OUT per due, primi Andrea Macchi e Paolo Rossi

Nella gara rosa a segno Lisa Borzani, ottava assoluta

Vittoria per due all’Orobie Ultra Trail: sul traguardo di Bergamo, dopo 140 km e 9.500 metri di dislivello arrivano insieme Andrea Macchi e Paolo Rossi dopo 23h33’02”. Al terzo posto Oliviero Bosatelli con un ritardo di 9’31”, quarto Maurizio Gualeni in 27h14’54”, quinto Luca Manfredi Negri in 27h58’19”. Al femminile successo di Lisa Borzani, ottava assoluta in 28h51’56”; con lei sul podio Moira Guerini (29h51’51”) e Giulia Saggin (32h04’24”). Nel Gran Trail Orobie, di 70 km e 4.200 metri di dislivello. affermazione di Luca Carrara in 8h17’28”, davanti allo statunitense Rick Floyd in 8h26’24” e al lituano Vaidas Zlabys in 8h37’50”, quarto Stefano Rinaldi, quinto Riccardo Faverio. Sul gradino più alto del podio rosa sale Melissa Paganelli in 11h24’43” con Isabella Labonia seconda in 11h30’42” e con Ester Scotti terza in 11h39’38”, quarta Tina Sbrissa, quinta la brasiliana Maria Cecilia Ramos Cruz.

 


Sudtirol Ultra Skyrace ancora a Daniel Jung

Al femminile Maria Kemenater manca di 25 secondi il record

Anche nel 2017 il vincitore dell’Südtirol Ultra Skyrace è Daniel Jung. Il 34enne di Laces ha completato il percorso di 121 chilometri e 7554 metri di dislivello lungo l'alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine in 18h33’12”. Al femminile affermazione di Maria Kemenater che con un tempo di 21h58’18” ha mancato il record del percorso per miseri 25 secondi.   
Già al via Daniel Jung è partito velocissimo. Assieme al tedesco Philip Reiter ha dettato il ritmo ai circa 210 concorrenti fin dall'inizio. Dopo il tragitto di controllo del Corno del Renon, Jung ha aumentato ancora la velocità, al Passo Pennes aveva un tempo migliore di venti minuti rispetto allo scorso anno e alla malga Ebenbergalm aveva un vantaggio sui suoi concorrenti di quasi un'ora. A partire dal 75esimo km, però, il venostano ha iniziato a soffrire della fatica delle ultime settimane: due settimane fa, infatti, Jung aveva partecipato alla Eiger Ultra Trail e non si era ancora completamente ripreso. «Ho rischiato tutto perché volevo assolutamente battere il record del percorso: sono entrato in crisi e non sono riuscito ad uscirne fino al traguardo. Ho cominciato a non dar più importanza al tempo, l'unico obiettivo è diventato raggiungere il traguardo», ha raccontato Jung, che ha dedicato la vittoria a sua sorella Elisa, che ha compiuto gli anni sabato. Al secondo posto si è classificato il tedesco Philipp Reiter, con un ritardo su Jung di 50 minuti. Il terzo posto è andato a un altro altoatesino, Oswald Wenin in 19h37’39”.
Anche nella prova rosa Maria Kemenater ha condotto la gara dal via al traguardo. A lungo è sembrato che la 46enne della Val Sarentino riuscisse a stabilire un nuovo record del percorso. «Se avessi saputo che mancava così poco, non mi sarei fermata all'ultimo ristoro ma avrei continuato a correre», ha scherzato la vincitrice, che nello scorso anno aveva trionfato sulla distanza media. 

SÜDTIROL SKYRACE - Stefan Tschurtschenthaler a segno sulla distanza media  (69 km/3930 m D+) in 7h34’49”, lasciando ad Alfred Psenner il secondo posto. Mattia Depaoli ha completato il podio. Nelle donne ha vinto Daniela Oemus, ex-campionessa giovanile tedesca nei 10.000 metri e nel cross, con il tempo di 8h32’12”, nuovo record del percorso. Al secondo posto, come l'anno scorso, Regina Spiess, che, con un tempo di 9h04’28”, rispetto allo scorso anno è migliorata di quasi un'ora. Al terzo posto si è affermata la vincitrice della Südtirol Sky Marathon 2016, Birgit Klammer (9h06’37”).   

