Venerdì è tempo di Monte Rosa Walser Trail
Partenza da Gressoney-Saint-Jean
Si avvicina l’appuntamento con la quinta edizione del Monte Rosa Walser Trail. I primi a partire saranno gli atleti del trail da 114 km venerdì, alle ore 21, dalla piazza del Capoluogo di Gressoney-Saint-Jean. I concorrenti iscritti a questa prova saranno monitorati per tutta la durata della competizione, che si sviluppa lungo un suggestivo itinerario tra i Comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité, Brusson e Ayas, attraverso un sistema Tracker Gps. Monte Rosa Walser Trail sposa l’agonismo, ma anche il fattore sicurezza: alla consegna dei pettorali (con chip elettronico), i trailers ritireranno anche il dispositivo che consentirà la localizzazione su una mappa sempre controllata dalla centrale di Gressoney-Saint-Jean (Sport Haus) e consultabile online sul sito della manifestazione. La 50 chilometri, la 20 chilometri competitiva e la 20 chilometri EcoTrail partiranno domenica 30 luglio rispettivamente alle ore 6 e alle ore 11. Mezz’ora prima (ore 10.30) spazio alla prova riservata alle persone con disabilità e ai minorenni. Sabato sarà il giorno dedicato agli arrivi dei primi concorrenti della 114 chilometri, con la segreteria a pieno regime per la consegna dei pettorali e dei pacchi gara di tutte le altre prove.
MWT è sport, divertimento e cultura perché chi non indosserà il pettorale potrà trascorre il tempo e sfruttare le tante iniziative organizzate. Un’occasione per rilassarsi alla Terme di Champoluc o in piscina a Gressoney-Saint-Jean oppure per scoprire e conoscere la cultura Walser. Durante l'evento l'Eco Museo Walser di Gressoney-La-Trinité sarà aperto a tutti sabato 29 luglio dalle 15 alle 18.00 e domenica 30 luglio dalle 9,30 alle 12,30. (info e prenotazioni al numero 0125 366137). I concorrenti potranno usufruire di un voucher valido per due ingressi gratuiti usufruibile fino al 31 dicembre 2017. Si tratta di un percorso a cielo aperto che comprende tre edifici museali che illustrano la vita della popolazione Walser nel corso dell’anno: Casa Rurale Puròhus, Casa Museo Pòtzschhus e Baita di Binò Alpelté
Tutti i trailers iscritti potranno godere di numerosi benefit: pacco gara, maglia finisher per chi taglierà il traguardo, assistenza e rifornimenti lungo il percorso e alla base vita di Champoluc (per la 114 km), beer bar e buffet, l’accesso alla piscina coperta della Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean e il servizio massaggi. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito wedosport.net fino alle ore 24 del 26 luglio (114 km) e alle 18 del 27 luglio (altre gare). In seguito ci si potrà iscrivere solo in loco, a Gressoney-Saint-Jean, fino a un’ora prima dell’inizio della gara. Partecipare alla 114 km costa 140 euro, mentre la quota della 50 km è di 65 euro. Si scende a 40 euro per la 20 km e a 10 per la 5 km non competitiva.
Venerdi' il via della Sudtirol Ultra Skyrace
Quinta edizione della gara sull’alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine
Quinta edizione della Südtirol Ultra Skyrace. Tre le gare in programma: Il via della prova di 121 km e 7554 metri di dislivello, sulll’alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine, sarà venerdì alle ore 20 in piazza Walther a Bolzano, mentre sabato nella zona di partenza/arrivo sui Prati Talvera a Bolzano, alle 7 partirà la Südtirol Skyrace (69 km/3930 D+), mezz'ora dopo la Südtirol Sky Marathon (42,2 km/2863 D+). A Bolzano i primi ‘finisher’ sono attesi per le ore 13.30. Tanti gli atleti al via: nel 2016, a questa gara avevano partecipato 519 concorrenti; quest'anno, le iscrizioni sono aumentate di 116 atleti, ossia del 22,35 percento, e al via ci saranno ben 635 corridori. Anche il numero delle nazioni di provenienza è aumentato, da 19 a 29, un aumento nientedimeno che del 53 percento. Cifre che riempiono di orgoglio il capo dell'organizzazione Josef Günther Mair. Tra gli iscritti, pronti a sfidare il vincitore della scorsa edizione Daniel Jung, ci saranno tra gli altri, il gardenese Georg Piazza e lo svizzero Adrian Brennwald, mentre nella Marathon occhi puntati su Hannes Perkmann.
