Tutto pronto per il Scenic Trail
La gara ticinese entra nelle World Series
Alla sua quarta edizione, Scenic Trail, è già diventato appuntamento di richiamo: e lo attestano sia il premio come migliore gara di trail running 2016 nell’ambito degli Swiss Trail Awards, vinto già nel 2015, che le cifre, che quest’anno prevedono circa 1200-1400 atleti da 30 paesi fra i quali figurano degli specialisti di livello nazionale e internazionale, visto l’ingresso della prova ticinese nelle World Series. La novità di quest’anno è proprio la gara di 113 km del circuito mondiale ultra, che prevede un dislivello positivo complessivo di circa 7000 metri, e partirà a mezzanotte di venerdì. Toccherà la valle del Vedeggio in zona Mezzovico-Vira-Sigirino, per poi salire ad Arosio, continuare sul Monte Ferraro, il Gradiccioli, Monte Tamaro, Monte Ceneri, Cima di Medeglia, Val Caneggio ed Isone per poi inserirsi a Gola di Lago sul tracciato originale creato dalla gara classica, terminando a Tesserete, con un tempo minimo di percorrenza stimato in 14 ore.
Sabato 10 giugno Scenic Trail prevede la prova classica per eccellenza, la 54 km, con partenza e arrivo a Tesserete. Con un dislivello di 3800 metri si sviluppa su un percorso panoramico che segue le creste dei rilievi montani della Capriasca, della Val Colla e della sponda sinistra del Cassarate. Verranno affrontati il Monte di Bigorio, Cavaldrossa, Monte Bar (con la sua nuovissima capanna), Gazzirola, Fojorina, Denti della Vecchia e Monte Boglia. La vista per i concorrenti è spettacolare, spazia a 360 gradi, con vedute panoramiche sui laghi del Verbano, Ceresio e Lario, sulle Alpi e le Prealpi. I corridori della 27 km si sfideranno su salite altrettanto impegnative fino al Monte Bar e successivamente al Gazzirola, punto culminante di tutte le gare, a quota 2116 metri per poi scendere al passo del San Lucio e terminare la gara a Bogno, dove è posizionato l’arrivo, con un dislivello complessivo di 2200 metri.
E ci sarà anche il Vertical della Croce, in programma domenica 11 giugno, su una distanza di 4 km e 900 metri di dislivello, con partenza da Tesserete. Dopo un falso piano viene poi affrontato il percorso ripidissimo che transita dalla Capanna della Ginestra e si inerpica verso il Motto della Croce. All’altezza degli intervalli rocciosi sono stati installati 100 metri di catene.
Domenica la Ledro SkyRace
Tappa del La Sportiva Mountain Running Cup
Tutto pronto alla Ledro SkyRace: la gara, seconda tappa del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, che domenica 11 giugno vedrà al via 500 atleti sui 19 km e 1.610 metri di dislivello. Prova tecnica sul Senter dele Greste che collega le tre vette del tracciato di gara, Cima Caret (a quota 1793), Cima Parì (1988) e Cima d'Oro, con partenza e arrivo a Mezzolago. Si annuncia una grande sfida sportiva: al via campione uscente Andrea Debiasi (Team Crazy) che dodici mesi fa impiegò 1h56'37" per presentarsi al traguardo di Mezzolago, imitato al femminile dall'altra trentina Simonetta Menestrina (2h32'18"). Ma i pretendenti al titolo non mancano: Paolo Bert, Patrick Facchini e Christian Varesco del Team LaSportiva, ma anche Daniel Antonioli (Cs Esercito), Gil Pintarelli e Mattia Gianola del Team Crazy, Filippo Bianchi (Montura Running Team), Marco Filosi (Atletica Valchiese), Christian Modena (Team New Balance) o Luca Miori (Team Noene). In campo femminile occhi puntati soprattutto sul Team LaSportiva con Lisa Buzzoni e Chiara Gianola, oltre alla rumena del Valetudo Ingrid Mutter.
In edicola Skialper 112
Tante proposte per le vacanze sul numero di giugno-luglio
L’estate è periodo di esplorazioni e scoperte, all’insegna dell’outdoor con la o maiuscola. E il numero di giugno-luglio di Skialper è proprio un invito a partire per località e territori magari meno conosciuti di altri ma, proprio per questo, ancora più suggestivi. Skialper 112 (6 euro, 160 pagine) è già disponibile su app per dispositivi iOS e Android e a breve arriverà nelle migliori edicole.
