Inziativa promossa dal'ateneo di Trento

La collaborazione tra mondo accademico e mondo del lavoro si consolida grazie ad un recente progetto di ricerca applicata all’industria portato avanti da La Sportiva con l’Università di Trento. Per una settimana trenta tra studenti e giovani ricercatori, divisi in tre gruppi, hanno cercato il modo per migliorare i prodotti di tre aziende locali. Tutte e tre sono state definite delle soluzioni interessanti, ma quella considerata migliore dalla commissione di valutazione è stata la proposta per lo scarpone da scialpinismo Spectre prodotto da La Sportiva Spa.
Con la premiazione della soluzione e del gruppo di giovani cervelli che l’ha proposta si è conclusa al Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari IPSP 2015 – Industrial Problem Solving with Physics, iniziativa organizzata dal Dipartimento di Fisica e dalla Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento e Trentino Sviluppo – Polo Meccatronica per gettare un ponte tra università e mondo industriale nel segno dello scambio di esperienze, del trasferimento di conoscenza e dello sviluppo di soluzioni innovative personalizzate.

LA PAROLA ALL’UNIVERSITÀ – «L’ateneo – afferma Flavio Deflorian, prorettore vicario e al supporto al sistema produttivo dell’Università di Trento – è soddisfatto quando vengono sviluppate iniziative come IPSP, che vedono una forte interazione fra imprese e studenti. Possono essere un primo momento in cui degli studenti, futuri professionisti, incontrano un problema industriale e lo affrontano con impegno. Ma sono anche una occasione per le imprese per confrontarsi con la creatività che è tipica dei giovani. L’idea che sta dietro a questa iniziativa è stata un successo e possiamo solo augurarci continui e si espanda, dando un contributo a migliorare l’interazione e la conoscenza reciproca fra università e imprese, che è una delle sfide più stimolati del prossimo futuro». Gli fa eco Lorenzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo: «Il Dipartimento di Fisica apprezza quest’iniziativa perché mette in gioco direttamente la professionalità di giovani fisici in una sfida dove il problem solving dei nostri giovani è messo alla prova di fronte ad un problema di interesse industriale. Inoltre è un’iniziativa giovane, nata dai giovani e con una ricaduta formativa e professionale sui giovani stessi. Vediamo sempre che quando i nostri studenti sono di fronte ad una sfida la sanno raccogliere e si impegnano a fondo per vincerla».

LA PAROLA AGLI INDUSTRIALI – Secondo Lorenzo Delladio, CEO de La Sportiva, «è solo con il costante scambio di idee tra mondo accademico e mondo produttivo che si possono compiere importanti balzi in avanti verso l’evoluzione non solo tecnologica applicata al prodotto, ma anche del mondo del lavoro stesso e delle opportunità che può creare per i neo laureati, dando ispirazioni, motivazioni e spazi di espressione». Per Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento: «Come Associazione aderiamo con entusiasmo a questa iniziativa sin dalla sua genesi. Ci ha conquistato il fatto che sia stata proposta dagli studenti e che si svolga in una settimana, puntando a risolvere una precisa problematica tecnica posta dalle aziende. La tempistica ridotta, in particolare, risponde perfettamente alle esigenze delle imprese di ottenere risultati concreti in tempi rapidi. L’esperienza della prima edizione è stata estremamente positiva e le soluzioni tecniche individuate sono andate oltre le aspettative. È un format che andrebbe ampliato ed esteso ad altri ambiti della ricerca». L’aspetto è stato sottolineato anche da Paolo Gregori, coordinatore scientifico del Polo della Meccatronica per Trentino Sviluppo: «Ogni iniziativa che contribuisce ad avvicinare il mondo della ricerca con quello della produzione – ha sottolineato – è oggi quanto mai necessaria e positiva. Questa lo è in modo particolare perché trae origine da problemi molto concreti, segnalati dalle stesse aziende, e dimostra come anche le competenze apparentemente più teoriche, come quelle di un fisico, possano in realtà dimostrarsi molto utili nella ricerca di soluzioni innovative applicate a prodotti e processi industriali. E ciò grazie anche ad un format diretto, leggero, che lascia libero spazio alla creatività di giovani menti per una sorta di brainstorming guidato dal problem solving». La settimana si era aperta lunedì con la presentazione dei problemi da parte di Coster tecnologie speciali, La Sportiva e Pama, le tre aziende selezionate sulle otto che avevano partecipato al bando. Quindi, nei giorni seguenti, i trenta cervelli in tre squadre – tra studenti e giovani ricercatori, anche loro selezionati tra i quaranta che si erano candidati – si sono immersi nella competizione con l’accompagnamento del Comitato scientifico formato da Martino Bernard, Stefano Tondini e Giuliano Zendri (tutti e tre del Dipartimento di Fisica).