SÜDTIROL SKY MARATHON - Nella prova di 42,2 chilometri e 2863 metri di dislivello successo dall'austriaco Daniel Rohringer in 4h14’49”, piazza d’onore per Hannes Perkmann, in 4h17’32”, terzo Martin Psenner, in 4h27’57”. Nelle donne prima Lorenza Bortoluzzi in 5h38’29”. Al secondo posto, con un ritardo di 6’27”, Gertraud Höllrigl. Sul terzo gradino del podio è salita Antonia Winkler in 5h49’44”.
 


Gianluca Galeati vince il Monte Rosa Walser Trail

Piazza d’onore per Luca Arro’

Gianluca Galeati ha vinto sabato la 114 chilometri del Monte Rosa Walser Trail, l’endurance trail organizzato dal Forte di Bard che abbraccia le valli di Ayas e Gressoney. L’imolese, già sul podio lo scorso anno (secondo), ha coperto la distanza in 18 ore 44’23”. È la sua prima vittoria al Monte Rosa Walser Trail e ha preso la leadership della corsa nei pressi del rifugio Ferraro, all’alba di sabato. Galeati lo scorso giugno ha vinto l’Ultra K Trail, nel 2016 si aggiudicò il Gran Trail di Courmayeur, mentre nel 2015 chiuse al secondo posto il Tor des Géants e al terzo l’Orobie Ultra Trail. È partito da Gressoney con un forte mal di testa e nei primi chilometri non è riuscito a imporre un ritmo elevato. Una gara bella e affascinante, ma allo stesso tempo anche impegnativa per i 174 concorrenti partiti venerdì sera dalla piazza centrale di Gressoney-Saint-Jean (su 207 iscritti). Tra i ritirati anche il valdostano Franco Collé, costretto a fermarsi quando era al comando della prova per alcuni problemi legati sempre al tendine d’Achille. Gianluca Galeati: «Una gara davvero dura, bisogna abituarsi a correre di notte, inoltre anche i tempi di percorrenza cambiano - dice al traguardo -. Sono partito con un forte mal di testa che non mi ha permesso di spingere al massimo. Poi ho recuperato, ma sull’ultima salita faceva tanto caldo». Dopo i ritiri di Christian Insam e Manuel Degasperi (leader subito dopo il ritiro di Collé), il secondo e il terzo gradino del podio sono stati conquistati dal piemontese Luca Arrò, al traguardo in 19 ore 48’55” e dal lombardo Saverio Monti in 20 ore 04’44”. In prima serata è atteso l’arrivo della prima concorrente della gara femminile.
 


Red Bull K3, Anthamatten da record sotto le due ore

Al femminile successo di Camilla Magliano

Una delle gare più attese, il Red Bull K3, il super vertical da 3.030 metri di dislivello, partendo da Susa per arrivare ai 3.538 metri di quota del Rocciamelone in appena 9,7 km. Una gara entrata di diritto nel neonato Vertical Kilometer World Circuit. Parterre ‘importante’ in terra piemontese: tanto che nella gara maschile è arrivato il record. A firmarlo Martin Anthamatten che ha chiuso in 1h58’53”, grazie ad una grande progressione nei finale, superando l’altro elvetico Rémi Bonnet in vetta in 2h00’30”. Terza posto per Nadir Maguet in 2h05’24”. Nella prova rosa affermazione di Camilla Magliano in 2h29'36”, con piazza d’onore per Maite Maiora in 2h31'38" e terza Victoria Kreuzer in 2h33'03".

 


Mondiali giovanili ISF, festa azzurra nel vertical

Due ori con Giorgia Felicetti e Alex Oberbacher

Prima gara ai campionati mondiali giovanili ISF in programma ad Andorra. Festa grande in casa Italia nel vertical: due medaglie d’oro conquistate da Giorgia Felicetti negli Youth B ed da Alex Oberbacher negli Under 23 e altrettante di bronzo con Luca Lizzoli negli Youth B e Daniele Felicetti negli Under 23. La rassegna iridata prosegue domenica con la skyrace.


Domenica il primo Mondiale a Premana

Quali le ambizioni in casa Italia?

