Su Skialper di agosto-settembre tutte le info sulla nuova tendenza alpina

«L’anno scorso, scendendo da un’ascensione alpinistica nel massiccio francese degli Ecrins, avevo maledetto lungo tutti i 1.200 metri di dislivello da percorrere in discesa il peso del mio zaino e la scomodità degli scarponcini che avevo ai piedi. Solo pochi giorni prima ero in giro con uno zainetto da dieci litri e delle comode scarpe da trail e in quel momento rimpiangevo la leggerezza di quell’attrezzatura» Inizia così l’articolo di Federico Ravassard sull’alpine running in Val di Susa e Val Chisone sul numero di agosto-settembre di Skialper.

ALPINE RUNNING PERCHÉ – Molte salite alpinistiche, tanto più quelle che si svolgono in ambienti non glaciali, richiedono meno materiale di quello che siamo abituati a utilizzare: gli scarponcini da alpinismo sono un peso superfluo, tanto più se non si devono adoperare i ramponi e con delle calzature più leggere si potrebbe anche correre durante l’avvicinamento, o almeno in discesa, accorciando notevolmente i tempi. Idem per l’abbigliamento e lo zaino: veramente bisogna partire con pantaloni pesanti in cordura e uno zaino da 30/40 litri per una cresta da fare in giornata sotto i 3.000 metri, quando nello skyrunning gli stessi ambienti si affrontano in pantaloncini e canottiera? In questo modo si possono affrontare in mezza giornata itinerari che richiedono normalmente molto più tempo, o magari concatenare più vie, divertendosi il doppio. Un’attività che molti possono fare, soprattutto se si scelgono itinerari con difficoltà alla propria portata, tanto più se affrontati con materiale ridotto al minimo.

ISTRUZIONI PER L’USO – Per iniziare in questa evoluzione dello skyrunning, è doveroso affrontare alcune premesse: sono richieste capacità alpinistiche di base (progressione alternata, in conserva, protezione tramite friend/nut…) e soprattutto è importante sapere scegliere con cura l’itinerario e, di conseguenza, il materiale necessario. Meglio puntare su percorsi a quote relativamente basse, evitando così rischi quali freddo e terreni d’alta montagna (ghiacciai, crepacci) che richiederebbero attrezzatura extra.

COSA PORTARSI? – Prima di tutto, via gli scarponcini: dal momento che non si percorrono tratti innevati e non si utilizzano i ramponi, meglio puntare su scarpe da avvicinamento con una suola adatta ad affrontare passaggi da arrampicata o, nel caso che si abbia già una certa confidenza nel mondo verticale di appigli, fessure e tacche, possono essere sufficienti normali scarpe da skyrunning o speed hiking. Abbigliamento da corsa, portando però con sé uno strato caldo di sicurezza come un piumino o una giacca compattabile e un hard-shell. Zaino da 15/25 litri, che sia stabile durante la corsa e dotato di fettucce per fissare esternamente corda e casco. Bastoncini: solo se di tipo telescopico o a sonda, per poterli riporre nei tratti tecnici in cui è necessario avere le mani libere. Per l’imbrago, meglio optare per uno leggero e che sia poco ingombrante quando, nell’avvicinamento, lo si ripone nello zaino. Per tutto il resto, bisogna valutare a seconda dell’itinerario: a volte possono bastare 30 metri di corda e qualche rinvio oltre, ovviamente, a fettucce, moschettoni a ghiera e assicuratore/discensore, in altri casi invece bisogna utilizzare anche protezioni veloci (friend, nut), due mezze corde e altro ancora.

SCARPE AD HOC – Negli itinerari percorsi abbiamo avuto modo di testare sul loro terreno le Salomon X Alp GTX, le nuove calzature della casa francese pensate proprio per l’Alpine Running. Essenzialmente, si tratta di un ibrido fra una scarpa da speed-hiking e uno scarponcino da alpinismo, con un peso dichiarato di 460 gr: tomaia bassa e avvolgente con quick-lace, ottimo ammortizzamento su tutta la pianta, specialmente sul tallone, una protezione degna di una scarpa anti-infortunistica e una suola pensata appositamente per avere il giusto grip nei passaggi di arrampicata. In discesa la punta rinforzata e l’ottima suola le rendono adatte anche a ritmi elevati su terreni tecnici, per poi esaltarsi sui ghiaioni, dove si sono rivelate degli autentici carri armati, proteggendo quanto uno scarponcino.

DOVE – Noi abbiamo provato l’alpine running in Val Susa sul Monte Chaberton (3.130 m) e in Val Chisone, sul Monte Orsiera  (2.890 m), nel parco dell’Orsiera Rocciavrè. Due itinerari davvero molto belli a pochi chilometri da Torino. Ecco perché abbiamo scelto come immagine di copertina di Skialper 101 proprio una foto tratta da questo servizio assolutamente da non perdere…

GIA’ DISPONIBILE SU APP – 
Skialper di agosto è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui).  Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.