Ore 15:29, un ventenne vince l'UTMB

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KILIAN PERSONAGGIO GLOBALE PRIMA PARTE e SECONDA PARTE

La prima notte dell’UTMB è ormai alle spalle. Kilian conduce la gara in solitaria ormai da più di 60 km. Dietro di lui, però, i più esperti senatori della gara sono pronti al recupero nella seconda parte del percorso. 

L’ALBA DE SECONDO GIORNO – Verso le 5:40 del mattino, Kilian giunge ad Arnouva e dopo una sosta di un paio di minuti si appresta ad affrontare la salita che porta in cima al Gran Col Ferret. Lo raggiunge alle 6:38 e porta il suo vantaggio a 34’ sempre su Dawa. Scott Jurek transita invece con un ritardo di quasi 50’. I tempi della sola salita incominciano a dare indicazioni diverse. Kilian sale i 770 metri di dislivello in 55’, Dawa Sherpa in 1h00’, Scott Jurek e Julien Chorier in 1h02’ minuti e Marco Olmo in 1h03’.Sono ancora in pochi quelli che credono in una tenuta di Kilian e molti quelli che immaginano un suo imminente crollo. Si pensa che si sia spinto già oltre quelle che sono le sue reali possibilità e che l’UTMB non fa sconti a nessuno.

IN TERRITORIO SVIZZERO – A Champex Lac, dopo 124 km di corsa, gli spettatori svizzeri sono quasi increduli nel vedere un atleta così giovane in testa all’UTMB. Eppure Kilian sembra tutt’altro che stanco. Sorride e saluta chiunque faccia il tifo per lui. A vederlo così disinvolto e con un abbigliamento così leggero, stentano tutti a credere che sia partito da Chamonix quasi 15 ore prima ed abbia superato indenne le insidie della prima notte.  Sono le 9:14 del mattino e la sua sosta non dura più di qualche minuto. Dawa transita dopo 34’ e tutto il tifo è per lui. Oltre ad essere uno dei veterani della corsa risiede a Ginevra, e per questo motivo nel tratto svizzero gioca in casa. E’ l’unico che sembra ancora reggere il ritmo di Kilian. L’americano Scott Jurek si ritira infatti proprio a Champex Lac. In terza posizione transita il francese Julien Chorier con un distacco di 53’. Marco risale 6° posizione ma il suo ritardo è di 1h36’. Alle 10:17 Kilian è in cima a Bovine dopo aver affrontato quella che è considerata una delle salite più impegnative di tutta la corsa. La supera in 1h23’, Dawa 1h26’, Julien e Marco in 1h34’.  Alle ore 11:19, dopo 16h47’ di gara, Kilian arriva nell’abitato di Trient. Ha già percorso 140 km e 7.800 metri di dislivello positivo. In questo tratto di gara Dawa mantiene un distacco pressoché invariato di 36’ mentre Julien scivola a 1h131 minuti e Marco a quasi 2 ore ma raggiunge la 4° posizione in classifica.

IL CAPOLAVORO – Sulla successiva salita, quella che porta a Catogne, Kilian decide di imprimere un colpo definitivo agli avversari e compie un vero e proprio capolavoro tattico. Nei 4,7 km di salita e 750 metri di dislivello positivo, distacca Julien di 8’, Dawa di 13’, e Marco di 16’. L’italiano perde una posizione a discapito del giapponese Kaburaki che adesso è 4°.
In cima a Catogne, alle ore 12:15 di sabato 30 agosto 2008, i giochi per la vittoria finale dell’UTMB sembrano ormai fatti.

IL RITIRO DI MARCO – A Vallorcine, dopo 150 km di gara, è costretto al ritiro Marco Olmo quando era in 7° posizione assoluta. L’italiano accusa problemi muscolari ma in ogni caso la corsa ha registrato dei ritmi molto più sostenuti rispetto agli anni precedenti. Nel 2007, anno in cui aveva vinto, Marco era transitato nello stesso punto di rifornimento di Vallorcine dopo 19h46’. Quest’anno il giovane Kilian è transitato dopo 18h14’, ovvero 1h38’ prima. 

