Visto che abbiamo lanciato il numero 129 #inspired by pizza power… con una buona pizza non può mancare la giusta berretta. Ed ecco che vi proponiamo il test che abbiamo pubblicato sul numero 109 😉

Un classico di fine gara, una birretta. Sì, ma quale? Facciamo un test? Allora abbiamo chiamato Luca Giaccone, che non sono io, ma un mio omonimo che è anche uno dei più importanti esperti del settore, autore della guida Slow Food sulle birre. Io al massimo vi avrei detto: «a me piacciono le birre che sanno di birra». Lui sa tutto in materia. Così abbiamo cercato un po’ di birre in mezzo ai monti, quelle artigianali così come quelle ‘industriali’. Non tutte per carità, ma un po’ di valli sull’arco alpino le abbiamo toccate. Una sorta di edizione zero, senza pretese di avere trovato tutte le birre possibili, senza dare giudizi definitivi. Poi abbiamo chiamato un terzetto di ‘esperti’: un atleta, Pippo Barazzuol, che abbiamo scoperto che la birra se la fa in casa, una Guida alpina, Alessio Cerrina e un allenatore di sci, freerider e gestore di rifugio (il Valasco nelle Alpi Marittime), Andrea Cismondi, per avere anche un loro parere.

© Federico Ravassard

«Le degustazioni, quelle vere – ha subito messo le cose in chiaro Luca Giaccone – sono per pochi e interessano pochi. Alla fine ognuno beve la birra che preferisce. Ma una cosa è certa, fa bene e vi porto l’esperienza di mio padre che a 80 anni fa ancora tanti chilometri in bicicletta all’anno e tutti i giorni si beve una birra…». Luca ha spiegato le differenze tra le etichette, gli errori più comuni, ci ha insegnato a sentire i profumi, pensate, persino a riconoscere la provenienza dei luppoli. Ci ha raccontato migliaia di aneddoti, con una passione dentro che eravamo tutti lì assorti nei suoi fantastici discorsi. E poi Claudio Manoni, chef del Caffè Bertaina di Mondovì, dove siamo stati ospiti, si è fatto prendere con una serie di piatti incredibili, giusti per i vari abbinamenti. Cibo-birra, altra aspetto che pochi di noi prima avevano considerato. Cosa ne è venuto fuori? Che le birre si distinguono in due grandi famiglie, lager (a bassa fermentazione) e ale (ad alta fermentazione) e forse questo lo avevamo letto da qualche parte. Che quando si versa nel bicchiere la schiuma bisogna farla eccome, che il doppio malto è una dicitura tutta italiana che non esiste nel mondo, che più che la data di scadenza bisognerebbe inserire quella di produzione, perché molte birre maturano nel tempo. Che le birre industriali tanto male non sono, anzi: se prodotte con qualità all’inizio perdono pochissimo nel processo di pastorizzazione, prima dell’imbottigliamento. Che il livello dei birrifici italiani è molto alto (pensate che la birra Elvo di Graglia, nel Biellese, che – ahimè – non abbiamo bevuto, ha vinto tre premi all’European Beer Star, battendo anche i tedeschi nella categoria German style…), che molti propongono abbinamenti particolari e interessanti, persino il genepy. Abbiamo capito che c’è la birra ideale per il fine-gara che va giù leggera che è una meraviglia, quella che va benissimo con un piatto di ravioli, quella che serve nel relax davanti al camino. Insomma che ognuno può trovare la birra che preferisce. Qualcosa abbiamo capito, abbiamo un briciolo di consapevolezza di quello che beviamo e siamo pronti a un vero test, il più atteso della prossima stagione. E allora, mastri birrai, segnalateci le vostre birre, atleti e appassionati mandateci la vostra candidatura e soprattutto il vostro curriculum in materia…

© Federico Ravassard

IL TEST

ARTIGIANALI

 

TROLL Daü

Vernante (CN)

www.birratroll.it

Gradazione alcolica: 3.9

Descrizione: dal birrificio della Val Vermenagna una birra bionda e aromatizzata. L’abbiamo bevuta come aperitivo ed è piaciuta a tutti per la sua leggerezza tanto che alla fine l’abbiamo nominata come la più adatta per il dopo gara.

 

BEBA Toro

Villar Perosa (TO)

www.birrabeba.it

Gradazione alcolica: 6.8

Descrizione: una birra ambrata, molto profumata e corposa. Poca amara: viene consigliata con le carni rosse o i formaggi, noi l’abbiamo bevuta con i ravioli al plin: un abbinamento che è piaciuto tantissimo a tutta la tavolata.

 

LES BIÈRES DU GRAND ST. BERNARD Gnp

Etroubles (AO)

www.lesbieres.it

Gradazione alcolica: 8

Descrizione: il birrificio valdostano si trova sulla strada del Gran San Bernardo: tra le tante birre prodotte abbiamo scelto quella al genepy. Una pils con gradazione alcolica più alta, che va benissimo lontano dalla gara, nei momenti di relax.

 

REVERTIS 33

Caiolo (SO)

www.revertis.it

Gradazione alcolica: 5

Descrizione: il birrificio valtellinese utilizza il livello di amaro misurato in percentuale per nominare tutti i suoi prodotti. Abbiamo bevuto la 33: una pils piacevole che ha sorpreso tutti per i suoi profumi, facilmente riconoscibili.

