La gamma di Scarpa per il telemark

In uno degli ultimi numeri della scorsa stagione la rivista statunitense Powder è arrivata a ipotizzare la morte del telemark. Rimane uno sport di nicchia, ma il telemark ha veramente perso quell’appeal che aveva a cavallo del secolo quando l’intellighenzia alpina sciava con il tallone alzato? Probabilmente è meno di moda, ma rimane una nicchia con ancora tante proposte e appassionati, con nuovi standard di attacchi e… scarponi per ogni piede. Ecco, per esempio, l’offerta di Scarpa.

SCARPA TX COMP - TX COMP è il top di gamma della linea NTN- New Telemark Norm di SCARPA. Uno scarpone adatto alle competizioni e alle discese su pendii difficili. Performance straordinarie grazie allo scafo a tripla iniezione ed al gambetto bi-iniettato. Il meccanismo Power Block Tour stabilisce un nuovo standard qualitativo per i sistemi ski/walk, permettendo un adeguato piegamento della caviglia e conseguentemente una precisa trasmissione degli impulsi in fase di sciata.

Colore: Anthracite / Acid Green
Scafo/Gambetto: Pebax
Lingua: Pebax
Leve: 4 + “Active Power Strap”
Inclinazione in avanti: 12° -2/+3°
Suola: EVO Scarpa/Vibram
Peso: 1710 g (27)
Attacchi: NTN
Scarpetta interna: Speed Pro G
Taglie: 22,5 - 30
Prezzo al pubblico suggerito: euro 519

SCARPA T1 - Un modello versatile che unisce comfort di calzata e precisione in fase di sciata. Funzionale in tutte le situazioni, dalla pista al fuoripista, T1 garantisce una naturale flessione in fase di camminata e la giusta performance in discesa. Il modello ideale per affrontare tutte le situazioni a tallone libero, con suola Vibram Escape realizzata in due mescole diverse per garantire le migliori prestazioni in discesa e durante la camminata.  Una sicurezza per chi sceglie il telemark con sistema 75mm.

Colore: Anthracite / Teal
Scafo/Gambetto: Pebax Rnew
Lingua: Pebax
Leve: 4 + “Active Power Strap”
Inclinazione in avanti: 11°- 2/+1°  14°-3°/+2°
Suola: Escape Scarpa®/Vibram®
Peso: 1940 g (27)
Attacchi: 75mm
Scarpetta interna: Speed Pro G
Taglie: 23,5 - 31
Prezzo al pubblico suggerito: euro 499

SCARPA TX PRO - Lo scarpone da telemark polivalente, adatto anche alle altre attività backcountry. SCARPA TX PRO è un modello progettato per i telemarker più esigenti e poliedrici, ideale per affrontare i percorsi più diversi. Leggerezza e libertà di movimento fanno di questo modello uno scarpone altamente perfomante su tutti i terreni, sia in fase di risalita che in sciata a tallone libero.

Colore: Lyons Blue / Red Orange
Scafo/Gambetto: Pebax
Lingua: Pebax
Leve: 4 + “Active Power Strap”
Inclinazione in avanti: 12° -2° / +3°
Suola: Evo Scarpa®/Vibram®
Peso: 1750 g (27)
Attacchi: NTN
Scarpetta interna: Speed Pro G
Taglie: 24,5 - 30
Prezzo al pubblico suggerito: euro 529


SCARPA TX PRO WMN - Anche nella versione da donna, SCARPA® TX PRO WMN è lo scarpone polivalente, dal telemark fuori pista allo scialpinismo. La sua forma sviluppata appositamente sulla morfologia del piede femminile, asseconda le esigenze tecniche anche nelle discese più difficili.

Colore: Emerald / Ice Blue
Scafo/Gambetto: Pebax
Lingua: Pebax
Leve: 4 + “Active Power Strap”
Inclinazione in avanti: 12° -2° / +3°
Suola: Evo Scarpa/Vibram
Peso: 1585 g (25)
Attacchi: NTN
Scarpetta interna: Speed Pro G Wmn
Taglie: 22,5 - 27
Prezzo al pubblico suggerito: euro 529


Anton Palzer salta la Mountain Attack 2018

Appena domenica, parlando con Miky Boscacci della sua presenza alla prossima Mountain Attack, il nome del rivale più temibile era quello di Anton Palzer. Il tedesco aveva espresso qualche dubbio sulla sua presenza a Saalbach, ma l’anno scorso aveva vinto con record, è sulle locandine dell’edizione 2018, è uomo Red Bull, uno dei principali sponsor della manifestazione. E in più, è in gran forma: solo il giorno dell’Epifania ha vinto la prova del Pinzgau-Trophy a Leogang, sempre in Austria, anche quella in pista. Insomma ha la gamba come ha dimostrato nella vertical di Coppa del Mondo in Cina. Già la Coppa del Mondo, quella overall è il suo obiettivo stagionale e allora massima attenzione sulle prossime tappe. E niente Mountain Attack, come ha scritto in un post lunedì sulla sua pagina Facebook.


Ecco i vinvitori del Blogger Contest 2017

Si è appena chiusa la sesta edizione del Blogger Contest di Altitudini.it, un contest letterario/artistico del quale Skialper è partner. Erano 60 le unità multimediali ammesse (su un totale di 67 candidature complessive). Tra tutte le opere sono stati selezionati 27 autori che hanno concorso per la fase finale (comprese 5 audiostorie, la novità di questa edizione). Durante il mese di dicembre 2017 sono state esaminate le 27 unità multimediali finaliste da parte della giuria di premiazione composta da Sandro Campani (scrittore e camminatore), Ida Harm (artista, pittrice e fotografa), Fabio Palma (alpinista), Silvia Boschero (giornalista e conduttrice radiofonica ) e Lea Nocera (autrice radiofonica e blogger). La giuria attraverso l’applicazione di quattro criteri di giudizio (coerenza al tema del concorso; qualità del testo o dell’audiostoria; qualità delle immagini; qualità del blog personale), ha decretato vincitori.

COSA È - Da sei anni la redazione di altitudini.it organizza un confronto nazionale fra blogger, o meglio tra chiunque per passione o professione scrive su un proprio diario digitale o su una rivista online. Ad oggi vi hanno partecipato oltre 300 autori. Ogni anno viene proposto un tema (quest’anno il tema era Liberi di sbagliare, preso dal celebre racconto Ferro di Primo Levi in cui l’autore descrive l’esperienza vissuta in montagna con Sandro Delmastro come «la carne dell’orso») e il blogger è invitato a presentare una unità multimediale (un testo di 600 parole, tre foto e il blog dove normalmente scrive) che verrà valutata da una giuria. Per questa composita natura il Blogger Contest non è assimilabile a un concorso letterario e infatti la giuria valuta tutti i contenuti dell’unità multimediale assegnando ad ognuno specifici punteggi. Ma indipendentemente dalla classifica lo spirito del Blogger Contest è di far emergere dalla vastità della rete, esperienze e pensieri in forma di racconti e di creare una connessione fra persone che coltivano la medesima passione per la scrittura, non solo online.

 

Immagine tratta dal primo racconto classificato, di Eva Toschi

I VINCITORI - Al primo posto Eva Toschi con Sopravvivenza, seguita da Marco Battistutta con White Out e da Saverio D’Eredità con Due Solitudini. È stata inoltre premiata l’audiostoria La Volta Armata di Gianluca Stazi.

LE MOTIVAZIONI - «C’è una tensione che accomuna i tre racconti premiati, e altri molto belli fra quelli pervenuti - ha detto Sandro Campani, presidente della giuria ‘racconto breve’ -. Una tensione che scaturisce dalla messa in gioco di se stessi, nella Natura: la necessità di fidarsi dell’incerto, di accollarsi responsabilità a cui si teme di non poter far fronte, ma che pure non si possono evitare; e allora è come se qualcosa di cui non sospettavamo la presenza in noi, venisse in soccorso; uno sguardo di un altro livello, lucido, rarefatto, ghiacciato, forse incosciente. Non si tratta semplicemente di avventura: lì stava forse la difficoltà del tema scelto quest’anno per il contest, e i partecipanti, spesso con risultati notevoli, hanno accolto la sfida, travalicando l’avventura, o la disavventura, per arrivare a un punto in cui, sospesi, ci si specchia nei propri limiti, ci si soppesa, e ci si trova mancanti, e si trovano le forze per passare oltre; il corpo si blocca, le mani agiscono da sole; si diventa osservatori di se stessi, e si vede se stessi, quasi con stupore, andare oltre - e quando il pericolo è scampato, ci accorgiamo che siamo stati più consapevoli di quanto avessimo creduto: ecco il sapore della carne dell’orso».

