L’ultra-trail del secolo dovra’ fare i conti con il brutto tempo
Dell’UTMB 2017 si sono scritti fiumi di inchiostro da mesi. Sarà (meteo permettendo) l’ultra-trail con il più alto livello di atleti al via di sempre. Una gara che dopo anni di bel tempo e tanto caldo sarà quasi sicuramente sotto la pioggia (e forse la neve in quota). Con tutte le possibili variabili e incognite del caso, a partire dai percorsi. I tre vincitori di più di una edizione (escluso il solo Marco Olmo) si sfideranno per la prima volta in una gara che sembra uscita da una simulazione alla Play Station: Kilian Jornet (tre vittorie), François D’Haene (due) e Xavier Thévenard (due, unico ad avere vinto tutte le gare UTMB in un immaginario Grande Slam). Normale che un pronostico per la vittoria finale parta da questo trio delle meraviglie. E anche l’ipotetico podio. Però le gare si corrono, di giorno, di notte, al caldo, al freddo, sotto la pioggia, con le gambe, con la testa e con lo stomaco, che spesso fa le bizze. E cento miglia sono tante per sparigliare per bene le carte. Senza contare che gli altri pretendenti, anche se non hanno il timbro di vincitori, sono di un livello elevatissimo e hanno fame, molta fame… Il via domani alle 18 da Chamonix.
UOMINI – Se è in forma, come ha dimostrato di esserlo nelle gare precedenti (vittoria Hardrock, Marathon du Mont Blanc, Sierre-Zinal), nonostante gli sforzi himalayani di inizio estate, il favorito numero uno resta Kilian. Ogni gara dove corre deve essere vista come una gara che può perdere solo lui. E gli arrivi su gradini diversi dal primo sono veramente una rarità. Qui ha vinto nel 2008, 2009 e 2011, riscrivendo la storia dell’ultra trail. Qui si ripresenta spavaldo nell’anno con il migliore lotto di atleti al via in un vero e proprio all star game del trail. Cento miglia presentano sempre molti imprevisti ma se dovessi puntare qualcosa lo punterei su di lui. Sarà una bella lotta tra François D’Haene, come Kilian del team Salomon, e Xavier Thévenard. Difficile pronosticare chi arriverà primo (o vincerà) come in un ‘clasico’ del calcio. D’Haene è un mostro oltre i 100 chilometri: due UTMB e tre Diagonale des Fous bastano? Thévenard un cecchino infallibile, ha una storia di ottimi risultati in giro per il mondo, ma uno score incredibile ai piedi del Monte Bianco: due UTMB corse e due vittorie, unico ad avere vinto tutte le gare targate UTMB e anche alla 80 km du Mont Blanc non ha fatto male… Probabilmente saranno gli episodi, l’alimentazione, lo stato di forma a decidere la gara, difficile qualsiasi previsione. Terminata l’analisi del dream team, ecco un altro dream team! La mina vagante è sicuramente lo statunitense Jim Walmsley, considerato una delle più belle promesse del trail e indicato dallo stesso Kilian come atleta top per il futuro. Alla Western States 2017 però si è ritirato e forse terreno e adrenalina della UTMB non fanno ancora per lui. Forse. Proseguendo con il dream team: Il lituano Gediminas Grinius, Team Vibram, secondo e quinto a Chamonix, vincitore dell’Ultra Trail World Tour 2016, lo statunitense David Laney, già terzo qui, il connazionale Tim Tollefson, terzo l’anno scorso, Tofol Castanyer, secondo insieme a Miguel Heras nel 2014, lo stesso Heras (secondo anche nel 2013), gli altri statunitensi Zach Miller e Jason Schlarb, vincitore con Kilian della Hardrock 2016, Dylan Bowman, Sage Canaday, Jeff Browning, Andrew Miller, lo spagnolo Pau Capell, il norvegese Didrik Hermansen, l’inglese Andy Symonds, lo svizzero Diego Pazos, Tra i francesi ci sono Julien Chorier (già terzo all’UTMB), Sebastien Chaigneau e Sebastien Camus, poi il veterano portoghese Carlos Sá, lo spagnolo Francesc Solé. Potenzialmente tutti sono da top ten, quasi tutti da podio…
ITALIANI – Dopo lo splendido nono posto dell’anno scorso non può che essere Giulio Ornati il top runner italiano. Nel 2017 è stato diciottesimo alla LUT, diciassettesimo alla Transgrancanaria e ottavo al Madeira Island Ultra Trail. No sarà facile ripetere la prestazione dell’anno scorso, la top ten del 2017 vale come un podio, ma Giulio c’è. Risultano iscritti anche Fabio Di Giacomo, vincitore della The Abbots Way 2017, Ivano Molin (Team Scarpa, ventunesimo l’anno scorso).
DONNE – È normale che, confrontato con il parterre maschile, quello femminile sia meno intrigante. Ma l’UTMB femminile sarà una gara molto interessante, non ci sono dubbi. Perché al via ci saranno la prima e la seconda dell’anno scorso, Caroline Chaverot e Andrea Huser. Perché la Chaverot è la migliore ultra-trailer del momento (nel 2016 un triplete storico: Mondiali Skyrunning Ultra, Mondiali Trail IAU, UTMB…). Sulla carta se la giocheranno ancora loro, con la Chaverot in vantaggio, anche se con un inizio di stagione problematico per la salute ma ampiamente ripagato dalla vittoria alla Maxi Race, alla LUT e alla Hardrock 100. Attenzione però, la svizzera Huser è una stakanovista di gran classe delle ultra-distanze e non molla mai. Al via anche Nuria Picas, un’altra che non molla mai, ma la spagnola qui non ha mai vinto (due secondi posti), ha passato lo scettro di reginetta alla Chaverot e non sembrerebbe potere puntare alla vittoria finale, ma al podio perché no? Bisogna però considerare che è reduce da una spedizione al Makalu dove ha avuto seri problemi di salute. Juliette Blanchet, Francia, è stata quarta l’anno scorso e ha i numeri per fare molto bene. Poi ci sono le tante americane: una pattuglia con il collo pieno di medaglie, ma l’UTMB è l’UTMB: Magda Boulet, Kaci Lickteig (vincitrice della Western States 2016), Aliza Lapierre, Amy Sproston, Stephanie Violett. Tra le top race anche la brasiliana Fernanda Maciel, la spagnola Gemma Arenas e la connazionale Teresa Nimes, la francese Emilie Lecomte, due volte prima alla Diagonale des Fous e prima donna al Tor. Salvo sorprese, il podio dovrebbe essere affare per Chaverot, Huser, Picas, Blanchet con qualche intrusione americana o spagnola. Salvo sorprese, appunto.
ITALIANE – La ‘russa d’Italia’ del team Vibram, Yulia Baykova, ha dimostrato più volte (non solo nella corsa) di che pasta è fatta. L’anno scorso è stata sesta alla CCC, la gara più lunga di livello internazionale che ha corso dopo il rientro nel mondo del trail. Alla Lavaredo Ultra Trail 2017 un ritiro per caduta. Non ha mai corso su questa distanza, si butta nella mischia e darà sicuramente il cento per cento. Difficile prevedere un podio, ma la top ten sì. Martina Chialvo alla CCC del 2016 è stata decima e anche lei si mette in gioco nella regina delle gare.
INCOGNITA METEO – Le previsioni per tutto il periodo dell’UTMB danno tempo perturbato con diverse precipitazioni (anche nevose, in abbassamento fino a 2000/1800 metri) e temperature fresche (fino a 7-11 gradi a quota 1.500). Si correrà sul percorso normale?