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Il numero di agosto 2021 della rivista bimestrale Skialper.

I 45 giri di una volta avevano due lati, il lato A e il lato B. Sul primo venivano registrate le canzoni di successo, sul secondo quelle alternative, meno commerciali. E i lati B ci hanno regalato alcune delle canzoni più belle, vere e proprie sorprese. È partendo da questa idea che abbiamo pensato Skialper di agosto-settembre, il numero 137, con l’argomento di copertina B-side. Ne sono venute fuori 144 pagine ricche di spunti di riflessione per le vacanze. 

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Descrizione

Skialper 137, B-side

144 pagine per guardare l’outdoor da un diverso punto di vista

I 45 giri di una volta avevano due lati, il lato A e il lato B. Sul primo venivano registrate le canzoni di successo, sul secondo quelle alternative, meno commerciali. E i lati B ci hanno regalato alcune delle canzoni più belle, vere e proprie sorprese. È partendo da questa idea che abbiamo pensato Skialper di agosto-settembre, il numero 137, con l’argomento di copertina B-side. Ne sono venute fuori 144 pagine ricche di spunti di riflessione per le vacanze. 

Cervello, il lato B della prestazione – Si suppone che per vincere una gara, ma anche per vincere la propria personale sfida contro il tempo, contino motore e gambe. Ma molto può la testa. È un argomento dibattuto tra i fisiologi dello sport e per alcuni la questione va vista esattamente all’opposto e il cervello diventa quasi il lato A. Alex Hutchinson, in un interessante (e avvincente) estratto dal libro Endure, appena pubblicato dalla nostra casa editrice, è partito dal caso dell’ultra runner Diane Van Deren (alla quale, come cura per combattere gli attacchi epilettici, è stata asportata una quantità di tessuto equivalente alla massa di una palla da golf dalla corteccia temporale del cervello) per indagare il rapporto tra psiche e prestazione. La Van Deren ha infatti perso la cognizione del passare del tempo e ha deficit di memoria e nell’orientamento, condizioni che hanno fatto decollare la sua carriera nell’ultra-running. 

Sangre y Corazón – Nonostante si trovino nel cuore delle Dolomiti, le Pale di San Lucano sono montagne con alte pareti verticali e lunghi e difficili accessi che le hanno preservate dall’assalto del turismo di massa. Santi Padròs e Diego Toigo lo scorso giugno hanno chiuso il concatenamento delle quattro vette principali con prime ripetizioni o vie nuove in soli quattro giorni, naturalmente attrezzando un campo base, viste le difficoltà di accesso. Un’impresa di livello in un lato B all’interno delle più famose montagne del mondo. A corredo pubblichiamo anche un racconto di Alessandro Gogna degli anni ’70 che testimonia quanto poco sia cambiato da allora il Mondo di San Lucano.

Ritorno a Lo Manthang – Lo Manthang è la capitale del Mustang, l’antico regno di Lo. Quello di Luciano Caminati, con le belle illustrazioni di Alessandro Ripane, è il testo vincitore della sezione racconti brevi del Blogger Contest di Altitudini. Una narrazione leggera, che corre sul sottile equilibrio tra un passato glorioso e un presente contaminato dal progresso e dall’occidentalizzazione in un angolo polveroso e colorato del mondo. «È forse in tutto ciò che vedo e che percepisco in questo luogo sacro e remoto la risposta alle mie domande – scrive Caminati – il senso dell’impermanenza della vita, la tangibilità della polvere che il vento disperde alla quale affidare la nostra anima, uno degli insegnamenti più profondi del Buddha».

Nessuno perde davvero – È il lato B per eccellenza. Quello di chi la gara non la fa come concorrente, ma per portare assistenza a un atleta. E ci sono gare come la X-Alps, la più famosa competizione di hike & fly attraverso le Alpi, dove il team di supporto ha una funzione determinante, perché deve calcolare le opzioni per i nuovi decolli, preparare un giaciglio e un pasto, curare le vesciche e motivare i piloti di parapendio. Oltre ad aiutarli a decidere l’opzione migliore in funzione delle condizioni meteo: camminare o correre per raggiungere i turnpoint?
Il racconto da dentro la gara (e le belle fotografie) di Daniele Molineris, che ha fatto parte del team di assistenza di Aaron Durogati. 

Black trails matter – Martin Johnson è un nome sconosciuto ai più. Eppure il trail runner inglese ha più di una storia da raccontare. Ha appena fatto registrare il nuovo fastest known time lungo il fiume Tamigi, ma è anche un convinto attivista che combatte contro l’inquinamento dell’aria (e per questo è uno degli ambassador della gara Running up for air, sostenuta da Patagonia). E infine si occupa di inclusione nel mondo del trail e aderisce all’associazione Black Trail Runners.