Io Sono Futuro Vertical ad Amatrice
Dopo la gara di ski-alp, anche la prova estiva
Si è svolta domenica ad Amatrice-Pizzo di Sevo, la prima edizione di ‘Io Sono Futuro Vertical’, secondo appuntamento dell'Abruzzo Vertical Cup-Trofeo La Sportiva.
Il progetto ‘Io Sono Futuro’, nato dopo il sisma del 24 agosto 2016, pensato in primis da Angelo Bellobono, ha voluto assegnare allo sport e alla montagna in particolare, un ruolo fondamentale nel processo di costruzione di un futuro diverso per tutte le frazioni immerse negli spettacolari scenari dei Parchi Nazionali Gran Sasso Monti della Laga e dei Monti Sibillini
Così dopo l'appuntamento della prima storica tappa di scialpinismo dello scorso 26 marzo, la Sezione CAI di Amatrice con la collaborazione tecnica di Live Your Mountain, si è fatta promotrice, sulla stessa vetta che domina la valle amatriciana, di un appuntamento estivo che ha concluso una manifestazione (‘Tutti i colori della Laga’) di due giorni dedicata alle potenzialità del territorio. Si sono svolti infatti un convegno, diverse escursioni e delle esposizioni di prodotti tipici.
Il vertical con partenza dalla località di Macchie Piane (1.550 metri), con percorso diretto verso la vetta di Pizzo di Sevo (2.419 metri) si svolto su un tracciato di circa 3 km e 900 metri di dislivello su un terreno incredibilmente verde nonostante il periodo siccitoso, ciò dovuto alla caratteristica tipica dei Monti della Laga, ricchi di acqua in ragione della tipologia di roccia arenaria che li costituisce. Tra gli uomini vittoria di Carlo Colaianni (37’41”) che ha preceduto Gino Camarra (38’03”) e Francesco d'Aurizio (39’50”). In campo femminile affermazione di Annalisa Cipollone (48’06”) davanti ad Alessandra Di Marco (52’51”) e Giovanna Galeota (55’03”).
Max Di Gioia e Katarzyna Kuzminska primi a Tavagnasco
Nel km vertical che nel 2018 potrebbe essere Tricolore FIDAL
Ben 68 le edizioni della Tavagnasco-Santa Maria Maddalena ai Piani, un km verticale fin dalle sue origini: la prima edizione si disputò nel 1952 per scommessa tra i ragazzi del paese, una corsa che è stata portata avanti negli anni da tutta la comunità di Tavagnasco, sia come Amministrazione comunale, che come Associazione Corsa ai Piani, con i Priori che da sempre animano il lungo dopo gara, che inizia con l’arrivo dell’ultimo concorrente e finisce con l’ultima premiazione del pomeriggio. Un centinaio di corridori al via su un percorso che dal Ponte sulla Dora di Tavagnasco porta fino alla Chiesa di Santa Maria Maddalena ai Piani, 4,475 Km per 1051 metri di dislivello, su un sentiero segnalato perennemente per chi vuole allenarsi su queste pendenze, anche in previsione del possibile campionato italiano FIDAL di km verticale del 2018. Il più veloce di tutti è stato Max Di Gioia, torinese portacolori dell’Atletica Palzola, che si è messo in testa fin dal lancio su strada dei primi 700 metri e non l’ha più mollata, nonostante le impegnative pendenze della parte centrale e il finale dove a volte bisogna attaccarsi con le mani alle radici e alle pietre per guadagnare dislivello verso l’arrivo. Il suo crono finale di 40’32”, pur lontano dal record di Piergiorgio Chiampo di 37’36” di 30 anni fa, gli consente di inserire il suo nome in un albo d’oro che ha visto passare il meglio della corsa in montagna nazionale (nel 2006 fu prova di campionato italiano vinto dall’allora campione europeo Marco Gaiardo). A fargli compagnia sul podio la sorpresa di giornata, il giovane e promettente Andrea Patrucco secondo in 41’30” e il vincitore del 2016 Giovanni Bosio che sale sul terzo gradino del podio in 41’40”. Completano la top ten Silvio Balzaretti 4° in 41’44”, Enzo Mersi 5° in 42’10”, Edward Young 6° in 42’26”, Luca Vacchieri 7° in 42’50”, Henri Grosjacques 8° in 43’38”, Daniele Pierotti 9° in 44’31” e Matteo Siletto 10° in 44’38”. Gran livello anche nella gara femminile, dove a vincere è stata la terza del campionato italiano di km verticale 2017, anche se di passaporto polacco, tesserata per l’Atletica Canavesana: Katarzyna Kuzminska. Con il gran tempo di 45’48” ha messo in fila Ornella Bosco seconda in 48’30”, Chiara Giovando terza in 50’04”, Elisa Terrazzino quarta in 50’17” ed Elisa Arvat quinta in 51’24”.