Domenica è il giorno dei Mondiali, il primo dei due giorni Mondiali a Premana. Il primo appuntamento iridato sarà quello della classic, mentre il 5 e 6 agosto sarà tempo della long distance. E allora concentriamoci sulla gara di domenica, partendo dal programma: alle 9 il via della gara junior femminile, un quarto d’ora dopo quello della prova junior maschile. Alle 10.30 la partenza delle Senior femminili, alle 12.30 quella dei senior maschili, sempre davanti al museo etnografico di Premana. Sabato apertura alle 15.30 con la cerimonia di inaugurazione. Percorso di 6,5 km e 430 metri di dislivello: un giro che gli junior affronteranno una volta sola, due per i senior. Ma quali sono i favoriti? «A livello maschile non sarà facile - spiega il dt azzurro Paolo Germanetto -. Il riferimento sono i Mondiali di Massa dove ‘Berny’ (Bernard Dematteis) è stato l’unico bianco nei primi dieci. Per l’Eritrea ci sarà il solo Petro Mamu, ma Kenya e Uganda sono al completo, senza dimenticare gli Stati Uniti con Joe Gray in testa. Insomma una vera bagarre, arrivare alla medaglia a squadre non sarà certo facile. In campo femminile favorite su tutte Maude Mathys, Andrea Mayr, Sarah Tunstall e Lucy Murigi Wambui. Purtroppo dobbiamo rinunciare a Valentina Belotti per un problema al tendine: con Sara Bottarelli e Alice Gaggi poteva essere un gruppo per arrivare a medaglia, ma non disperiamo». Al femminile, dunque, spazio a Ivana Iozzia insieme appunto a Bottarelli, Gaggi e Roberta Ciappini, mentre al maschile in gara il fresco campione d’Europa Xavier Chevrier, Cesare Maestri, Bernard e Martin Dematteis.

 


Sabato debutta la Comano Ursus Extreme Trail

Nella Riserva della biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria

Sabato 29 luglio alle ore 8.30 partirà la prima edizione della CUET 37. Questo nuovo percorso, considerato qualificante UTMB secondo i criteri ITRA, è un anello che darà la possibilità di mettersi alla prova su sentieri selvaggi ed incontaminati. Da Rango si entrerà subito nel bosco, verso la Val Marcia per poi raggiungere il piccolo abitato delle Cornelle con un veloce single track. Da qui inizierà la salita verso Malga Nardis tra sentieri e strade forestali. Ai piedi del Doss dela Torta il tracciato si farà decisamente più impegnativo su terreno tecnico e difficile, in alcuni punti creato appositamente per la gara. Sette chilometri di creste selvagge regaleranno panorami mozzafiato che spaziano dal Garda alle Dolomiti di Brenta, dall’Adamello e la Presanella all’intere Valli Giudicarie. La gara prevederà poi la discesa da Malga Stabio per terminare e chiudere l’anello a Rango, riconosciuto fra i Borghi più belli d’Italia, dopo 34 km e 2560 metri di dislivello.

COM’È NATO L’URSUS EXTREME TRAIL - L’esigenza della gara è nata dal desiderio degli organizzatori, il gruppi della Comano Mountain Runners (CMR), di promuovere il territorio: ‘Ursus‘ deriva dal fatto che gli orsi, a partire dalla loro reintroduzione, hanno trovato nelle valli che ospitano la gara un ambiente ideale a cui si sono adattati perfettamente, tanto che se ne possono contare ormai svariati avvistamenti nei tracciati che gli atleti andranno a percorrere. Per questo è stato scelto l’orso come simbolo per la manifestazione.


Ad Andorra i Mondiali giovanili ISF

Venerdi' si parte con il vertical, domenica la SkyRace Arinsal

Dopo la prima edizione andata in scena nel 2016 in Italia, nuovo appuntamento con gli Youth Skyrunning World Championships in programma ad Andorra. 16 le nazioni al via, di 4 continenti, in gara per 54 medaglie per 3 categorie, A (16-17 anni), B (18-20 anni) e U23 (21-23 anni). Prima gara, venerdì 28 luglio con il vertical kilometer con partenza da Arinsal e arrivo al Alt de la Capa a quota 2.570 metri dopo 3.5 km. Domenica alle 9.15 ci sarà la SkyRace Arinsal su un tracciato di 15 km e 1.415 metri di dislivello, toccando i 2.748 metri del Pic de les Fonts.
Gli azzurri convocati per la rassegna saranno Daniele Felicetti e Alex Oberbacher nell’Under 23, Giorgia Felicetti, Marco Daniele, Giuseppe Fontana, Luca Lizzoli negli Youth B. Team leader della squadra Riccardo Montani, con Cristiano Carpente ad integrare lo staff tecnico.


