Sciacchetrail a Fulvio Dapit e Cinzia Bertasa

Terza edizione della gara nella Cinque Terre

Terza edizione dello Sciacchetrail, la gara nelle Cinque Terre tra i sentieri del vino: 47 km e 2600 metri di dislivello con partenza e arrivo a Monterosso. Sul gradino più alto del podio allestito all’ombra del campanile della Chiesa San Giovanni, sono saliti Fulvio Dapit del Team La Sportiva (che ha chiuso la gara in 4h47’54”) e Cinzia Bertasa del Bergamo Star Altletic (in 5h44’22”). Sul podio maschile al secondo e al terzo posto troviamo Simone Corsini dell’Eden Sport (4h50’06”) e Giovanni Paris dell’Atletica Paratico (4h55’44”), con quarto Filippo Canetta (Wild Tee-Scarpa, 4h57’57”), e quinto Nicola Pizzorni (Atletica Barilla, 5h05’15”), mentre su quello rosa ecco l’atleta statunitense Sally McRae del Nike Trail Elite (6h01’38”) e Giulia Botti del Self Atletica Montanari Gruzza (6h08’34”), con quarta la tedesca Katharina Hallweger (6h22’30”) e quinta la francese Caroline De Seroux (6h27’03”). Da segnalare nella top ten Christine Godfrey che, tolte le ‘scarpette da organizzatrice' ha indossato quelle da runner guadagnando il settimo posto con il team ASD Cinque Terre.


Kilian Jornet rinnova con Salomon

Una partnership che dura da 15 anni

Un rapporto che dura ormai da 15 anni, quello tra Kilian Jornet e Salomon. E che continuerà ancora. L’azienda di Annecy ha infatti annunciato il rinnovo della partnership con il campione catalano. «Kilian rappresenta tutto quello per cui Salomon lavora da sempre ed è diventato parte della nostra famiglia - ha detto Eric Pansier, vice presidente Salomon -. Nonostante sia uno dei più affermati atleti outdoor del nostro tempo, Kilian è un ragazzo modesto che ama ispirare e spronare gli altri a cercare il piacere tra la natura. Siamo molto orgogliosi di essere l’unica fonte di tutto il materiale di cui lui ha bisogno, abbigliamento, scarpe, accessori, e siamo già al lavoro sui suoi progetti futuri».
Kilian Jornet è entrato nel Team Salomon Spagna nel 2003 dopo essersi messo in luce come trail runner. Nel 2007 entrò a far parte del Team Salomon Internazionale e nel corso dei dieci anni successivi ha svolto un ruolo, oltre che di testimonial, anche di sviluppo per abbigliamento, calzature e accessori per il trail running, per gli sport invernali e l’alpinismo, a stretto contatto con il gruppo R&D. È stato anche protagonista di numerosi episodi della Salomon TV, condividendo con i fan le sue imprese anche per far conoscere le sue forti motivazioni. «Stare con Salomon è come vivere la partita perfetta perché grazie a loro posso sviluppare il materiale che mi serve per tutte le cose che faccio - ha spiegato Kilian Jornet -. Nel Design Center di Annecy posso parlare con gli esperti di trail running, e poi incontrare i ragazzi che si occupano di alpinismo, quelli che sviluppano gli sci e gli stilisti dell’abbigliamento. Molti dei designer sono oggi miei amici ed è stupefacente vedere quanto siano avanti con la progettazione. Non solo per quanto riguarda i nuovi prodotti, ma nell’interpretare
l’evoluzione dei vari sport. In più il lavoro con loro è veramente molto piacevole e mi diverto un sacco». Kilian ha recentemente annunciato il suo programma per il 2017 e in tanti non vedono l’ora di vederlo gareggiare in alcune delle classiche trail running come la Mont Blanc Marathon, l’Hardrock 100, la Sierre Zinal, la Glen Coe Skyline e l’Ultra Pirineu e soprattutto l’Ultra Trail du Mont Blanc. Tra i suoi obiettivi c’è sempre l’Everest dopo lo sfortunato tentativo del 2016 interrotto dal cattivo tempo: forse in tarda primavera, se avrà i permessi necessari, o in agosto come lo scorso anno.


