Su Skialper di dicembre 7 storie dietro a 7 sci costruiti in garage

Quando in redazione abbiamo pensato di realizzare un servizio sugli sci costruiti artigianalmente, ci è venuto subito un dubbio: come mettere insieme piccoli marchi che producono piccoli numeri e semplici appassionati che hanno iniziato a produrre attrezzi per passione? Così abbiamo coniato il termine ‘garagisti’ e deciso che è cosa ben diversa costruirsi il proprio sci in cantina e produrne, seppur pochi, per venderli. Anche se, a giudicare dalle sensazioni quando li abbiamo messi sulla neve, gli sci ‘home made’ hanno poco da invidiare ad alcuni modelli prodotti da piccole e grandi aziende. Almeno come feeling sulla neve. Insomma… fatto in casa non significa grossolano, ma ricercato, particolare. Come è andata a finire? Che su Skialper 109 di dicembre-gennaio pubblichiamo 16 pagine frutto del reportage realizzato dal direttore Claudio Primavesi e dai fotografi Federico Ravassard e Ralf Brunel andando a visitare sette ‘garagisti’, da Portogruaro a Prali. Un servizio on the road (quasi 2.000 km…) che ci ha fatto venire voglia di provare anche noi a costruirci questi benedetti sci in garage.

 

Topsheet in palissandro o ulivo? Se ti costruisci lo sci lo decidi tu… #buildyourski #Skialper109 Una foto pubblicata da Skialper (@skialper) in data:


BACKSTAGE –
«Lavoravo qui, proprio dove ora c’è il Berimbau, un locale per aperitivi… solo che qualche anno fa c’era un negozio di articoli sportivi» ha detto Fabrizio Bellotto, il primo ‘garagista’ che abbiamo visitato, a Portogruaro, dove l’aria sa di mare e di laguna. E infatti i suoi sci sfruttano un po’ di know-how marino, se è vero che le vernici sono quelle utilizzate per le barche e che il fratello si è costruito, pezzo su pezzo, proprio un’imbarcazione. Appuntamento dopo il lavoro, un giovedì di metà novembre, alle 18 e… la prima sera è finita a pane, salame e sci, da veri appassionati. Poi rotta su Lorenzago di Cadore dove Massimo de Michiel, con la moglie Debora, produce autentici siluri all mountain. L’atelier è un romantico fienile d’epoca, tanto old style fuori quanto ordinato all’interno. Il tempo di caricare altre due paia di sci sull’auto e, sotto una nevicata di buon auspicio, eccoci passare per Misurina imbiancata in direzione di Riscone, dove Andreas Recla ci ha mostrato la pressa sotto vuoto con vista su un poster di Playboy: qui nascono i 15 sci a marchio Traam. «Potremmo produrne anche 30, lo abbiamo fatto in passato, ma sarebbero troppi» ha detto questo maestro di sci che si diverte a farsi gli sci con altri due amici. Siamo arrivati a venerdì sera e dove abbiamo pensato di passare il fine settimana? A imparare come si fanno gli sci.

TUTTI A SCUOLA –
Sabato mattina, ore 8. In un vicolo a pochi passi dal centro di Innsbruck c’è una vecchia macelleria. Una decina degli oltre 200 ‘alunni’ che passano di qui ogni anno inizia ad ascoltare la lezione dei ‘prof’ Michael e Peter. Lamina, taglia, resina, metti in forno (con una pausa pranzo a base di wurstel) ed è subito ora di cena. Una birretta con Peter e l’appuntamento è per domenica mattina. Eccoci pronti per vedere l’estrazione degli sci dalla pressa e gli ‘alunni’ con maschera e tuta intenti a togliere le parti in eccesso e a rifinire gli sci. Si parte, prossima tappa Piemonte.

PIEMONTE –
Giusto il tempo di cambiare valigia e lunedì mattina eccoci in una frazione di Ala di Stura, dove Guido Rosa produce i suoi Rabot Ski. Il Piemonte si è ritagliato un posto sul gradino più alto del podio nella speciale classifica degli sci ‘home made’, con ben tre produttori: martedì infatti appuntamento nella grigia periferia torinese con Massimiliano Celano. Prima di salire venerdì a Prali con Andrea Domard ed Edoardo Neirotti, Ralf Brunel è andato a trovare Francesco Chiocchetti nella sua segheria di Moena, dove nascono gli sci Pelin: suo padre era scettico sulle possibilità di Francesco di farcela ed ecco che da una sfida sono nati due attrezzi in un unico massello di legno e carbonio ‘race oriented’. L’ultima battuta? La lasciamo a Massimliano Celano: «Non è difficile fare un buono sci, ma uno sci bello». Sarà vero?

SULLA NEVE – Sì, visto che gli sci li abbiamo anche provati, possiamo dire che di attrezzi brutti non ne abbiamo trovati. Dopo avere passato sotto i piedi centinaia di modelli della Buyer’s Guide, Niccolò Zarattini, in una nevosa (quanto umida) giornata di fine novembre ha messo alla frusta i bolidi home made sulle nevi di Cervinia. E ha scoperto che Massimliano Celano aveva ragione… Leggete l’articolo pubblicato su Skialper 109 per capire perché.

DISPONIBILE ANCHE SU APP – Skialper di dicembre-gennaio è disponibile nelle migliori edicole e già scaricabile su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!

   

 

Nella nebbia, stiamo provando qualche sci ‘home made’… #buildyourski #Skialper109 Una foto pubblicata da Skialper (@skialper) in data: