La primavera fredda del 2013 ha allungato la stagione dello skialp
Stiamo rientrando nelle temperature medie stagionali, ma abbiamo avuto su tutte le Alpi una primavera fredda, specialmente nel mese di maggio. Precipitazioni abbondanti e pressoché continue hanno depositato altra neve in quota con un bilancio della neve al suolo positivo anche sotto i duemila metri.
TANTE OPPORTUNITA’ IN OTTIME CONDIZIONI – A Sud, attorno a queste quote, permangono ancora solo tracce e zone di accumulo. Ma a Nord e in molte zone riparate la copertura è abbastanza continua da permettere itinerari che normalmente si possono sciare solo fino ad aprile.
Sui 4000 gli itinerari classici sono stati poco frequentati finora a causa del maltempo. Da questo fine settimana sono invece tutti ben tracciati e permettono ancora di scendere fino a quote relativamente basse sci ai piedi.
E’ il caso del Monte Bianco, del Rosa, del Gran Paradiso, del Grand Combin per citare i più ambìti. Ma anche tantissimi 3000 offrono l’itinerario completo, come la Marmolada da Malga Ciapela o il Mont Velan dal Gran San Bernardo.
Nelle Marittime e nelle Occidentali in genere si sta sciando anche fino a 1700, così come nel Vallese. La Vallée Blanche si scia bene fino al Montenvers. Sul versante Nord delle Orobie sembra fine aprile. Ai Forni si spalla pochissimo e poi si mettono gli sci ai piedi, praticamente in solitudine e con condizioni eccezionali. In Adamello e Presanella condizioni al top.
LA STAGIONE DELLO SCIALPINISMO CLASSICO – In questa stagione si incontrano tradizionalmente molti skialper stranieri, mentre una parte di quelli italiani ha già appeso gli sci al chiodo. Un vero peccato, considerando le condizioni eccezionali della neve. Non c’è paragone tra quella che si trova a fine autunno, cercandola magari con lunghe trasferte in auto, e quella tardo primaverile. Per non parlare del clima e della luce. In queste situazioni gli sci moltiplicano tutti i loro vantaggi anche come semplice ‘mezzo di trasporto’ rispetto a racchette da neve e ramponi.
CONDIZIONI PARTICOLARI – Nevicate tardive così fredde, abbondanti e ripetute hanno creato anche situazioni particolari. Alcuni incidenti da valanga hanno completamente sorpreso i coinvolti. A fine stagione si è normalmente abituati a nevi più leggibili: trasformate, firn, addirittura di nevaio senza più metamorfismi con l’avanzare dei giorni. La nevicata temporalesca fuori stagione è sempre esistita, come episodio isolato, e il manto si trasforma in un giorno o due al massimo. Le perturbazioni continue per settimane con temperature basse invece sono state una combinazione eccezionale del 2013. Ma a condizioni apparentemente invernali si sono uniti invece elementi tardo primaverili, come le tante ore di luce e la sua maggiore intensità anche attraverso le nuvole durante la precipitazione. Il che, in generale, indebolisce i legami molto prima che durante la stagione classica.
TIMING – Anche gli orari di partenza e rientro vanno corrispondentemente anticipati. E’ facile cadere nell’errore di rispettare il timing classico per gli itinerari normalmente percorsi in aprile-metà maggio, quest’anno ancora in ottima forma. Ma albeggia prima, l’insolazione è ormai estiva, il rigelo notturno meno efficace, e la neve recente non ha ancora completato i suoi metamorfismi…meglio anticipare ancora un po’!
Un piccolo sacrificio per godere di condizioni eccellenti.
E’ un ‘magic moment’ da non perdere!