Florent Troillet smette di gareggiare

Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno

Solo dieci giorni fa eravamo in Svizzera e abbiamo parlato con Troillet telefonicamente per avere un'intervista: sfortunatamente non era in casa quel giorno sennò probabilmente avremmo potuto anticipare questa incredibile notizia. Oggi la decisione di Florent è rimbalzata attraverso i siti e le televisioni locali.
Il fortissimo atleta svizzero, l'extraterrestre della Patrouille lascia lo ski-alp agonistico, a novembre andrà in congedo dal prestigioso corpo delle Guardie di Frontiera per le quali ha gareggiato in questi ultimi tre anni. In una lettera inviata al Cas, club alpino svizzero e alla Squadra Nazionale, Florent annuncia la cessazione dell'attività agonistica di alto livello per seguire i suoi studi di educatore sociale.
In questa lettera ringrazia quanti hanno sostenuto la sua incredibile carriera che lo ha visto vincitore di 1 Mezzalama, 2 Pierra Menta, 2 Patrouille des Glaciers e di 9 gare di Coppa del Mondo. Un palmarès incredibile e ora vuole voltare pagina e impegnarsi in un altro percorso. A 29 anni quando lo sport gli ha dato tanto, forse tutto quello che uno scialpinista possa immaginare, vuole impegnarsi nel sociale.
Dopo i ringraziamenti sostiene di mettersi a disposizione della Squadra Svizzera per qualunque esigenza mentre in un'altra intervista abbiamo letto che non è escluso di non rivederlo in gara alla prossima Patrouille, ovviamente non con l'allenamento dell'ultima edizione…
E bravo Florent, bel botto.


Ivrea - Monbarone a Milesi

In una splendida cornice di sole e di pubblico

Sembrava la festa della montagna: pensavamo che certi spettacoli di escursionisti e appassionati si potessero vedere solo sulle Orobie ma avevamo dimenticato la grande tradizione negli sport della montagna di centri come il Canavese e il Biellese.
Così, quando ormai tutta la parte sommintale era assiepata di spettatori ecco arrivare il primo, da solo: Milesi che è andato a vincere con una grande passerella di pubblico fino in vetta dove era posto il traguardo.
Poi a cadenza regolare è transitato Bosch, il francese che ha vinto la Becca di Nona solo salita, poi Mersi e via via gli altri.
Ben diverso l'arrivo delle donne che ha visto lo sprint e il fotofinish per  determinare la vincitrice fra la Perico, arrivata in tuffo letteralmente, e la Belletti. Quest'ultima si è aggiudicata la vittoria per un solo centesimo...

1. Milesi Davide 2.04.40
2. Bosch Jerome 20609
3. Mersi Enzo 2.07.17
4. Balzaretti Silvio 2.08.43
5. Faverio Riccardo 2.12.18

femminile
1. Belletti Marcella 2.28.51
2. Perico Enrica 2.28.52
3. Bosco Ornella 2.33.28
 


