Ha ritrovato la condizione in una stagione altalenante

C’è stata la vittoria di Matteo Piller Hofer e Silvia Rampazzo alla Misurina Sky Marathon, c’è stata la tappa del circuito La Sportiva Vertical Trophy in Val di Fassa con il Val dal Vent, con le affermazioni di Francesca Rossi e Urban Zemmer (davanti al recente vincitore del titolo italiano Nicola Pedegnana); c’è stato un altro Vertical, quello della Valgandino che ha visto il successo di Francesco Puppi su Pietro Lanfranchi e di Silvia Cuminetti su Nives Carobbio.
Ma l’atleta della fine-settimana per noi è stato Marco De Gasperi (e non ce ne voglia Elisa Desco) che è tornato sul gradino più alto del podio della ZacUp. Una gara che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nel panorama sky italiano. Merito di Alberto Zaccagni, ideatore di una prova in memoria del fratello alpinista scomparso prematuramente, per aver riportato una skyrace su una delle vette simbolo del lecchese, rivalutando notevolmente dei sentieri, su tutti la salita con catene al Passo dello Zapel, che fino all’anno scorso erano quasi andati in disuso. Che riporta anche alla memoria il ‘mitico’ Sentiero delle Grigne, la Skymarathon che fino al 2012, lungo i suoi 42km toccava le vette di Grignetta e Grignone; il mitico Trofeo Scaccabarozzi con record di un certo Kilian Jornet Burgada ed Emanuela Brizio, gara del circuito mondiale di Skyrunning purtroppo, a causa di difficoltà di gestione, ha visto la sua dodicesima come ultima edizione. Non siamo ancora a quelli livelli, ma ZacUp resta una gara importante.

PAROLA AL DEGA – «L’anno scorso avevo visto la gara dall’elicottero – spiega il portacolori della Forestale e del Team Scott – e non mi era sembrata così impegnativa. Invece è stata bella dura, ma ci tenevo a farla per ricordare Andrea Zaccagni. Avevo invitato e ospitato il messicano Juan Carlos Carera che dopo i Mondiali di corsa in montagna, voleva provare una skyrace: un atleta forte e pensavo che potesse addirittura vincere, invece la ZacUp per lui si è rivelata molto impegnativa. Un successo che mi dà morale, in una stagione difficile, dove ha avuto tanti cali di prestazione, come alla recente Sierre-Zinal. Ho cercato di capire quali fossero le cause: forse è stato un periodo di overtraining, ma ho cercato di rimediare in vista del finale di stagione dove vorrei essere al via delle finali di Limone, oltre ad avere in programma una 42k in Argentina, insieme ad Elisa».