team, sarà quella di portare i ragazzi a fare esperienze in ambito internazionale a 360° per far si che possano respirare l’atmosfera dei grandi eventi. Gli appuntamenti selezionati saranno: World Series Santa Caterina e Livigno, Val d’Isere, Sierre Zinal, Limone Skyrunning Extreme e VK Fully.
Andrea Prandi - 1998 Bormio (SO)
Mathieu Brunod - 1997 Chatillon (AO)
Mirko Cocco - 1998 di Castelgomberto (VI)
Florence Buchs - 1998 Les Hauts-Geneveys (SUI)
Julien Ancay - 1998 Fully (SUI)
Pascal Buchs - 1997 Les Hauts-Geneveys (SUI)
Marti Vigo - 1997 di Sesuè (SPA)
Gli assoluti di corsa in montagna a Casette di Massa
Doppio appuntamento sabato e domenica
Sabato 18 e domenica 19 giugno a Casette di Massa, sui percorsi che hanno ospitato i Mondiali, andranno in scena i campionati italiani 2016 di corsa in montagna a staffetta e la spettacolare 5Hundred Vertical Race, da Casette alla Cima del Monte Venedretta.
Sono due le prove, dunque: la gara simbolo della disciplina, le staffette, a braccetto con la spettacolarità del format più moderno ed accattivante: il vertical uphill, in questo caso proposto in uno sprint da 500 metri di dislivello only-up fino a conquistare il Monte Venedretta, proprio dove è posto il podio realizzato in marmo di Carrara che venne utilizzato per la flower ceremony delle gare mondiali nel 2014.
La bellezza del tracciato mondiale di Casette tornerà ad essere quindi protagonista per questo atto tricolore che incoronerà le squadre campioni d’Italia a livello Assoluto, Junior e Master. Si correrà nella fase intermedia del percorso iridato, quella che dall’abitato di Casette sale fino all’ingresso della Cava. Sentieri, passaggi e scorci di quell’evento che gli atleti riscopriranno al contrario, completando un anello che per ciascun partecipante sarà di 7km per la categoria Assoluta, Master A e B, Junior maschile e di 5km per Assoluta, Junior, Master femminile e Master C maschile.
Spettacolare chiusura del week end poi con l’atteso evento di domenica: la nuovissima vertical race chiamata 5Hundred + Vertical, ovvero cinquecento metri di dislivello in salita da Casette di Massa alla cima del monte Venedretta. Una spettacolare ascesa su uno sviluppo di soli 1,4 km, percorrendo un vecchio sentiero utilizzato dai Cavatori, una cresta rocciosa ed il finale suggestivo sul monte Venedretta.
Terza tappa del circuito la Sportiva Vertical Sunsets
A Li Viol di Ramie primi Nadia Re e Paolo Bert
A Pomaretto terza tappa del circuito La Sportiva Vertical Sunsets. 223 iscritti, 201 classificati, 2,5 km il percorso della gara, con partenza davanti alla Scuola Latina e salita fino alle Borgate di Cerisieri (1047 metri) e Faure (a quota 1.208) dove era posto il traguardo dopo 600 metri di dislivello.
Considerata come la gara più dura del circuito, voluta fortemente dal GSP 80 Pomaretto e dal Comune sui sentieri e sui terrazzamenti delle vigne del paese, si è presentata al tramonto dopo l'ormai classico temporale. Vittoria di Paolo Bert che ha fermato il cronometro a 21'07'', seguito dal vincitore delle prime due tappe Andrea Rostan col tempo di 21'22'', sul gradino più basso del podio Giovanni Bosio che chiudeva in 22'01'. Al femminile a segno Nadia Re col tempo di 27'18'', sul secondo gradino del podio Alma Rrika in 27'37'' quindi Martina Chialvo che con il tempo di 28'36'' andava a conquistare il terzo gradino.
Appuntamento per mercoledì sempre al tramonto, sempre alla stessa ora ma in Valpellice con la seconda edizione della Salita a Pertusel.