Cortina 72 – «Abbiamo preso un freddo cane, abbiamo perso la voce, ci siamo nutriti per tre giorni con dieci euro ricaricando il computer al bar, soltanto per incitare amici e sconosciuti ad arrivare in fondo a quella che per molti di loro era la gara della vita. Sono andato a Cortina perché in fin dei conti è sempre un bel circo, perché avevo voglia di vedere gli altri correre, e perché mi piace da morire l’ultrarunning. Ma alla fine mi sono anche portato a casa qualcosa. Non direi che il nostro ruolo sia stato utile, tantomeno determinante, non mi sembra insomma che ci sia molto su cui ricamare. Ma è sempre bello essere presenti quando gli altri realizzano i propri sogni, e credo che l’ultrarunning sia anche questo.». In questa frase di Filippo Caon c’è il senso di un evento internazionale come la LUT, La Sportiva Lavaredo Ultra Trail. Il racconto dal punto di vista dell’appassionato e dell’amico di alcuni runner della più famosa gara ultra italiana. 

Meglio una polenta che un’ora in meno – È un po’ semplificato, ma è il pensiero di Olivero Bostaelli. Un ritratto inedito, nascosto, del gigante due volte vincitore del Tor, dal lavoro tra caserma e tabaccheria, alla casa che ha costruito con le proprie mani. Senza dimenticare aneddoti ed episodi, come le ultime ore di gara prima dell’arrivo a Courmayeur nel 2016.

Partigiano dell’ambiente sulla Linea Gotica – Probabilmente qualche lettore di Skialper lo conosce già, Roberto Cavallo è lo specialista dell’ambiente e della gestione dei rifiuti che ha iniziato a occuparsi della sostenibilità del Tor des Géants e poi si è appassionato alla materia. Non solo dei rifiuti, ma anche del trail running. Così ogni anno si inventa un’avventura di corsa per ripulire montagne e natura del Bel Paese. Nella scorsa primavera ha percorso la Linea Gotica, sull’Appennino, da Ceriale a Rimini, dal Tirreno all’Adriatico, raccogliendo 60 chili di immondizia (il lato B delle nostre montagne…). E ora sta lavorando all’organizzazione del primo Campionato del Mondo di plogging, la disciplina che abbina running e raccolta rifiuti. L’articolo è uno special edit per Skialper del capitolo dedicato a Cavallo tratto da Gente di montagna, il nuovo libro di Franco Faggiani, appena pubblicato dalla nostra casa editrice. 

Western States Man – Robb Gushiken nella vita fa il manager alla VF Corporation (che controlla, tra gli altri, i marchi Altra e The North Face). Poi ha iniziato a correre nella natura. E, dopo l’UTMB, a giugno ha chiuso da finisher una gara mitica come la Western States 100 Mile Endurance Run. La gara di una vita vista da un runner comune. 

Gente d’Appennino – Alias Heinz e Gabi, tedeschi che hanno fatto rinascere un minuscolo paesino nel Frignano, sull’Appennino Modenese, e producono la migliore birra del circondario. Ma in questo lato B della montagna italiana, che a volte sa essere selvaggia quasi come la Nuova Zelanda, siamo partiti anche alla scoperta di itinerari di trail, di canyoning e della Via Vandelli, l’autostrada del Settecento.

Must have – Due giorni in Valle Argentera, non lontana dalle montagne olimpiche di Sestriere, alla ricerca del Miss Charlotte, aereo statunitense caduto su queste vette durante la Seconda Guerra Mondiale. E con l’occasione abbiamo creato un campo tendato e provato abbigliamento e attrezzatura da hiking.

Orologi GPS e Scarpe – Abbiamo provato il nuovissimo Suunto 9 Peak, il più sottile e leggero sportwatch mai prodotto dalla casa finlandese, ma anche la v25 di una scarpa che ha fatto la storia del running, la Mizuno Wave Rider 25. Non è da trail? Vero, ma in strada ci andiamo tutti.
E poi ci sono percorsi asfaltati in quota ideali per allenamenti di qualità.

Pensieri & outro – La rubrica Pensieri di questo mese è curata da Federico Ravassard che scrive di fotografia analogica, un’opzione b che ha ancora tanti appassionati. E riserva qualche piacevole sorpresa. Per l’Outro Francesco Paco Gentilucci affronta l’argomento del vero spirito trail nelle gare nordamericane. 

Informazioni aggiuntive
Peso 0,7 kg
Dimensioni 32 × 24 × 1 cm
Mese

agosto

Anno di pubblicazione

2021

Numero di pagine

144

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