22 ore e 41’ dal livello del mare alla cima

Solo 22 ore e 41’ per percorrere – in bicicletta e a piedi – il maggior dislivello positivo del mondo: dal livello del mare alla cima dell’Aconcagua a 6963 metri.
Con una partenza anticipata rispetto al programma per approfittare di una’ finestra’ di meteo eccezionalmente favorevole sabato 24 gennaio, alle 15.41, Nico Valsesia ha raggiunto la vetta dell’Aconcagua, a 6963 metri, dopo essere partito 22 ore e 41’ prima dalla spiaggia di Las Ventanas, nei pressi di Vina del Mar, in Cile, stabilendo così il record mondiale per il massimo dislivello positivo.
Seppure non nuovo a imprese estreme di ogni tipo (tra cui cinque partecipazione alla corsa ciclistica Race Across America e il record sul percorso Genova-Monte Bianco in 16h 32’) si è trattato probabilmente dell’impresa più impegnativa e fuori dall’ordinario tra quelle compiute dall’atleta di Borgomanero, tenuto anche conto dei rischi connessi al percorso, allo sforzo, all’altitudine elevatissima e alla grandissima variabilità del meteo in queste zone.
La decisione quasi di partire è stata presa in modo quasi improvviso: alle 17 del 23 gennaio, Nico è salito sulla sella della sua bicicletta sul lungomare di Vina del Mar, in Cile, e ha incominciato la sua salita di oltre 200 km fino a Los Horcones in Argentina, a 2900 metri di quota. Un’ascesa serale e notturna lungo strade piene di traffico prima e attraverso ripidi e spettacolari tornanti poi, fino ad arrivare al punto di accesso al Parco Provinciale dell’Aconcagua, all’una di notte. Qui un rapido cambio di abbigliamento, zaino, frontale, e dopo 20 minuti partenza di corsa perso la vetta; primo step, la stazione di Plaza de Mulas, a 4300 metri di quota, raggiunta alle 6.30 del mattino del 24 gennaio.
Altro cambio di abbigliamento, questa volta per l’alta montagna, nuova ascesa verso Nido de Los Condores, a quota 5500.
A questo punto, la fatica ha incominciato a farsi sentire davvero duramente: Nico ha rallentato il suo ritmo e ha incominciato a mostrare forti segnali di disidratazione che lo hanno costretto a uno stop a quota 6000; con l’assistenza degli uomini del suo team, è stato alimentato e reidratato, riprendendo – sia pure con grande sforzo – la salita.
La determinazione di Valsesia è riuscita così ad avere la meglio: alla fine, dopo un’ulteriore pausa di 10 minuti a La Cuevas, a quota 6700, alle 15.41 la vetta è finalmente raggiunta. 7000 metri di dislivello in meno di 23 ore: difficile dare un’unità di misura alla cosa… basti pensare che, senza considerare i 200 km e 2900 metri di dislivello percorsi in bici, la sola parte a piedi viene di norma percorsa con trekking di durata variabile dai 10 ai 15 giorni e che fino ad ora questa impresa non è mai stata compiuta con successo.

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