Tre grandi ascensioni e un riconoscimento speciale per l’alpinismo femminile
La giuria internazionale dei Piolets d’Or ha annunciato le tre ascensioni premiate per l’anno 2025, onorando ancora una volta il valore dell’esplorazione alpina, dello stile pulito e della scalata che va oltre la semplice vetta. La cerimonia si terrà dal 9 al 12 Dicembre a San Martino di Castrozza (Trentino) che ospita per la seconda volta questo prestigioso evento.
I Piolets d’Or sono molto più di un premio: sono un segnale. Un segnale che dice: l’alpinismo è ancora vivo, l’esplorazione ha senso, lo stile semplice ma audace è fondamentale. Con la scelta di salite simili, e con la speciale menzione all’alpinismo femminile, la manifestazione rivolge l’attenzione a valori come: impegno morale, leggerezza, scelta di vie inedite e rispetto per la montagna. In un momento in cui alcune spedizioni commerciali predominano, questi riconoscimenti ribadiscono che «fare di più con meno» non è solo uno slogan, ma una direzione.
Una novità di questa edizione: la Special Mention for Female Mountaineering, pensata per promuovere e valorizzare il ruolo delle donne nell’alpinismo.
Special Mention for Female Mountaineering
La menzione speciale è andata all’ascensione della cima Lalung I (6.243 m), nel Zanskar, India, salita dalla cresta est (2.000 m di dislivello, grado M6+ e AI5+) dal 9 al 14 settembre 2024, con traversata integrale e discesa per la cresta ovest e la parete nord.
Le alpiniste slovene Anja Petek e Patricija Verdev, facenti parte di una spedizione femminile di quattro elementi, hanno stabilito il campo avanzato a 4.800 m, superando giornate di maltempo e delicati bivacchi, e infine raggiunto la vetta alle 9:00 del 14 settembre.
La giuria ha motivato la scelta sottolineando “un’esplorazione in area poco frequentata, in puro stile alpino, su terreno tecnico, con pieno impegno” — parametri che incarnano lo spirito dei Piolets.
Questo riconoscimento diventa un segnale forte: l’alpinismo femminile merita visibilità e merito autonomo, e questa menzione lo conferma.
Le tre salite premiate
Kaqur Kangri (6.859 m), Nepal
Gli americani Spencer Gray e Ryan Griffiths hanno aperto la cresta sud-ovest del Kaqur Kangri (Kanti Himal), sviluppando una via di 1.670 m (grado 5.10 A0 M7 WI5), e completando la traversata fino alla cresta nord-ovest, mai salita prima. Per la giuria, una delle linee più difficili e ispirate nel Nepal occidentale.
Una prestazione che conferma quanto anche territori meno frequentati possano riservare grandi opportunità di esplorazione.
© Spencer Gray / AAJ
Gasherbrum III (7.952 m), Pakistan
Lo sloveno Aleš Česen e il britannico Tom Livingstone hanno completato la prima salita della cresta ovest del Gasherbrum III, con la via battezzata Edge of Entropy, quasi 3.000 m di scalata in stile leggero tra il 31 luglio e il 4 agosto. La discesa è avvenuta per la via normale del Gasherbrum II, in un gesto che unisce purezza della salita e senso della montagna.
Un esempio di impegno alto, su una delle montagne più alte del mondo e tuttora poco battute.
© Jacek Wiltosinski / AAJ
Yashkuk Sar (6.667 m), Pakistan
La cordata americana formata da August Franzen, Dane Steadman e Cody Winckler ha realizzato la prima salita del Yashkuk Sar lungo il pilastro nord, via Tiger Lily Buttress (2.000 m, AI5+ M6 A0). In quattro giorni, affrontando seracchi instabili e bivacchi aerei, hanno compiuto una traversata completa della montagna.
La giuria ha messo in luce la loro determinazione e lo spirito di esplorazione: vecchi articoli, immagini satellitari e l’idea di cercare ispirazione in territori non battuti.
Una scalata che richiama l’essenza dell’alpinismo: chiedersi “E se…” e andare.




