La Red Bull 400 sbarca in Italia
Sabato 1 luglio la gara sul trampolino di Predazzo
La Red Bull 400, il circuito di gare affrontando i trampolini del salto con gli sci, sta per arrivare in Italia. Nel fine settimana c’è stata la tappa francese di Courchevel (vinta da Thibaut Baronian su Alexis Sévennec ed Henri Aymonod, e da Axelle Mollaret), sabato 1 luglio ci sarà quella italiana sul trampolino K120 di Predazzo, allo Stadio del Salto G. Dal Ben in Val di Fiemme, prima dei Mondiali del 15 luglio a Titisee-Neustadt, in Germania.
Mancano solo pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni: entro il 24 giugno i migliori runner dovranno presentare la propria iscrizione sul sito ufficiale e prepararsi ad affrontare un percorso di soli 400 metri con una pendenza del 78%, in una delle categorie previste: gara individuale uomini, individuale donne, staffetta (4x100). Gli iscritti dovranno affrontare le batterie di qualifica la mattina, che permetteranno ai 50 migliori di ogni categoria di accedere alle finali del pomeriggio.
Sarà la prima volta in Italia: attesi il bronzo olimpico a Vancouver nella combinata nordica Alessandro Pittin, Antonella Confortola, Tomáš ÄŒelko vincitore a Bischofshofen e a Harrachov nel 2016 e lo specialista sloveno Matjaz Miklosagià.
Domenica e' tempo di International Skyrace Carnia
Campionato italiano giovani FISKY
Iniziato il conto alla rovescia per la decima edizione dell’International Skyrace Carnia, in programma domenica 18 giugno, prova che assegnerà i titoli tricolori giovanili sky. Il percorso della gara, subito dopo il via dalla località Laghetti a pochi chilometri da Paluzza, raggiungerà il Rifugio Marinelli passando per il Monte Floriz, poi la traccia di gara scenderà verso Passo Monte Croce Carnico e risalirà per la seconda ascesa lungo il Monte Pal Piccolo e Pal Grande. I concorrenti in questa fase attraverseranno il museo a cielo aperto della Grande Guerra ‘scalando’ l'interminabile scalinata in legno. I partecipanti correranno tra le trincee, passeranno in luoghi carichi di fascino che raccontano la straordinaria storia di chi tra quelle montagne ha combattuto. Dopo questo salto nella storia il percorso inizierà a scendere per ritornare alla Pista Laghetti. Oltre al tracciato più lungo il comitato prganizzatore ha predisposto un percorso più breve di 19,900 chilometri che esclude il passaggio alla Cima Floriz e al Rifugio Marinelli.
Alta Valtellina Skyrunning Experience, ci siamo
Nel fine settimana tre giorni di gare mondiali
Manca poco allo start della prima gara dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience: calendario alla mano, si parte venerdi 16 giugno nel Parco Nazionale dello Stelvio con il terzo Santa Caterina Vertical Kilometer, 1000 metri di dislivello su 2,9 km di sviluppo tra Santa Caterina (1.739 metri) e Costa Sobretta (2.739 metri), prova valida per il Vertical Kilometer World Circuit.
Sabato 17 giugno la manifestazione si trasferirà nel ‘Piccolo Tibet’ per la Livigno Mini Skyrace, occasione per tutti di conoscere e scoprire lo skyrunning grazie ad un percorso immerso nella Val Federia e dove nel finale sono state apportate alcun leggere modifiche, soprattutto nella parte della discesa su Livigno, dove non si percorrerà più la pista da sci della Costa del Sol come nel 2016, ma si è preferito dirottare gli atleti per un tracciato più divertente fatto di single track per raggiungere il paese.
