Verso una bocciatura dello skialp a Pechino 2022?

Non ci sarebbero nuovi sport nel programma olimpico di Pechino 2022. Questa la notizia filtrata da Pyeongchang dove, in questi giorni pre-olimpici, è tutto un fiorire di riunioni della nomenklatura a cinque cerchi. Secondo quanto riportato ieri da insidethegames.biz, infatti, la decisione è stata ufficialmente annunciata dal responsabile ad interim della commissione CIO (Comitato olimpico internazionale) di coordinamento con Pechino 2022, Juan Antonio Samaranch. «Pechino non ha chiesto di inserire nuovi sport nel programma» ha detto Samaranch e «a noi va bene e non ne proporremo altri». Così riporta il sito web, che però lascia aperto uno spiraglio. Se la decisione dovesse essere confermata sarebbe una pesante doccia fredda per tutto l’ambiente dello scialpinismo. Dalla ISMF, la federazione internazionale dello scialpinismo, fanno sapere di avere ricevuto la notizia come noi tramite internet, ma di non avere nessuna comunicazione ufficiale in merito e confermano che è previsto nei prossimi mesi un incontro con il comitato organizzatore di Pechino 2022.


Robert Antonioli vola in Coppa del Mondo

Prima prova di Coppa del Mondo a Puy Saint Vincent. Giornata di sole, tanta neve fresca e farinosa, solo qualche ‘gobba’ di troppo a rendere insidiosa la discesa. Una individuale di grande intensità con gli azzurri assoluti protagonisti. Sulla prima salita sono gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten a fare l’andatura, ma gli azzurri ci sono con Michele Boscacci in prima fila con Kilian Jornet. Il gruppo si compatta con Kilian Jornet, Michele Boscacci, Davide Magnini, Robert Antonioli, Werner Marti e Xavier Gachet. Allungano i primi due, anche Magnini entra nella top tre. E della partita c’è anche Antonioli. Anzi, ad un certo punto il terzetto di testa è tutto azzurro con Boscacci, Antonioli e Magnini, con Kilian alle loro spalle. Il catalano però ne ha e va all’attacco, ma Boscacci e Antonioli mica mollano, portandosi dietro a Magnini e Gachet.
Il finale è tutto azzurro: vittoria di Robert Antonioli in 1h26’13”, davanti a Michele Boscacci (1h26’34”) in volata su Xavier Gachet (1h26’35”), quarto Kilian Jornet in 1h26’44”, quinto Davide Magnini ('primissimo' Espoir) in 1h26’51”. I primi cinque in 38 secondi, una gara fantastica.
Completano la top ten Oriol Cardona Coll, William Bon Mardion, Nadir Maguet, Anton Palzer e Jakob Herrmann.

Davide Magnini e Kilian Jornet ©ISMF

FEMMINILE - Doppietta francese nella gara rosa con Axelle Mollaret che va a vincere in 1h24’47”, con un bel margine su Laetitia Roux (1h30’33”), mentre sul terzo gradino del podio sale Alba De Silvestro (1h31’08”), quarta Jennifer Fiechter (1h32’42”), quinta Katia Tomatis (1h32’58”).

Alba De Silvestro ©ISMF

JUNIORES - Vittoria azzurra al maschile, una vittoria netta quella di Andrea Prandi (1h20’26”) davanti allo svizzero Aurelien Gay (1h23’18”) con bronzo per Sebastien Guichardaz (1h23’24”); settimo Fabien Guichardaz, nono Stefano Confortola. Nella gara rosa primato per la russa Ekaterina Osichkina (58’08”) sulla francese Justine Tonso (1h00’01”) e Giorgia Felicetti (1h00’50”), quinta Giulia Murada.

Il podio Juniores ©ISMF

I primi 40 anni di Stian Hagen

Stian Hagen è uno dei pro skier più anziani ancora in attività. Insieme a leggende come Mike Douglas e Chris Davenport fa parte di questo mondo da più di un ventennio e non sembra avere nessuna intenzione di rallentare. Originario di Oslo, classe 1974, con un passato come atleta giovanile nel salto con gli sci e nel fondo, è stato una delle leggende del freeski e dello sci ripido quando in pochi affrontavano i couloir più ripidi del Monte Bianco. Ha anche partecipato per un paio di anni al Freeride World Tour, ma si è subito trovato più a suo agio come star dei film off piste. Stian Hagen è lo ski bum che non ha mai rinunciato al suo sogno. È arrivato la prima volta a Chamonix con i suoi genitori, Unn e Finn Hagen, quando aveva 12 anni. E continua a divertirsi e sciare ad alto livello. Nonostante abbia in tasca un patentino di Guida alpina che sfrutta molto poco… Su Skialper 116 di febbraio-marzo, già disponibile nella nostra edicola digitale, il foto-reporter svedese Mattias Fredriksson ha incontrato Stian per parlare di come è cambiato il mondo del freeski e del ripido in questi ultimi venti anni. E ne è venuta fuori un’intervista molto interessante con foto spettacolari…