Skialpdeiparchi, doppio appuntamento sul Terminillo

Decima tappa del circuito

Nel fine settimana la vetta del Terminillo ha fatto da cornice a una due giorni di gare, decimo appuntamento del circuito Skialpdeiparchi-LaSportiva-Skitrab. Un vertical al tramonto e la classicissima diurna su una delle montagne simbolo del Lazio, organizzate dal team Salvatori Sport.
Nel vertical del sabato sera (Coppa Mico - Memorial Gabriele Formichetti) partenza dal Rifugio Sebastiani (a 1820 metri) con arrivo a quota 2217: vittoria per Raffale Adiutori su Marco Daniele e Alessandro Novaria, mentre al femminile affermazione di Giovanna Galeota.
Nella classica di qualche ora dopo (Trofeo Millet – Memorial Alberto Bianchetti), su un percorso molto tecnico di 1100 metri di dislivello, con un tratto sci in spalla per arrivare in vetta, cinquanta inversioni e discese in ambiente, arrivano insieme su traguardo Carlo Colaianni e Marco Daniele mentre Francesca Ciaccia si aggiudica la prova rosa. Festa finale dello Skialpdeiparchi domenica 9 aprile sulle nevi di Campo Imperatore Gran Sasso d’Italia per la gara a coppie Gran Sasso Twin Cup e l’Abruzzo Snowalp Trophy.
 


Ornati ok alla Maremontana

Vittoria di Oliveri tra le donne

Loano ospita come da tradizione una delle grandi classiche di avvio stagione del trail. Tre le distanze corribili oggi, 63, 46 e 20 km. Nella gara lunga successo di Giulio Ornati del Team Salomon Italia in 6h15’36’’ su Emanuele Ludovisi e sullo spagnolo Hugo Galeote. Quarto Giuliano Cavallo, quinto Andrea Macchi. Tra le donne vittoria di Virginia Oliveri del Salomon Bergteam in 7h54’10’’ su Cristiana Follador e Laura Besseghini. Nella 46 km a imporsi è stato Paolo Piano su Riccardo Borgialli e Matteo Longhi, mentre tra le donne podio composto da Monica Dalmasso su Audrey Bassac del Team Vibram e Chiara Bertino. Nella 20 km successi di Corrado Ramorino e Francesca Costa.


Maestri e Dragomir vincono una Sky del Canto da record

Al via 700 atleti tra i quali Rambaldini, Bosatelli e Poletti

Una Sky del Canto di altissimo livello ha visto oggi darsi battaglia sui sentieri del promontorio che domina l’Isola Bergamasca alcuni dei più grandi nomi della corsa in montagna in tutte le sue declinazioni. Cesare Maestri ha impresso subito un ritmo sostenuto e l’unico capace di mettersi all’inseguimento è stato il compagno di squadra e campione del mondo sulle lunghe distanze Alessandro Rambaldini. Più indietro Marco Zanoni. Il trentino, azzurro di corsa in montagna, ha incrementato il proprio vantaggio fino al culmine dell’ultima salita. Queste posizioni si sono mantenute stabili fino al traguardo. La gara ha sancito il successo di Cesare Maestri, capace di transitare sotto lo striscione d’arrivo in 1h37’49”, abbassando quindi il record che apparteneva a Pascal Egli. Dietro di lui con un ritardo di 2’23” Alessandro Rambaldini, seguito da Marco Zanoni. Nella top five Gyorgy Szabolcs e il non ancora diciassettenne Andrea Rota. Partecipazione speciale di Oliviero Bosatelli, entrato nella leggenda con la vittoria al Tor des Géants, e di Mario Poletti, manager Scott nel settore running, vera e propria icona delle gare a fil di cielo.

SUPER DRAGOMIR - Al femminile perentoria affermazione di Denisa Dragomir, favorita della vigilia. La rumena ha terminato in 1h54’22” polverizzando il record siglato nel 2016 da Katrine Villumsen. In seconda posizione Ingrid Mutter (2h00’11”) che a sua volta è restata sotto al primato della danese. Terzo gradino del podio occupato da Martina Brambilla, due volte vincitrice della sky di casa. Nelle migliori cinque Sara Rapezzi e l’ultra runner Graziana Pè. Nonostante le previsioni indicassero tempo incerto, il cielo ha retto rendendo la gara ancora più gradevole e priva di fango. 