Red Bull K3, sabato la grande sfida

3030 metri di dislivello per salire in vetta al Rocciamelone

Sabato, quarta edizione per il Red Bull K3, ormai una classica dello skyrunning. Meno di 10 km e 3030 metri di dislivello positivo: questi i dati impressionanti della gara che parte da Susa e arriva in vetta al Rocciamelone a 3538 metri di quota. Quest’anno la prova fa parte del Vertical Kilometer Wolrd Circuit, il circuito mondiale di gare di vertical kilometer.

IL PERCORSO - Un tracciato che solo a guardarlo fa sentire l’acido lattico che brucia i muscoli e il cuore che batte all’impazzata, difficile pensare a qualcosa di più ‘dritto’. Il Red Bull K3 in soli 9,7 km si sale dalla cittadina di Susa (con vero start al Santuario di Mompantero) ai 3538 metri del Rocciamelone, con ben 3030 metri di dislivello. I primi 4,4 km che portano al Trucco prevedono 1170 metri di dislivello, con alcuni strappi ‘severi’, ma con pendenza media accettabile. Poco dopo il sesto km inizia il leggendario pratone, il percorso è una linea retta inizialmente con pendenze umane, ma presenta un conto salatissimo nella parte finale, 500 metri con ben 300 metri di dislivello, un vero muro, al quale seguono alcune centinaia di metri per raggiungere il Rifugio Ca’ d’Asti. Qui si parte per il tratto ‘lunare’ della gara, tra pietraie e tratti attrezzati: manca solo un km e 600 metri al ‘Roccia’, ma sono ancora 700 i metri di dislivello da superare e la quota può farsi sentire. Ma quando si raggiunge la vetta, lo spettacolo è semplicemente grandioso. La statua bronzea della Madonna del Rocciamelone è meta ogni anno per pellegrini, amanti della montagna.

IN GARA - In campo maschile si presenta al via, lo svizzero Remi Bonnet detentore del record della gara. Ma per lui non sarà per nulla facile, perché si presentano molto agguerriti gli italiani Nadir Maguet (già vincitore del Vertical di Fully), Patrick Facchini (fresco vincitore al VK Dolomites) e Manuel Da Col. Non sono da meno, il norvegese Stian Angermund-Vik (dominatore dei primi vertical del VKWC e di Zegama), lo sloveno Nejc Kuhar, lo svizzero Martin Anthamatten, i francesi Alexis Sevennec  e William Bon Mardion, il rumeno Szabolcs Gyorgy Istvan. Tra le donne al via la vincitrice dell’anno scorso Vanesa Ortega, attenzione all’altra iberica Maite Maiora in formissima, alla norvegese Hilde Aders, alla rumena Ingrid Mutter, alle svizzere Jennifer Fiechter e Victoria Kreuzer. Tra le azzurre, Raffaella Miravalle e Barbara Cravello sono già salite sul podio al K3, Francesca Rossi, Chiara Giovando, Francesca Bellezza.

NUOVO REGOLAMENTO - Quest’anno non sarà più in vigore il regolamento con cancelli con numero di partecipanti, ma saranno previsti cancelli orari. Il primo, in località Trucco, i concorrenti dovranno passarlo entro 1h30’. Il secondo al Rifugio Ca’ d’Asti, gli uomini dovranno transitare entro 2h30’ e le donne entro 2h55’.