discesa con vista sul Dru ©Mattias Fredriksson

LO SCI PRIMA DEI SOCIAL - «I primi anni ho vissuto in una tenda all’Argentière per alcun mesi ogni inverno; sciavo tutti i giorni e conducevo una vita molto semplice. Mi alzavo la mattina, raggiungevo gli impianti e disegnavo curve con chi incontravo in montagna. La maggior parte delle persone aveva a mala pena un telefono prima dell'avvento dei social media quindi tutto era molto più spontaneo».

Stian Hagen nel suo chalet ai piedi del Monte Bianco ©Mattias Fredriksson

IL RIPIDO DI UN TEMPO - «Oggi sciare sulla faccia nord dell’Anguille di Midi o su qualsiasi altra classica discesa ripida non rappresenta più una grande sfida per le persone. È spaventoso come tutto sia cambiato nel corso degli anni. Non fa per me, non mi interessa rischiare che qualcuno mi piombi addosso».

Stian Hagen nella sua ski room ©Mattias Fredriksson

BRAND & FREESKI - L’industria dello sci ha vissuto alcuni momenti difficili durante gli anni Novanta, all'ombra dello snowboard che esplodeva, attirando tutta l'attenzione. Però, proprio mentre Stian iniziava a imporsi come uno degli sciatori più completi della valle di Chamonix, il boom del free skiing stava per decollare. E improvvisamente tutti i marchi hanno riscoperto l’enorme potenziale degli sci in versione freeride. Però… «Fu del tutto fortuito per me, non avevo mai pianificato o immaginato di diventare uno sciatore professionista, è accaduto per caso. Sono stato molto fortunato e ne ho approfittato. Oggi sembra che i bambini abbiano già un piano a 12 anni e che sappiano esattamente quello che vogliono».

Hagen durante una gita scialpinistica

STILE UNICO - Scrive Emilio Previtali a proposito di Hagen: «Non era un freestyler, non faceva manovre o rotazioni sui cliff, soprattutto sciava. Dritto. Veloce. Nel suo stile c'era tutto il DNA dello sci scandinavo della nuova generazione, con un background di sci di fondo, salto dal trampolino e telemark. Grande centralità, consistenza, confidenza con gli sci lunghi e larghi e resistenza per giornate infinite all'Aiguille du Midi o al Toula, sul versante italiano».

©Mattias Fredriksson

Gli Europei sull'Etna si fanno

Gli Europei sull’Etna si fanno. La conferma arriva anche dall’ISMF e ovviamente dal comitato organizzatore guidato da Vasco Agen e tecnicamente supportato dal valdostano Stefano Mottini. La neve è arrivata sul vulcano, non molta, ma è arrivata e altra è attesa nei prossimi giorni: al momento cambia la location, le gare andranno in scena sul versante Nord a Piano Provenzano, ad un’ora d’auto da Nicolosi. Una sorta di piano B se sull'Etna Sud non ci fossero le condizioni. Dunque programma confermato: nel pomeriggio di mercoledì 21 febbraio la cerimonia di apertura a Nicolosi, il giorno successivo la sprint, quindi venerdì 23 il vertical e sabato l’individuale.


Jérémie Heitz: quello che volevamo chiederti da un anno

«Un tratto abbozzato, che si avvicina molto a essere dritto ma non lo è, che anzi, nella sua imperfezione fatta di un sistema di porzioni curve collegate tra loro, presenta una certa armoniosità. Un vestigio, un segno che testimonia un fatto accaduto o una condizione preesistente, rapida, temporanea. Sfido chiunque di voi a negarlo: quando sentite pronunciare il nome di Jérémie Heitz, la prima cosa a cui pensate è una traccia. Una traccia su un muro di neve bianco. La sua».