BATTUTI TUTTI I RECORD - Enorme la soddisfazione della Carvico Skyrunning che può vantare l’ennesimo muro sfondato a livello di numeri: dai circa 600 iscritti della passata edizione, si è saliti a quota 700. In concomitanza alla corsa agonistica è andata in scena la non competitiva Giro del Monte Canto al quale hanno preso parte un migliaio di persone suddivise su quattro distanze. Entrambe le manifestazioni ricordano Viola Centurelli, giovane del paese scomparsa prematuramente in un incidente in montagna. Alessandro Chiappa, presidente della Carvico Skyrunning, non nasconde la soddisfazione: «È stata una gara strepitosa, ringrazio tutti gli atleti che sono accorsi oggi a Carvico, sentire i loro apprezzamenti, vederli felici e soddisfatti, ripaga il comitato organizzatore degli sforzi fatti in questi mesi. Siamo una grande squadra e senza il lavoro di tutti i volontari non saremmo riusciti a realizzare tutto questo. La Sky del Canto è il nostro evento clou, ma non è il solo: noi guardiamo sempre avanti per migliorarci e pensare a nuovi progetti».


I momenti piu’ belli dell’Adamello Ski Raid 2017

Domenica la sesta edizione della gara

Ore 16, le ultime coppie stanno arrivando, sul palco del palazzetto dello sport di Ponte di Legno sfilano i vincitori della sesta edizione dell’Adamello Ski Raid, Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, Axelle Mollaret e Jennifer Fiechter. Vediamo allora i momenti più belli della gara.


La Cina punta ad una prova LGC

Potrebbe arrivare gia' nel 2017

Cina, nuova frontiera dello ski-alp. Bandiere rosse che sventolano sul Presena, atleti in gara, ma soprattutto voglia di organizzare una prova LGC nel loro paese. Erano presenti in tanti all’Adamello Ski Raid per capire come si fa, dopo che i vertici della LGC erano stati in Cina per conoscere da vicino le vette dove si potrebbe gareggiare. La zona prescelta è quella dei Monti Altai, nel nord del paese, luoghi dove la neve sembra non mancare. Dunque la settima gara LGC potrebbe essere la neonata prova cinese, piuttosto che il Grand Traverse statunitense che comunque continua a ‘fare la corte’ al circuito LGC. Il condizionale è ancora d’obbligo, ma i contatti sono ben avviati e una decisione ufficiale sarà presa a breve, magari già dopo il Mezzalama. I cinesi si occuperebbero di logistica e organizzazione, mentre tutta la parte tecnica verrebbe affidata allo staff LGC. Si fa anche una data: dicembre 2017. E allora viene a mente anche il progetto della ISMF, che ha già annunciato una tappa della Coppa del Mondo, proprio a dicembre 2017. LGC e ISMF guardano ad Oriente, nella stessa direzione, la Cina, guarda caso sede dei Giochi Olimpici invernali nel 2022, dove lo ski-alp punta ad essere una delle discipline a cinque cerchi. Ecco che allora serve sinergia e collaborazione tra LGC e ISMF per organizzare insieme la trasferta cinese in modo da avere tanti atleti in gara ad entrambe le prove. Per il bene (e il futuro olimpico…) dello ski-alp.