Mont Avic, ecco il record di Dennis Brunod

Strepitoso tempo e grande prestazione di skyrunning

Oggi Dennis Brunod ha corso contro il tempo e dobbiamo riconoscere che è la condizione migliore per l'atleta valdostano, quella che gli permette di far girare al massimo il suo eccezionale motorino senza doversi guardare da attacchi di avversari o battistrada da raggiungere.
L'occasione è stata la posa della madonnina sulla vetta della montagna - 3006 metri poco sopra a Verres nel comune di Champdepraz - in pieno Parco del Mont Avic.
Già dalle otto e trenta l'elicottero ha iniziato con delle rotazioni a portare in vetta tutte le autorità locali: sindaco, parroco, rappresentanti del parco, fotografi e operatori della Rai. Alle nove, proprio quando sulla vetta cadevano i primi fiocchi di neve, scattava la prova: partenza davanti all'Hotel Mont Avic, tratto di corsa sulla strada poderale e poi su per un sentiero a tratti corribile fino all'inizio del canale finale in cui Brunod ha dovuto usare anche le mani per superare i massi presenti nel canalone.
Con soddisfazione generale si è poi diffusa la notizia che il tempo era stato fatto: 1.13.59, e che tempo! Il precedente record, che risaliva al 2007 dello stesso Brunod, era di 1.12 ma era stato fatto segnare lungo l'itinerario numero 7 che arriva in vetta lungo la cresta nord.
Soddisfazione e festeggiamenti che si sono poi conclusi con foto di rito e pranzo con brindisi presso l'Hotel Mont Avic.
Dalla nostra postazione a metà salita abbiamo visto passare un Dennis determinatissimo, visibilmente provato dal grande sforzo: non ricordiamo, dopo dieci anni che lo vediamo in gara, di averlo sentito gemere per la fatica.
«Sono stato sempre al limite delle mie possibilità, ho dato veramente tutto e sono soddisfatto del risultato raggiunto.»
Non sappiamo chi voglia cimentarsi in questa prova ma sicuramente sarà molto difficile avvicinare il fantastico tempo fatto segnare oggi: 1.13.59 su 1760 metri di dislivello...


Cinquant'anni di Fritschi Diamir

Invitati i giornalisti europei a Reichenbach in Svizzera

Un simpatico incontro quello organizzato dalla famosa fabbrica di attacchi Diamir che ha permesso a una ventina di giornalisti provenienti da diversi paesi di visitare la loro sede nei pressi di Interlaken.
Nessun segreto, nessuna riserva ma una visita a tutto campo fra i meandri di questo gioiello di fabbrica che da cinquant'anni produce attrezzature di montagna.
Diciamo che contrariamente ad altre ditte la Fritschi costruisce esclusivamente il famosissimo attacco Diamir che è ai piedi della maggior parte dei praticanti lo scialpinismo.
Uno degli amministratori che ci ha accompagnato nell'interessante tour fra i reparti ha ribadito il concetto fondamentale che tutti i prodotti e i componenti presenti negli attacchi provengono dal territorio svizzero, anche i macchinari e le linee di montaggio sono ideati e progettati quindi costruiti in sede.
La Fritschi dà lavoro a una cinquantina di operai. Il concetto di base è quello di farli sentire parte integrante di questa industria: ognuno cambia lavorazione a rotazione in modo da conoscere alla perfezione tutte le fasi e i componenti dell'attrezzo che stanno assemblando.
Idea di efficienza e di benessere, questo è quanto è trapelato dalle parole degli amministratori e dalle sensazioni avute durante la visita. Un mercato che non conosce crisi: da alcune considerazioni si può anche desumere che siano molti gli attacchi prodotti a Reinchebach: 80000 all'anno? Forse di più… Un marchio distribuito in 34 paesi nel mondo. Un prodotto estremamente efficiente super collaudato che viene adottato da chi fa scialpinismo classico ma anche dagli appassionati di freeriding.
La visita si è conclusa in un avveniristico ristorante nel quale i convenuti sono stati chiamati a dimostrare le loro capacità in fatto di cucina e il tutto si è concluso in modo simpatico e divertente.


Kilian, un signore delle skyrace

L'incredibile cavalcata di Kilian nel Trofeo Kima

Abbiamo approfittato del girato che l'organizzazione ci ha messo a disposizione per effettuare una clip con i passaggi più affascinanti di questa gara considerata una delle più impegnative e dure in assoluto.
Aldilà della sua incredibile performance sportiva - teniamo conto che solo il giorno prima aveva già percorso 40 chilometri della Ultra Trail del Monte Bianco prima che la gara venisse sospesa - seguendo il filmato passo passo ci siamo resi conto di come anche in gara continui a manifestare il suo animo gentile, il suo approccio rispettoso alla montagna, l'atteggiamento cordiale con le persone che incontra sul percorso. Lo conosciamo da molto: lo abbiamo visto paziente e incoraggiante con i compagni di squadra più lenti, sorridente anche quando non è riuscito a vincere ed ora addirittura riluttante ad abbandonare una bottiglietta di plastica dopo aver bevuto ai rifornimenti. Grande Kilian, certamente un esempio per tutti gli altri giovani che si cimentano in queste durissime prove sia in inverno che in estate.