Immagine tratta dal terzo racconto classificato, di Saverio D'Eredità

«Per la prima volta il Blogger Contest ha incluso le audiostorie tra le opere candidabili. Audiodoc, l’associazione italiana di audiodocumentaristi, ha accolto con favore e grande interesse questa decisione della Redazione Altitudini - ha detto Leo Nocera, presidente della giuria ‘audiostorie’ -. L’utilizzo di materiali sonori, il ricorso allo strumento audio e la scelta di usare suoni e voci per le narrazioni, anche grazie alla diffusione della strumentazione tecnica e alle possibilità offerte dalla rete – arricchiscono oramai i siti web e i blog; Altitudini, scegliendo di integrare questo formato, mostra di seguire con attenzione l’evoluzione dei blog e dei siti web, valorizzando il racconto nelle sue diverse forme, non più solo attraverso immagini e scrittura. Al concorso sono state presentate cinque audiostorie, un numero di gran lunga inferiore rispetto alle storie scritte che però sulla base di diverse considerazioni - novità del concorso, specificità del tema, maggiore complessità dal punto di vista tecnica e minore possibilità di improvvisazione - lascia comunque pensare a un esperimento riuscito, da ripetere e promuovere nelle edizioni successive».

PREMI SPECIALI

Premio Skialper

Matteo Pavana / ALDO

Vincenzo Agostini / PARETE SUD

Angelo Ramaglia / LA STORIA DI E E T

 

Premio special Adventure Awards Days

Alessandra Longo / LIBERA I PIEDI, LA MENTE SEGUIRÀ

Federico Rossetti / LIBERI DI SBAGLIARE, LIBERI DI (NON) VOLARE

Francesca Nemi / QUELLA TRAGEDIA CHE PORTI CON TE

 

Premio speciale SALEWA Get Verical

Mariolina Cattaneo / IL GIORNO DELLA MARMOCCHIA

 

Premio AKU

Carmine De Ieso e Alessio Salvini (Centro Sperimentale di Cinematografia, Abruzzo) / LA PARETE NORD DEL MONTE CAMICIA

 

 


Venerdì la Mountain Attack: in gara anche Michele Boscacci

Venerdì è il giorno della Mountain Attack. Una data nel mezzo di tanti campionati nazionali, dalla Svizzera alla Francia, oltre all’Italia. In Valle Aurina domenica si assegnano quelli individuali, ma a Saalbach tra gli azzurri in gara ci sarà anche Michele Boscacci.
«Sì, farò la Mountain Attack, ma ovviamente sarà anche ai Tricolori. A Saalbach ero già andato nel 2012 (secondo alle spalle di Kilian Jornet): mi era piaciuto tantissimo, per l’ambiente, per come gli organizzatori e il pubblico ci tengano a questa manifestazione. Adesso ci voglio tornare: è un periodo che sto bene ed è anche un periodo gestibile con le altre gare».

Non crediamo che tu vada a Saalbach in gita…
«Beh ci provo, ovviamente. Come darò tutto, se ne avrò ancora, anche in Valle Aurina. Gli avversari non mancheranno: gli austriaci, ma penso soprattutto a Palzer. Alla fine credo che ci sarà (ha fatto un post sulla sua pagina Facebook, con un dubbio sulla sua presenza alla Mountain Attack, ma visto che è uomo Red Bull e la Red Bull è sponsor della Mountain Attack…, ndr): fosse solo vertical in questo momento ne ha di più, ma su una gara lunga chissà».

Come ti trovi in pista?
«Bene direi. Quando ero andato a Saalbach era un po’ tutto nuovo per me, ma ero andato forte. Anche alla Sellaronda mi sono sempre trovato bene (ha vinto due volte, sempre con Lorenzo Holzknecht, nel 2012 e poi nel 2015, ex aequo con la coppia Palzer-Lenzi, siglando anche il tempo record di 3h04’40”, ndr): insomma sono convinto, poi come sempre la gara è la gara».