Grande festa sul Presena

Migliaia di appassionati sulle tribune del primo stadium dello ski-alp

Poteva sembrare un azzardo, invece è stato un successo. Lo stadium - ovvero le tribune sistemate in cima al Passo Presena - pensato e voluto fortemente dello staff organizzativo guidato da Alessandro Mottinelli, ha reso la prima parte di gara ancora più affascinante. In tanti sono saliti, la maggioranza con le cabinovie del comprensorio Pontedilegno Tonale (oltre 1300 passaggi…) aperte gratuitamente sin dalle 6 del mattino, gli altri con le pelli. Grazie alle stazioni intermedie c’è stata la possibilità di applaudire a Passo Paradiso le atlete in partenza, poi il passaggio, con zona ristoro, dei colleghi maschi al termine della salita dalla Tonalina, quindi tutti ai 3000 metri del Presena. E lì spettacolo vero. Clima da Grande Monte, da Pierra Menta, nonostante il cielo grigio e qualche fiocco di neve. Tribune ‘giuste’, non ‘invasive’, tutte gremite di appassionati. E chi non ha trovato posto si è sistemato ordinatamente a bordo pista. Applausi ovviamente per tutti, con sottofondo con musica live e suoni delle piccole campanelle blu regalate a tutti quelli che sono saliti in quota. Gli atleti hanno apprezzato, soprattutto quelli del gruppone che hanno ricambiato gli incitamenti dei tifosi. Con lo stadium l’Adamello Ski Raid ha ancora di più alzato l’asticella della sua spettacolarità. Uno spot dello ski-alp.


Lenzi-Eydallin, coppia d'oro all'Adamello Ski Raid

Terza piazza per Boscacci-Maguet e per Alba De Silvestro e Katia Tomatis

Che gara l’Adamello Ski Raid. Il pubblico, il tracciato, la festa: vero ski-alp. Da La Grande Course. Non si è saliti in vetta, ma il percorso ha comunque messo a dura prova tutti gli atleti. Alla fine le condizioni meteo sono state accettabili: qualche fiocco di neve sul Presena, ma anche il sole in mezzo alle nubi e un po’ di vento forte nel finale.

GARA MASCHILE - Erano i favoriti alla vigilia e non hanno tradito le attese. Anche sul gradino più alto del podio dell’Adamello Ski Raid ci sono Damiano Lenzi e Matteo Eydallin. La sensazione è quella che gestiscano la gara come vogliano: fanno sfogare gli altri, entrano nel vivo quando è il momento giusto, allungano e poi amministrano.
Nella prima salita provano la fuga Pietro Lanfranchi e William Boffelli: arrivano per primi al Presena, salendo da Tonalina in poco più di un’ora. Dietro Lenzi-Eydallin in controllo, insieme agli svizzeri Marti e Anthamatten e all’altra coppia azzurra Boscacci-Maguet.
Poi Lence-Eyda prendono la testa e non la perdono più, arrivando anche ad avere un vantaggio di un quarto d’ora. Primi a Ponte di Legno dopo 43 km in 4h35’29”. La piazza d’onore non è mai discussione con gli svizzeri a 8’46”. La lotta è invece per il terzo posto. Boffelli e Lanfranchi perdono terreno, Boscacci e Maguet rimontano e vanno ancora a podio, dopo la Pierra Menta. La coppia bergamasca cede anche la quarta piazza superata anche da Filippo Beccari in squadra con il norvegese Skjervheim.
Sorride il Mago, ma che fatica… «Ho trovato lungo sin dalla prima salita - spiega il valdostano - fossi stato da solo mi sarei ritirato, ma avevo con me un campione come Miky che mi spronato sino alla fine e un passo alla volta siamo tornati sotto, sino ad agguantare il terzo posto».
Il più deluso? Pietro Lanfranchi. «Peccato, era l’unico podio che mi mancava - conferma il Lanfra - abbiamo dato tutto, ma alla fine, mentre William stava ancora bene, io non ne avevo più. Se abbiamo forzato troppo all’inizio? Non lo so, in quel momento la gamba girava, eccome».
Nella top ten anche Cardona Coll e Pinsach Rubirola, Alex Salvadori e Daniele Cappelletti, i francesi Rochaix-Bochet, Martin Stofner e Noé Thaler, François Cazzanelli e Stefano Steadelli.

GARA FEMMINILE - Ti aspetti la corsa in solitaria di Laetitia Roux che è in coppia con la spagnola Claudia Galicia Cotriina, una che il motore ce l’ha. Invece qualche errore di troppo sul tracciato, come ha ammesso alla fine la francese, e le nuove campionesse dell’Adamello Ski Raid sono l’altra francese Axelle Mollaret che nella LGC non gareggia con la connazionale e che al Tonale si è presentata con la svizzera Jennifer Fiechter. Prime in 4h45’50” con 8’12 sulle rivali. Terza piazza per Alba De Silvestro e Katia Tomatis: hanno lottato anche per qualcosa di più, sono cadute in discesa e alla fine hanno deciso che il podio era meglio gestirlo sino a Ponte di Legno. Quarte Bianca Balzarini e Corinna Ghirardi, quinte Dimitra Theocharis e Elena Nicolini.