Aosta - Becca di Nona - Aosta a Pivk

Dal cuore della città alla vetta

Forse nessuna delle grandi classiche della corsa in montagna può vantare una partenza in linea così spettacolare come quella di Piazza Chanoux nel cuore della città. E anche quest'anno le condizioni metro hanno voluto sorridere agli organizzatori con un giornata fredda e tersa al mattino per poi mitigarsi nel corso della mattinata. Il meglio per i 300 e più temerari che si sono dati battaglia dapprima attraverso i boschi di Charvensod e poi fra le cascate e infine sulle pietraie della Becca.
Come da copione è passato per primo sotto la madonnina bianca Dennis Brunod con il friulano Tadei a poca distanza. poco sotto le due ore, ma il record non c'è.
Arriva un francese, Bosch, ma si ferma lì: la sua fatica è terminata. Poi è la volta di Gotti e Zerboni e poi di Cavallo ma intanto i due battistrada volano lungo l'aereo sentiero che fa perdere quota in poco tempo, qualcuno azzarda delle previsioni ma intanto Brunod e Pivk sono spariti alla vista nel pendio.
Ora l'attenzione è tutta rivolta al passaggio femminile: un'incredibile Ornella Bosco fa segnare il miglior tempo ma si ferma in vetta, la Brizio ha preso come punto di riferimento la Nex e cerca di contenere il distacco dalla Miravalle che fa il percorso completo e che è già transitata con quasi un minuto di vantaggio.
Una sfida all'ultimo ciottolo la loro: durante la discesa fra gli addetti ai lavori dei vari controlli è opinione comune che la Miravalle abbia corso meglio ma sul traguardo di Aosta con una zampata d'orgoglio la Brizio, neo campionessa mondiale del Kima, va a riprendersi la prima posizione per un solo secondo… La bella favola finisce qui, anzi, è solo rimandata.
Grande soddisfazione per il patron Mottini che dopo aver passato la giornata a presidiare il transito in vetta inizia a rilassarsi quando si accorge che la gara sta prendendo il binario giusto.

Classifiche

Aosta - Becca di Nona - Aosta
1. Pivk Tadei 2.47.31
2. Brunod Dennis 2.48.13
3. Gotti Paolo 2.59.26
4. Zerboni Daniele 3.02.19
5. Cavallo Giuliano 3.06.02

Femminile
1. Brizio Emanuela 3.29.13
2. Miravalle Raffaella 3.29.14
3. Picas Albets Nuna 3.39.09
4. Romanin Paola 3.43.58
5. Buzzoni Lisa 3.52.44

Aosta - Becca di Nona
1. Bosch Jerome 1.57.14
2. Dealbertis Lorenzo 2.00.01
3. Marti Marcel 2.0045
4. Ienaro Giovanni 2.02.36
5. Vierin Paolo 2.05.01

Femminile
1. Bosco Ornella 2.17.02
2. Perico Enrica 2.24.36
3. Nex Christiane 2.25.42
4. Belletti Marcella 2.27.01
5. Rrika Alma 2.33.52


