Prestazione super del francese che bissa la vittoria del 2013
Dunque ce l’ha fatta. Xavier Thevenard, questo ventisettenne del Jura, terra di altipiani più che di monti, dopo avere vinto già tutte le tre gare più importanti targate UTMB, a due anni di distanza si ripresenta solo sul traguardo di Chamonix, quello che vale una carriera. Una gara perfetta la sua, sempre nelle prime posizioni, nel ‘peloton’ e poi, come fece due anni fa, con il turbo a partire da Courmayeur, da metà gara, dove ha iniziato a fare staffetta con Tofol Castanyer e Luis Alberto Hernando. Arnuva, Col di Grand Ferret, La Fouly… i controlli sfilano via veloci dietro il finestrino del treno notturno di testa che però perde qualche vagone: prima Hernando e poi, da La Fouly, un Castanyer che ha dato tutto con una coscia stirata, poi costretto al ritiro. Con il sole che si alzava alto nel cielo anche l’elastico si allungava e dietro iniziava la bagarre per il secondo posto, con lo statunitense Seth Swanson che superava Hernando, a sua volta ancora davanti e al momento di scrivere questo articolo in lotta tra di loro per il secondo gradino del podio in un finale che si annuncia rovente come la temperatura a Chamonix. Thevenard bis a due anni di distanza, il ‘piccolo uomo’, il ‘fondista del Jura’, nel 2013 era un outsider, ieri e oggi non poteva nascondersi e non lo ha fatto, entrando nella storia della gara attorno al Monte Bianco. 21 ore e 9 minuti, tempo più alto del record 2014 e del 2013, anche perché al percorso sono stati aggiunti 300 metri positivi al Lac Combal. Ma cosa importa?
PRIME DICHIARAZIONI – Thevenard visibilmente emozionato al traguardo, con la bandiera del Jura tra le mani: «A furia di fare il giro del Monte Bianco bosognerà che lo scali, visto che in cima non ci sono mai andato! A Chamonix ogni volta è un’emozione, prima la CCC, poi UTMB, poi TDS, ora ancora UTMB, e poi devo dire grazie al pubblico perché la gara è dura e il grabde sostegno lungo tutto il percordo aiuta molto».
IL PODIO – Secondo posto di grande valore per Luis Alberto Hernando, nella seconda parte di gara in lotta serrata, con continui sorpassi, con lo statunitense Seth Swanson. Alla fine l’ha spuntata lui, da vero duro quale ha già dimostrato di essere. Prima cento miglia portata a termine per lo spagnolo: «La gara più dura della mia vita – ha detto al traguardo – quando a La Fouly mi sono reso conto che mancavo ancora sei o sette ore mi è venuto male». 21h57’17” il suo tempo. Terzo lo statunitense David Laney (21h59’42”), appena davanti a Seth Swanson (22h00’10”). Quella di Laney è stata una gara in rimonta, con tante posizioni guadagnate da metà gara. Il sorpasso su Swanson nella discesa di La Flegère quando Seth è caduto. «È una gara incredibile, c’è tutta quella gente sul percorso che ti dà una forza unica» ha detto al traguardo.
DIETRO – Quinto l’ecuadoregno Gonzalo Calisto, sesto il francese Fabien Antolinos e settimo il connazionale Erik Clavery.
RITIRI ECCELLENTI – Tanti i forfait dei top in gara: Sage Canaday, Miguel Heras, Tofol Castanyer, Julien Chorier, Sondre Ahmadahl e tra le donne Nuria Picas, subito in crisi. L’UTMB fa sempre vittime eccellenti.
MAUCLAIR VERSO LA VITTORIA – Nathalie Mauclair è partita da Trient alle 14.01, con una quarantina di minuti di vantaggio sull’altra francese Caroline Chaverot, terza Uxue Fraile. A Vallorcine ancora Mauclair davanti ma al secondo posto Uxue Fraile, distanziata di diverse decine di minuti.