La Grande Course sbarca in Cina

La Grande Course sbarca in Cina. Una gara LGC era in programma già quest’inverno, ci sarà quasi sicuramente nel 2019. Ma intanto Adriano Favre, Alessandro Mottinelli e Marco Camandona (le anime di Trofeo Mezzalama, Adamello Ski Raid e Tour du Rutor Extrême, per chi non li conoscesse) sono pronti a ripartire direzione Oriente. «Non ci saremo solo noi - scherza Marco Camandona che era andato in Cina lo scorso anno per un primo sopralluogo - saremo in trentacinque, tra atleti (tra questi, Lorenzo Holzknecht, Stefano Stradelli, Tatiana Locatelli, François Cazzanelli, Daniele Cappelletti e Bianca Balzarini), organizzatori, tracciatori, guide alpine, piloti. Lunedì mattina partenza da Milano direzione Pechino, poi due voli interni per Altay, un po’ il quartier generale della manifestazione, insieme al paese di Hemu. Lì organizzeremo una demo-race per far conoscere lo ski-alp, ma anche per fare esperienza e non sbagliare quando faremo una vera prova LGC». La regione dello Xinjang, nell’estremo nord-ovest della Cina, infatti, punta molto su questi eventi per farsi conoscere, per promuovere, anche turisticamente, le proprie montagne. «Avremo anche una serie di incontri - ancora Camandona - con gli amministratori locali: credono molto in questo progetto e sono pronti a sostenerlo economicamente. Come La Grande Course dovremmo avere tutta la gestione organizzativa e tecnica della gara, mentre i cinesi si occuperebbero della parte mediatica e promozionale. Siamo in contatto con un’agenzia cinese che cura eventi outdoor, dal trail alla mountain bike, e adesso anche di ski-alp, e collabora anche con il comitato olimpico di Pechino 2020: saranno loro a seguire questi aspetti direttamente dalla Cina».


Tricolori giovanili a Vermiglio, la parola ai protagonisti

La parola dunque ai protagonisti dei tricolori giovanili a Vermiglio. D’obbligo aprire con il padrone di casa Davide Magnini. «È arrivato il mio primo titolo italiano Espoir. Ero il favorito ma non era una giornata semplice perché correre in casa mi dava un po’ di tensione. Proprio per questo sono doppiamente soddisfatto. Siamo partiti abbastanza forte nel piano e quando la traccia ha iniziato a farsi ripida ho provato ad allungare riuscendo a staccare gli avversari. Quindi ho gestito. Dedico questa vittoria alla famiglia, agli amici e ai compaesani che hanno permesso l’organizzazione di questo evento assieme al Brenta Team». Argento per Valentino Bacca «Finalmente è arrivata la medaglia ai tricolori Espoir. Agli altri appuntamenti italiani per un motivo o per l’altro c’era sempre qualche imprevisto, oggi invece è andato tutto come doveva. Sono partito terzo, poi ho raggiunto e superato Canclini, che nella discesa si è rifatto sotto ed abbiamo fatto assieme l’ultimo tratto di gara. Poi il bormino ha avuto un inconveniente tecnico e sono rimasto da solo, gestendo il vantaggio sino al traguardo».

Valentino Bacca ©Pegasomedia

Guarda avanti Alba De Silvestro. «Sono felice di questa vittoria, ed ora mi attendono gli assoluti in Valle Aurina il prossimo fine settimana. Peccato per la pioggia, ma nel complesso è stata una bella gara lunga e tecnica, con la discesa nel bosco molto difficile».

Alba De Silvestro ©Pegasomedia

JUNIOR E CADETTI - La gioia della prima volta per Stefano Confortola, leader tra gli Junior: «Sono partito molto sereno e forse questo è stato un valore aggiunto oggi. Sul piano iniziale mi sono messo davanti e in salita ho lottato con Prandi e i gemelli valdostani Guichardaz, fino al tratto a piedi, dove sono riuscito a staccare i compagni, mantenendo il vantaggio fino al traguardo. Felicissimo: è il mio primo titolo individuale». Non ha tradito le attese Giulia Murada. «Questa è la gara che preferisco, l’alpinismo puro. Il percorso era particolare, con tanti tratti pianeggianti e discese belle toste. Sono riuscita a fare la differenza sin dall’inizio».