Heitz sullo Zinalrothorn ©Tero Repo

Dopo un anno di anticamera, Andrea Bormida inizia con questo incipit l’intervista a Jérémie Heitz sul numero 116 di Skialper, di febbraio-marzo, già disponibile nell’edicola digitale e dai prossimi giorni in distribuzione nelle migliori edicole. L’incontro qualche settimana fa, a metà gennaio, proprio prima di andare in stampa, al viaggio stampa organizzato da Scott a Zürs, per presentare le novità 2019.

LA NOSTRA LISTA DI DOMANDE – A quasi due anno dall’uscita di La Liste, abbiamo chiesto a Jérémie quello che era rimasto nella gola da tanto tempo. Non c’è dubbio che La Liste sia uno skimovie fuori dai canoni, dove tutto quello che è rimasto impresso nella nostra mente dopo la prima visione è una saetta che squarcia un muro bianco. Lo fa a pezzi, letteralmente. Un film che ha segnato profondamente il movimento dello sci ripido, che ha creato discussioni e anche qualche critica. In meno di cinquanta minuti tutte le certezze su come si sciavano le classiche big face alpine sono state prese a calci. Ecco una piccola anteprima delle risposte del ragazzo terribile dello ski de peinte raide.

una delle famose linee di Heitz ©Tero Repo

DA SAUDAN A ROLLI - «Molte persone mi hanno accompagnato in questa scelta, consigliandomi i pendii che vedevano più adatti allo sci che volevo esprimere. Da mio padre, che essendo Guida ha potuto darmi delle dritte, a Sam Anthamatten, fino a Luca Rolli. E poi ci ho messo del mio. Volevo trovare belle montagne, dove poter sciare nel modo più fluido possibile, in velocità. Pareti che potessero offrire bella neve. Che si prestassero a questo. Come avrai capito uno dei miei riferimenti è proprio Sylvain Saudan… siamo perfino nati nello stesso ospedale e mio nonno sciava con lui!».

in discesa dall'Obergabelhorn ©Tero Repo

BY FAIR MEANS - «Solitamente io, con il compagno di turno, salivo dal basso. Le pareti le ho risalite quasi tutte per controllare le condizioni, per rendermi conto se c’era ghiaccio o altro. Alcune volte, prima della ripresa, ero già sceso su quelle pareti, come per esempio all’Obergabelhorn, dove avevo provato altre due volte. Una mi sono dovuto fermare a metà parete per il ghiaccio, un’altra avevo sceso il lenzuolo a sinistra (Wellenkuppe), che è forse anche più ripido. Raramente siamo stati depositati in cima dall’elicottero: come per esempio sulla Lenzspitze. Sammy mi ha chiamato e mi ha detto con quelle condizioni dobbiamo andare domani, o forse mai più. Siamo scesi a un compromesso, lo so…».

un suggestivo controluce con Heitz sulle nevi di casa, a Les Marecottes, in Svizzera ©Tero Repo

Disponibile nell'edicola digitale Skialper 116 di febbraio-marzo

Alla Fiera dell’Est, ma anche Next. Sono questi i due leit-motiv di Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile da oggi sulla nuova edicola digitale e a breve in distribuzione nelle migliori edicole italiane nella versione cartacea (se vuoi riceverlo a casa, clicca qui). Alla Fiera dell’Est perché, insieme a uno dei crack dello sci ripido, Enrico Mosetti, siamo andati alla scoperta non solo delle più belle discese, ma anche di persone e filosofie legate al mondo dello sci fuori nelle Alpi Giulie. Next perché, come scrive il direttore editoriale di Skialper Davide Marta nell’editoriale, abbiamo cercato di «capire cosa c’è di attuale nel modo di andare in montagna che è già espressione di ciò che vedremo nei prossimi anni». Lo abbiamo fatto all’antica, con taccuino e macchina fotografica, andando a toccare con mano e provare la maggior parte delle novità dell’inverno 2018/19. Ne sono venute fuori 192 pagine ricche di spunti, da Jérémie Heitz al nuovo attacco Salomon Shift, da Stian Hagen allo scarpone Dynafit Hoji, dallo zaino Airbag Scott con ventola e condensatore all’attacchino Marker Alpinist.