UN VIAGGIO DI 430 KM - Tanti, metro più, metro meno, sono i chilometri dell’Alta Via del Monti Liguri, un percorso a tappe che parte dall’estremo occidentale della regione per arrivare al confine con la Toscana, a oriente. Sempre che si decida di percorrerla in questo senso e non al contrario, perché il bello di questa alta via creata negli anni ’80 è che non esistono troppe regole e si può decidere di farla di corsa, a ritmo di trekking, in mountain bike o addirittura a cavallo. Si può farla tutta d’un fiato, in un paio di settimane o poco più di una settimana, ma si può anche spezzarla in più week-end, magari in stagioni diverse. Un viaggio da non perdere, tra monti e mare.
CON LE GOMME LARGHE - Magari qualche purista storcerà il naso, ma usare la fat E-bike per gli avvicinamenti scialpinistici non è affatto un’idea stupida. Stiamo parlando delle mountain bike a pedalata assistita con gomme larghe, ideali sulla neve. Una proposta per arrivare più velocemente all’attacco della salita a fine stagione o per condividere le gioie della montagna con amici e fidanzate che non praticano skialp. E non è vero che non si pedala…
OROBIE MON AMOUR - Le montagne di Bergamo, così vicine alla pianura della regione più industrializzata d’Italia, sono in realtà una grande area di wilderness. Un sentiero, il Sentiero delle Orobie, appunto, le percorre tutte, o quasi. Un itinerario suggestivo dove nel 2005 Mario Poletti ha fatto registrare uno stratosferico 8h52’ da Valcanale al Passo della Presolana. Un record ancora imbattuto. Un altro grande bergamasco, Emilio Previtali, ha ricostruito quei giorni con Poletti, che abbiamo riportato sul percorso per qualche scatto realizzato da Matteo Zanga. E poi ci sono anche le indicazioni pratiche per chi volesse scoprire i punti più belli del percorso dell’Orobie Ultra Trail, con tre anelli più corti, in versione trekking.
OUTDOOR DESTINATION - Baunei, Supramonte, Sardegna. La natura, selvaggia, non manca certo. Ne sanno qualcosa i trekker che sempre più numerosi affrontano il Selvaggio Blu. Luca Parisse, subito dopo le Olimpiadi di Rio della scorsa estate, è partito alla scoperta di questo incredibile angolo di Sardegna correndo e in mountain bike. Una perfetta outdoor destination, aperta praticamente tutto l’anno, da scoprire scegliendo il proprio sport e ritmo. Dimenticavamo… se vi piace arrampicare qui troverete molto pane per i vostri denti e ogni mese vengono chiodate nuove pareti!
ATTENTI AL LUPO - Il ritornello della canzone di Lucio Dalla non sembra in realtà il motto più adatto per descrivere il trekking del lupo, nella Provincia Granda di Cuneo, con qualche passaggio nella vicina Francia, tra il Parco Naturale delle Alpi Marittime e quello francese del Mercantour. Qui infatti da anni vive una delle più grandi colonie di lupi ma non c’è nessun pericolo per l’uomo e non è neppure così facile vederli perché sono animali schivi. Tutte le informazioni per programmare qualche giorno di cammino sulle antiche strade di caccia dei Savoia, a tu per tu con gli stambecchi e tutte le curiosità sul lupo spiegate da una delle massime esperte in materia.
MONTI ALTAI - È un nome che ricorre ben due volte quello della lunghissima catena montuosa tra Siberia, Mongolia e Cina. Infatti da quelle parti l’anno prossimo si correrà una gara di scialpinismo inserita nel calendario de La Grande Course ed è la meta di un insolito viaggio alla scoperta del cristallo perfetto organizzato dalla Guida alpina Paolo Tassi lo scorso mese di novembre. Il freddo pungente non sempre consente di godere in pieno della bellezza della neve ma, se non proprio una vacanza, i monti Altai valgono sicuramente la lettura…
IL B-SIDE DI COGNE - Ovest della Roccia Viva, nord-est dell’Herbetet e nord della Becca della Pazienza: tre pareti nascoste e dal difficile accesso nel gruppo del Gran Paradiso che sapranno ripagare gli intenditori dello sci ripido.