Sabato pomeriggio, dopo le premiazioni della Mini Skyrace, sul palco nella zona arrivo avverrà la consegna pettorali degli atleti élite, seguita dal briefing tecnico con la presentazione del percorso. Proprio sul percorso della gara regina, la Livigno Sky Marathon in programma domenica 18 giugno, Marco De Gasperi, anima del comitato organizzatore, ha voluto anticipare alcune importanti novità: «La neve fortunatamente si sta sciogliendo, sotto la spinta del caldo di questi giorni, anche alle quote più elevate. Rimarrà intatta la prima parte tecnica, con la Cima Cassana e le creste che la collegano al Piz da Rìn. Tra le variazioni sostanziali della skymarathon, non verrà più percorsa la Val Leverone, ma si proseguirà sul sentiero nel fondovalle della Val Federia che conduce all'omonimo rifugio. Successivamente, si proseguirà verso il Carosello 3000, puntando in seguito verso il Madònon, o Mont dali Rèsa, per affrontare così una lunga discesa verso Livigno davvero emozionante fatta di sentieri single track con passaggi facili ma aerei e di grande fascino sugli scorci della valle di Livigno. In sostanza, il tracciato sarà lungo circa 34 km, ma con meno dislivello dello scorso anno, circa 2400 metro». Tanti campioni dello skyrunning al via, visto che sarà tappa delle World Series: il nepalese Bim Gurung, vincitore di Yading Skyrun, Tadei Pivk e Maite Maiora hanno confermato la loro presenza alla Livigno Sky Marathon.
Il Lattebusche VK ha assegnato i titoli italiani FISKY
Vittoria di Manuel Da Col e Francesca Rossi
Ancora Manuel Da Col nel Lattebusche Vertical Kilometer, gara organizzata dal Gruppo Marciatori Calalzo domenicaa Domegge di Cadore (Belluno) che assegnava i titoli di campione italiano vertical 2017 della FISKY. Partenza da Vallesella, a 750 metri di altitudine, sulle rive del lago di Centro Cadore, il traguardo fissato a Croda, 1750 metri di altitudine: gli atleti dovevano salire per 2,7 chilometri, percorrendo un tracciato che si sviluppa tra asfalto (le prime decine di metri), strada bianca, sentieri nel bosco, scalee scalini, piccoli salti di rocce. Un vero e proprio muro, quello del Lattebusche Vertical Kilometer, con la fatica accresciuta dalle alte temperature. In cima, uno spettacolo come ce ne sono occhi: le Dolomiti a 360 gradi: le cime della Marmarole a nord, gli spalti di Toro e il lago di Centro Cadore a sud, l’Antelao a ovest.
Da Col, dopo la vittoria alla Orobie Vertical, si presentava con i favori del pronostico e li ha rispettati, mettendo le cose in chiaro fin dai primi metri e battendo con grande autorevolezza non solo tutti gli avversari ma anche la contrattura muscolare a un polpaccio che in settimana lo aveva rallentato. Il portacolori del Team Scott, ha portato a termine la propria fatica in 34’14”59”, migliorando di 1’16” il tempo che aveva fatto registrare lo scorso anno. In seconda posizione, staccato di 1’45”, il friulano di Gemonatletica Tiziano Moia. A completare il podio il trentino del Team Dynafit Daniele Felicetti, arrivato con un ritardo di 2’24”.
Più combattuta è stata la gara femminile: in testa per gran parte della prova Cecilia De Filippo, raggiunta poi e superata da Francesca Rossi che si imposta con il tempo di 41’57”. Piazza d’onore per la De Filippo, che bissa il piazzamento del 2016 migliorando però nettamente il tempo: 42’21” contro il 46’30” del 2016. La terza piazza è andata alla friulana dell’Aldo Moro Paluzza Dimitra Theocharis (45’39”).
Francesca Canepa regina dello Scenic Trail
La valdostana prima nella gara valida per le Skyrunner World Series
Successo per Francesca Canepa ieri nella gara da 113 km del Scenic Trail, in Svizzera, subito davanti Yulia Baykova del Team Vibran e a Denise Zimmermann. La valdostana ha chiuso in 19h12’18’’, contro le 19h43’05’’ della Baykova e le 20h46’48’’ della Zimmermann. Al maschile successo di Matthias Dippacher (Dynafit) in 15h04’44’’ a pari merito con Stephan Higenschmidt (Salomon), che in classifica è comunque secondo. terzo Marek Causidis, Nella 54 km successo di Adrian Brennwald in 5h59’07’’ su Urs Jenzer e Benjamin Bublak, al femminile di Vera Nina Schneebeli su Ylenia Polti e Yukako Takashima. La gara di 113 km era valida per la classifica delle Skyrunner World Series.