Grantour della Corsica: si può fare…

Tre giorni nel cuore del GR20 per trovare la chiave dei passaggi invernali

La Corsica è stata per noi una piacevolissima sorpresa: abituati ai paesaggi alpini stentavamo a credere ai nostri occhi davanti alle foreste di pini e alle pareti vertiginose.
Eh sì che i siti erano già stati abbastanza eloquenti sull'aspetto orografico dell'isola, ma venirci di persona è un'altra cosa.
Scopo della visita è stato salire in quota e vedere i passaggi chiave di questa alta via invernale, valutare l'esposizione e le pendenze, constatare la percorribilità con gli sci del famosissimo GR20 che attraversa in diagonale tutta la Corsica in nove tappe.
A parlarci di questo grantour sciistico è stato per primo l'amico Maestrini che qualche hanno fa si è già cimentato con l'impresa e di cui ci ha rilasciato un'ampia documentazione purtroppo condizionata dalle avverse condizioni meteo incontrate dalla spedizione bergamasca.
Ma il motivo delle perlustrazioni è stato anche un altro: possono due best ager - certamente avrete già compreso di chi si tratta - immergersi per 5 giorni nella solitudine e nella bellezza di questi luoghi per mettere a punto una relazione completa di filmati e fotografie ben più esauriente di quella stringata e scarna, seppur affidabile, della descrizione che si fa dell'alta via in sci su «Corsica Bianca».
La perlustrazione è iniziata dal Colle Vergio che può rappresentare una delle prime tappe del grantour se si parte da settentrione, o una delle ultime se si parte dal basso, dal Colle di Vizzavona.
L'ipotesi del superamento del Monte Cinto, la più alta montagna della Corsica con i suoi 2800 metri circa, è per il momento accantonata: troppo impegnativi e pericolosi i pendii, soprattutto per dei best ager.
L'ipotesi è quella di partire dal Colle di Vizzavona, quindi rifugio Onda, poi Pietra Piana, Manganu, Colle Vergio, Ciottulu Mori e ritorno su Calacuccia.
In questi giorni abbiamo percorso uno dei tratti più impegnativi del GR20, quello fra il Col Rinoso e la Bocchetta Capitellu dove abbiamo incontrato alcuni passaggi attrezzati con corde e catene. Nulla di difficile in estate ma con la neve potrebbero nascondere qualche insidia. Saranno le condizioni del manto nevoso a consigliare altri pendii spostandoci da quelli attraversati dal GR20.
C' è tutta la volontà da parte nostra di cimentarci in questa grande avventura, per noi, lontano dalle tracce battute delle Alpi e dai rifugi sovraffollati: in Corsica troveremo a malapena i rifugi se non saranno troppo sommersi dalla neve e comunque mai dei gestori e probabilmente nessun altro scialpinista con cui condividere il percorso.
Se si deciderà di portare avanti questa iniziativa anche alla luce delle condizioni di innevamento e meteo dell'inverno prossimo ne nascerà un'ulteriore attenta ricerca di materiali espressamente scelti per questo tipo di trial.


Everest, Couloir Hornbein

Tre guide di Courmayeur ci provano

Ieri sera nella piazzetta del paese è stato presentato l'ardito progetto di tre guide della famosa località ai piedi del Monte Bianco. Joyeusaz, Civra Dano e Marra hanno parlato della loro impresa: salita e discesa con gli sci in prima assoluta del Couloir Hornbein in stile alpino.
L'Hornbein è il canale che solca l'immensa parete nord dell'Everest sul versante tibetano. Qualche anno fa durante un tentativo con lo snowboard perse la vita Marco Siffredi. 3000 metri di parete che in autunno potrebbe essere in condizione per essere superata sci ai piedi.
Davanti a un pubblico attento e appassionato il capospedizione Edmond Joyeusaz ha esposto il progetto con il contributo di filmati e immagini.
Due giovani con lui: Marra e Civra Dano, entrambi esperti di sci ripido, quest'anno hanno portato a termine alcune discese estreme sul Monte Bianco come il Canale Anderson e la Blanche de Peuterey. Abitudine a muoversi su pendenze estreme ma anche tanto entusiasmo e forza, anche se alla prima esperienza in alta quota.
La partenza è prevista per fine mese, ci sarà poi una fase di acclimatamento con un lungo avvicinamento alla montagna da Lhasa, poi il campo base fino alla fase finale con la salita vera e propria in stile rigorosamente alpino: niente ossigeno e materiale tutto al seguito.
L'occasione è stata anche quella di presentare gli sponsor: per quanto riguarda l'attrezzatura i tre indosseranno capi Eider, sci e scarponi Salomon, tende Ferrino e sacchi e attrezzature Camp, scarpe da alpinismo Kayland.
L'impresa verrà seguita anche da questo sito che cercherà di dare notizie aggiornate sull'evolversi degli avvenimenti.