MARCEL KURZ - Lo svizzero Marcel Kurz non è stato fra i primi a introdurre lo scialpinismo sulle Alpi a fine ottocento, ma ne ha influenzato più di ogni altro lo sviluppo a partire dagli anni Venti in Svizzera, Francia e Italia, soprattutto grazie al suo libro Alpinisme Hivernal del 1925. Pubblicato in Italia nel 1928, questo poderoso volume è stato l'indiscusso punto di riferimento per più generazioni di sciatori alpinisti, compresa quella dell’autore dell’articolo di Skialper, Giorgio Daidola, che a breve pubblicherà con la nostra Casa Editrice proprio un libro sui grandi padri dello skialp. Kurz è stato, anzi è, il grande ispiratore dell'attuale scialpinismo classico.
LEO SLEMETT - Un ragazzo francese minuto e timido. Uno che ha capito in pochissimo tempo come si deve sciare per arrivare al top del freeride. Leo Slemett ha vinto l’ultima edizione del Freeride World Tour: il ritratto senza veli di Emilio Previtali.
SPECIALE LA GRANDE COURSE - La stagione è appena finita e le gare del classico circuito sono l’essenza stessa dello scialpinismo e tra quelle che appassionano di più gli atleti, che siano top o della pancia del gruppo. La sezione Up & Down è quasi interamente dedicata ad Adamello Ski Raid, Pierra Menta e Mezzalama, le tre grandi classiche della stagione: dietro le quinte, protagonisti, outsider e uno sguardo alla prossima edizione del Tour du Rutor e allo sbarco in Cina del circuito.
SCARPE, ABBIGLIAMENTO & CO - Ricca la parte riservata ai materiali con le ultime novità Dynafit per la corsa tra i monti, le proposte Gore-Tex per il trekking, gli highlight Mizuno per trail e skyrunning, tutto sulle suole Michelin, il nuovissimo Garmin fÄ“nix 5 alla frusta e tanto altro.
RIP UELI - Avevamo anche pensato di dedicargli la copertina, che pubblichiamo all’interno della rivista, nella sezione riservata all’indice, ma i ‘santini’ non sono nel nostro stile. È però indubbio che la scomparsa di Ueli Steck lascia un grande vuoto. Al grande ‘fuoriclasse’ svizzero è dedicato l’editoriale a firma di Emilio Previtali.
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di giugno-luglio sarà disponibile nelle migliori edicole nei prossimi giorni ed è già sull’apposita app per dispositivi mobili. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051 (per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
Belladormiente Skyrace verso il tutto esaurito
Sabato previsto bel tempo, in arrivo Fanaroli e Miravalle
Tutto pronto per la Belladormiente Skyrace, in programma sabato prossimo, 10 giugno, a Castelnuovo Nigra, in Piemonte. La gara, inserita nel calendario delle Skyrunner Italy Series, si svolgerà su un anello di 29 km e 2.100 m di dislivello positivo, toccando la quota massima di 2.406 metri della Punta Verzel. Si corre sul profilo della Quinzeina, catena molto panoramica che si affaccia sulla pianura e che disegna il profilo di una donna dormiente. Si annuncia bel tempo e caldo e gli organizzatori si aspettano di superare i numeri dello scorso anno, quando su questo percorso tecnico arrivarono 120 persone. Darà forfait il vincitore del 2016 Luca Carrara, impegnato ai Mondiali ITRA, ma ci sarà un altro atleta top del calibro di Maurizio Fenaroli, mentre tra le donne ha confermato la presenza Raffaella Miravalle, vincitrice nel 2016. Le iscrizioni sono ancora aperte, per informazioni belladormienteskyrace.com
Grande attesa per i Mondiali delle Foreste Sacre
Sabato la gara in Toscana, a Badia Prataglia
Sabato è il giorno dei Mondiali di trail della IAU-ITRA in Italia, in Toscana, a Badia Prataglia con la Trail Sacred Forest. Percorso di 48,7 km e 2.990 metri di dislivello. «Sarà un Mondiale particolare - spiega il coach azzurro Paolo Germanetto -, guardando anche le convocazioni delle altre nazioni. Su questa distanza in tanti possono dire la loro: un Mondiali delle ‘contaminazioni’, non ci sono solo gli specialisti, ma anche atleti della corsa in montagna, maratoneti, pure mezzofondisti o triathleti. E di conseguenza si abbassa anche l’età dei concorrenti. Prevedo una gara veloce, soprattutto all’inizio, anche se la fase cruciale sarà il finale, la parte dopo il passaggio dalla diga. Con tanti favoriti. Non guarderei il ranking ITRA assoluto, in questa gara possono ‘uscire’ atleti e atlete che hanno fatto grandi prestazioni singole, con alti punteggi ITRA in prove con le stesse caratteristiche di questo Mondiale. Cosa farà l’Italia? Beh, speriamo meglio degli ultimi Mondiali, direi che dopo Spagna e Francia, siamo nella ‘mischia’, con la speranza di trovare un posto sul podio».