Grandi sfide al Vertical Km Col de Lana
Successi di Nejc Kuhar e Cecilia De Filippo
Quasi duecento concorrenti (un record) al via della quinta edizione del Vertical Km Còl de Lana, seconda prova del Südtirol Vertikal Tour 2017. Percorso classico, con 1000 metri di dislivello in 2 km di sviluppo, con start dalla piazza di Pieve di Livinallongo e arrivo sulla cima del Còl di Lana a quota 2425 metri. A vincere è stato lo sloveno Nejc Kuhar del Team La Sportiva che ha chiuso in 34’08" davanti a Manfred Reichegger e Manuel Da Col. Quarto il francese Wiliam Bon Mardion, quinto Rok Bratina e sestoAlexis Sevennec. Il record rimane, però, quello di Manuel Da Col del 2016 di 33’22”.
Anche al femminile c’è stato un livello altissimo con la vittoria di Cecilia De Filippo in 42’35”. Seconda Alba De Silvestro e terza la norvegese Eli Anne Dvergsdal. Quarta Astrid Renzler e quinta la svizzera Jennifer Fiechter.
Giulio Piana e Lidia Mongelli primi alla Cima Tauffi
Enrico Bonati vince il Light Trail e resta leader Trofeo BPER Banca Agisko
A Fanano, tempo di Cima Tauffi Trail, tappa del Trofeo BPER Banca Agisko Cup. Vittoria di Giulio Piana che ha chiuso i 60 km del tracciato disegnato sui sentieri dell’Alto Appennino Modenese dominato dal Monte Cimone, in 7h05’42”. Alle sue spalle Giuseppe Marazzi in 7h39’51”, con terza Lidia Mongelli in 7h59’36” che si aggiudica così la classifica rosa. Quarta assoluta la seconda donna, Katia Fori in 8h34’04”, quindi Marco Pedrolini, Roberto Rizzardi, Mirko Frabbotta, Federico Falsini, Adeodato Ceci e Roberto Ardeni a completare la top ten. Terza nella classifica femminile Daniela Montelli. Nel Light Trail da 35 km affermazione di Enrico Bonati (che così mantiene la leadership del circuito) e Antonella Bignardi, nell’Easy Trail da 12 km primi Andrea Cassinelli e Valeria Poltronieri.
Hans Paul Pizzinini vince la Trans d'Havet
A Francesca Pretto, nona assoluta, la gara rosa
Hans Paul Pizzinini e Francesca Pretto sono i vincitori della Trans d’Havet 2017. Il portacolori del Vicenza Marathon chiude gli 80 km del tracciato in 10h09’04”, precedendo Mirko Miotto (10h24’55”) e Fabio Di Giacomo (10h50’02”), quarto Marco Bonfante, quinto Alessio Zambon, quindi Thomas Springhetti, Nicola Manessi, il britannico Andrew Brown con nona assoluta Francesca Pretto in 12h05’41”. Sul podio rosa anche Mariangela Boschetto, seconda in 13h30’34”, mentre al terzo arrivo in coppia per Alessandra e Federica Boifava in 13h33’32”.
Sul podio maschile della 40 km sono saliti Luca Miori (3h42’29”) Francesco Lorenzi (3h49’59”) e Cocco (3h55’58”), sul quello rosa vittoria per due con Giulia Gallo e Giulia Vinco insieme sul traguardo in 4h44’19”, terza la lituana Kristina Aluzaite.