Stefano Confortola ©Pegasomedia

Ancora uno scudetto per Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina. «Un'altra medaglia tricolore - le parole del portacolori del CAI Schio -, fantastico. Siccome soffro le discese ho cercato di forzare subito in salita ed è andata bene. Un bel percorso, anche il primo tratto verticale mi è piaciuto e le discese erano molto tecniche». «È sempre bello vincere - racconta la valtellinese -. Sono partita subito abbastanza forte. Pur non essendo particolarmente brava nel piano sono ugualmente riuscita a distanziare le avversarie. Con un importante vantaggio ho poi controllato la gara».

Matteo Sostizzo ©Pegasomedia

A Vermiglio i giovani skialper azzurri a caccia dello scudetto

Domenica tricolore a Vermiglio con l’assegnazione dei titoli individuali giovanili: oltre duecentocinquanta gli atleti al via, dagli Espoir sino ai promozionali, un bel segnale per il movimento italiano. Lo staff del Brenta Team ha deciso di tracciare a Vermiglio, viste anche le condizioni meteo: percorsi ovviamente di distanze differenti con partenza dal centro del fondo, per poi inerpicarsi sul versante di Palù.

Davide Magnini ©Pegasomedia

LE GARE - Pronostici rispettati un po’ in tutte le categorie. Tra gli Under 23 detta legge Davide Magnini: gioca in casa, visto che è Vermiglio e fa una prova tutta all’attacco. Sempre in testa dal primo all’ultimo chilometro, ha chiuso dopo 1h36’18”. Piazza d’onore per Valentino Bacca con un ritardo di 8’27”, a oltre un minuto poi Nicolò Canclini, che ha avuto un inconveniente tecnico in discesa, dopo aver duellato a lungo con Bacca. Stesso copione al femminile con Alba De Silvestro che ha vinto agevolmente, portando a termine la prova in 1h55’25”, precedendo di undici minuti Mara Martini, quindi terza l’altra alpina Giulia Compagnoni.
Più combattuta invece la sfida nella junior maschile: lotta in casa in casa Alta Valtellina con Stefano Confortola al traguardo in 1h02’49”, con soli dieci secondi sul compagno di squadra Andrea Prandi, quindi a quasi tre minuti Sebastien Guichardaz. Nella gara rosa vola la portacolori dell’Esercito Giulia Murada con il tempo di 1h05’53”, davanti a Giorgia Felicetti (caduta nella bagarre al via), staccata di 3’07”, con bronzo per Valeria Pasquazzo, a dieci minuti dalla vincitrice.
Anche fra i Cadetti successi annunciati con Matteo Sostizzo del CAI Schio primo dopo 56’24” sullo stesso tracciato delle junior, precedendo il portacolori del Lanzada Alessandro Rossi e Simone Murada dell’Albosaggia. Identico copione al femminile, dove Samantha Bertolina dell’Alta Valtellina ha sbaragliato la concorrenza, terminando i 4 km e 500 metri di dislivello con il tempo di 37’45”. Ad oltre cinque minuti Anna Folini dell’Albosaggia, quindi terza Erika Sanelli di Premana.

PROMOZIONALI - Non assegnavano gli scudetti, ma in gara c’erano anche le categorie promozionali, quelle dei ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Percorso di 2 km e 80 metri di dislivello sempre nei pressi del Centro del fondo di Vermiglio dove si sono imposti Gabriele Visinoni del Clusone e Giorgia Carolli del Brenta team fra i Ragazzi, quindi Mirko Sangalli del Clusone fra gli Allievi.


Vertical Up, partiti. Il circuito a gennaio arriva in Italia

Opening a Hinterstoder del Vertical Up 2018, il circuito di gare sulle piste più dure delle Alpi. Senza regola, di corsa, con gli sci: la scelta dell’attrezzatura per la salita è libera, basta solo la forza fisica. In Austria dettano legge gli atleti di casa: nella gara maschile a segno Hans-Peter Meyer su Dominik Salcher e Lukas Vasold, in quella rosa affermazione di Andrea Mayr davanti a Susanne Mair e Marlies Penker.

