I principali media sorvolano su quanto accaduto

Tutto si può dire tranne che l’antefatto fosse tra quelli di poco conto.

LA CRONACA IN DIRETTA – Quando, nel cuore della notte italiana Ian Corless di Talk Ultra e Bryon Powell di iRunFar hanno testimoniato in diretta quanto stava accadendo in Colorado forse qualcuno si sarà riletto più volte i tweet in inglese per non avere dubbi sulla loro corretta traduzione. Prima Ian con il suo – Kilian not happy! ‘I don’t want to run road, so I walked’, didn’t he read the course description?– e poi Byron con il suo ‘At Minturn, Kilian says he’s walking the dirt/paved roads, not into them. "I fly on the trails." He’ll finish, but on his schedule’. La stravagante circostanza che vedeva Kilian Jornet camminare invece di correre, perdendo tempo e terreno nei confronti dei suoi avversari nel bel mezzo di una competizione importante, è stato qualcosa di nuovo e inaspettato come lo sono stati alla fine i suoi 50’ di ritardo al vincitore Rob Krar.

NULLA E’ ACCADUTO – Chi tra i molti assidui lettori di Ian e Bryon si aspettasse con ansia un approfondimento dopo la puntuale cronaca in diretta è però rimasto deluso. Nei loro race reports, il primo parlando di Kilian dice: ‘A flat road section that covered approximately 19% of the course demoralized Kilian; confident that his World Skyrunner Champion title was secure he eased back and allowed Cameron Clayton to run ahead of him’. Il secondo senza accennare all’accaduto si limita a riportare: ‘Kilian finished fourth and far back, still securing his win of Skyrunning’s ultra series in this, the series’ final race’. 

I BOUNDARIES DI KILIAN – Dal canto suo la ISF nel consueto e preciso report post gara tocca l’argomento riportando: ‘Kilian placed fourth here in 10h19’18”, for him, a day of torment. The paved road section which accounted for 19% of the course, represented the biggest challenge, no doubt favouring runners from a traditional running background – with the exception of Emelie Forsberg, whose talent knows no boundaries’. Messa giù così sembrerebbe che Kilian abbia perso il biggest challenge con quel 19% di asfalto,  che i 50’ di distacco li abbia presi a causa del suo scarso “traditional running background”, come invece per deduzione avrebbe un Dakota Jones o perché, a differenza di Emelie, il suo talento ha delle “boundaries”. 

INFORMAZIONE TRASVERSALE – Difficile immaginare che i boundaries di Kilian siano talmente grandi da impedirgli anche solo di corricchiare sull’asfalto e impossibile credere che quel suo gesto fosse solo la conseguenza della noia del momento. Kilian sa di essere un personaggio pubblico e sa benissimo che qualsiasi sua iniziativa fuori dall’ordinario, ovvero vincere, viene poi analizzata con la lente d’ingrandimento, a maggior ragione se si tratta di camminare nel durante di una finale di Coppa del Mondo. Visto che invece in questo caso non lo ha fatto nessuno ci ha pensato lui a rimarcare il concetto, inserendo domenica mattina sulla sua pagina FB una bella foto di Jordi Saragossa che ritrae alcuni alteti della UROC intenti a correre proprio sul contestato asfalto nei pressi di un bellissimo lago di montagna. Potenza dell’informazione trasversale del web, i suoi ammiratori non hanno mancato di sostenerlo come di consueto. 

LODE ALLO STOMACO DI SAGE  In tutta la vicenda, una menzione speciale va data ai problemi che l’americano Sage Canaday ha avuto in gara. Non per quanto di brutto lo stesso ha patito, ma per l’esito finale di questa Coppa del Mondo. Proprio perché forte di un traditional running background, sarebbe stato curioso vedere come sarebbe andata a finire la sfida con Kilian per la conquista del titolo finale. Per la buona pace di tutti, questo però non è accaduto e la camminata di Kilian è stata più redditizia dei problemi di stomaco di Sage. Forse tutti adesso staremmo parlando approfonditamente della camminata di Kilian o forse lui stesso quella camminata in gara non l’avrebbe mai fatta.