Destinazione Finale
Sul Skialper un ampio reportage sulla localita’ ligure capitale outdoor
«Per un amante degli sport outdoor la Liguria può essere il paradiso o l’inferno, a seconda di come la si prenda. Ad agosto le code sull’Aurelia e le spiagge sovraffollate la rendono un girone dantesco del 2000. In tutti gli altri mesi… beh, in tutti gli altri mesi si va a Finale. Anzi, a Finalborgo. Nel giro di pochi anni, infatti, l’entroterra del finalese si è trasformato in un perfetto parco giochi per gli sport considerati ‘da montagna’, prima con l’arrampicata, poi con la mountain bike e più recentemente con il trail». Inizia così l’articolo di Federico Ravassard su Finale Ligure, il primo di una serie che Skialper dedicherà alle ‘capitali dell’outdoor’. Dodici pagine da non perdere, con tutti i personaggi, gli indirizzi e le dritte per una vacanza a dimensione trail, bike o climbing.
CALCARE A GOCCE E CAPRONI - Sull’arrampicata a Finale ci sarebbe abbastanza materiale da riempire libri e girarci film. Si parla infatti di una storia cominciata con le prime vie degli anni ’70 e che con l’esplosione del free-climbing ha dato origine a una delle più vaste aree scalabili in Europa: la conta arriva a qualcosa come ‘almeno’ 170 falesie e 3.000 tiri su tutte le difficoltà. Per la corsa invece ci sono i Cavrones. Fondato solo pochi anni fa da un gruppo di amici stufi dell’ambiente austero delle gare su strada, il team già nel corso della prima stagione è schizzato da 4 a 70 membri, tutti riconoscibili per la divisa che ricalca quella di un taglialegna e che comincia sempre più a farsi vedere in giro per le gare di tutta Italia. Una loro creazione è il Trail del Marchesato, dal cui percorso hanno poi dato origine, con manutenzione e segnaletica permanenti, al Sentiero Ermano Fossati, nato per commemorare un amico vigile del fuoco morto durante un intervento.
ENDURO - Finale è stata una delle prime località a sviluppare la mountain bike come attrazione turistica, anche grazie all’uso dei furgoni attrezzati per le risalite. Già alla fine degli anni ’90 Fabrizio Valenti e Fulvio Balbi iniziarono a preparare sentieri dedicati alle due ruote e a predisporre i primi servizi di bike shuttle, attirando da subito appassionati da tutta Italia che, soprattutto nei periodi più freddi, venivano qui a girare su percorsi come quello della Base Nato. Il loro lavoro è stato poi ripreso da appassionati come Ale&Ale (Alessandro Massa e la moglie Alessandra) che, a loro spese (e soprattutto fatica), hanno tracciato chilometri e chilometri di sentieri sfruttabili da tutti. Il botto è stato poi fatto con l’arrivo della tappa delle Enduro World Series (dopo aver ospitato con successo più volte il circuito italiano) che l’hanno resa una Mecca mondiale della disciplina, al punto che oggi ben l’80% dei bike shuttle e bike hotel sono stranieri, compresi numerosi professionisti e le case che vengono spesso qui a testare.
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di giugno-luglio è disponibile nelle migliori edicole e su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
A questo link la presentazione completa del numero.