ALLA FIERA DELL’EST - Che Enrico Mosetti sia una delle migliori espressioni di quella nouvelle vague dello sci ripido, uno di quelli in grado di rompere gli equilibri con elementi di novità, è ormai assodato. Che a Est ci sia un profumo diverso, che sul quel confine dove un tempo passava la cortina di ferro ci siano luoghi, persone, storie interessanti da raccontare lo avevamo immaginato. Le Alpi Giulie come nuova meta (nuova alba, visto che a est nasce il sole) dello sci sauvage, le Alpi Giulie come meta di una nuova ed entusiasmante trasferta di Skialper nello stile di Benvenuti al Sud, il viaggio in Abruzzo e Basilicata pubblicato nella scorsa primavera su Skialper. È questo lo spirito con il quale il fotoreporter Federico Ravassard è partito a metà gennaio, proprio nelle settimane prima di andare in stampa. In compagnia del Mose si è immerso in miti, riti, luoghi e persone uniche che fanno di questo angolo di Alpi una destinazione da mettere in agenda. Un reportage on the road di 16 pagine da conservare a lungo nella vostra biblioteca.

Sci sauvage nelle Alpi Giulie ©Federico Ravassard

CAROLINE FACE, 2.000 METRI DI GHIACCIO - Il racconto in esclusiva della prima discesa della Caroline Face al Mount Cook, in Nuova Zelanda, scritto (e con le fotografie) di Enrico Mosetti. Per andare su quel baratro di ghiaccio con il protagonista di una delle imprese più importanti dello sci ripido degli ultimi anni.

In discesa sulla Caroline Face

STIAN HAGEN - Da venti anni sulla cresta dell’onda, da ski bum a pro skier, fino a diventare Guida alpina. Eppure Stian Hagen, uno dei primi a vivere di sci e ripido, scandinavo sui generis che ha piantato stabilmente le sue radici a Chamonix, è ancora uno dei migliori con i due assi ai piedi. E non ne vuole sapere di cambiare vita… Un ritratto-intervista, ma anche uno spunto di riflessione su come è cambiato il mondo della neve. Con le favolose immagini di Mattias Fredriksson.

Stian Hagen @Mattias Fredriksson

JÉRÉMIE HEITZ, LA NOSTRA LISTA - A un anno dall’uscita di La Liste Andrea Bormida ha incontrato Jérémie Heitz. Al ragazzo terribile dello sci ripido abbiamo chiesto quello che avevamo scritto nel taccuino da tempo e che probabilmente tanti di voi avrebbero voluto chiedergli. Anche le domande scomode… A corredo dell’intervista le immagini del fotografo Tero Repo, tra i più quotati del panorama internazionale.

Jérémie Heitz in discesa sull'Obergabelhorn ©Tero Repo

PREVIEW 2019 - Oltre trenta pagine di anteprime con gli attrezzi che metteremo ai piedi nel prossimo inverno. Abbiamo avuto un primo contatto con l’attacco Shift di Salomon, che unisce skialp e sci in pista, con la possibilità di salire con puntale a pin e scendere con puntale e talloniera alpini. E poi abbiamo messo ai piedi i nuovi scarponi freetouring Dynafit Hoji, i Fischer Ranger Free, i Tecnica Zero G Tour Pro, gli attacchini Marker Alpinist, i nuovi sci Dynastar. Abbiamo potuto toccare con mano il nuovo zaino airbag a ventola Scott Backcountry Patrol AP 30, che promette di fare scordare i problemi batterie/temperature gelide, la rivisitata gamma Wayback di K2, gli scarponi La Sportiva Racetron, Solar e Stellar, le novità Movement, Ski Trab, ATK Bindings, Plum, Armada, Scarpa, Atomic, Elan, Rossignol, Masters, Camp, Ferrino, Salewa, Ortovok.

Dynafit Hoji ©Federico Ravassard

LE FORME DELLO SPLITBOARD - Alessandro Sandy Marchi e Nicholas Wolken, due degli shaper (coloro cioè che plasmano le tavole) più di tendenza. Luca Albrisi li ha intervistati per Skialper, per scoprire quali sono segreti e trend della tavola da neve in versione scialpinistica.

LA NUOVA HIERRO - Dopo il successo della v2, New Balance lancia già la versione 3 della scarpa da trail: l’abbiamo messa ai piedi di Christian Modena per scoprire novità e differenze con la best seller dell’anno scorso.

