Nessuna polemica, solo la voglia di cambiare
Nessuna polemica, nessuno scontro. Mottini lascerà la presidenza della A.S.D. Becca di Nona Skyrace raggiunto il traguardo della 10° edizione. I primi anni sono stati gestiti da Marino Giacometti, padre dello skyrunning, adesso il lavoro organizzativo della Becca passerà a Stefano Mosca, appassionato di gare e soprattutto amante della Becca di Nona.
La Becca è nata da un’idea di Marino Giacometti.
Marino, ha delle idee molto importanti, futuristiche, interessanti ma molte volte incomprese. Tanto per fare un esempio, i Mondiali a Cervinia nel 2000, l’attraversata delle Alpi, inoltre è stato lui a coniare lo skyrunning. Insieme a un avvocato di Aosta e all’Assessore allo Sport del Comune di Aosta di allora, sono stati gli ideatori della Becca. Io nei primi anni mi occupavo del percorso, in seguito ho preso in mano il comitato.
Descrivi la tua Becca.
La Becca è storia, partire dal centro di Aosta e arrivare in vetta, avere ai piedi la città è spettacolare, la montagna che domina la città. Una volta ai piedi della Madonna posta in vetta c’era un bivacco, Rifugio, dove si radunava parecchia gente, proprio perché era molto vicino alla città di Aosta. Si narra che ci sia sempre stata una rivalità tra valligiani e cittadini nel salire la becca, ma non ci sono documenti scritti.
L’impegno per organizzare una competizione come la Becca?
L’impegno è tanto, ci sono 2580 mt di dislivello in salita/discesa, organizzare la partenza, con tutti i problemi che può dare, l’arrivo, gli alberghi da gestire, la ristorazione, le navette, le televisioni, gli elicotteri, e molte altre cose. Il percorso è quello che mi preoccupa meno, ma se si vuole curare bene tutti gli aspetti, l’impegno è molto e le giornate lavoro non si contano. Per non parlare della burocrazia per accedere ai contributi: è pazzesca. I risultati però si vedono ogni anno e sono gli stessi atleti a raccontarcelo, ancora oggi ho avuto una mail di complimenti per l’organizzazione e il percorso così duro. Si, la Becca salita e discesa è estremamente dura, veramente dura e vincono i più forti.
Il momento più impegnativo.
L’ultima settimana è dura, ma il giorno della gara far quadrare il tutto non è facile, ho dei bravi referenti, Alex, Carrara, Albensi, Augusto, Domenico e il mitico Baffo, ci sono i miei colleghi del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cervinia che quando non ce la faccio più sono più lucidi e mi consigliano bene. Grazie.
Il momento più bello.
Sono tanti i momenti belli, penso che sia la natura incontaminata che lega tutti i miei ricordi più intensi.
Il vincitore che più ti ha impressionato?
In discesa Bruno Brunod, in salita quando Jean Pellissier ha fatto il record, Dennis per la sua completezza, Collon per la sua fatica, Taddei Pivk per il suo dominio. Tra le donne Gloriana Pellissier, Corinne Favre, Emanuela Brizio, devo dire che sono tutte veramente brave. I vincitori sono gli atleti affezionati alla Becca.
Come vedi il futuro della Becca? Cosa auguri al nuovo presidente Mosca?
La Becca è già a un buon livello, Mosca lavora! La Becca dovrebbe essere per noi abitanti della Aosta, il simbolo, l’orgoglio di questa montagna che domina i tetti delle case. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino in questi anni, mi hanno dato l’opportunità di realizzare molti progetti, andando sempre avanti. La lista sarebbe infinita, ma un grazie di cuore voglio dirlo al mitico Baffo.
Sicuramente Stefano mancherà a tutte le persone che in questi anni hanno lavorato con lui. Mancheranno le telefonate all’alba o a orari assurdi, mancheranno i suoi racconti. Sono sicuro che dalla Becca di Nona non si allontanerà molto, oramai fa parte di lui.
Non potrà allontanarsi più di tanto altrimenti come farà Silvano Gadin a invitarlo sul palco e prenderlo in giro?
Come farà quel famosissimo atleta spagnolo a chidere ospitalità se non a Stefano?
Grazie Stefano! Ci vediamo sabato prossimo!