Dopo quattro giorni di gara si conferma lo strapotere dell'Esercito

Da giorni osserviamo con interesse la condotta di gara dei nostri quattro fortissimi atleti della nazionale, prima, e dell’Esercito poi – oppure anche in senso inverso se vi pare… – e mi è passato per la testa che non fosse una casualità ma una tattica ben precisa che alla fine ha dato i suoi risultati.
Dalla mia posizione all’inizio dell’ultima discesa dove si arrivava a piedi si è visto arrivare là in basso Sbalbi e Blanc, dopo un minuto e mezzo Reichegger, Brunod, Trento ed Eydallin. Tutti insieme, cambio pelli, e su in salita. Alla piazzola si preparano tranquilli per affrontare la discesa che in quel versante presentava dei tratti ripidi con passaggi obbligati pieni di gobboni.
Dietro Perrier e Buffet, appena staccati, e poi via via le altre squadre con Gachet – Pellicier, Bon Mardion – Bonnet, Troillet – Marti e Pedrini – Lanfranchi. Questa risulta essere anche la classifica di tappa. Ma la cosa più simpatica di tutte è stato l’arrivo di tutti e quattro i ragazzi della Nazionale che iscrivono due squadre sul podio più alto di questa fantastica Pierra Menta.
Non si è andati sul Grand Mont ma le tappe sono state tutte molto combattute e spettacolari: in particolare per le fantastiche discese nei boschi con gobboni alti due o tre metri.
Nelle donne gara solitaria per Martinelli – Pedranzini che oltre ad aver vinto alla grande hanno anche trascorso una bella vacanza di ski-alp senza doversi guardare dall’attacco delle avversarie.
Nei giovani Antonioli e Boscaccino alla grande che sono riusciti a rintuzzare l’attacco degli svizzeri. Una bella prova la loro confortata anche dallo splendido ritorno dell’équipe Righi – Cazzanelli che sul finale hanno acciuffato il terzo gradino del podio.