Christian Modena prova la New Balance Fresh Foam Hierro v3 ©Alice Russolo

AL TOUR CON GLORIANA… - È Chiara Musso la vincitrice del contest giornalistico-sportivo Rise Up with Millet & Gloriana. Sarà dunque l’infermiera cuneese ad affrontare il Millet Tour du Rutor Extrême in coppia con la fortissima atleta valdostana. Vi sveliamo come si sono svolte le selezioni…

… E CON CAMA - Siamo stati sui percorsi del Millet Tour du Rutor Extrême con Marco Camandona, anima della gara La Grande Course. La neve non manca e i paesaggi sono bellissimi, come testimoniano le stupende foto di Stefano Jeantet.

EPIC E PITTURINA - Sono due delle gare più attese, la Epic Ski Tour e la Pitturina: tutte le novità su due eventi assolutamente da non perdere.

UP & DOWN - Cinque piatti da provare nei rifugi del dopo-skialp, ma anche tutte le novità sui nuovi percorsi per lo scialpinismo nei comprensori sciistici, sulla Sellaronda Skimarathon e gli eventi da non perdere e poi un’interessantissima intervista dello scrittore Simone Sarasso alla regina del Tor des Géants Lisa Borzani.

CAMP SPEED COMP - A vederlo è bello, leggero e protettivo. Ma come si fa a realizzare un casco con la doppia omologazione sostanzialmente simile al precedente, che era da alpinismo, senza appesantirlo e renderlo il clone di un ingombrante modello da sci alpino. Siamo stati in CAMP per vedere come è nato e quali test sono stati fatti per omologare il modello che utilizzano molti atlelti top.

Il test dell'assorbimento degli urti verticali del casco CAMP Speed Comp ©Andrea Salini/Outdoorstudio

TRACCE - 42 Itinerari di primavera con gli sci, dalla Punta Piovosa, nel Piemonte meridionale, all’Etna, passando per alcune vette emblematiche come il Triglav, massima elevazione della Slovenia. Non mancano gli spunti per sfruttare al meglio la tanta neve caduta nel nuovo inserto dedicato all’escursionismo: proposte trattate in una, due o mezza pagina, tutte con cartina e attentamente selezionate dal coordinatore della sezione, Andrea Bormida, e da local molto ben informati.

In salita verso la Brèche Esther ©Andrea Bormida

 

 


Kilian Jornet pronto al rientro nello ski-alp, lo vedremo alla Altitoy

Il grande assente in questo avvio della stagione agonistica dello ski-alp, Kilian Jornet: il catalano si è sottoposto a fine ottobre ad una operazione per ‘sistemare’ la spalla dopo la botta rimediata alla Hardrock 100. Sulla sua pagina Facebook lo abbiamo visto tornare in montagna gli ultimi giorni dell’anno, iniziando anche ad allenarsi sulle nevi norvegesi. E alla sua preparazione ha dedicato anche un video ‘How do I train’ dove raccoglie i suoi trent’anni di attività. Quando lo vedremo con le pelli in una gara di ski-alp? Il ritorno sarà all’Altitoy il prossimo 3 e 4 marzo, in coppia con l’austriaco Jakob Herrmann. E poi Pierra Menta o Sellaronda, magari con Toni Palzer?


Settimana intensa in casa ISMF, tra rinvii ed Europei a rischio

Due rinvii, un Europeo a rischio: il calendario della stagione ISMF è in una fase delicata. Annullata la sprint in Svizzera, stesso copione per l’individuale ad Andorra, sempre per il maltempo. E se la neve è arrivata, e tanta, sulle Alpi, manca invece sull’Etna, sede degli Europei dal 22 al 25 febbraio. Come potete vedere sulla home page della manifestazione una decisione verrà presa in settimana. «Stiamo in costante contatto con gli organizzatori siciliani - spiega il general manager ISMF, Roberto Cavallo - per capire se e come mantenere gli Europei sull’Etna. Altrimenti dovremo muoverci rapidamente per individuare una nuova sede, visto che sono prove di qualificazione per i Giochi Olimpici invernali di Losanna 2020. Vedremo quale potrà essere la soluzione migliore». Sono stati assegnati all’Italia e dunque potrebbe essere ancora una sede nelle nostre Alpi. Nei prossimi giorni capiremo se partire oppure no per la Sicilia.
E le due prove di Coppa del Mondo? L’individuale potrebbe non essere recuperata, visto che, salvo altri rinvii, ne restano ancora due in calendario (in Francia l’8 febbraio e alle finali di Madonna di Campiglio ad inizio aprile) e dunque con quella andata in scena in Svizzera si raggiungerebbe il numero di gare per poter assegnare la Coppa di specialità. Per la sprint invece si deve trovare data e luogo per arrivare a tre: dopo quella in Cina, ne resta una sola a Madonna di Campiglio. E allora potrebbero essercene due proprio in occasione delle finali. Una settimana intensa, dunque, in casa ISMF.


