Nella gara femminile successo di Emelie Forsberg. Sesta Federica Boifava
Il 27 giugno 2014 sarà ricordato a lungo nella storia dello Skyrunning. Oggi, a Chamonix, è stato assegnato il primo titolo mondiale Ultra della ISF (International Skyrunning Federation). A mettersi al collo l’ambita medaglia quello che attualmente è anche campione europeo in carica: Luis Alberto Hernando. Sul secondo gradino del podio il francese Francois D’Haene e al terzo posto il sorprendente australiano Ben Duffus. Una giornata baciata dal sole (e dal caldo) che ha creato qualche problema agli atleti in gara.
LUIS ALBERTO CAMPEON – Sarà un atleta a fine carriera, come ha dichiarato ad Up & Down nell’intervista che abbiamo pubblicato sul numero in edicola, ma Luis Alberto Hernando è l’uomo da battere delle ultra distanze. Dopo la strepitosa vittoria alla Transvulcania (già un piccolo campionato del mondo), dopo la medaglia europea della Trans D’Havet, ecco un altro successo a coronare il triplete. È vero mancava Kilian, impegnato nel Vertical di questo pomeriggio e domenica nella maratona, ma a Chamonix è stata gara vera. L’avversario, come da pronostico, è stato Francois D’Haene, che aveva demolito la concorrenza con un’ora di vantaggio sulla concorrenza all’Ultra Trail Mt. Fuji. Un vero e proprio ‘cecchino’ Hernando, con pochi obiettivi ben chiari che difficilmente sbaglia. È partito alle 4 con la frontale imponendo subito un ritmo forsennato, per fare selezione. All’inizio gli sono stati dietro D’Haene e Wolfe, poi a tenergli testa, con distacchi che sono arrivati a un massimo di una decina di minuti, il solo francese. Li abbiamo visti passare all’Argentière, oltre metà gara: rilassato, in souplesse, Hernando, più provato D’Haene. Sulle salite il francese è riuscito a rosicchiare minuti preziosi, come sull’ultimo ascesa al Plan de l’Aiguille. Poco prima dell’arrivo si era addirittura sparsa la voce che D’Haene avesse raggiunto Hernando, invece…
HA DATO TUTTO – Invece Luis Alberto ha dato tutto. È arrivato sul traguardo in 10h.25′.52” esultando e poi si è subito seduto. Non una parola, infine si è sdraiato a terra ed è stato soccorso evidentemente affaticato dallo sforzo e in debito di liquidi. Tutto ok per il campione del mondo, che si è poi rialzato salutando il pubblico e scortato del personale di soccorso. Mentre Hernando giaceva a terra, in un’atmosfera surreale, poco meno di quattro minuti dopo (10h29’33”), piombava sul traguardo Francois D’Haene decisamente più fresco di Hernando. Al terzo posto, dopo una avvincente battaglia con il francese Clement Petitjean, conclusasi con il sorpasso sull’ultima salita, l’australiano Ben Duffus che ha chiuso in circa 10h53′. Cinque i minuti su Petitjean. Quinto il tedesco Philipp Reiter, sesto l’australiano Blake Hose, settimo il francese Aurelien Dunand Pallaz, ottavo lo statunitense Mike Wolfe, nono l’australiano Caine Warburton, decimo il norvegese Sverre Slethaug.
DONNE – Vittoria della svedese Emelie Forsberg, che ha deciso solo pochi giorni fa di correre la Ultra (voleva fare la Maratona) ed era reduce dall’infortunio alla mano della Transvulcania. Voleva fare una gara tranquilla, invece eccola in testa dall’inizio, tallonata da Anna Frost. La Forsberg ha tagliato il traguardo in ventincinuqesima posizione assoluta dopo 12h40′, precedendo di 8 minuti la neozelandese Anna Frost e di venti la sorprendente polacca Magdalena Laczak. Al quarto posto la francese Maud Gobert, seguita dalla connazionale Carolione Chaverot e dalla prima azzurra, Federica Boifava. Al settimo posto la spagnola Uxue Fraile all’ottavo la brasiliana Fernanda Maciel, al nono la cinese Li Dong e al decimo la francese Juliette Blanchet. Undicesima Alessandra Carlini.