Il vento forte ha aumentato il pericolo sull'arco alpino
Le condizioni del manto nevoso sono in continua evoluzione a seguito delle precipitazioni che si ripetono, con intensità piuttosto variabile, ogni pochi giorni.
La conseguenza di questa successione di eventi è un avvicendamento irregolare di strati di modesto spessore in cui alcuni più resistenti si alternano ad altri a debole coesione. Ma in questi ultimi giorni l’elemento caratterizzante della meteorologia è stato il vento che, dapprima, ha spirato dai quadranti meridionali e, ultimamente, dai quadranti settentrionali. Il vento da sud, non violento, ma di lunga durata, ha rimaneggiato il manto nevoso soprattutto nella zona sottostante i crinali, ma non ha avuto effetti apprezzabili a fondo valle, salvo un addolcimento delle temperature.
Il vento da nord ha fatto sensibilmente abbassare le temperature ed ha fortemente rimaneggiato il manto nevoso lungo tutta l’estensione dei versanti, dai crinali al fondo valle. Gli effetti sono spesso osservabili nelle cornici che orlano non solo i crinali, ma anche i margini di ogni depressione ed indicano la presenza di depositi eolici, quello che chiamiamo lastrone, nei pressi della cornice. Attenzione, possono essersi formati lastroni anche dove non esiste una cornice che ce ne indica la presenza, come ai margini delle zone boscate e nelle radure e chiarìe al loro interno. In queste zone, a causa dell’effetto frenante del bosco sulla velocità del vento, possono essersi formati lastroni che, nonostante le loro modeste dimensioni, costituiscono situazioni di pericolo per l’escursionista.
In Piemonte le condizioni per le escursioni con gli sci sono a livello di pericolo marcato dalla Alpi Liguri alle Alpi Cozie e di pericolo forte sulle Alpi Pennine e Lepontine (dalla Valsesia alla Val Formazza).