E' la Dolomites dei giovani
Margarit e Magnini beffano Dega, super Orgue' tra le donne
Si tinge di giallorosso, i colori della Spagna, ma soprattutto della Catalogna, la Dolomites SkyRace del ventennale. A portare in trionfo la regione iberica sono stati una colonna portante dello skyrunning degli ultimi anni, che risponde al nome di Laura Orgué Vila, e un ventenne di cui sentiremo parlare a lungo d'ora in poi, che risponde al nome di Jan Margarit Solé. Se nel primo caso si tratta di un successo annunciato, che fa seguito a quelli conquistati dalla Orgué nel 2014 e nel 2016, nel secondo si tratta di un colpo a sorpresa, giunto in una giornata che ha forse segnato il passaggio del testimone da una generazione di skyrunner ad un’altra. Sul secondo gradino del podio, giunto ad un soffio dal vincitore, troviamo infatti un altro ragazzo del 1997, il solandro Davide Magnini, che ha disputato una gara di grande spessore, sempre davanti a dettare il ritmo, beffato solo nel finale. I due giovani terribili si sono messi alle spalle un big come Marco De Gasperi, classe 1977, tornato a Canazei dopo quattro anni di assenza per puntare al bersaglio grosso: la sua ottima prova è bastata per mettersi alle spalle il temutissimo Tadei Pivk, vincitore delle ultime due edizioni, ma oggi meno brillante del solito, e molti altri fenomeni, ma non per vincere la resistenza dei due scatenati protagonisti. La portata del cambio generazionale la dà anche il quarto posto dello svizzero Remi Bonnet, che di anni ne ha 22. Il podio femminile è stato completato dall’americana di passaporto francese Hillary Gerardi, coetanea della Orgué (classe 1986), e dalla norvegese Hilde Aders, del 1991, con Silvia Rampazzo ottima quarta. Della top ten femminile stupisce il numero di nazionalità rappresentate, visto che appaiono le bandierine di Spagna, Stati Uniti, Norvegia, Italia, Repubblica Ceca, Polonia e Danimarca.
CRONACA - In mille, provenienti da 41 nazioni, si sono dati appuntamento in Piazza Marconi per prendere il via. Lo start è stato posticipato di mezz’ora a causa della pioggia e quindi fissato alle ore 9, inoltre le incerte condizioni climatiche hanno costretto gli organizzatori ad eliminare dal percorso il suggestivo passaggio del Piz Boé, immerso nelle nuvole, un intervento che ha riportato il tracciato su lunghezze assai simili a quelle del precedente (22,3 chilometri con 1.710 metri di dislivello positivo secondo i rilevamenti ufficiali Suunto).
Dopo la partenza si piazzano subito davanti a tutti i grimpeur, quelli che sanno di doversi giocare le proprie cartucce nella parte ascendente, primi fra tutti lo svizzero Remi Bonnet, già secondo nel Vertical di venerdì ed ancora in possesso di incredibili riserve di energia, che passa a Col dei Rossi davanti a tutti, staccando di dieci secondi Magnini, di 16 il giapponese Ueda, di 23” Anthamatten, di 24” Maguet, di 32” Egli, di 1 minuto De Gasperi e di 1 minuto e 12 Solé. Già a questo punto Pivk paga quasi due minuti di distacco. Più avanti, a Forcella Pordoi, Bonnet vanta 6 secondi su Magnini, un minuto e 15” su Anthamatten, due minuti su Ueda, due e mezzo su Egli e De Gasperi, 2 e 40” su Solé. Poco cambia a Rifugio Boé, dove comincia la discesa e dove le posizioni vengono frullate: Magnini e Anthamatten attaccano con decisione, Bonnet cede, sbaglia una svolta, e viene superato anche da Solé e De Gasperi. La corsa lungo la Val Lasties è lanciata, nella prima parte, più tecnica, Solé paga dazio, ma non appena si torna sui sentieri di montagna e si può correre liberamente, il catalano cambia marcia, si porta davanti e vola verso Canazei. Magnini, mai domo, risponde e si riporta sotto, ma poi alla fine cede e amministra la seconda piazza. Marco De Gasperi saluta la truppa svizzera e va a prendersi il podio con un finale tutto grinta. Sul traguardo è un trionfo del Team Salomon, che piazza al primo posto Jan Margarit Solé con il tempo di 2 ore 6 minuti e 20 secondi, impossibile da accostare a quelli dei suoi predecessori in quanto conquistato su un percorso nuovo, al secondo Davide Magnini in 2 ore 6 minuti e 42 secondi, al quarto lo svizzero Rémi Bonnet in 2 ore, 7 minuti e 40 secondi e al quinto il connazionale Martin Anthamatten con lo stesso tempo. In mezzo a loro, come accennato, il sondrino De Gasperi del Team Hoka 11 giunto a Canazei in 2 ore 07’05”. Ancora Svizzera al sesto posto grazie a Pascal Egli (Dynafit), che chiude in 2 ore 08’41”, poi compare coppia del team La Sportiva, composta dal friulano Tadei Pivk (2 ore 09’43”) e dall’altoatesino Martin Stofner. Chiudono fra i primi dieci anche il giapponese Ruy Ueda (Montrail & Mhw) in 2 ore 11’09” e il valdostano Nadir Maguet (La Sportiva) in 2 ore 12’37”. Per Solé si tratta del quarto successo stagionale, dopo quelli conquistati al Trail Cap de Creus, alle Olla de Nuria e al Vertical Cabanera.