Sabato il debutto della Cima d'Asta Skyrace

Il tracciato riprende quello della Scialpinistica

Tutto pronto per il debutto della Cima d'Asta Skyrace che andrà in scena sabato 29 luglio. Una nuova gara di corsa in montagna ai piedi del massiccio di Cima d’Asta nella catena del Lagorai, su un percorso di 25 km, con 1.800 metri di dislivello e con partenza ed arrivo in località Val Malene. Ad organizzarla lo Ski Team Lagorai Tesino, lo stesso staff della Scialpinistica Lagorai Cima d’Asta. Con i suoi 2.847 m di altezza, il massiccio di Cima d’Asta rappresenta un simbolo imponente della catena del Lagorai. Questa competizione rappresenta un’occasione di grande visibilità per il territorio Valsugana Lagorai e valorizzerà in particolare la Conca del Tesino, palestra naturale per questo sport. L’iscrizione - ancora aperta sul sito della manifestazione www.cimadastaskyrace.com sino alla mezzanotte del venerdì, mentre la mattina della gara sarà possibile iscriversi in loco fino a mezz'ora prima della partenza fissata per le ore 9 - include il ricco pacco gara composto da un gilet tecnico anti-vento ed antipioggia prodotto in collaborazione con CMP e marchiato con il logo della manifestazione. Oltre ai riconoscimenti per i vincitori delle varie categorie sono previsti anche numerosi premi a sorteggio per i concorrenti presenti alle premiazioni.


Disponibile Skialper di agosto/settembre

Tante idee per le vacanze nel numero 113

È scaricabile nelle applicazioni per dispositivi iOS e Android il numero 113 di Skialper, di agosto-settembre: 144 pagine dedicate al grande outdoor, dall’Italia alle isole Svalbard. Una celebrazione delle vacanze estive attive, partendo dalle destinazioni per arrivare ai materiali in anteprima della stagione 2018. Skialper 113 costa 6 euro e nei prossimi giorni arriverà anche nelle migliori edicole.

GRAVEL MANIA - Si chiama ‘the next big thing’ ed è una nuovo spazio fisso, subito all’inizio della rivista, dedicato a uno sport fuori dagli schemi classici di quelli solitamente trattati su Skialper: qualcosa di diverso, trendy e divertente. Questa volta abbiamo affrontato l’argomento gravel bike, vale a dire le bici con robusti telai da ciclocross e ruote più larghe, perfette per tour dal brecciolino all’asfalto, polivalenti anche se meno performanti nelle specifiche situazioni. Proprio come uno sci da 90 di ultima generazione sotto il piede.

HERVÉ E IL MANTRA DEL COME -
Messner gli ha messo sulle sue spalle il pesante fardello del futuro dell’alpinismo. Sulla soglia dei 40 anni abbiamo intervistato Hervé Barmasse, reduce dalla spedizione allo Shisha Pangma con David Göttler, con la vetta raggiunta in sole 13 ore. Una spedizione che ha significato molto per l’alpinista valdostano: il primo ottomila dopo un percorso che lo ha portato a cercare l’avventura dietro casa o ad andare lontano per cercare il difficile prima che la vetta mediatica. Una spedizione dopo tante operazioni e infortuni, frutto del duro lavoro di allenamento, una spedizione che si è fermata a tre metri dalla vetta, che rischiava di franare sotto i piedi di Hervé e David. Una spedizione proprio nei giorni in cui l’amico Ueli moriva in Himalaya. Un dialogo per capire che in Himalaya conta cosa si fa, ma conta soprattutto come lo si fa.

TOPTURFESTIVALEN, ROTTA PER IL NULLA - Una nave da crociera artica al posto del rifugio o della ‘solita’ camera d’albergo. E poi una baia circondata dalle acque cristalline al posto del ‘solito’ parcheggio come punto di partenza della gita con le pelli. Infine, last but not least, una spiaggia invece del party al ‘solito’ rifugio. Ecco, questo festival dello sci fuoripista e dello scialpinismo dal nome impronunciabile che si tiene a giugno alle isole Svalbard, territorio norvegese nel Mar Glaciale Artico, è tanto diverso da quello che avete visto finora quanto unico. Emilio Previtali racconta la sua esperienza sotto il sole senza fine del nord e con sciatori armati di fucili per difendersi dagli orsi polari.