Red Bull Der Lange Weg, la sfida è partita

Da Vienna a Nizza, attraverso le Alpi: è la nuova sfida del Red Bull Der Lange Weg. Il prossimo 17 marzo la partenza per replicare la sfida riuscita 47 anni fa a quattro scialpinisti austriaci: Robert Kittl, Klaus Hoi, Hansjörg Farbmacher e Hans Mariacher. 1940 chilometri e oltre 85.000 metri di dislivello, passando dal Grossglockner alla Punta Dufour sino al Monte Bianco. Chi ci proverà? Beh, i nomi sono ‘importanti’: la ‘nostra’ Tamara Lunger, la spagnola Nuria Picas, gli statunitensi Janelle Smiley e Mark Smiley, il tedesco Philipp Reiter, l’austriaco David Wallmann e lo svizzero Bernhard Hug. Stesso percorso di quello del 1971, basterà che quattro di loro arriveranno sulle spiagge di Nizza in meno di 41 giorni (che è il record precedente…).

Tamara Lunger ©Red Bull

Coppa del Mondo, il vertical a Palzer, Magnini e Antonioli sul podio

Giornata di sole ad Andorra per il vertical di Arinsal. Il tutto in diretta streaming, grazie alla televisione andorrana: prima volta riuscita.
Tracciato duro: forza subito Boscacci che si porta dietro Palzer, Magnini e Bonnet. Alla fine vittoria del tedesco che chiude i 730 metri di dislivello in 27.09, superando nel finale Davide Magnini (27.14); terzo in rimonta Robert Antonioli (27.21), quarto Michele Boscacci, quinto Martin Anthamatten, sesto Nadir Maguet.
Nella gara rosa assolo di Axelle Mollaret al traguardo in 31.37, davanti a Emelie Forsberg (32.15) e Victoria Kreuzer (32.24), quarta l’altra svedese Fanny Borgström, quinta Katia Tomatis; undicesima Alba De Silvestro, seconda Espoir alle spalle della svedese Johanna Åström.

Bagarre tra Palzer e Magnini ©ISMF

GIOVANILI - Andrea Prandi detta legge su Aurelien Gay, quindi i fratelli valdostani Fabien e Sebastien Guichardaz. Al femminile assolo della russa Ekaterina Osichkina davanti a Justine Tonso, bronzo per Giulia Murada, quarta Giorgia Felicetti.

 


Altro annullamento in Coppa del Mondo: salta per il maltempo l'individuale di Andorra

Condizioni meteo difficili ad Andorra e salta l’individuale di Coppa del Mondo. Ad Arcalis hanno provato a posticipare la partenza, ma tra nebbia e vento, impossibile gareggiare in sicurezza.
Confermato al momento il vertical di domenica ad Arinsal, in diretta streaming.


Tappa di Coppa del Mondo nel fine settimana ad Andorra, con diretta streaming. Venti gli azzurri al via

La Coppa del Mondo torna già nel fine settimana. Appuntamento ad Andorra con una due giorni di gare: si parte sabato con l’indviduale ad Arcalís, mentre domenica ad Arinsal tempo di vertical. E proprio per la gara di domenica ci sarà una importante novità: sarà la prima volta che una gara di Coppa del Mondo sarà in diretta televisiva grazie a Andorra Televisió che mandarà le immagini anche in live streaming sul sito web della manifestaizione www.fontblanca.ad

GLI AZZURRI - Nessuna novità nelle convocazioni di Stefano Bendetti e Davide Canclini. Gli azzurri in gara saranno in pratica gli stessi delle gare svizzere di Villars. E dunque Robert Antonioli, William Boffelli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet, Federico Nicolini e Katia Tomatis tra i Senior; tra gli Espoir in gara Valentino Bacca, Nicolò Canclini, Davide Magnini, Alba De Silvestro, Mara Martini e Ilaria Veronese (assente solo Giulia Compagnoni), mentre tra gli Junior al via Stefano Confortola, Andrea Prandi, Sébastien e Fabien Guichardaz, Giorgia Felicetti e Giulia Murada.