DONNE - In campo femminile la cronaca è abbastanza succinta: a Col dei Rossi Laura Orgué vanta già un minuto sulla ceca Krchova, uno e dieci secondi sulla spagnola Azkorbebetia, uno e mezzo sulla norvegese Aders, uno e 40 sulla statunitense Gerardi e la francese Jimenez, poi ecco la polacca Kozielska e Silvia Rampazzo ad oltre due minuti. Al Rifugio Boé La Orgué vanta tre minuti e mezzo sulla Aders, tallonata a due soli secondi dalla Gerardi e dalla Krchova, non distante c’è anche la Azkorbebetia. In discesa la spagnola controlla la situazione, ma dietro di lei molte cose mutano, in particolare cambia decisamente marcia la mestrina Silvia Rampazzo, che recupera posizioni su posizioni, fermandosi però ad un asso dal podio, mentre vanno in difficoltà la Azkorbebetia e la Aders. Sul traguardo la portacolori spagnola del Team Salomon chiude in 2 ore 36 minuti e 29 secondi, seguita da Hillary Gerardi (Compressport) in 2 ore 37’55”, Hilde Aders (Tromso Lopeklubb) in 2 ore 39’55”, Silvia Rampazzo (Tornado Scarpa) in 2 ore 41’10”, Zuzana Krchova (Czech Skyrunning Team) in 2 ore 43’21”, Magdalena Kozielska (Polish Cross Country) in 2 ore 44’8”, Oihana Azkorbebetia (Euskal Mendizale Federazioa) in 2 ore 44’42”, Stephanie Jimenez (Team Salomon) in 2 ore 45’38”, Katrine Villumsen (Dynafit) in 2 ore 47’30” e Paola Gelpi (Maddalene Sky Team) in 2 ore 51’19”. Al traguardo giungono quasi novecento atleti, un record. Da segnalare anche che il tratto cronometrato dedicato a Diego Perathoner, sulla pista da sci che porta il suo nome, che assegnava un premio speciale al più veloce dei concorrenti con pettorale superiore al 100, ha visto prevalere il giapponese Ruy Ueda (davanti a Franco Torresani) e l'emiliana Paola Gelpi. Per quanto concerne il Memorial Diego Perathoner, che combina i risultati del Sellaronda Ski Marathon e di questa gara, si sono imposti in campo maschile Tadei Pivk e in campo femminile la norvegese Marianne Moretti. Domani chiuderà il lungo fine settimana della 20ª Dolomites Skyrace la gara riservata ai ragazzi fino ai 17 anni di età, suddivisi in tre gruppi. Start alle ore 11 da Piazza Marconi.
Gabioud e Locatelli ok al Fallere
Nella gara Tour successi di Mathieu Brunod e Lisa Borzani
Sentieri e vette poco conosciute, laghi e creste da scoprire per una gara che alla sua prima edizione riscuote subito successo. Questa mattina sono stati oltre 300 i concorrenti che hanno scelto una delle tre prove del Fallère (St-Oyen), in Valle d’Aosta. Ottanta i trailer al via dell’Ultramarathon di 56 chilometri che ha premiato Jules-Henri Gabioud e Sonia Locatelli, 170 quelli presenti alla 34 chilometri, dominata da Mathieu Brunod e Lisa Borzani, e una sessantina gli appassionati iscritti al Microtrail, prova non competitiva e autogestista con partenza tra le 9 e le 10 e il solo rilevamento dell’orario di passaggio. Nella 56 chilometri l’elvetico Gabioud e il valdostano Giuliano Cavallo lottano in salita e discesa per gran parte del tracciato. Nell’ultimo tratto però l’elvetico, già protagonista al GranParadiso Trail, accelera e vince in solitaria sul traguardo di St-Oyen. Sull’ultima ascesa ha voluto anticipare il rivale, cercando quei secondi di margine per non essere ripreso in discesa. Una tattica vincente che lo ha portato sul traguardo con il crono di 7h 20’12”. Sul secondo gradino del podio è invece salito Marco Vuillermoz, autore di una grande gara e bravo a recuperare Gabioud (poi davanti a tutti) e a superare Cavallo nelle battute conclusive. Vuillermoz ha terminato in 7h 27’14”, mentre Cavallo è terzo in 7h 34’20”.