PONTE DI LEGNO/TONALE OUTDOOR DESTINATION - Non capita tutti i giorni di salire in bici per i tornanti del passo Gavia con un campione del mondo di ciclismo, né di affrontare un single track con una medaglia olimpica di mountain bike. Eppure quando si sceglie una località come Ponte di Legno/Tonale, che crede profondamente nell’outdoor, non solo in salsa invernale, è possibile. Ecco perché per presentare ai lettori di Skialper tutto quello che si può fare ai piedi dell’Adamello siamo saliti al Gavia con Alessandro Ballan, abbiamo pedalato con Paola Pezzo sugli infiniti itinerari per le MB e abbiamo anche provato le emozioni della discesa sui percorsi serviti dalle seggiovie in compagnia di un altro campione, Lorenzo Suding. Ma non di sola ruota vive l’outdoor addicted ed ecco che abbiamo provato un vertical con Valentina Belotti e corso con Davide Magnini. Però si tratta di itinerari alla portata di tutti, che potrete fare anche voi con un minimo di allenamento. Intanto guardatevi le stupende fotografie di Alice Russolo.

VALLE DELL’ORCO OUTDOOR DESTINATION -
Doppio appuntamento con le idee per le vacanze su questo numero. La seconda destinazione è la Valle dell’Orco, sul selvaggio versante piemontese del Gran Paradiso. Una destinazione molto particolare, per veri amanti della montagna. Gli sport all’ordine del giorno sono tre: ciclismo, trail e arrampicata. Il terzo indubbiamente ha il posto d’onore, visto che da queste parti ci sono granito e fessure degne di un piccolo Yosemite. E visto che qui sono state scritte alcune delle più belle pagine di storia dell’arrampicata e sono passati big del calibro di Edlinger e Honnold. Per il trail non si può non parlare dello stupendo percorso della Royal Ultra Skymarathon e farlo con una veterana della gara come Raffaella Miravalle è ancora più bello. Magari dopo essere saliti con le due ruote al Colle del Nivolet.

LA VIA DEL CONFINE PACIFICO -
Spesso snobbate a favore delle tradizionali Dolomiti, le Vette Feltrine offrono paesaggi unici con lo sguardo che corre proprio verso il cuore dei Monti Pallidi da una parte e la pianura dall’altra. Oltre a quel senso di isolamento e silenzio che i posti più turistici hanno perso. Ma camminare su questi crinali dove passava il confine tra Repubblica di Venezia e Tirolo vuol dire anche fare incontri che non scorderai, come quello con Ruggero e Linda che ogni estate, con i bimbi, abbandonano la comoda vita della valle per fare i malgari, o come quello con Silvano, custode forestale dei boschi del comune di Mezzano. Un racconto di Teddy Soppelsa, corredato dalle fotografie di Federico Ravassard, da leggere per arricchire il riposo vacanziero.

CRONACHE DI UNA STAGIONE ORDINARIA - Ad agosto si tirano le somme… lo sanno ormai i lettori di Skialper e lo sa Andrea Bormida, che ha scritto il consueto articolo di riassunto della stagione, purtroppo grama, dello sci ripido. Non sono mancati però spunti interessanti, nella zona del Monte Bianco e degli Écrins in particolare, ma non solo. E poi aumentano le ripetizioni in stile Jérémie Heitz…

È ARRIVATO IL FUTURO - O almeno, arriverà, nell’estate 2018. Sembra essere così a giudicare dalle novità presentate alla fiera Outdoor di Friedrichshafen. Ci saranno scarpe da trekking termoformabili, come gli scarponi, scarpe da running con intersuole eterne ma anche prodotti validi per più sport. Insomma, le novità sono davvero tante, sarebbe impossibile elencarle qui, non resta che leggere l’articolo pubblicato su Skialper.

IN VACANZA PER SPORT - Unire la propria passione con la possibilità di visitare luoghi unici al mondo, magari in compagnia della famiglia. Chi non l’ha mai sognato? E noi nella sezione Up & Down vi proponiamo le gare di trail più belle nei posti più insoliti raccontate da chi le ha fatte. Qualche idea? Sud Africa, Malesia, Bassa California, Canada, Perù… E poi un reportage dall’Iraq, dove un cooperante italiano non ha smesso di correre, a pochi chilometri dall’orrore e dalla distruzione di Mosul.

MATERIALI - Volete sapere come nascono i capi outdoor di Dynafit? Siamo stati in azienda e ne abbiamo parlato con designer e product manager. Cercate una scarpa che vada bene sia per camminare che per arrampicare su difficoltà classiche. C’è la nuova Montura Change 93, che abbiamo messo ai piedi della Guida alpina Massimo Faletti sulle falesie di Nago, in Trentino.