Adamello Ski Raid, partenza alle ore 6

Non si salira' in vetta e non ci sara' la discesa del Pisgana

Saranno 350 le coppie che domenica mattina affronteranno la sesta edizione dell’Adamello Ski Raid. Sabato intenso al palasport di Ponte di Legno con tanto di passerella per i big con le guide alpine Silvio Mondinelli e Andrea Faustinelli a consegnare i pettorali. Le novità dal briefing. Partenza alle ore 6 da località Tonalina e il meteo sarà dalla parte dei concorrenti, che troveranno lo zero termico fra i 2.000 e i 2.500 metri. Capitolo percorso. Sono state eliminate dal tracciato la vetta dell’Adamello e la discesa del Pisgana. I cancelli saranno posizionati a Passo Presena, dove è stato allestito un piccolo stadio per accogliere gli spettatori, con tempo limite due ore e 10 minuti, al Passo della Lobbia, tempo limite 5 ore e 15 minuti e al Passo Adamello, tempo limite 7 ore e 30 minuti. Arrivo a Ponte di Legno, al palazzetto.
 


Giacomelli-Reichegger: e' la Marmoleda dei senatori

Vittoria del valtellinese e successo al femminile di Cecilia De Filippo

Alla Marmoleda Full Gas Race la prima volta di Guido Giacomelli coincide con la prima ascesa in sei edizioni a Punta Penia. Il forte skialper valtellinese ha dimostrato di avere ancora tanti cavalli in salita e altrettanta spregiudicatezza in discesa, riuscendo a porre il proprio sigillo su una delle competizioni più giovani del calendario, ma anche fra le più spettacolari. Piazza d’onore per un'altra icona dello skialp, l’altoatesino Manfred Reichegger, sempre sul podio nelle tre edizioni in cui ha preso parte alla gara fassana, mentre la sfida al femminile ha visto primeggiare la bellunese di Comelico Cecilia De Filippo, davanti all’atleta di casa Margit Zulian. Finalmente gli organizzatori, capeggiati da Diego Salvador, hanno potuto proporre agli atleti in gara il percorso originale, in passato mai affrontato per questioni di sicurezza e meteorologiche, anche se il passaggio ai 3.342 metri di Punta Penia non ha consentito di ammirare lo straordinario paesaggio, vista la nebbia in quota. In totale, dunque, 21,8 km e 2.100 metri di dislivello.

CRONACA -
Subito dopo lo start dai 2.080 metri del rifugio Cima 11 al Passo della Fedaia, Guido Giacomelli, Manfred Reichegger e Michael Moling si sono messi a fare l'andatura, leggermente più staccato il gruppo capitanato da Simone Manfroi e Ivo Zulian.
Al passaggio dei 3.265 metri di Punta Rocca sono rimasti in due a condurre, ovvero il valtellinese di Sondalo e il pusterese di Selva dei Molini, ma nella prima discesa che portava al Pian dei Fiacconi (2.633 metri) Giacomelli ha fatto valere le doti di discesista, staccando Reichegger. Da questo passaggio in poi nulla è variato fino al traguardo, a parte il distacco, modificatosi 'ad elastico'. A Punta Penia Giacomelli vantava una quarantina di secondi di vantaggio, al termine della discesa al Canyon (a 2.450 metri) il divario è salito a un minuto e mezzo e ancora 1’20” al Fortino. Forte della leadership ormai consolidata nell’ultimo tratto in discesa su pista, Giacomelli si è divertito, mettendosi nella posizione a uovo tipica degli uomini jet ed ha tagliato il traguardo con lo straordinario tempo di 2h00’56”, precedendo di 1’46” Manfred Reichegger. Bagarre, invece, per il terzo gradino del podio, con Moling saldamente terzo fino a Punta Penia. Poi sono rinvenuti i due fassani Simone Manfroi di Campitello e Mattia Galliani, che sono riusciti a scavalcare il badiota e a precederlo sul traguardo di Cima 11. Medaglia di bronzo dunque per Manfroi a 7’43” dal vincitore, e capace di precedere di 58 secondi Mattia Galliani e di 1’47” Michael Moling, che ha sofferto nella parte conclusiva in discesa. È stato costretto all’abbandono invece Ivo Zulian, uno dei protagonisti annunciati, per un problema tecnico.