DONNE - La gara femminile è stata dominata da Sonia Locatelli. La valdostana, partita bene a inizio anno al Castle’s Trail (prima prova Tour Trail), ha fatto gara in solitaria e chiuso in 8h 23’34”. Seconda posizione per Marina Plavan in 9h 53’36”, con terzo gradino del podio per Simona Dalla Riva, giunta dopo 11h 04’19”. Nella 34 chilometri (Tour du Fallère) vittoria per Mathieu Brunod, che questa volta non ha ceduto sul finale e ha concluso in 3h 35’09”, sotto gli occhi di papà Bruno, oggi spettatore. Secondo posto per un volto noto del Tour Trail Valle d’Aosta: Ioan Maxim, tornato alle gare dopo un lungo stop e sul podio in 3h 39’35”; terza posizione per Mikael Mongiovetto in 3h 39’59”.
Al femminile successo di Lisa Borzani, in preparazione per il Tor des Géants, arrivata in 4h 20’27” dopo una gara corsa sempre davanti. Secondo posto per Natalia Mastrota in 4h 35’52”, vincitrice una settimana fa al GranParadiso Trail, con terza Elisabetta Negra al traguardo dopo 4h 38’12”.
La gara del Fallère insieme al Vertical Pointe de Chaligne hanno dato vita anche alla combinata. In campo maschile primo posto per Laurent Chuc, quinto assoluto insieme ad Alex Ascenzi, mentre in campo femminile successo per la padovana Lisa Borzani.
Dolomites, vertical a tempo di record
Best crono di Axelle Mollaret, al maschile vince Patrick Facchini
Due nomi nuovi nell’albo d’oro del Dolomites Vertical Kilometer, gara d’apertura del lungo weekend dedicato allo skyrunning in Val di Fassa, e soprattutto un nuovo record nella gara femminile. L’edizione numero dieci ha visto infatti trionfare i due alfieri del Team La Sportiva, ovvero il trentino di Roncone Patrick Facchini e la francese di Annecy Axelle Mollaret, capace di abbassare di 35 secondi il primato che la catalana Laura Orguè Vila stabilì nel 2014, con il tempo di 37’39”. In campo maschile Facchini, per concludere i 2.400 metri del percorso con 1.015 di dislivello, ha impiegato il tempo di 32’43”, di 1 minuto e 9 secondi superiore a quello che fece registrare l’altoatesino Götsch dodici mesi fa.
Qualità e quantità dunque nel decimo Dolomites Vertical Kilometer, valido come nona delle diciotto tappe del Vertical Kilometer World Circuit, la Coppa del mondo di specialità, con in gara 300 atleti provenienti da ben 28 nazioni. Due affermazioni perentorie, costruite da Facchini e Mollaret metro dopo metro e concluse con un arrivo in solitaria. Il trentino ha deciso di forzare il ritmo già all’uscita dal bosco, dopo i primi 500 metri di dislivello, riuscendo a staccare di una ventina di metri la coppia formata dallo svizzero Remi Bonnet e dallo sloveno Nejc Kuhar. Nell’ultimo tratto di ascesa verso So Forcella Bonnet ha provato a ricucire il gap e Kuhar si è staccato, ma Facchini ha operato un ulteriore strappo nella ripida parte finale, concludendo in solitaria la prova accompagnato dagli applausi del pubblico salito in quota: la sua prestazione è la quarta assoluta nella storia di questa gara. Per il forte svizzero Bonnet, con un passato da calciatore, giunge comunque un eccellente risultato finale, a soli 34 secondi dal vincitore, mentre Nejc Kuhar conferma di vantare un feeling speciale con la competizione fassana, visto che è salito per ben sei volte sul podio nelle ultime sette edizioni, vincendo nel 2012. Sul traguardo di Crepa Neigra ha accusato un ritardo di 1’08”, quindi in classifica troviamo quarto l’altoatesino Hannes Perkmann a 1’32” dal vincitore, seguito dal bellunese Manuel Da Col a 2’18”, dal francese William Bon Mardion a 2’21” ed ancora Luka Kovacic, Henry Hofer ed Alex Oberbacher.