ADESSO IN ITALIA - Le prossime tappe saranno due classiche in Italia: il 20 gennaio a Madonna di Campiglio sulla pista Tulot Audi Quattro di Pinzolo, il 27 gennaio tocca alla Val Gardena con la salita sulla Saslong. Il 17 febbraio debutta la Germania con la Vertical Up Hochschwarzwald nella Foresta Nera, quindi il 24 febbraio uno degli appuntamenti più attesi: la Streif di Kitzbühel. Chiusura il 25 marzo su altra pista ‘mitica’ di Coppa del Mondo, la Lauberhorn di Wengen.


Assegnati gli scudetti vertical in Francia e Svizzera. Katia Tomatis terza a Le Sauze

Tempo di campionati nazionali in Francia e Svizzera con l’assegnazione degli scudetti nel vertical.

KATIA TOMATIS TERZA A LE SAUZE - Trasferta francese per Katia Tomatis che dalla sua Valle Stura sconfina nel vicino Ubaye. Titolo per Axelle Mollaret che chiude gli 830 metri di dislivello davanti alla spagnola Nahia Quincoces e appunto all’azzurra. Quarta e argento transalpino per Laura Deplanche, quinta Lorna Bonnel. Al maschile affermazione di Xavier Gachet davanti ad Alexis Sevennec e William Bon Mardion.

SVIZZERA - È la Barlouka's Race a Veysonnaz la prova di campionato svizzero. Campione vertical Werner Marti in 32’02”, davanti a Rémi Bonnet in 32’25”, primo Espoir, e Martin Anthamatten in 32’44”; quarto Andreas Steindl, quinto l’altro Espoir Arnaud Gasser. Nella gara rosa affermazione netta di Victoria Kreuzer con oltre tre minuti su Jennifer Fiechter e Séverine Pont Combe.


Tadei Pivk e Dimitra Theocharis sul podio alla Laserz Lauf

Trentaduesima edizione della Laserz Lauf sulle montagne di Lienz: tracciato cambiato per le condizioni meteo (vento e tanta neve), ma comunque una individuale molto impegnativa. Vittoria dell’austriaco Armin Höfl in 1h27’39”; soluzione in volata per la piazza d’onore con l’altro portacolori della Skimo Austria, Stefan Steiner che precede di pochi centesimi Tadei Pivk e Manfred Reichegger, quinto l’altro austriaco Martin Weisskopf. Tanti gli azzurri in gara: nei primi venti troviamo settimo Alex Oberbacher, decimo Lois Craffonara, quindicesimo Filippo Beccari, sedicesimo Michael Nocker, diciottesimo Simone Manfroi, diciannovesimo Manuel Oberarzbacher e ventesimo Marco Del Missier.
Al femminile doppietta dell’atlete di casa: prima Johanna Erhart, seconda Veronika Mayerhofer, con terzo gradino del podio per la Dimitra Theocharis, quarta Birgit Stuffer, ottava Monica Sartogo.

 

 


Mario Merelli c'è, successo di William Boffelli e Bianca Balzarini

Sulle montagne bergamasche di Lizzola è stato derby tra William Boffelli e Pietro Lanfranchi alla Mario Merelli c’è. Una individuale tosta con un testa a testa tra i due atleti di casa: alla fine vittoria di Boffelli in 1h42’16” davanti a Lanfranchi per soli due secondi. Sul terzo gradino del podio il francese Didier Blanc in 1h46’49”, quarto Daniel Antonioli, quinto Daniele Cappelletti.
Al femminile affermazione di Bianca Balzarini in 2h15’20”, davanti a Corinna Ghirardi (2h16’13”) e la polacca Anna Tybor (2h31’36); ai piedi del podio Maddalena Mognetti e Paola Pezzoli.