Oscar Angeloni nuovo direttore agonistico

Intervista dopo l'ufficializzazione dell'incarico

Dopo mesi di attesa, di tiramolla, finalmente la federazione ha ufficializzato la nomina di Angeloni alla guida della nazionale di scialpinismo. Manuel Conta lascia, probabilmente per dedicarsi al suo Esercito, e Lillo Invernizzi viene chiamato ad allenare i giovani.

Sei contento della nomina?
«Ci contavo proprio, sono felice.»
Quali sono i primi problemi che dovrai affrontare?
«Quelli di sempre: i mezzi di trasporto, il budget e gli sponsor. Fortunatamente ne abbiamo trovato uno proprio all'ultimo: la Haglof che ha firmato un impegno per tre anni. Anche la Federazione si sta muovendo sotto l'aspetto economico.»
Problemi con la formazione delle squadre?
«Direi di no: sto valutando la posizione delle due bormine. In un primo tempo sembrava infatti che volessero smettere poi invece stanno ancora decidendo se gareggiare nelle gare a coppie della Grande Course oppure puntare alla Coppa del Mondo.»
Si sente la concorrenza fra il circuito Grande Course e quello di Coppa del Mondo?
«Per ora no, stiamo a vedere cosa succede.»
Tu pensi che la Grande Course affossi il discorso federale e olimpico?
«Secondo me non dà una buona impressione all'ambiente del CIO presentarsi con due circuiti: vedremo la posizione dell'ISMF.»
Ma non c'era comunione di intenti fra Dugit (ISMF) e la Big Race?
«Sì, ora invece sembrerebbero in contrapposizione. E' una situazione che non riesco a decifrare, andando avanti capiremo meglio.»
Quale sarà la posizione della nazionale nei confronti di atleti come Guido, Martin, Follador?
«All'interno del gruppo c'è grande serenità: se qualcuno va forte ha tutto il diritto di entrare. Siamo per una nazionale aperta.»

Intanto la federazione sta prendendo in esame anche il difficile e spinoso argomento della formazione degli allenatori di scialpinismo, figura che si è resa ormai fondamentale per un discorso formativo a livello nazionale.


Kilometro Verticale di Ceresole

Bianco si aggiudica la classica di Ferragosto

Non sono bastati i temporali che hanno caratterizzato questa settimana e la pioggia battente di questa notte per scoraggiare i corridori che non hanno voluto mancare all'ormai classico appuntamento con il chilometro verticale che dalle sponde del lago di Ceresole arriva sopra i paravalanghe del Courmaon. Nemmeno la neve fresca che ha imbiancato le vette sopra i 2500 metri e che ha fatto sì che la brezza questa mattina fosse davvero freschina.
Più di 50 atleti hanno affrontato con foga il ripido ma regolare tracciato che porta ai 2500 metri sopra il paese.
Bianco Francesco ha fermato i cronometri su 41.03, alle sue spalle Andrea Basolo staccato di mezzo minuto. Fornoni Daniele dopo una settimana intensissima di gare ha dovuto perdere la terza posizione ad opera di Romagnolo Alex.
Fra le donne bella la sfida fra Ornella Bosco e Raffaella Miravalle che si sono alternate al comando fino a quando la Bosco se ne è andata a vincere con 30 secondi sulla rivale.
Bella gara così come la premiazione e il pasto allestito presso il centro fondo di Ceresole.

classifica
1. Bianco Francesco 41.03
2. Basolo Andrea 41.32
3. Romagnolo Alex 42.02
4. Fornoni Daniele 42.21
5. Nicco Ivan 42.42
6. Bertino Mirco 42.47
7. Pozzi Andrea 43.47
8. Fiori Daniele 44.08
9. Vallainc Felice 45.09
10. Costa Giancarlo 46.09

femminile
1. Bosco Ornella 47.16
2. Miravalle Raffaella 47.55
3. Rrika Alma 50.18


