Abbiamo incontrato l'alpinista altoatesino al nuovo Salewa Store di Aosta
In occasione dell’apertura del nuovo Salewa Store nella via centrale di Aosta di venerdì scorso, abbiamo avuto occasione di incontrare un grande della montagna, Cristoph Hainz, testimonial dell’azienda del gruppo Oberalp, e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per scambiare quattro chiacchiere sull’argomento scialpinismo. «Sì certo, pratico da sempre questo sport, è parte integrante del mio mestiere di Guida Alpina. A inizio inverno, fin quando ci sono le condizioni per le cascate di ghiaccio, mi dedico a quelle, poi da fine febbraio ad aprile sono in giro per le Dolomiti con le pelli di foca. I clienti? Ce ne sono di tutti i tipi, da quelli super-preparati, a quelli che di montagna ne capiscono poco. Fa parte di questo lavoro…». Una vita in montagna per questo quarantunenne di Selva dei Molini, in Alto Adige. «Nel mio paese è nato un forte scialpinista, Manfred Reichegger, lui sì che va forte…». Ma anche Cristoph si è dedicato in un primo tempo alle gare di ski-alp. «Sì, ma partivano troppo forte! Soffrivo come un pazzo i primi 500 metri, poi pian piano veniva fuori la mia condizione e l’abitudine a stare in montagna. Ma appena davano il via, partivano tutti come assatanati. Ricordo che la mia prima gara l’ho fatta con Oswald Santin. Poi però ho capito che non faceva per me, anche se mi sembra uno sport davvero tosto, per gente dura e preparata!». Già, però da buona guida alpina, Christoph ha notato anche un altro genere di concorrenti.. «Ci sono anche quelli che si iscrivono alla gara per poter fare un’escursione nelle retrovie su un percorso ben preparato e al sicuro da pericoli di valanghe. È una soluzione intelligente. Certo, ci vuole anche in questo caso una discreta preparazione, se no si rischia di non godersi più la gita per arrivare in tempo ai cancelli orari».
In uscita in questi giorni c’è un libro, ‘Sfide in verticale’ che racconta le grandi imprese dolomitiche di Hainz, ma anche il suo record sulla Nord dell’Eiger oppure l’ascesa al Fitz Roy. Vale la pena darci un’occhiata. Noi, intanto, ci siamo fatti lasciare il numero di telefono: quest’inverno sarà uno dei nostri ‘ski-alp people’ con cui percorreremo un itinerario per realizzare l’intervista per Ski-alper.