DONNE - Senza storia la gara femminile, dominata dal primo all’ultimo metro dalla bellunese di Comelico Cecilia De Filippo, che ha dovuto pensare soprattutto ad amministrare le proprie energie, vista la scarsa preparazione su lunghe distanze quest’anno. La De Fiippo ha concluso la propria fatica in quindicesima posizione assoluta con il tempo di 2h43’07”. Per Margit Zulian, sulla carta favorita ma non in condizione di forma ottimale in questa fase della stagione, è arrivata la piazza d’onore, staccata di 3’07” dalla vincitrice.
Il terzo gradino del podio è stato appannaggio della giovane fassana Giorgia Felicetti, che ha voluto cimentarsi in una gara lunga, benché abituata alle competizioni juniores su tracciati più brevi e con dislivelli inferiori. Il suo tempo complessivo è risultato di 3h05’47”.
La Marmoleda Full Gas Race fa parte anche della combinata Ladinia Cup con la Pizolada delle Dolomiti, che invece andrà in scena il 9 aprile a Passo San Pellegrino.


Domenica appuntamento la Vibram Maremontana

Ottava edizione della gara di Loano

Cresce l’attesa per l’ottava edizione della Vibram® Maremontana Memorial Cencin De Francesco in programma domenica 2 aprile. Sono oltre 800 gli atleti attesi a Loano già da sabato, in arrivo da tutta Italia e dall’estero: saranno infatti quindici le nazioni rappresentate e numerosi i campioni in gara, che partendo dalla spiaggia della località balneare del Ponente Ligure si daranno battaglia sui sentieri dell’immediato entroterra. Tre le gare trail: una su corta distanza da 20 km e due più impegnative da 46 e 63 km, entrambi valevoli come qualificanti per l’UTMB. Rimarranno aperte fino a un’ora prima della partenza le iscrizioni alla camminata non competitiva di 14 km, dedicata agli appassionati di fit e nordic walking.
Tante le iniziative collaterali in programma che prenderanno il via sabato con la visita guidata alla scoperta della città di Loano (partenza ore 16, prenotazione obbligatoria a info@maremontana.it). Sempre nel pomeriggio di sabato, sul lungomare nella zona di ritiro pettorali presso lo Spazio Orto Maccagli, sarà allestito il Villaggio dello Sport. Dalle 15 alle 19, sempre nel villaggio espositivo, sarà presente anche uno stand Vibram, dove sarà possibile provare le suole con tecnologie Vibram Arctic Grip e Vibram Megagrip e confrontarsi con gli atleti del Trailrunning Team Vibram per gli ultimi consigli pre gara. Alle 17.45 prenderà il via l’incontro ‘La relazione tra livello di stress e performance atletiche’, un momento di confronto e discussione tra atleti élite sul tema della crisi e della sua gestione durante una competizione, moderato dello psicologo e psicoterapeuta Cesare Picco, a cui seguirà alle 18.45 la presentazione delle gare e il briefing tecnico. Dalle 18 lezione gratuita di yoga per gli atleti a cura della Jayogando (prenotazione obbligatoria a info.yogando@gmail.com).    
Domenica si entrerà nel vivo dell’evento sportivo con lo svolgimento delle gare che partiranno e arriveranno tutte presso il Villaggio dello Sport sul lungomare in Orto Maccagli. Gli atleti impegnati nei trail da 46 e 63 km partiranno alle ore 6 e sono attesi al traguardo tra le 11 e le 19. Chi gareggia nel trail da 20 km partirà alle 9.
La Vibram Maremontana aderisce anche quest’anno al Corto Circuito Solidale organizzato da I Run for Find The Cure, impegnandosi a supportare con parte degli introiti derivanti dalle iscrizioni la costruzione della Maternità di Nafadji Coura in Mali.
Info su www.maremontana.it e pagina Facebook della Maremontana ASD.