La sfida al femminile è vissuta sulla prova di forza della francese Axelle Mollaret, che ha subito mostrato il proprio stato di forma. Al suo ritmo ha resistito per la prima parte di gara la finlandese Susanna Saapunki, ma prima del passaggio in forcella si è dovuta arrendere. La Mollaret ha così tagliato il traguardo sotto una leggera pioggia, stabilendo il nuovo record della gara, che resisteva dal 2014, facendo registrare la 18ª prestazione assoluta.
La finlandese si è consolata con il secondo posto, con 1’24” di ritardo, quindi in terza piazza ecco la svizzera Victoria Kreuzer, per metà gara rimasta attaccata alla favorita Laura Orguè e poi capace di allungare nel finale, chiudendo a 2’28” dalla Mollaret. La catalana a sua volta ha accusato un ritardo di 3’44”, ottima quinta poi la fiemmese Antonella Confortola, in netta ripresa di condizione a 4’26” dalla vincitrice. Seguono la bellunese Francesca Rossi, la ceca Zuzana Krchova e la torinese Camilla Magliano.
Fra gli junior affermazione dello svizzero Aurelien Gay, 22° assoluto, davanti ai due italiani Mattia Tanara e Stefano Menusan.
Domenica la gara più attesa, la Dolomites SkyRace del ventennale, con mille runner di 41 nazioni al via. Partenza alle 8,30 da piazza Marconi a Canazei, sviluppo del tracciato di 23,5 km e dislivello di 1.950 metri. Non ci saranno però record da battere visto che è previsto un nuovo percorso rispetto al passato, con passaggio a Pecol (1.926 metri) e quindi al fino al Col dei Rossi (2.389 metri), transitando sulla pista da sci intitolata al fondatore della gara Diego Perathoner, tratto sul quale è previsto un cronometraggio per dare vita ad una graduatoria riservata agli atleti dal pettorale 101 in poi. I concorrenti scenderanno poi ai 2.239 metri di Passo Pordoi, per affrontare successivamente i tre passaggi chiave, ovvero le inversioni fino a Forcella Pordoi (2.829 metri), la vetta del Piz Boè (3.152 metri) e l’incantevole Val Lasties, che porta poi al traguardo di Canazei. Al via i più forti interpreti al mondo per una competizione valida come sesta delle undici prove delle Migu Run Skyrunner World Series.
Tempo di presentazione per l'Orobie Ultra-Trail
Appuntamento dal 28 al 30 luglio
Mancano una settimana al via dell’atteso appuntamento outdoor nel cuore delle Alpi Orobie, le montagne che abbracciano la città di Bergamo. Parliamo di Orobie Ultra-Trail 2017, in programma dal 28 al 30 luglio. A conferma dell’importanza raggiunta da Orobie Ultra-Trail, sono, in primis, i numeri. Come la quota complessiva degli iscritti, cresciuta costantemente nelle tre edizioni: nel 2017 raggiunto il tetto di 1.800 partecipanti, stabilendo il record assoluto della manifestazione. In più va segnalato come tra quelli che hanno detto sì ben 245 corridori giungeranno dall’estero (quasi il 15%; 38 paesi per 5 continenti, con alcuni atleti che arriveranno da molto lontano: Australia, Bolivia, Hong Kong, Namibia, Nuova Zelanda, Usa, Brasile, Venezuela). Un’occasione utile per scoprire la straordinaria unicità delle Orobie e la bellezza della città di Bergamo. Il percorso, infatti, si sviluppa per nel cuore delle Alpi Orobie, lungo passaggi tecnici, ma anche tra sentieri e mulattiere sino al suggestivo traguardo allestito in Bergamo Alta in Piazza Vecchia. Un arrivo unico, passando sulle Mura Venete, dichiarate proprio poche settimane fa Patrimonio universale dell’umanità dall’Unesco. E a fianco degli oltre 1.800 iscritti alle gare, infatti, ci saranno ben 900 volontari, per cui praticamente uno ogni due concorrenti: un record!