FAVORITI - Guardando la lista ITRA il favorito d’obbligo al maschile è il campione in carica Luis Alberto Hernando, ma tutta la squadra spagnola può dire la sua con Cristofer Clemente, Dani Garcia, Pablo Manuel Villa e Miguel Heras. La Francia risponde con Sylvain Court, Nicolas Martin, Ludo Pommeret e Benoit Cori, ma attenzione anche a Cédric Fleureton. E poi occhi puntati sugli atleti a stelle e strisce Hayden Hawks e Andy Wacker. Al femminile ancora Spagna? Azara Garcia, seconda nell’ultima edizione potrebbe fare un passo avanti, vista anche l’assenza di Caroline Chaverot, e nella gara a squadre con Gemma Arena e Anna Comet potrebbe la nazione da battere. In casa Francia aria di rinnovamento: le ‘punte’ sembrano essere Anne Lise Rousset e Adeline Roche. E ancora, la statunitense Megan Roche, l’olandese Ragna Debats o la britannica Joanna Meek
CASA ITALIA - Squadra decisa da tempo, anche considerando le scelte di alcuni azzurri di puntare su Premana, sul World Mountain Running Championships del 30 luglio, ma soprattutto sulla prova iridata Long Distance abbinata al Giir di Mont il 6 agosto. La nazionale ha provato il tracciato, lo conosce e punta sul tifo di casa per migliore il quinto (al maschile) e ottavo posto (al femminile) dell’ultimo Mondiale. In casa Italia occhi puntati su Marco De Gasperi e Silvia Rampazzo anche a livello individuale, anche se resta ancora qualche dubbio sulla presenza al via del Dega, al momento comunque confermato nella lista partenti. La squadra maschile può contare su specialisti come Luca Carrara e Georg Piazza; Massimo Mei, toscano, vorrà fare bene sui sentieri di casa, ma ci proveranno anche Stefano Fantuz, Fabio Ruga e Christian Pizzatti. Al femminile l’altra punta di diamante è Lisa Borzani, ma attenzione anche a Gloria Giudici, oltre a Lara Mustat, Barbara Bani e Lindia Mongelli.
PROGRAMMA - 300 atleti, 35 nazioni (comprese San Marino, India o Sierra Leone), partenza alle ore 10 e 30. In programma anche le prove open: quella da 84 km e 4.450 metri di dislivello (con start alle 5), oltre a quelle di 24 e 13 km che partiranno nel pomeriggio. Cerimonia d’apertura venerdì alle 17 al Castello Conti Guidi a Poppi.