Canepa, dal Licony alla LUT
Calendario intenso per la valdostana, iscritta anche a UTMB e 4K
È decisamente una stagione intensa quella di Francesca Canepa, che sabato ha vinto il Licony Trail e nei prossimi due fine settimana sarà impegnata alla Mozart100 e alla Lavaredo Ultra Trail. Il calendario di Francesca è fitto e all’orizzonte si intravede la UTMB, principale obiettivo di una stagione partita con la vittoria alla 100 Miles of Istria. Pochi giorni dopo un altro impegno di grande fatica come la 4K, nuova endurance di 200 miglia voluta dalla regione Valle d’Aosta, alla quale Francesca ha deciso di iscriversi proprio nei giorni scorsi. Dunque un’accoppiata delle due endurance ai piedi del Bianco come già altre volte Francesca ha fatto con UTMB e Tor des Géants. La valdostana, che ha sempre partecipato a tante gare stagionali, utilizzate spesso come forma di allenamento, aveva cambiato strategia, puntando su allenamenti specifici e meno gare, un metodo che non ha funzionato al cento per cento sul suo fisico e sulla sua testa. Ora un ritorno alle origini… Intanto nel video ecco cosa pensa dell’introduzione del GPS alla 4K e perché ha deciso di partecipare.
Manuel Da Col vince il Lattebusche Vertical Kilometer
Francesca Rossi prima nella gara rosa
35’31”: è questo il tempo fatto registrare da Manuel Da Col per percorrere il muro dei 2,7 chilometri per 1000 metri di dislivello del Lattebusche Vertical Kilometer, prova organizzata dal Gruppo Marciatori Calalzo e andata in scena domenica a Domegge di Cadore. Partenza alle 10 dai 750 metri di altitudine di Vallesella, subito un tratto in asfalto che si trasforma in strada bianca e poi su per un canale tra noccioli, abeti e faggi. In pochi minuti il primo piccolo salto con la scaletta in larice che fa salire sulla costa. Ancora ascesa attraverso un maestoso corridoio di larici che lascia tirare il fiato prima del picco più pendente del percorso, il secondo e ultimo salto di rocce, anch’esso agevolato da scale e scalini. Poi l’ultimo panoramico tratto tra praterie d’alta quota che conduce all’approdo dei 1750 metri di altitudine di Croda, un vero e proprio balcone con vista su alcune tra le più belle vette delle Dolomiti: Spalti di Toro, Antelao e Marmarole.
Da Col senza rivali fin dai primi metri, troppo intenso il suo ritmo per tutti gli oltre cento concorrenti al via. In cima il portacolori del Team Scott ferma il cronometro sul tempo di 35’31”, precedendo l’altoatesino David Thöni (Mammut) di quasi 2’ e Alessandro Follador di oltre 2’. Da Col succede così nell’albo d’oro allo stesso Follador (vincitore nel 2015) e a Lauro Polito (vincitore nel 2014).
«Pensavo di riuscire a stare sotto i 35’ - spiega il vincitore -. Il terreno bagnato a causa della pioggia caduta nei giorni scorsi ha reso tutto più difficile. In ogni caso sono soddisfatto e guardo con determinazione ai prossimi appuntamenti».
Al femminile, pronti via gara tutta di testa per Francesca Rossi che ha fermato le lancette del cronometro sul tempo di 42’54”. Secondo e terzo posto rispettivamente per Cecilia De Filippo (Dolomiti Ski Alp, 46’30”) e per Lucia Boschetti (Aldo Moro Paluzza, 48’27”).
Trentin e Desco a segno alla Skyrace Alta Valtellina
230 atleti al traguardo
La riconferma di Elisa Desco, la bella prova di Walter Trentin. Sono loro i vincitori della Skyrace Alta Valtellina 2016 con 230 corridori al traguardo. Pronti, via e sul veloce tracciato da 20,8 km con un dislivello positivo di circa 850m è stata gara vera sia in classifica assoluta, sia nella prova in rosa. Nel gruppo di testa il furvese Walter Trentin ha subito provato a dettare il passo portandosi in fuga prima il mezzofondista Graziano Zugnoni e poi su fratello Davide Trentin. Tra i migliori di giornata si sono messi in luce anche lo svizzero Micha Stainer e il sondriese Andrea Morelli. All’altezza del Rifugio Viola, Walter Trentin ha di nuovo cambiato passo staccando tutti e presentandosi in solitaria al traguardo. Dopo due terzi posti, il forte atleta del Rupe Magna ha chiuso la sua prova in 1h37’19” davanti a Andrea Morelli (PT Skyrunning) in 1h40’44” e Davide Trentin (Rupe Magna) in 1h41’21”. Nella top ten di giornata si sono piazzati anche Andrea Prandi, lo svizzero Micha Stainer, Stefano Rossatti, Graziano Zugnoni, Franco Zanotti, Andrea Sorteni e Bruno Bedogné.