LE GARE - La gara regina è l’Orobie Ultra-Trail. Partenza venerdì 28 luglio alle ore 10 da Clusone (piazza dell’Orologio) e arrivo in Bergamo Alta. Percorso di 140 km con 9.500 metri di dislivello positivo. Tempo massimo di percorrenza di 47 ore. Gli iscritti sono 280, 255 uomini e 35 donne, di cui 210 italiani e 70 stranieri. Start del Gran Trail Orobie sabato 29 luglio alle ore 8 da Carona e arrivo in Bergamo Alta. Percorso di 70 km con 4.200 metri di dislivello positivo. Gli iscritti sono 1.020, 910 uomini e 110 donne, di cui 905 italiani e 115 stranieri. Novità 2017 i Bergamo Urban-Trail; start venerdì 28 alle ore 20.30 da Bergamo (zona Lazzaretto) e arrivo in Bergamo Alta. Gara in notturna con pile frontali e percorso di 20 km con 700 metri di dislivello positivo.
Sabato il debutto della Ultramarathon du Fallere
Quinta prova del Tour Trail della Valle d’Aosta
Lo svizzero Jules-Henri Gabioud, protagonista una settimana fa al Gran Paradiso Trail, ha scelto di partecipare anche alla prima edizione dell’Ultramarathon du Fallère. Un altro nome importante che va ad aggiungersi alla lista dei partenti del trail di sabato 22 luglio. In Valle d’Aosta, per la quinta prova del Tour Trail della Valle d’Aosta, ci saranno infatti anche la padovana Lisa Borzani e il valdostano Giuliano Cavallo. Atleti sinonimo di agonismo che infiammeranno il percorso della 56 chilometri, la gara regina del Fallère. Iscritti anche Marco Béthaz, così come Marina Plavan che proverà a riprendersi la leadership del circuito, ora in mano a Emanuela Scilla Tonetti, non ancora iscritta. In campo maschile ci sarà invece Mattia Colella, sempre primo nel circuito valdostano di trail, incalzato da Mathieu Brunod attualmente assente al Fallère. Nelle ultime ore è arrivato l’ok anche da parte di Marco Vuillermoz e Sonia Locatelli, entrambi al via dell’Ultramarathon.
PROGRAMMA - Davvero ricco il programma della prima edizione del Fallère con tre diversi percorsi. Oltre alla 56 chilometri, ci sarà il Tour di 34 chilometri e un MicroTrail non competitivo di 15 chilometri e 1.000 metri di dislivello positivo. Distanze e dislivelli per tutti i gusti, alla scoperta di Saint-Oyen e delle vette limitrofi. Il quartier generale dell’evento è a Saint-Oyen, sede di partenza, arrivo, segreteria e villaggio espositivo. L’Ultramarathon scatterà alle 6 del mattino, mentre alle 8 toccherà ai concorrenti che hanno scelto la 34 chilometri. Partenza curiosa invece per il MicroTrail perché i partecipanti si autogestiranno e potranno scegliere di lasciare la zona di partenza tra le 9 e le 10. A partire dalle 12,30 l’arrivo dei vincitori delle due gare, con premiazioni alle 16.
Giovedì 20 luglio, è l’ultimo giorno per iscriversi. Chi vuole partecipare all’Ultramarathon o al Tour dovrà registrarsi online (wedosport.net) entro le ore 24: l’organizzazione non ha previsto l’iscrizione sul posto, fatta eccezione per il MicroTrail. I pettorali saranno consegnati dalle 17 alle 19 di venerdì e la mattina prima delle rispettive gare: entro le 5,30 (Ultramarathon) entro le 7,45 (Tour).
I cancelli orari sono stati ampliati per dare la possibilità ai concorrenti di godersi i panorami. Quindici ore il tempo limite per la 56 chilometri, 10 per la prova corta. Chi non corre potrà seguire la gara dall’alto grazie ai voli turistici di Pellissier Helicopters, oppure potrà pedalare con le mountain bike a pedalata assistita. Spazio anche alle gite in sella agli asini by Espri Sarvadzo, oppure a una passeggiata tra gli stand di attrezzatura sportiva e prodotti enogastronomici allestiti in prossimità del traguardo.