Licony Trail, sabato la quinta edizione
Prova del Tour Trail della Valle d’Aosta
Il Tour Trail della Valle d’Aosta entra nel vivo: sabato 10 giugno si corre la quinta edizione del Licony Trail che si presenta con una 70 chilometri nuova e la classica 25 chilometri. Grande lavoro da parte degli organizzatori che hanno dovuto pulire i sentieri e rimuovere la neve ancora presente in quota. Il percorso della gara lunga è tutto confermato, fatta eccezione per il Col Croce che verrà tagliato: si passerà dalla strada alternativa già prevista. I primi atleti di rilievo hanno già confermato la loro presenza. Su tutti sarà in griglia anche Franco Collé che lo scorso anno fu costretto al ritiro. Sarà certamente l’atleta da battere al maschile; al femminile, invece, confermata la presenza di Marina Plavan. Start alle ore 4. Tutto ‘da copione’ invece per la prova corta che scatterà alle 9 di mattina dalla piazza di Morgex. Su questa distanza, tra gli altri, troviamo al via Gloriana Pellissier del Centro Sportivo Esercito, la lombarda Sara Longoni, mentre al maschile occhi puntati su Cristian Chuc e Davide Sapinet. Ormai affezionato al Tour Trail della Valle d’Aosta e al Licony Trail anche l’attore e conduttore televisivo Giorgio Mastrota, presente sempre con la figlia Natalia. Le iscrizioni (superati i 450 atleti) per la 70 km chiuderanno alle ore 20 di mercoledì 7 giugno. Gli atleti della 25 km avranno la possibilità di iscriversi anche la mattina del 10 giugno, versando la somma di 40 euro.
Il Licony Trail è un appuntamento agonistico, ma anche un momento di ritrovo e di grande festa. Pasta party, musica, divertimento, oltre alle ricche premiazioni. E poi il grande evento riservato ai bambini in programma venerdì 9 giugno. Alle 17 scatterà il Baby Licony Trail, due categorie: 6-10 anni e 11-14 anni.un
Sabato e' il giorno del Grignetta Vertical
Nel ricordo di Matteo Tagliabue
Grignetta Vertical atto quarto. Sabato torna la gara nata per tenere vivo il sogno di Matteo Tagliabue che tanto si era impegnato per riportare in auge una delle più belle vertical lecchesi di sempre. Per il quarto anno consecutivo, quindi, appuntamento da non perdere sui sentieri della Grigna Meridionale. Il format sarà lo stesso delle edizioni precedenti con un massimo di 300 pettorali a disposizione, start a cronometro dai 1.278 metri dei Pian dei Resinelli e arrivo, dopo circa 3,5 km di salita lungo la ripida serpentina della Cresta Cermenati, ai 2.184 metri del bivacco Ferrario. Il primo concorrente partirà alle 14. Importante ricordare che, chi non dovesse presentarsi in griglia almeno 5 minuti prima dell’orario stabilito, slitterà in ultima posizione. Da ricordare inoltre che è obbligatoria la k-way, non è consentito l’utilizzo di bastoncini e che il tempo massimo consentito per tagliare il traguardo è 1h30’. Il record assoluto da battere resta quello siglato prima dell’interruzione della competizione nel 2009 da Nicola Golinelli. Un 32'45" che in molti hanno già provato ad attaccare, ma che sin ora resta imbattuto. Al femminile il migliore crono di sempre appartiene invece alla scalatrice bergamasca del Carvico Skyrunning Martina Brambilla che è riuscita a stoppare il cronometro sul tempo di 42’41”. Tolto il pettorale, tutti al Forno della Grigna per il terzo tempo. Per maggiori informazioni e iscrizioni: grignettavertical.it
Maratona della Valle Intrasca: super Minoggio-Piana
Vittoria con record. Al femminile prime Michela Piana e Daniela Bona
Solitamente il tratto saliente della Maratona della Valle Intrasca è il clima di festa che si respira attorno alla corsa e lo spirito di condivisione che caratterizza questa gara a coppie: anche quest’anno è stato così, ma il lato agonistico per una volta ha preso il sopravvento, grazie allo straordinario record stabilito dalla coppia vincitrice, quella composta da Rolando Piana e Cristian Minoggio: 2h53’35” il tempo stabilito dai due atleti per completare il percorso da 35,040 km per 1.634 metri di dislivello, in una giornata torrida che ha causato anche svariati problemi di crampi a molti atleti. Un riferimento cronometrico di oltre 4’ inferiore al vecchio record, stabilito dallo stesso Minoggio e da Alberto Comazzi nel 2016 (2h57’53”). Piana e Minoggio si sono involati sin dalle prime battute di gara, e per gli avversari non c’è stato nulla da fare. Secondi si sono classificati Riccardo Borgialli e Davide Cheraz in 3h02’39”, mentre sul terzo gradino del podio sono saliti Ennio Frassetti e Luca Valenti, con il tempo 3h11’41”. In campo femminile tutto secondo pronostico con la vittoria di Michela Piana e Daniela Bona in 4h11’22”, davanti a Gabriella Boi e Gabriela Baccan, ancora seconde dopo la piazza d’onore del 2016, in 4h25’50”; terza la coppia Marilena Fall-Elena Colonna in 4h28’55”.