 

BATZEN BRÄU Urporter

Bolzano

www.batzen.it

Gradazione alcolica: 5.5

Descrizione: un birrificio nel cuore di Bolzano nella storica Ca’ de Bezzi dove bere e mangiare. Da qui arriva la Batzen Bräu: noi abbiamo bevuto la Porter, birra ad alta fermentazione e di colore nero. Piaciuta a tutti, da bere a fine serata davanti al camino.

 

SUPERMERCATO

 

MENABREA La 150° bionda

Biella

www.birramenabrea.it

Gradazione alcolica: 4.8

Descrizione: la 150 è la birra prodotta per celebrare i 150 anni di fondazione del birrificio biellese. Abbiamo scelto la lager, una bionda sempre molto bevibile. Va benissimo dopo una lunga gita.

 

PEDAVENA

Pedavena (BL)

www.fabbricadipedavena.it

Gradazione alcolica: 5

Descrizione: una istituzione per i veneti, la birra Pedavena, insieme all’altra linea, la birra Dolomiti. Birra chiara e leggera che è piaciuta molto, anche in questo caso ideale per ‘consolarsi’ nel dopo gara.

 

FORST Kronen

Forst/Lagundo (BZ)

www.forst.it

Gradazione alcolica: 5.2

Descrizione: alzi la mano chi andando verso la Val Venosta non si è fermato a mangiare e bere alla Forst. Noi abbiamo bevuto la Kronen, una birra corposa, ma davvero gradevole.

 

ALTRE ARTIGIANALI

 

1816 LA BIRRA DI LIVIGNO Pils

Livigno (SO)

www.1816.it

Gradazione alcolica: 4.8

Descrizione: la birra più alta d’Europa, questo il lancio del birrificio di Livigno con si identifica nella quota di produzione. Classica bionda, fresca e leggera.

 

STELVIO Dahu

Bormio (SO)

www.birrastelvio.it

Gradazione alcolica: 6

Descrizione: l’azienda di Bormio che produce il Braulio ha anche la linea di birre, la Stelvio. Una birra rossa dove si sente la tostatura del malto. L’abbiano bevuta insieme ai formaggi: un ottimo abbinamento.

 

MASO ALTO Ruspante

Lavis (TN)

www.masoalto.com

Gradazione alcolica: 5.5

Descrizione: si chiama agribirrificio perché producono anche orzo e luppolo utilizzati poi nelle birre. Tra le tre birre trentine abbiamo bevuto la Ruspante: birra ambrata, ottima con i formaggi.

 

BIRRA DI FIEMME Weizenbier

Daiano (TN)

www.birradifiemme.it

Gradazione alcolica: 4.8

Descrizione: dalla Val di Fiemme, abbiamo scelto la Weizenbier. Poco amara e dal sapore fruttato dove si avverte l’aroma di chiodi di garofano.

 

UN’ALTRA BIRRA DA SUPERMERCATO…

 

CASTELLO La Decisa

San Giorgio di Nogaro (UD)

www.birracastello.it

Gradazione alcolica: 4.8

Descrizione: dal Friuli ecco la birra Castello. Abbiamo provato La Decisa: una lager a bassa fermentazione. Equilibrata e piacevole da bere.

 

… PER LA PIERRA MENTA…

 

BRASSERIE DU MONT BLANC La Blanche

La Motte-Servolex (FRA)

www.brasserie-montblanc.com

Gradazione alcolica: 4.7

Descrizione: quando si va alla Pierra Menta si trova un po’ dappertutto la birra prodotta vicino a Chamonix. Tra le tante abbiamo bevuto La Blanche. Davvero piacevole, leggera, perfetta insieme ai formaggi.

 

ALPHAND Stout

Vallouise (FRA)

www.brasserie-alphand.com

Gradazione alcolica: 5

Descrizione: la birra prodotta da Luc Alphand, insieme al fratello Lionel, nei pressi di Briançon. Tra le tante birre in produzione abbiamo scelto la Stout che ricorda un po’ le irlandesi. Ottima per il fine serata.

 

… E INFINE UNA SPECIAL GUEST

 

BARAZZUOL Pippo

A casa sua

Gradazione alcolica: non si sa…

Descrizione: special guest, la birra di casa Barazzuol. Se la fa lui e se la beve solo lui, ovviamente. A Pippo piace e a noi? Sì, e ha anche passato anche l’esame di Luca Giaccone. Qualche piccola modifica da apportare nella produzione, ma ci siamo.

 

IL PARERE DEL MEDICO

Proibita per i top, ok per gli altri

Anche se dopo la gita è spesso una tradizione consolidata e socialmente molto coinvolgente, la birra, come tutti gli alcolici, non dovrebbe far parte della dieta standard dell’atleta. Prima e durante gli allenamenti o gare è assolutamente controindicata, nel recupero è spesso concessa anche se il suo poco alcol può essere sufficiente a compromettere questa importantissima fase della preparazione atletica. Non vorrei però neanche demonizzare la birra: per prima cosa ha poco alcol, meno della metà del vino per esempio, poi contiene una quantità di sali non trascurabile (potassio e fosforo, ma molto dipende dal tipo di acqua utilizzata per la preparazione) e non ultimo è ricca di folati, vitamine indispensabili al nostro organismo. Quindi? Per gli atleti di vertice, i professionisti che vivono del loro fare sport, la birra, come gli altri alcolici, secondo me è un piacere proibito, chi invece, come la maggior parte di noi, fa sport per il piacere di farlo e non ha sogni olimpici, può godersi tranquillamente la sua birra, senza esagerare, dopo una gita epica. Non siamo in fondo nati solo per soffrire anche se il piacere può avere un prezzo da pagare.

Alessandro Da Ponte