Duello Macchi-Ludovisi al Dolomiti Extreme Trail
I due atleti insieme sul traguardo ma la vittoria ufficiale e' per Macchi
Andrea Macchi ha vinto la Dolomiti Extreme Trail, disputata ieri tra le Dolomiti. L’atleta dell’Atletica Gavirate, nel 2017 quinto alle Porte di Pietra 71 km e alla Maremontana 63 km, ha chiuso in 14h12’07’’ la prova di 103 km, distanziando di tre secondi circa Emanuele Ludovisi che in realtà è transitato sul traguardo insieme a Macchi, ma la classifica ufficiale vede Macchi al comando. Più di 20 minuti il vantaggio sul terzo, Christian Insam. Ludivisi ha chiuso al secondo posto la Maremontana 2017, ha vinto l’Amalfi Positano Ultratrail ed è arrivato terzo all’Elba Trail. Nella top ten, in ordine di arrivo, Jimmy Pellegrini, Manuel Degasperi, Maurizio Gualeni, Federico De Col, Matteo Grassi, Aleson Orbegozo Imanol ed Eugeni Roselló Solé. Successo femminile per la polacca Marta Wenta in 17h04’41’’ sull’olandese Susan Van Dujil e su Annemarie Gross.
Ledro Sky Race a Martin Stofner e Ingrid Mutter
Seconda prova del La Sportiva Mountain Running Cup
Domenica a Mezzolago, in programma la Ledro Sky Race, seconda prova del La Sportiva Mountain Running Cup. Vittoria di Martin Stofner al traguardo, dopo 19 km e 1.610 metri di dislivello sul Senter dele Greste, in 1h48'20” precedendo Gil Pintarelli in 1h49'17", con Marco Filosi 1h52'46" a completare il podio. Nel top ten troviamo Paolo Bert, Marco Leoni, Andrea Debiasi, Istvan Gyorgy Szabolcs, Davide Invernizzi, Patrick Facchini e Mattia Gianola. Al femminile affermazione di Ingrid Mutter in 2h16'24”, piazza d’onore per Annelise Felderer in 2h24'02" con terza Lisa Buzzoni 2h24'47". Quarta Paola Gelpi, quinta Francesca Rusconi, quindi nelle prime dieci si piazzano Angela Sbrissa, Silvia Tomasini, Giulia Orlandi, Elena Tomè e Daniela Saiani.
Belladormiente Skyrace, successo di Alberto Claudio
Raffaella Miravalle detta legge al femminile
Sigillo di Alberto Claudio alla Belladormiente Skyrace, prova inserita nel calendario delle Skyrunner Italy Series. Il portacolori dell’Atletica Susa ha chiuso i 29 km del tracciato con 2.100 metri di dislivello positivo in 3h07’24”, precedendo Stefano Castagneri (3h14’00”) con Maurizio Fenaroli (3h22’04”) a completare il podio. Quarto Mattia Renaldi, quinto Aldo Christille. Sul gradino più alto del podio rosa è salita Raffaella Miravalle sul traguardo di Castelnuovo Nigra in 4h03’50”, seconda Anna Biasin in 4h20’13”, terza Iva Borgesio 4h20’26”.
Licony Trail a Dennis Brunod e Roberta Jacquin
Nella 70 km primi Erik Pinet e Emanuela Scilla Tonetti
La quinta edizione del Licony Trail fa il pieno di iscritti: oltre 550 atleti impegnati sulla 70 chilometri e sulla classica da 25. A brindare nella piazza centrale di Morgex sono stati Dennis Brunod e Roberta Jacquin, vincitori della 25 ed Erik Pinet e Emanuela Scilla Tonetti nella 70. Salite e discese, due percorsi che hanno entusiasmato i partecipanti, giunti all’arrivo stremati per il grande caldo delle ore centrali della giornata. Nella 25 chilometri grande bagarre in avvio di gara tra Dennis Brunod, passato in testa a Planaval pochi secondi davanti a Mathieu Brunod e Davide Cheraz, con un gruppetto di inseguitori subito dietro. Brunod poi ha allungato e sul traguardo di Morgex ha vinto in solitaria con il crono di 2h15’33”, tempo che vale il terzo successo consecutivo al Licony Trail dopo quelli fatti registrare nel 2015 e 2016. Nel finale allunga anche Davide Cheraz che alla fine chiude secondo in 2h 17’42”, a precedere Mathieu Brunod, figlio di Bruno, arrivato in 2h19’44”.