Tra le coppie miste, cambiano i vincitori ma lei non cambia mai: Emanuela Brizio ha trionfato anche quest’anno, per la terza edizione di fila, nella categoria mista, questa volta in compagnia di Mauro Toniolo in 3h40’16”. Piazza d’onore per Elisa Giordano e Fabio Cavallo (3h57’09”) e la coppia Marina Plavan ePaolo Costantin (4h06’19”). Le coppie vincitrici hanno conquistato anche il titolo tricolore a coppie FISKY. Da sottolineare anche, a proposito di record, il nuovo primato di iscrizioni: sono state ben 329 le coppie (302 quelle effettivamente arrivate), 6 in più del precedente record, stabilito giusto un anno fa. La Maratonina ha visto, in campo femminile la vittoria di Arianna Matli (1h25’33”) davanti a Stefania Imperato (1h27’21”) e Martina Gioco (1h28’15”); tra gli uomini vittoria per Marco Ernesto Frigerio (1h13’57”), davanti a Paolo Matli (1h14’24”) e Simone De Francesco (1h16’05”).
Alice Gaggi da record alla K Race
Al maschile Stefano Sansi e Marco Leoni insieme sul traguardo
Alice Gaggi da record, Stefano Sansi e Marco Leoni insieme sul traguardo al K Race 2017, la gara in ricordo di Stephanie Frigerie e Pietro Piasini. Dopo il maltempo, sulla Valmasino è arrivato il sole ad accogliere i 275 partenti della quinta edizione della prova disegnata all’interno delle riserve naturali della Val di Mello e dei Bagni Masino. Ggli atleti hanno affrontato un percorso di 16,5km che in parte ricalca quello del Kima Trail Running. Pronti via e a tirare il gruppo si è messo il portacolori del Team Valtellina Marco Leoni, seguito da Mirko Bertolini e dal compagno di squadra Stefano Sansi. Con il passare dei minuti, Leoni ha preso il largo, mentre alle sue spalle Sansi superava Bertolini. Nella discesa finale, Sansi ha nuovamente aumentato, andando a riprendere l’amico avversario Marco Leoni. Visto il carattere non federale dell’evento voluto e promosso a ricordo di due amici e grandi amanti degli sport outdoor legati al mondo della montagna, hanno deciso di giungere al traguardo appaiati con il tempo di 1h10’39”. Sul terzo gradino del podio, dopo bella rimonta, si classificava Guido Rovedatti a 58” dal duo di testa. Alle loro spalle si sono piazzati nell’ordine Mirko Bertolini, Tommaso Caneva, Daniele Bertolini, Giovanni Tacchini, Francesco Della Torre, Davide Della Mina e Andrea Mazzoni.
Al femminile, la favorita della vigilia, Alice Gaggi, impostava fin da subito un ritmo difficile da tenere per le sue avversarie. L’atleta del Team Crazy/Valtellina ha chiuso con il tempo record di 1h 18’05”, ritoccando il precedente primato (che le apparteneva) di 37”. Alle sue spalle giungeva la portacolori dell’Atletica Alta Valtellina, Elisa Sortini con un distacco significativo di 5’14”, precedendo Chiara Gianola dell’As Premana che concludeva al terzo posto. Alle loro spalle quarta Elena Peracca e quinta Cinzia D’Ascenzio.
Dario Busi ricordato nella sua Val Taleggio
Nel Darietto Vertical primi Alex Baldaccini e Silvia Cuminetti
Una novantina gli atleti che hanno sfidato le intemperie e si sono presentati al via della terza edizione della Darietto Vertical, la gara in memoria dell’indimenticabile Dario Busi disputata in Val Taleggio, con partenza da Sottochiesa e arrivo al rifugio Gherardi a quota 1650 metri, un percorso di 5,5 km con dislivello positivo di 900 metri. La pioggia è fortunatamente cessata di prima mattina, regalando ai coraggiosi concorrenti una giornata con un clima gradevole, ideale per gareggiare, su un terreno bagnato e pesante.