Nella prova femminile super sfida tra Elisa Desco e la comasca Ivana Iozzia. Quest’ultima, nei tratti corribili e a lei più congeniali, ha provato a fare la differenza, ma con il passare dei chilometri la già due volte vincitrice di questa gara è risalita in cattedra siglando una storica tripletta. Per Desco finish time di 1h48’17”. Seconda piazza per l’azzurra di corsa in montagna Ivana Iozzia in 1h49’08” e terzo posto per l’azzurrina dello skialp Giulia Compagnoni 2h08’15”. Bene anche Cinzia Besseghini, Francesca Colturri, Sara Ruffoni, Natalia Confortola, Martina Besseghini, Myriam Cusini e Sara Pozzi.
«Grazie a tutti gli atleti che hanno preso parte all'evento – ha commentato nel post race il presidente del comitato organizzatore Moreno Gurini -. Per fortuna, dopo due anni di pioggia, il meteo ci ha assistiti. Possiamo ancora fare tanto per migliorare la nostra gara, ma sono contento di aver visto tanti partecipanti anche da fuori provincia; tre addirittura dall'estero (Svizzera, Finlandia e Australia). Continueremo su questa strada, provando a crescere ancora, con la speranza che pubblico e spettatori si siano divertiti».
Dolomiti Extreme, primi Daniel Jung e Lisa Borzani
Nella 53 km a segno Jiri Cipa e Anne Mari Flammersfeld
È l’altoatesino Daniel Jung il re della quarta edizione della Dolomiti Extreme Trail 2016, la gara che ha come scenario la Val di Zoldo, tra le Dolomiti Bellunesi. L’atleta di Naturno ha vinto infatti sulla distanza più prestigiosa, quella dei 103 chilometri, tracciato con 7.150 metri di dislivello positivo e 7.060 metri di dislivello negativo. Una gara massacrante: partenza da Forno di Zoldo alle 22.30 di venerdì per oltre 300 concorrenti. Subito salita per i sentieri sottostanti gli Spiz di Mezzodì, il Moschesin e la val Pramper, poi direzione Passo Duran, sentiero ai piedi del Civetta (niente Tivan perché in quota c’era troppa neve), Forcella Staulanza, rifugio Venezia (ai piedi del Pelmo), Zoppè di Cadore, rifugio Talamini e ascesa al Monte Rite, il balcone che propone una vista a 360 gradi sulle Dolomiti. Di qui rapida picchiata verso Forcella Cibiana e, poi, ancora, il dente di Forcella de Le Calade prima della lunga discesa per l’approdo finale a Pieve, all’ombra della parrocchiale di San Floriano, gioiello di stile romanico-gotico.
Un quintetto a condurre per i primi chilometri, poi Daniel Jung forza il ritmo, andandosene insieme a un altro altoatesino, Jimmy Pellegrini. Dopo il ventesimo chilometro, per Jung il ritmo di Pellegrini è troppo lento e decide di proseguire da solo. Inizia una cavalcata solitaria che lo porta a tagliare il traguardo in 13h48’32”. Alle sue spalle, corsa solitaria anche per Peter Kienzl, pure lui altoatesino, atleta affezionato ai posti top nelle classifiche della Dxt: questa volta per lui il secondo posto, a 58’18”da Jung. A completare il podio Nicola Bassi, terzo con un ritardo di 1h05’32”.