François D'Haene, in vino veritas

Non è vero, ma ci credo. Oppure, se volete, non ci credo, ma è vero. A volte le coincidenze sono solo coincidenze, ma nel caso di François D’Haene potrebbero non esserlo e c’è un sottile filo magico che lega i suoi successi a un luogo: Domaine du Germain, comune di St.-Julien-en-Beaujolais, dipartimento del Rodano. Dopotutto ci troviamo a pochi chilometri da Lione, che con Torino e Praga forma un noto triangolo dell’esoterismo. La terra rossa argillosa di queste colline famose per il loro vino allegro e fruttato sembra avere avuto un magnetismo positivo sulla vita e la carriera sportiva del più forte ultra-trailer del mondo. E noi siamo stati tra i pochissimi giornalisti al mondo (gli unici di una rivista specializzata) a potere passare una giornata intera con François D'Haene tra i suoi vigneti. Sul numero 115 di Skialper, di dicembre-gennaio (clicca qui per riceverlo a casa) pubblichiamo un ampio reportage.

François D'Haene nei vigneti del Domaine du Germain ©Federico Ravassard

CINQUE ANNI MAGICI - François e la moglie Carline hanno completamente cambiato le loro vite nel 2012 quando hanno messo tra parentesi le precedenti occupazioni per prendere in affitto le vigne della famiglia di Carline. Da fisioterapista e vignaiolo. Da atleta di buon livello a trail runner più forte del mondo. Guarda caso Il 2012 è il primo dei cinque anni magici. Cinque - altro legame esoterico - come i tralci di ogni vigna di Gamay che possono essere potati ogni anno secondo il contratto di affitto firmato da François e Carline. Prima una bella carriera, con il terzo posto alla CCC del 2006, il podio sfiorato a La Reunion e ai Templiers, il secondo posto alla TNF Australia. Risultati che ognuno di noi farebbe carte false per ottenere, per carità. Ma manca quel numero - uno - nelle gare che contano veramente. Sei uno tra i tanti. Poi improvvisamente nel 2012 arriva la vittoria all’Ice Trail Tarentaise e all’UTMB, il secondo posto all’Endurance Challenge 50 in California, nel 2013 la vittoria alla 80 km du Mont Blanc e alla Diagonale des Fous, nel 2014 il trittico Mt Fuji, UTMB e Diagonale, nel 2016 ancora la Diagonale e la Hong Kong 100, nel 2017 Madeira, Maxi Race d’Annecy e soprattutto l’UTMB dei record, quella che lo consacra, se ci fosse stato ancora bisogno di una prova, come il più forte ultra-trailer del mondo. Di sempre.

DR JEKYLL E MR. D'HAENE - Non si può dire che D'Haene sia uno dei runner più simpatici ed espansivi. Almeno questo è il volto pubblico di un atleta che sembra sempre concentrato e introverso. Avere la possibilità di incontrarlo al Domaine du Germain restituisce un'immagine completamente diversa, di una persona semplice e genuina, con i valori della famiglia e dell'amicizia al primo posto. François invita i suoi amici più stretti a vendemmiare e a provare i primi calici dei suoi migliori cru, va a correre con i vicini quando si allena, ha sempre un sorriso (e una flute) pronti... D'Haene realizza ogni due anni un cartone speciale con tre bottiglie dei migliori millesimati dedicate a tre vittorie. Al Domaine du Germain produce circa 14.000 bottiglie all’anno su un totale di poco meno di cinque ettari di vigne. I suoi vini possono essere acquistati online: domainedugermain.com

I vigneti del Domaine du Germain ©Federico Ravassard

TUTTI GLI UOMINI DI FRANÇOIS - I successi nascono da un piccolo e affiatato team. Jean Michel Faure Vincent è il fidato manager e consigliere, Christophe Malarde il preparatore, con il quale però, più che condividere tabelle e programmi, si consulta quando ha dubbi, Arnaud Tortel il fisioterapista, David Hugot si occupa della gestione degli accordi di sponsorizzazione e Damien Rosso il fotografo di fiducia, compagno di tante avventure.

OBIETTIVO WESTERN STATES - Intanto D'Haene ha già svelato una gara del suo calendario del 2018... Western States Endurance Run, dove troverà anche Jim Walmsley!

La maglia a maniche lunghe che François D'Haene usa sempre nelle ultra ©Federico Ravassard
François D'Haene re dell'UTMB 2017 ©UTMB

 


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