La cronaca dei Mondiali di Trail di Badia Prataglia

Luis Alberto Hernando bi-campeon! Lo spagnolo vince con il cuore per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale di trail running. Questa mattina a Badia Prataglia 266 (153 uomini, 113 donne) atleti in rappresentanza di 38 differenti Paesi sono andati caccia di un titolo iridato tra i sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

PERCORSO – Alle 8 come da programma, dal centro di Badia Prataglia, il via.  Ad attendere gli atleti un percorso difficile da interpretare, 49 chilometri con quasi 6.000 metri di dislivello totale. Un tracciato molto veloce nella sua prima parte e muscolare nella seconda, quando le gambe dei concorrenti cominciano a dare segni di cedimento. Un anello disegnato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ha toccato località di incredibile fascino come l’Eremo di Camaldoli, la diga di Ridracoli, La Lama e la chiesetta di Pietrapazza, coinvolgendo sette comuni del Casentino.

CRONACA – Pronti, via e dopo 9 chilometri il primo a passare all’Eremo di Camaldoli è stato l’americano Andy Wacker davanti al francese Cedric Fleuerton e al campione del mondo in carica Luis Alberto Hernando. Nelle posizioni che contano un altro americano, Cody Red, e lo spagnolo Miguel Caballero. Al femminile l’americana Ladia Albertson conduce sulle francesi Adeline Roche e Amandine Ferrato. In casa Italia quinta posizione temporanea per Silvia Rampazzo, decima Gloria GIudici, undicesima Barbara Bani. Dopo 25 chilometri, alla diga di Ridracoli, il transalpino Cedric Fleureton si è messo davanti dando il cambio all’americano Andy Wacker. Terzo assoluto sempre lo spagnolo Luis Alberto Hernando. In quarta e quinta posizione ancora due francesi, Nicolas Martin e Ludovic Pommeret. Anche al femminile cambio al vertice con la francese Adeline Roche e la compagna di nazionale Amandine Ferrato che provano a mettere la freccia sull’americana Ladia Albertson. Sempre quinta  una super Silvia Rampazzo. In località Prato ai Grilli, archiviata la parte più muscolare di questo Mondiale, è passato in solitaria il transalpino Fedric Fluereton. Nonostante un evidente problema alla gamba, secondo uno stoico Luis Alberto Hernando a meno di 2′. In terza posizione il finlandese Henri Ansio. Segue un altro francese, Ludovic Pommeret. In lizza per un piazzamento di alta classifica anche lo spagnolo Miguel Cabalero Ortega. Decimo l’azzurro Christian Pizzatti. Al traguardo sorprese a non finire, con Heranndo che vince e si riconferma campione in 4h23’31". Secondo posto per il suo connazionale Cristofer Clemente in 4h 24’31". Terza piazza per un provato Cedric Fluereton in 4h28’03". Migliore degli italiani Christian Pizzatti dodicesimo.  Buon gara anche  per Stefano Fantuz, sedicesimo, Luca Carrara, ventiquattresimo e Massimo Mei, trentaduesimo. Per loro un posto ai piedi del podio nel ranking per nazioni.  Al femminile successo per Adeline Roche (5h00’44") seguita a pochissimo dalla connazionale Amandine Ferrato (5h00’47"). Terza una stratosferica Silvia Rampazzo in 5h11’07".  Le altre azzurre Giudici e Bani hanno portato punti pesanti con il loro dodicesimo e quindicesimo posto. Bene pure Mongelli 21, Borzani, posizione 24 e Lara Mustat, novantacinquesima. Nella classifica per nazioni vince la Francia su una grande Italie e Spagna.

LE ALTRE GARE – Oltre alla gara che assegnava i titoli iridati, questa mattina alle ore 5 è partita la prova lungo gli 80 chilometri, mentre nel pomeriggio sono partite le due gare più brevi, 24 chilometri e 13 chilometri, con rispettivamente 1.500 metri e 700 metri di dislivello positivo. A Badia Prataglia in questo weekend iridato sono arrivate oltre 2.000 persone tra i partecipanti alle gare e gli accompagnatori. La soddisfazione del Comitato Organizzatore è enorme. «Oggi, per me e per tutti i volontari – ha detto Dimitri Bonucci – che sono stati impegnati in questa bellissima impresa si è realizzato un sogno. Un sogno iniziato quasi per caso, ma che ha dato a Badia Prataglia, a tutto il territorio del Parco Nazionale e alla vallata del Casentino una visibilità mondiale».