LA PENALIZZAZIONE – A Vallorcine Kilian ha un vantagio di 53’ su Dawa e di 1h31’ su Julien e si appresta ad affrontare l’ultima salita della corsa, quella che dal Col Des Montets porta prima alla Téte au Vent e poi a La Flegére. Sono gli ultimi 600 metri di dislivello positivo dell’UTMB è costituiscono una novità nel percorso della gara.
Al Col Des Montets, però, commette una leggerezza prendendo un gel e bevendo un sorso d’acqua dall’amico Jordi Lorenzo e la conseguenza di questo gesto è un’inevitabile penalizzazione di tempo che sconterà seduto su un masso a La Flegere, chiacchierando con i volontari in attesa di ripartire. Il suo vantaggio su Dawa, nel frattempo, è salito a 1h06’ e quello su Julien a 1h36’.

L’IMPRESA –  A Kilian rimane un’unica discesa da percorrere prima di arrivare nell’abitato di Chamonix dove lo attende una folla impressionante di tifosi. Solo più 7 km e 830 metri. Nonostante la penalizzazione Kilian vola letteralmente verso il traguardo e lo taglia dopo soli 43 minuti di distanza. Alle ore 15:29, dopo 20h56’59’’ l’impresa è compiuta. Sulla linea d’arrivo, giunge un ragazzino vestito di nero con una bandiera catalana in mano. L’ovazione della folla è tutta per lui. Kilian Jornet Burgada, spagnolo di quasi ventuno anni, è il vincitore della 6° edizione dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc. Suo è anche il nuovo tempo record della corsa. Nonostante i 5 km aggiuntivi e la nuova salita nel finale, abbassa il tempo del 2007 di Marco Olmo di 35 minuti.  Le telecamere e i fotografi di tutto il mondo sono solo per lui. Quando Kilian taglia vittorioso il traguardo di Chamonix, Dawa, il suo diretto rivale per tutta la corsa, ha da poco superato la Téte au Vent, e dove ancora percorrere i 10 km finali. Riesce  comunque a conquistare un prestigioso secondo posto con un distacco finale di 59’53’’.  Terzo è il francese Julien Chorier, con un distacco di 1h34’36’’ e quarto il giapponese Tsuyoshi Kaburaki a 2h14’.

L’INIZIO DI UNA NUOVA EPOCA -«L’UTMB è una competizione che può essere raccontata con molti numeri, 167 chilometri, 9400 metri, 2300 partecipanti o 20h56, ma per me è stata, prima di tutto, una nuova esperienza che può essere spiegata solo il ricordo di tutte le emozioni vissute. Ci sono stati due momenti su tutti che mi hanno fanno emozionare, la folla festante alla partenza e, meno di un giorno dopo, nello stesso identico luogo, la stesa folla che e tornata per festeggiare il mio arrivo. Sono emozioni che può provare solo chi ha terminato una corsa come l’Ultra-Trail du Mont-Blanc. E’ stata un’esperienza nuova, con dimensioni del tutto inedite e un’organizzazione a dir poco impressionante. Ho avuto molti tifosi che sono venuti a tifare per me, non solo spagnoli e catalani. Si sono aggiunti gli amici dello sci, con i famigliari di Florent Troillet al completo, i miei nonni, Pau, Joan, Silvia, Elsa, Mireia, Belen e mia mamma Nuria a cui dedico tutti i miei sforzi». 

L’edizione 2008 dell’UTMB non ha regalato soltanto emozioni dal punto di vista sentimentale. Ha offerto anche una nuova lettura delle ultra distanze dal punto di vista prettamente competitivo. Kilian in meno di ventuno ore ne ha saputo rivoluzionare l’approccio mentale. Il suo vero talento si traduce semplicemente nella capacità e nella follia di aver visto e osato oltre gli schemi precostituiti fino a quel momento. Ancora prima della partenza non ha cercato riferimenti in nessun altro oltre che in se stesso. Non si è aggrappato all’esperienza dei senatori, cercando di imitarne la sostanza, ma solo al suo istinto. A soli vent’anni, ha programmato il tutto nei minimi dettagli, prima iscrivendosi alla corsa, poi affittando un alloggio in loco e infine allestendo personalmente un team per l’assistenza in gara.