Tra le donne, vittoria per Lisa Borzani in 18h06’22”. «Me lo aspettavo tosto questo trail ma non così tosto - spiega la padovana, lo scorso anno bronzo a squadre ai Mondiali di ultra trail di Annecy -. Gara tecnica, lenta, quindi adatta a me. Gara resa ancora più difficoltosa dal terreno bagnato». La pioggia ha infatti accompagnato i concorrenti nella seconda parte di gara, dal mezzogiorno di sabato.
Sul tracciato di 53 chilometri (3.800 i metri di dislivello positivo), ha visto imporsi in 6h13’12” il ceco Jiri Cipa davanti all’italiano Michael Dola (6h31’32) e al lituano Jonas Zakaitis (6h39’10”) mentre la gara in rosa ha parlato tedesco con Anne Mari Flammersfeld sul primo gradino del podio (7h39’49” il riscontro cronometrico). Piazza d’onore per la bergamasca Cinzia Bertasa (8h09’01”) e terza posizione per la slovacca Alena Slana (8h32’22”).
La gara più breve (23 chilometri di sviluppo per 1000 metri di dislivello positivo) è stata vinta da Stefano Maran (2h12’06”) su Federico De Col (2h14’38”) e Tullio Corazza (1h15’27”). Tra le donne la più veloce è stata la slovacca Katarina Lovrantova (2h18’11”). Secondo e terzo posto per Francesca Scribani (2h23’23) e Jessica Perna (2h24’22”)-
Licony Trail a Giuliano Cavallo e Francesca Canepa
Nella 25 chilometri vittoria di Dennis Brunod e Gloriana Pellissier
Anche quest’anno pioggia alla partenza e anche quest’anno il Licony Trail è stato più forte del maltempo. Quasi 600 trailers hanno preso parte alla gara che ha unito i Comuni di Morgex e La Salle e che ha inaugurato la terza edizione del Tour Trail della Valle d’Aosta. E anche i colpi di scena non sono mancati. Franco Collé, al comando della 60 chilometri con oltre cinque minuti su Giuliano Cavallo (Team Salomon Isostad - Courmayeur Trailers), è caduto a Charvaz, poi ha proseguito ma in zona Belvedere è stato costretto al ritiro. Via libera dunque per Cavallo che ha corso in testa tutta la seconda parte di gara, andando a vincere sul traguardo di Morgex in 6h 33’02”. Secondo posto per Erik Pinet dell’Equilibra Running Team (6h 56’34”), con terza posizione per il piemontese Alberto Bolcato dell’Asso Orobica (7h 14’48”).
Francesca Canepa (Atletica Calvesi) è tornata a correre un trail in Valle d'Aosta. E ha vinto come nel 2014, con il crono di 7h 54’36”. Poco prima di Planaval, Canepa ha salutato la compagna di viaggio Annalisa Faravelli e ha proseguito in solitaria. Anna Blasin è transitata terza al passaggio di Morgex ma si è ritirata. Così il terzo gradino del podio è stato conquistato da Chiara Tallia del GSA Pollone (8h 50’40”). Seconda posizione per Faravelli in 8h 32’05”.
Nella 25 chilometri vittoria di Dennis Brunod (Polisportiva Mont Avic), che bissa il successo ottenuto lo scorso anno. Gara praticamente a senso unico, pur con distacchi sempre intorno al minuto. Brunod dopo pochi chilometri dal via ha staccato tutti e si è imposto in 2h 06’24”. Secondo posto per il francese del team Evian Off Course Alain Gillet (2h 08’18”), con terza posizione per Stefano Castagneri del Team Montura Alpstation Aosta. La prova femminile è stata vinta per distacco da Gloriana Pellissier. La portacolori del Centro Sportivo Esercito - ventesima assoluta - ha concluso in 2h 39’59”. Seconda posizione per la lombarda Francesca Fracassi (Road Runners Club Milano) all’arrivo in 2h 47’04”; a chiudere il podio l’atleta di casa Marlène Jocallaz (Atletica Zerbion) in 2h 53’07”.