Pronti via e a dar fuoco alle polveri ci ha pensato Fabio Bazzana, che lo scorso anno era stato il primo a tagliare il traguardo della gara. Alex Baldaccini ha controllato la situazione e poi ha approfittato di un leggero calo di ritmo da parte del battistrada per balzare al comando. È salito ​con la propria andatura, guadagnando piano piano secondi preziosi. Fermando le lancette su 39’38” l’azzurro della corsa in montagna Alex Baldaccini ha quindi potuto alzare le braccia al cielo, nella sua prima partecipazione. In seconda posizione Vincenzo Milesi, artefice di un grande recupero: 40’05” il suo tempo. A far loro compagnia sul podio Fabio Bazzana, che ha concluso la prova in 41’02”. Nei migliori dieci di giornata Livio Rinaldi, Elia Balestra, Danilo Brambilla, Giovanni Licini, Davide Scolari, Giovanni Galizzi e Daniel Rondi. A contendersi la vittoria nella sfida in rosa sono state la vincitrice uscente Martina Brambilla e Silvia Cuminetti. È stata quest’ultima ad avere la meglio, terminando la scalata con il tempo di 50’21”. Alle sue spalle Martina Brambilla in 51’07” e Daniela Rota in 53’52”. La classifica femminile prosegue con Chiara Cattaneo, Helene Papetti, Roberta Pesenti, Sonia Martignago, Gabriella Artusi, Valentina Regazzoni, Mistica Rota ed Egidia Baggi. Il ricavato della manifestazione, organizzata dal Gruppo Sportivo Amici delle Baite Val Taleggio in collaborazione con il Gs Orobie, verrà devoluto alla cooperativa sociale onlus Le Grigne fondata da Dario Busi.
Il Roncon Vertical ha aperto il circuito trentino
Vittoria di Patrick Facchini e Michela Cozzini
Nuovo percorso e nuovi padroni nel sesto Roncon Vertical in Valle del Chiese, primo atto del neonato Trentino Vertical Circuit. A trionfare sul traguardo nei pressi del Monte Cimon, dopo aver affrontato il rinnovato e allungato tracciato di gara, che prevedeva 6 km di sola ascesa e ben 1400 metri di dislivello, sono stati l’atleta di casa Patrick Facchini e la sorprendente Michela Cozzini ex fondista di Padergnone. Facchini, che conosce a memoria sentieri e insidie del percorso di gara, ha concluso la sua prova con il tempo di 52’22”3, staccando di 58 secondi il dominatore di dodici mesi fa Nicola Pedergnana, mentre al femminile è arrivata una sorpresa, quella di Michela Cozzini che ha chiuso la sua prova con il tempo di 1h11’01”, prendendosi il lusso di staccare di ben 2’22” la favorita Elena Nicolini del Team La Sportiva, con terza Federica Iachelini.
Successo organizzativo dunque per il 6° Roncon Vertical, che ha visto al via un centinaio di atleti provenienti da varie province d’Italia, a testimonianza dell’appeal che sta richiamando il nuovo circuito. Ma pure grande battaglia nella sfida al maschile per la vittoria finale, visto che il vincitore di dodici mesi fa Nicola Pedergnana e il runner di casa Patrick Facchini se la sono giocata sin dai primi metri dopo lo start a quota 815 metri da piazza Dante a Roncone. Facchini, appena usciti dal tratto su asfalto, ha aumentato le frequenze e Pedergnana non è riuscito a controbattere, con i due separati da una trentina di secondi per più di tre quarti gara. Negli 800 metri finali Facchini ha realizzato l’ultimo forcing che gli ha permesso di trionfare con il tempo, che rappresenta il primato sul nuovo percorso lungo, di 52’23”. Pedergnana ha inevitabilmente gestito le ultime energie, chiudendo con il distacco di 58”, mentre il terzo gradino del podio è stato appannaggio di Marco Facchinelli a 3’21”, quindi quarto Daniele Felicetti a 4’32”, a 4’51” Luca Binelli, e più staccati Giacomo Calufetti, Mauro Bonazza, Fabrizio Costanzo, Francesco Leonardi e Stefano Gretter.