LA POLEMICA SUL MATERIALE – Nei giorni successivi i nostalgici conservatori del movimento, giusto per rimanere nell’ambito degli schemi precostituiti prima citati, hanno esposto una loro prima tesi difensiva appellandosi alla presunta mancanza del materiale obbligatorio da parte del vincitore. Lo stesso Kilian, nei giorni successivi ha voluto fare chiarezza su questo punto, unico piccolo errore che raramente ripeterà nel seguito della sua carriera. Da quel momento in poi, infatti, raramente replicherà ai tanti dubbi, sospetti e invidie dei pochi.  Kilian durante lo svolgimento della gara, come dichiarato dagli stessi organizzatori, è stato controllato cinque volte, a Chapieux, La Fouly, Champex, tra Catogne e Vallorcine, Vallorcine, e infine alla Tête aux Vents.  Sotto la maglietta indossava una cintura con una tasca dove ha riposto la giacca antivento, i pantaloni antivento, due frontali, le pile di ricambio, un nastro, la coperta termica e il fischietto.  Aveva poi un contenitore simile a quello del Camel-Back che non ha quasi mai riempito perché ha bevuto prevalentemente nei punti di ristoro. Anche questa era ripiegata sotto la maglietta. In Svizzera, con il sopraggiungere del caldo, ha poi indossato gli occhiali e un cappellino.

IL PROSEGUO DELLA STAGIONE – Per concludere questo ricordo dell’anno 2008, non resta altro da fare che raccontare il proseguo delle Skyrunner® World Series. Avevamo lasciato Kilian in testa alla classifica dopo il Giir di Mont di Premana. Aveva poi rinunciato a partecipare a due gare per prepararsi al meglio la CCC, poi diventata l’Ultra Trail du Mont Blanc.

AUGUSTI ROC VERSO LA VITTORIA
– Nel frattempo, il 10 agosto lo spagnolo Augusti Roc andava a correre in Svizzera alla  Sierre Zinal e giungeva 3° a più di 7’ dall’italiano Marco De Gasperi. Il 23 agosto, lo stesso Augusti vinceva il Mount Kinabalu International Climbathon. Sempre lui vinceva quindi anche in Inghilterra portandosi a 66 punti di vantaggio su Kilian nelle Skyrunner® World Series.

LO SCACCABAROZZI – A questo punto mancava una sola gara per concludere il prestigioso circuito. A soli 20 giorni dall’Ultra Trail du Mont Blanc si svolgeva in Italia, a Pastruno, l’8° Trofeo Scaccabarozzi – Sentiero delle Grigne. Una gara di 42 km considerata tra le più tecniche dell’intero circuito. Era difficile fare dei pronostici per Kilian. Dopo i 166 km dell’Ultra Trail du Mont Blanc, nessuno, tranne lui, poteva immaginare se il suo fisico si fosse ripreso da quell’immensa fatica.

MAI NESSUNO COME LUI – Dopo una gara combattuta fin dall’inizio, Kilian riusciva nell’impresa e tagliava il traguardo a pari merito con l’amico Jessed Hernandez con un tempo finale di 4h44’40’’. Augusti Roc non riesce ad andare oltre al 5° con un ritardo di 16 minuti e Kilian si laurea così vincitore, per il secondo anno consecutivo, delle Skyrunner® World Series.

Il 30 agosto 2008, nasce l’atleta Kilia Jornet che tutti gli appassionati conoscono. Un atleta in grado di primeggiare nello sci alpinismo come nella corsa in montagna, nei km verticali, nelle corte e medie distanze e da questo momento in poi anche nelle ultra distanze.