Macchi e Oliveri i primi italiani in classifica
Senza rinverdire i fasti di Marco Olmo, la domanda di anno anno si ripropone: quando torneremo a vedere un italiano nella top ten dell’UTMB? Una domanda alla quale, dopo l’edizione 2015, non c’è ancora risposta. La gara principale, almeno sul versante maschile, si chiude con segnali in chiaroscuro, ma ci sono state annate decisamente migliori.
UTMB – Il migliore italiano è Andrea Macchi dell’Atletica Gavirate che ha chiuso al ventitreesimo posto in 25h55’25’’, seguito da Davide Grazielli di Zero Running Company (26h03’53’’) al ventiseiesimo e da Ivano Molin al ventottesimo (Team Scarpa – US Tre Cime, 26h15’00’’). Fino a qui un po’ peggio dell’anno scorso (migliore Ivan Geronazzo, ventesimo) ma per certi aspetti meglio, perché abbiamo tre atleti contro due nei top trenta (Insam l’anno scorso arrivò ventottesimo). Con il quarantaseiesimo posto di Christian Modena e il quarantanovesimo di Marco Bethaz si pareggiano i conti di cinque atleti nei top 50. Tra l’altro Modena ha fatto una prestazione decisamente migliore dell’anno scorso guadagnando più di 50 posizioni e quasi due ore. In totale 7 top 100 contro 11 dell’anno scorso. Una considerazione da fare riguarda però i mancati risultati. Erano in gara Ivan Geronazzo, Stefano Trisconi («Quasi a Champex lac lo stomaco si è ribellato e le ginocchia dopo una bella caduta mi hanno abbandonato,qui la decisione di ritirarmi), Giulio Ornati, Stefano Ruzza e Michele Graglia. Tutti atleti che avrebbero potuto fare bene e che invece sono stati costretti al ritiro. Pesa la mancata partecipazione di Franco Collé. Sul versante femminile il trentunesimo posto di Virginia Oliveri è peggio del ventiseiesimo di Stefania Albanese dell’anno scorso e lontano dai fasti di solo qualche anno fa quando Francesca Canepa era stata capace di un secondo posto o Katia Fori di sfiorare per due volte il podio. Pesano i ritiri di Canepa e Borzani.
LE ALTRE GARE – Buona prestazione di Giuliano Cavallo nella CCC, dopo anni di infortuni e sfortune all’UTMB, settimo in 12h51’49’’, ma la singola prestazione non cancella una gara con un solo atleta nei top 50 contro i tre dell’anno scorso, seppur con una prestazione migliore del quindicesimo posto di Michael Dola nel 2014. Meglio tra le donne, con l’ottavo posto di Sonya Glarey e quattro atlete nelle top 50 contro le 3 dell’anno scorso. Nella TDS maschile un solo uomo nel top 50, come l’anno scorso, Gianluca Palli, quarantaseiesimo, mentre a deludere è stata soprattutto la gara femminile dove l’anno scorso avevamo tre italiane nelle sei (Borzani seconda, Pensa quarta e Amadori sesta) e sei nelle 50, contro le 4 nelle cinquanta del 2015, con la bella prestazione di Marina Plavan, settimana in 20h23’24’’. Alla OCC quattro italiani nei 100 contro 5 dell’anno scorso (nel 2014 con due top ten contro uno, Mattia Roncoroni, settimo in 5h43’46’’). Tra le donne pesa il successo di Sonya Glarey dell’anno scorso: nel 2015 migliore risultato il venticinquesimo posto di Sara Longoni in 8h24’49’’ e tre top 50 contro 4 dell’anno scorso. Insomma, nel 2014 due top 3 e quattro top 10… nel 2015 niente.