In campo femminile affermazione perentoria per Michela Cozzini, che ha fermato il cronometro sul tempo di 1h11’01”, staccando di 2’21” Elena Nicolini. Nella prima parte di gara, nel tratto di corsa a piedi, era davanti la molvenese, alla sua prima uscita stagionale, che nel finale ha calato leggermente il ritmo e ne ha approfittato Michela Cozzini, che è riuscita ad agguantarla e a superarla, giungendo a braccia alzate sul traguardo a 2215 metri di quota. Il terzo gradino del podio, con un ritardo di 6’05” è andato a Federica Iachelini, seguita da Flora Morandi, da Elena Tomè e da Francesca Furlani.
Trentino Vertical Circuit prosegue ora con le prossime tre tappe, in programma il 24 giugno a Tesero (Val di Fiemme) con il Verticale del Cornon, quindi con le due novelle Vertical Vioz (Val di Pejo) il 20 agosto e Rosetta Vertical (San Martino di Castrozza) il 23 settembre.
ResegUp a Marco Moletto e Denisa Dragomir
Oltre 1000 atleti alla gara lecchese
Primo sabato di giugno è sinonimo di ResegUp, la kermesse griffata 2 Slow: in piazza Cermenati a Lecco ben 1039 atleti al via. Il format, sempre lo stesso. Start alle 15.30, gran caldo, tantissimo pubblico, tifo da stadio, 1800m di pura salita, altrettanti di discesa e 24km da correre con il cuore in gola. Dalla nuova location di piazza Garibaldi gli atleti sono partiti involandosi sul ciottolato della centralissima via Cavour: obiettivo di tutti la vetta del Resegone per poi intraprendere una funambolica discesa e puntare il traguardo. Nemico comune il gran caldo, la ricompensa essere finisher di un evento unico nel suo genere.
Ai nastri di partenza, oltre al sei volte iridato della corsa in montagna Marco De Gasperi, altri big del calibro di Gyorgy Szabolcs, Paolo Bert e Marco Moletto.. Sfida Romania - Italia al femminile con le due Valetudo Ingrid Mutter - Denisa Dragomir super favorite e la bergamasca del Team Laspo Lisa Buzzoni a guidare la lista delle pretendenti al podio.
Dopo 6.6 km di salita, agli 890m del Rifugio Stoppani il piemontese Marco Moletto è transitato per primo dopo 35'15" davanti al bormino Marco De Gasperi e al rumeno Gyorgy Szabolcs. Al femminile, come da pronostico, Denisa Dragomir si è portata al comando inseguita dalla compagna di club, amica e avversaria Ingrid Mutter. Terzo posto per la genovese Cecilia Pedroni. Quarta momentanea Lisa Buzzoni. Al GPM del Resegone, 1887 mslm, Marco Moletto e Marco De Gasperi sono passati in 1h17'30" uno dietro l'altro. Un poco staccato dai fuggitivi, circa 3', il rumeno Gyorgy Szabolcs. Nei 5 il giovane svizzero Roberto De Lorenzi e il piemontese Paolo Bert. Stesso copione al femminile con le due Valetudo Dragomir Mutter insieme allo scollinamento in vetta.
La ResegUp si è sempre decisa in discesa. Così è stato anche quest’anno. La seconda parte ha davvero fatto la differenza. Ai Piani d'Erna dopo 16km (quota 1300mslm) Marco Moletto è passato in solitaria con 4'10 di vantaggio su Gyorgy Szabolcs. Terzo a 4'58" il giovane Delorenzi. Quarto Paolo Bert. Le posizioni di testa non cambiano in Stoppani. Al traguardo si è poi saputo che Marco De Gasperi ha sbagliato strada quando era al comando. Rientrato sulla retta via ha tagliato il traguardo 24°. Moletto vince in 2h17'18". Secondo posto per Gyorgy Szabolcs in 2h20'45". Terzo uno strepitoso Paolo Bert 2h22'03". A seguire Delorenzi, Palici Viorel, Davide Invernizzi, Filippo Bianchi, Alessandro Rigamonti, Danilo Brambilla e Giacomo Forconi.
Al femminile super crono per Denisa Dragomir che stravince in 2h35'44" davanti a Ingrid Mutter 2h41'49" e Cecilia Pedroni 2h54'43". Seguono Giuliana Arrigoni e Lisa Buzzoni.