Giovedì inizia l’avventura degli azzurri: partenza dall’Italia, destinazione Spagna, dove sabato andrà in scena il Penyagolosa Trails, gara che quest’anno è campionato del mondo trail. Start alle 6 del mattino per affrontare 85 km con 5000 metri dislivello. Il team azzurro è già volato in terra iberica per testare il tracciato. «Una prova da gestire con grande attenzione – spiega il tecnico azzurro Paolo Germanetto – che presenta gli ultimi 30 km molto impegnativi, i più ‘alpini’, se così possiamo chiamarli, del percorso. La parte centrale è più corribile, ma mai banale. Bisogna fare grande attenzione, sempre, già dalla prima discesa». Dieci i convocati (Riccardo Borgialli, Stefano Fantuz, Andrea Macchi, Christian Pizzatti, Simone Wegher, Marco Zanchi, Chiara Bertino, Alessandra Boifava, Lisa Borzani e Lidia Mongelli), cosa può raccogliere l’Italia? «Una previsione non è mai facile – conclude Germanetto – su queste distanze, Spagna e Francia partono sicuramente con i favori del pronostico, sia a livello individuale che di squadra. Noi proveremo a giocarsi con gli altri, qualche chance da podio a livello di squadra».

SPAGNA E FRANCIA – Luis Alberto Hernando e Adeline Roche sono in ‘pista’ per difendere il loro titolo conquistato lo scorso anno al Trail Sacred Forests di Badia Prataglia. Gioca in casa e punta a non sbagliare la squadra spagnola: qualche nome? Cristofer Clemente Villa, Pablo Villa, Maite Maiora, Gemma Arena e Azara Garcia. In casa Francia con Adeline Roche in gara anche Nathalie Mauclair (entrambe al rientro da un infortunio) e Amandine Ferrato, mentre nel team maschile presenti Ludovic Pommeret, Sylvain Court, Sébastien Spehler, Adrien Michaud e Romain Maillard. Assenti Cédric Fleureton e Nicolas Martin, infortunati.

GLI ALTRI – 351 atleti, 49 paesi: la concorrenza non manca (se volete vedere la start-list… eccola). Gli Stati Uniti sono sempre da prendere in considerazione (Zach Miller, Mario Mendoza, oltre a Claire Gallagher), poi Svizzera (Diego Pazos, Urs Jenzer e Walter Manser), ma soprattutto Gran Bretagna (con Tom Owens, Jonathan Albon, Thomas Evans e Ryan Smith).