RUBRICHE -
Tutte le ultime novità sul progetto La Sportiva Outdoor Paradise, per smantellare gli impianti al Passo Rolle e trasformarlo in un parco per gli sport outdoor, ma anche i personaggi del mese (siete curiosi? Vabbé, ve li sveliamo: Ryan Sandes, Alex Honnold, Giorgio Calcaterra e Nico Valsesia) e le scarpe per praticare almeno due sport, oltre alla consueta rassegna stampa del meglio pubblicato dalle riviste straniere e dai quotidiani nelle pagine Log in, dove presentiamo anche dettagliatamente il nuovo zaino Eghen 35 di Camp.

Skialper 113 di agosto-settembre sarà disponibile dai prossimi giorni nelle migliori edicole al costo di 6 euro ed è già scaricabile nell’apposita app Skialper per dispositivi Android e iOS, disponibile gratuitamente nell’App Store e in Play Store.


Venerdì è tempo di Monte Rosa Walser Trail

Partenza da Gressoney-Saint-Jean

Si avvicina l’appuntamento con la quinta edizione del Monte Rosa Walser Trail. I primi a partire saranno gli atleti del trail da 114 km venerdì, alle ore 21, dalla piazza del Capoluogo di Gressoney-Saint-Jean. I concorrenti iscritti a questa prova saranno monitorati per tutta la durata della competizione, che si sviluppa lungo un suggestivo itinerario tra i Comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité, Brusson e Ayas, attraverso un sistema Tracker Gps. Monte Rosa Walser Trail sposa l’agonismo, ma anche il fattore sicurezza: alla consegna dei pettorali (con chip elettronico), i trailers ritireranno anche il dispositivo che consentirà la localizzazione su una mappa sempre controllata dalla centrale di Gressoney-Saint-Jean (Sport Haus) e consultabile online sul sito della manifestazione. La 50 chilometri, la 20 chilometri competitiva e la 20 chilometri EcoTrail partiranno domenica 30 luglio rispettivamente alle ore 6 e alle ore 11. Mezz’ora prima (ore 10.30) spazio alla prova riservata alle persone con disabilità e ai minorenni. Sabato sarà il giorno dedicato agli arrivi dei primi concorrenti della 114 chilometri, con la segreteria a pieno regime per la consegna dei pettorali e dei pacchi gara di tutte le altre prove.
MWT è sport, divertimento e cultura perché chi non indosserà il pettorale potrà trascorre il tempo e sfruttare le tante iniziative organizzate. Un’occasione per rilassarsi alla Terme di Champoluc o in piscina a Gressoney-Saint-Jean oppure per scoprire e conoscere la cultura Walser. Durante l'evento l'Eco Museo Walser di Gressoney-La-Trinité sarà aperto a tutti sabato 29 luglio dalle 15 alle 18.00 e domenica 30 luglio dalle 9,30 alle 12,30. (info e prenotazioni al numero 0125 366137). I concorrenti potranno usufruire di un voucher valido per due ingressi gratuiti usufruibile fino al 31 dicembre 2017. Si tratta di un percorso a cielo aperto che comprende tre edifici museali che illustrano la vita della popolazione Walser nel corso dell’anno: Casa Rurale Puròhus, Casa Museo Pòtzschhus e Baita di Binò Alpelté
Tutti i trailers iscritti potranno godere di numerosi benefit: pacco gara, maglia finisher per chi taglierà il traguardo, assistenza e rifornimenti lungo il percorso e alla base vita di Champoluc (per la 114 km), beer bar e buffet, l’accesso alla piscina coperta della Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean e il servizio massaggi. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito wedosport.net fino alle ore 24 del 26 luglio (114 km) e alle 18 del 27 luglio (altre gare). In seguito ci si potrà iscrivere solo in loco, a Gressoney-Saint-Jean, fino a un’ora prima dell’inizio della gara. Partecipare alla 114 km costa 140 euro, mentre la quota della 50 km è di 65 euro. Si scende a 40 euro per la 20 km e a 10 per la 5 km non competitiva.