La gara femminile è stata vinta dalla valdostana di Brusson Roberta Jacquin, nelle prime fasi di gara tallonata da Stefania Canale e Jessica Gerard. Jacquin, trentunesima assoluta, ha tagliato il traguardo dopo 2h59’16”, precedendo proprio Canale e Gerard, appaiate al secondo posto con il crono di 3h01’32”.
Senza rivali Erik Pinet nella 70 chilometri. È passato in testa al primo passaggio nella piazza di Morgex ed è salito per primo sulla pedana rossa finale. Ha vinto in 8h34’01”, davanti al francese Gregoire Curmer (8h56’54”) e Loris Vuillen (9h03’18”). Testa a testa nella gara femminile con le due favorite distanziate di circa quattro minuti. Ha vinto la lombarda Emanuela Scilla Tonetti in 10h 40’17”, (16esima assoluta) davanti a Marina Plavan, diciassettesima in 10h 44’59”. Terza posizione per Chiara Tallia in 11h 31’56”.
Grignetta Vertical da record
Vittoria e best crono per Michele Boscacci e Silvia Cuminetti
Edizione da record per il Grignetta Vertical. Dopo quello delle presenze, Michele Boscacci e Silvia Cuminetti hanno fatto saltare anche quelli cronometrici. In una giornata baciata dal sole oltre 270 atleti si sono dati appuntamento ai Piani Resinelli per sfidarsi sul percorso di 3.5 km di sviluppo e un dislivello positivo di 900 metri. Protagonista assoluto l’atleta del Centro Sportivo Esercito Michele Boscacci, che sul sentiero Cermenati, ha impresso un forcing incredibile frantumando così il record della corsa, siglato anni addietro dallo skyrunner di casa Nicola Golinelli e mai avvicinato da nessuno.
Michele Boscacci ha fatto registrare il tempo stratosferico di 32’33”15 regolando tutti gli avversari. Ottima seconda piazza per Vincenzo Milesi e terza posizione per il giovane atleta di casa Paolo Bonanomi. Quarta piazza invece per il capitano dei Falchi Lecco Carlo Ratti. Da segnalare la bella prestazione del giovane Danilo Brambilla che si è classificato sesto alle spalle di Fabio Bazzana. Record demoliti anche al femminile dove è andata in scena una bella sfida tra la giovane portacolori del Team La Sportiva Arianna Oregioni e Silvia Cuminetti. Quest’ultima è riuscita a spuntarla per pochi secondi chiudendo con un tempo di 41’20”70 che le ha così permesso di diventare la nuova regina della Grignetta. Kuzminska Katarzyna, vincitrice dell’edizione 2016, ha terminato la corsa in terza posizione.
Rampazzo terza, azzurre seconde, e' grande Italia!
La cronaca dei Mondiali di Trail di Badia Prataglia
Luis Alberto Hernando bi-campeon! Lo spagnolo vince con il cuore per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale di trail running. Questa mattina a Badia Prataglia 266 (153 uomini, 113 donne) atleti in rappresentanza di 38 differenti Paesi sono andati caccia di un titolo iridato tra i sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
PERCORSO - Alle 8 come da programma, dal centro di Badia Prataglia, il via. Ad attendere gli atleti un percorso difficile da interpretare, 49 chilometri con quasi 6.000 metri di dislivello totale. Un tracciato molto veloce nella sua prima parte e muscolare nella seconda, quando le gambe dei concorrenti cominciano a dare segni di cedimento. Un anello disegnato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ha toccato località di incredibile fascino come l’Eremo di Camaldoli, la diga di Ridracoli, La Lama e la chiesetta di Pietrapazza, coinvolgendo sette comuni del Casentino.