Angeloni responsabile tecnico

Tutte le news dallo ski-alp azzurro

Angeloni Oscar è subentrato a Manuel Conta che ha confermato le sue dimissioni già ventilate da tempo. Alla guida della squadra giovani passa così Nicola Invernizzi - Lillo per gli amici - mentre le novità più importanti riguardano certamente la decisione di mollare da parte di Roberta Pedranzini, Francesca Martinelli e Silvia Rocca. La squadra femminile al momento può contare solo su Corinne Clos e Martina Valmassoi a patto che non rientri Gloriana Pellissier…
Fra i maschi sono stati confermati Manfred Reichegger, Dennis Brunod, Denis Trento, Matteo Eydallin, Pietro Lanfranchi, Lorenzo Holzknecht, Daniele Pedrini, Damiano Lenzi anche se durante l'inverno assisteremo al rientro di Guido Giacomelli, Martin Riz e Alessandro Follador.
Un'altra novità riguarda la figura di allenatore di scialpinismo che la Fisi sta valiando da tempo, innanzitutto quali devono essere i requisiti per poter partecipare ai corsi? Guida alpina? Maestro di sci?

Presidente della Commissione per lo scialpinismo è stato nominato Stefano Mottini anche se per ora si rimane in attesa di una sua accettazione dell'incarico.

Ecco i calendari nazionali.

Calendario Coppa Italia
33^ Pizzo Tre Signori, Premana (LC) 16 gennaio 2011 - Individuale&Giovani

Campionato Italiano Individuale, Ski alp 3 Presolana (BG) 30 gennaio 2011 - Individuale&Giovani 
Tre funivie, Sestriere (TO) 13 febbraio 2010 Individuale&Giovani 
Internazionale dell’Etna, Nicolosi (CT) 26 febbraio 2011 Individuale 
Campionato Italiano a squadre, Lagorai Cima d’Asta – Castel Tesino (TN) 13 marzo 2011
Giovani 
Drei Zinnen, Sesto Pusteria (BZ) 02 aprile 2011
Individuale&Giovani (finale giovani) 
Trofeo Parravicini, Carona (BG) 17 aprile 2011 Premiazioni finali
Calendario Campionati Italiani 

Campionato Italiano Vertical e staffetta, Nevegal (BL) 5/6 gennaio 2011 
Campionato a Coppie Lagorai Cima d’Asta, Castel Tesino (TN) 13 marzo 2011 
Campionato Italiano Top Class Tre Rifugi, Mondovì (CN) 27 marzo 2011 
Campionato Italiano Individuale, Clusone (BG) 30 gennaio 2011 

Campionato Italiano Individuale tecnica libera, Trofeo Rollandoz, data da definire


Grantour Artesina - Palanfré

In avanscoperta sulle Marittime per visionare i passi

Il grantour per i best ager in previsione per la primavera è quello che collega Artesina - punto d'arrivo nel giro del 2010 - al Vallone di Palanfré.
Abbiamo approfittato del periodo estivo per visionare alcuni passi che caratterizzano questo tracciato.
Da Artesina si prevede di raggiungere il Rifugio Mondovì e di proseguire per il Garelli. Superamento del Marguareis attraverso il Canale dei Torinesi per poi spostarsi nella zona del Bric Campanin da cui si prevede di raggiungere il Cole di Tenda. Il pernottamento è previsto presso il Rifugio Albergo Arrucador nei Prati di San Lorenzo sopra Limonetto.
Il giorno appresso salita nel Vallone del Ciot di Mien per poi scendere alla volta di Palanfré. L'escursione di ieri ha evidenziato l'impossibilità di scendere con gli sci verso i Laghi degli Alberghi, fattibile invece il superamento della Creusa - leggermente più a destra - e scendere i facili pendii che portano verso la zona di Tetti Folchi.
Questo Grantour deve avere caratteristiche di fattibilità: non deve essere estremo proprio per il fatto che viene proposto a quelli come noi: i best agre, i non più giovani che non disdegnano le avventure con gli sci e le pelli.
L'ambiente è quello giusto: selvaggio e poco frequentato ma non per questo estremo e pericoloso. Il rischio valanghe è invece un fattore che deve essere valutato di volta in volta e sul momento...