L’italiana impegnata domenica negli Stati Uniti
Mentre domani in Italia andrà in scena il Campionato Europeo Ultra con la Trans D’Havet, negli Stati Uniti domenica ritorna la Coppa del Mondo Skyrunning con la Speedgoat, nello Utah, quarta e penultima prova stagionale del circuito Ultra.
TUTTI I BIG AMERICANI – Quella che si ipotizzava essere una gara di secondo piano per la concomitanza dell’Europeo, si è invece di fatto trasformata in una sorta di campionato americano di ultra distanza. Saranno infatti presenti al via quasi tutti i più forti atleti americani del momento. Tra di loro, il talento Sage Canaday, già terzo quest’anno alla Transvulcania, e i due avversari più accreditati del momento, Timothy Olson, reduce dalla seconda vittoria consecutiva alla Western States e quarto alla Transvulcania, e Cameron Clayton, settimo alla Transvulcania e lo scorso anno terzo alla TNF Challenge di San Francisco. Ma la lista dei big non finisce qui. Saranno presenti anche Anton Krupicka, anche se con poche gare nelle gambe e con il suo progetto Nolan 14 che non è andato a buon fine, Max King, già campione del Mondo di Corsa in Montagna, quest’anno terzo alla Lake Sonoma 50 mile e lo scorso anno vincitore della JFK 50 mile, e Jorge Maravilla, quest’anno 2° alla TNF 100 China, 4° alla Lake Sonoma 50 miles e lo scorso anno 3° alla Uroc 100 elite. Tra gli europei, c’è grande attesa per il francese Thierry Breuil, recentemente 5° al Campionato del Mondo IAU in Galles.
LA CANEPA VERSO IL PRIMATO – In campo femminile, dopo la vittoria alla Ronda dels Cims e il terzo posto all’Ice Trail Tarentaise, le attenzioni della vigilia sono tutte per l’italiana Francesca Canepa che domenica ha l’occasione per portarsi in testa alla classifica generale del circuito. Solo 22 punti, infatti, la separano dalla svedese Emelie Forsberg che sarà impegnata alla Trans D’Havet. Per raggiungere questo storico risultato, le basta un quindicesimo posto alla Speedgoat. In caso di vittoria, invece, per la Canepa vorrebbe dire almeno un secondo posto finale in Coppa del Mondo perché la francese Emilie Lecomte e l’ucraina Olga Mankò, assenti alla SpeedGoat, anche se partecipassero alla Uroc e la vincessero, e anche considerrando la maggiorazione del 20% per la finalissima, non potrebbero pià raggiungere gli ipotetici 278 punti dell’italiana. Domenica Francesca dovrà vedersela, tra le altre, con l’australiana Ruby Muir, vincitrice quest’anno della Tarawera Ultramarathon, con l’americana Kerrie Bruxvoort, lo scorso anno seconda proprio alla Speedgoat, e con la spagnola Emma Roca, lo scorso anno terza all’UTMB dietro di lei.
LA GARA – La SpeedGoat ha uno sviluppo di 50 km e un dislivello positivo di 3.360 metri. E’ una gara che prevede passaggi in quota, con punto culminante a 3.600 metri e tre colli oltre i 3.400 metri di quota. Lo scorso anno, tra gli uomini vinse Kilian Jornet in 5h14’00’’ ma fu poi retrocesso in classifica per la questione legata al taglio dei tornanti. Tra le donne s’impose invece la neozelandese Anna Frost in 6h26’23’’. La SpeadGot, inoltre, è una gara con un montepremi molto alto per la categoria, ai vincitori andranno infatti 3.000 $ e in caso di record a questi andranno aggiunti altri 2.000 $. E’ poi previsto un ulteriore premio di 1.000 $ per il primo uomo e la prima donna che raggiungeranno la cima Hidden Peak.