CRONACA - Pronti, via e dopo 9 chilometri il primo a passare all’Eremo di Camaldoli è stato l'americano Andy Wacker davanti al francese Cedric Fleuerton e al campione del mondo in carica Luis Alberto Hernando. Nelle posizioni che contano un altro americano, Cody Red, e lo spagnolo Miguel Caballero. Al femminile l'americana Ladia Albertson conduce sulle francesi Adeline Roche e Amandine Ferrato. In casa Italia quinta posizione temporanea per Silvia Rampazzo, decima Gloria GIudici, undicesima Barbara Bani. Dopo 25 chilometri, alla diga di Ridracoli, il transalpino Cedric Fleureton si è messo davanti dando il cambio all'americano Andy Wacker. Terzo assoluto sempre lo spagnolo Luis Alberto Hernando. In quarta e quinta posizione ancora due francesi, Nicolas Martin e Ludovic Pommeret. Anche al femminile cambio al vertice con la francese Adeline Roche e la compagna di nazionale Amandine Ferrato che provano a mettere la freccia sull'americana Ladia Albertson. Sempre quinta una super Silvia Rampazzo. In località Prato ai Grilli, archiviata la parte più muscolare di questo Mondiale, è passato in solitaria il transalpino Fedric Fluereton. Nonostante un evidente problema alla gamba, secondo uno stoico Luis Alberto Hernando a meno di 2'. In terza posizione il finlandese Henri Ansio. Segue un altro francese, Ludovic Pommeret. In lizza per un piazzamento di alta classifica anche lo spagnolo Miguel Cabalero Ortega. Decimo l’azzurro Christian Pizzatti. Al traguardo sorprese a non finire, con Heranndo che vince e si riconferma campione in 4h23'31". Secondo posto per il suo connazionale Cristofer Clemente in 4h 24'31". Terza piazza per un provato Cedric Fluereton in 4h28'03". Migliore degli italiani Christian Pizzatti dodicesimo. Buon gara anche per Stefano Fantuz, sedicesimo, Luca Carrara, ventiquattresimo e Massimo Mei, trentaduesimo. Per loro un posto ai piedi del podio nel ranking per nazioni. Al femminile successo per Adeline Roche (5h00'44") seguita a pochissimo dalla connazionale Amandine Ferrato (5h00'47"). Terza una stratosferica Silvia Rampazzo in 5h11'07". Le altre azzurre Giudici e Bani hanno portato punti pesanti con il loro dodicesimo e quindicesimo posto. Bene pure Mongelli 21, Borzani, posizione 24 e Lara Mustat, novantacinquesima. Nella classifica per nazioni vince la Francia su una grande Italie e Spagna.
LE ALTRE GARE - Oltre alla gara che assegnava i titoli iridati, questa mattina alle ore 5 è partita la prova lungo gli 80 chilometri, mentre nel pomeriggio sono partite le due gare più brevi, 24 chilometri e 13 chilometri, con rispettivamente 1.500 metri e 700 metri di dislivello positivo. A Badia Prataglia in questo weekend iridato sono arrivate oltre 2.000 persone tra i partecipanti alle gare e gli accompagnatori. La soddisfazione del Comitato Organizzatore è enorme. «Oggi, per me e per tutti i volontari - ha detto Dimitri Bonucci - che sono stati impegnati in questa bellissima impresa si è realizzato un sogno. Un sogno iniziato quasi per caso, ma che ha dato a Badia Prataglia, a tutto il territorio del Parco Nazionale e alla vallata del Casentino una visibilità mondiale».
Bronzo iridato per Silvia Rampazzo
Luis Alberto Hernando si conferma campione del mondo
Luis Alberto Hernando si conferma campione del mondo, vincendo il Trail Sacred Forest, il Mondiale di trail della IAU-ITRA a Badia Prataglia. Tanta Spagna nella classifica maschile: alle spalle di Hernando, primo in 4h23’31”, dopo 48,7 km e 2.990 metri di dislivello, si è piazzato Cristofer Clemente in 4h24’31”, con terzo il francese Cedric Fleureton in 4h28’03”, quarto il finlandese Henri Ansio, quinto un altro spagnolo Daniel Garcia, quindi il francese Ludovic Pommeret, lo spagnolo Miguel Caballero, il ceco Jiri Cipa, lo statunitense Mario Mendoza e lo spagnolo Manuel Villa Pablo a completare la top ten. Dodicesimo il primo azzurro Christian Pizzatti, sedicesimo Stefano Fantuz. Spagna dunque anche oro nella classifica per nazioni. Italia a medaglia al femminile con il bronzo di Silvia Rampazzo in 5h11’07, alle spalle delle francesi Adeline Roche in 5h00’44” e Amandine Ferrato in 5h00’47”; quarta l’olandese Ragna Debats, quinta Nathalie Mauclair posizione che vale il primo posto a squadre per la nazionale transalpina.