Descrizione
«Un numero come questo della rivista è coraggioso, diverso, di rottura (modi diversi di dire: rischioso). Per una volta abbiamo abbandonato quel tono leggero che spesso ci contraddistingue, abbiamo voluto essere più rock che pop. Per certi versi anche un po’ punk. Abbiamo voluto, con tutto il cuore, che qualcuno storcesse anche il naso e ci trovasse fuori luogo, radical chic, autoreferenziali. Come i ragazzi che manifestano per strada». Sono le parole del direttore editoriale di Mulatero Editore, Davide Marta, a introdurre Skialper 123 di aprile-maggio, interamente dedicato al riscaldamento globale e all’ambiente. Lo strillo di copertina è eloquente: Don’t pray for snow, do something. Ed è proprio questo il senso di un fascicolo di ben 224 pagine (record per Skialper), stampato interamente su carta riciclata: documentare lo stato di salute delle nostre montagne, dei ghiacciai, dei boschi, capire quali sono le prospettive per il futuro e che cosa ognuno di noi nel suo piccolo sta già facendo e soprattutto potrà fare per un futuro più verde. Ops, più bianco…
QUALE FUTURO? – Riscaldamento globale, investimenti sbagliati, dal Piemonte al Friuli sono centinaia le stazioni sciistiche che hanno chiuso i battenti lasciando in eredità acciaio, cemento e montagne disboscate. Per istituzioni e impiantisti l’unica soluzione sembra essere la neve programmata. Ma a che costo? Tomaso Clavarino, fotografo documentarista di fama internazionale, ha girato le Alpi tra Piemonte, Lombardia, Dolomiti e Austria alla ricerca di stazioni fantasma ed ecomostri, ma anche di esempi di riconversione green. Un lavoro durato mesi che ha portato alla realizzazione di un dossier di ben 28 pagine. Da leggere, guardare e conservare.
BIODEGRADABILE VS RICICLABILE – L’equazione della sostenibilità dell’abbigliamento outdoor è difficile. I materiali naturali sono biodegradabili (in determinate condizioni) ma sprecano risorse naturali e la loro fine vita produce gas serra; quelli sintetici teoricamente riciclabili all’infinito ma in parte all’origine dell’inquinamento da microplastiche. Un interessante articolo per saperne di più.
GHIACCIAI, UN FUTURO GRIGIO – La temperatura in salita è all’origine della fusione dei ghiacciai perché contribuisce pesantemente alla diminuzione di massa in estate e anche in inverno, quando le precipitazioni nevose sempre più spesso salgono di quota. Abbiamo fatto il punto sullo stato di salute dei ghiacciai italiani e non solo con Christian Casarotto, glaciologo del MUSE-Museo delle scienze di Trento.
NEVE, SEMPRE MENO, SEMPRE PIÙ IN ALTO – L’aumento delle temperature porta anche a un minore innevamento, soprattutto sotto i 1.500 metri. E il futuro cosa ci riserverà? Ne abbiamo parlato con Michelle Freppaz, professore associato di nivologia e pedologia all’università di Torino e autore del libro ‘I giorni della neve’.
ALBERI, UN EQUILIBRIO PRECARIO – In Italia la superficie occupata dalle foreste è in aumento. Ma fenomeni sempre più estremi come la tempesta Vaia o le prolungate siccità mettono a rischio molte foreste e specie. Giorgio Vacchiano è ricercatore e docente di selvicoltura e pianificazione forestale all’Università Statale di Milano ed è stato inserito dalla prestigiosa rivista Nature tra gli 11 ricercatori emergenti al mondo. Per Skialper ha scritto un interessante articolo proprio su questi argomenti.
PERMAFROST, IL PROBLEMA NASCOSTO – Lo strato di terra perennemente ghiacciato, un ottimo collante per le rocce delle montagne, si sta riducendo. Ed è all’origine di molti crolli e frane in quota, alcune catastrofiche come quella del Cengalo del 2017. Su questo problema ha scritto per noi Riccardo Scotti, ricercatore in geomorfologia e permafrost presso l’Università di Bologna e responsabile scientifico del Servizio Glaciologico Lombardo.
THINK TANK DELLA NEVE ALLE LOFOTEN – La neve è in pericolo e per questo Patagonia, marchio di abbigliamento californiano pioniere della sostenibilità ambientale, ha chiamato a raccolta alle isole norvegesi Lofoten, minacciate dalle trivellazioni marine alla ricerca di idrocarburi (una battaglia che sembra, fortunatamente, vicina alla vittoria) ambassador, giornalisti, sportivi per cercare nuove strategie di comunicazione del problema del climate change e degli effetti che potrà avere sugli sport outdoor. Skialper, unico media italiano, c’era.
DIALOGHI SULL’ACQUA – Fare snowboard nel Canton Ticino può avere influenze su quello che succede nel Mediterraneo o nel Mar Nero. Perché la neve diventa acqua che attraverso i fiumi arriva al mare. Mattia Fogliani, splitboarder ticinese, ha ideato il progetto Alpsea, proprio per sensibilizzare sui legami tra neve e acqua e a uno stile di vita più pulito.
I SENTIERI EFFIMERI DEI THULE – La Groenlandia è uno dei luoghi più belli e remoti della terra. E anche uno di quelli dove gli effetti del climate change sono più evidenti. Pubblichiamo uno straordinario reportage del fotografo Kelvin Trautman che ha esplorato la costa orientale dell’isola in compagnia di velisti e trail runner (c’era anche Anna Frost).
GRANDE CIRCOLO – Cosa c’è di più ecologico che usare i propri sci (o al massimo una e-bike) come mezzo di trasporto? Il nostro Andrea Bormida ha percorso 150 chilometri da Sesto Pusteria a Colle Isarco, lungo i confini tra Alto Adige e Austria, by fair means. E non si è fatto mancare l’occasione di testare l’abbigliamento Salewa prodotto utilizzando gli scarti della lana delle pecore locali e trattamenti impermeabilizzanti green.
VOGLIO UNA VITA LOW IMPACT – Si può vivere senza inquinare? Purtroppo no, però si può adottare uno stile di vita, non solo nelle faccende di tutti i giorni, ma anche quando si praticano sport outdoor, più pulito possibile. È quello che sta cercando di fare da anni Luca Albrisi…
UN INVERNO ‘EARN YOUR TURNS’ – Dalla prima all’ultima neve salendo e scendendo con le pelli, senza prendere mai un impianto di risalita. È la sfida di Eva Toschi.
GLOBETROTTER PER L’AMBIENTE – Vacanze in bici e sci, ma anche trasferte a Washington per parlare del climate change con i politici: Brody Leven è uno degli sportivi outdoor più originali e coinvolti nel progetto dell’associazione POW, Protect Our Winters.
AZIENDE E PRODOTTI GREEN – Da Vaude a Picture, da Mammut a La Sportiva e ATK, ecco cosa fanno i principali marchi Outdoor per rendere più sostenibili i loro prodotti. E poi tante storie all’insegna del recupero, dagli occhiali realizzati con le serigrafie dei vecchi snowboard alle cinture che nascono dalle pelli usate, senza dimenticare i consigli per gli acquisti eco.
PORTFOLIO – Ghiacciai quasi spariti, pranzi gourmet dai vestiti compostati, pareti trasformate dai crolli di roccia dovuti allo scioglimento del permafrost, sci che diventano combustibile per il cemento e tanto altro nella sezione dedicata alle fotografie più significative.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,7 kg |
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Mese | aprile – maggio |
Anno di pubblicazione | 2019 |
Numero di pagine | 226 |
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