Abbiamo intervistato Marco Moletto, vincitore del k2000 di Morgex
Marco Moletto: dopo una buona prestazione al Vertical di Chamonix, il trionfo domenica a Morgex nel primo k2000. Una bella vittoria, un’iniezione di fiducia per il futuro. Abbiamo raggiunto l’atleta piemontese per conoscerlo meglio.
Raccontaci qualcosa di te, dove abiti, cosa fai nella vita di tutti i giorni e quando hai incominciato a correre?
«Ho 24 anni e ho sempre vissuto a Limone Piemonte ma da qualche anno vivo con la mia fidanzata in un paesino poco distante, anche se l’idea è di ritornare presto a stare tra le mie montagne. Lavoro presso gli impianti sciistici della Riserva Bianca di Limone Piemonte, d’inverno a pieno regime, mentre d’estate purtroppo solo saltuariamente, anche se così riesco ad allenarmi a pieno regime. Ho sempre praticato sci di fondo, da ragazzino fino alla età di 16 anni, quando ho smesso del tutto. Ho iniziato da due anni a correre, anche se a livello nazionale e internazionale questa è la mia prima stagione».
Da dove nasce la tua passione per la corsa in salita?
«A dire la vero non lo so neanche io, mi piace faticare, dare tutto me stesso in salita e arrivare in vetta stremato, è una cosa che ritengo che devi avere dentro. In inverno pratico lo scialpinismo, sempre in vertical, come allenamento ma spero di perfezionarmi e potere essere competitivo».
In quasi tutte le gare vediamo schierato alla partenza anche tuo papà, che oltretutto ottiene sempre dei risultati importanti. Cosa vuol dire per te condividere questa tua passione con lui?
«La passione per lo sport me l’ha trasmessa lui che fin da bambino, all’età di 10 anni, mi portava in bici o con un tandem a macinare chilometri. E’ sempre stato il mio punto di riferimento. Ora corriamo assieme e tutti gli allenamenti li faccio con lui. Per me è molto importante averlo al mio fianco, è uno stimolo costante a fare sempre meglio. Se ora faccio bene è grazie a lui».
Cosa prevede il tuo allenamento settimanale per prepararti in questa disciplina?
«Da circa due mesi mi sta seguendo l’allenatore Mauro Riba, che ha stravolto il modo di allenarmi. Mi alleno circa 5-6 volte a settimana tra carichi e scarichi e di solito un giorno lo dedico alla bicicletta, che fa benissimo. Mauro mi ha fatto capire che il metodo in cui ti alleni è importantissimo».
Cosa ti ha lasciato questa tua vittoria a Morgex?
«Vincere è sempre bello, ma quando vinci e riesci a metterti alle spalle dei grandi campioni come Dennis Brunod ti da una carica incredibile. Dennis come anche William Bon Mardion, che ho battuto a Chamonix, sono degli idoli per me e riuscire a batterli ti fa provare una sensazione bellissima».
Domenica mattina cosa hai pensato quando tra gli iscritti alla gara hai letto il nome di Dennis Brunod?
«Quando ho letto il suo nome ho subito intuito chi sarebbe stato il vincitore di giornata. E’ un grandissimo campione e penso che fosse venuto per vincere. Devo dire che la sua presenza mi ha motivato ulteriormente. Mi piace molto correre con i bigı».
E adesso quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
«Con il Team Salomon-Carnifast parteciperò venerdì al Vertical di Canazei, poi farò l’Aosta-Becca di Nona, l’Ivrea-Mombarone, il Vertical di Fully in Svizzera e credo il Puig Campana in Spagna. Tutto questo oltre a qualche evento locale».