La terza domenica di settembre per Ivrea e il Canavese è la domenica dell’Ivrea-Mombarone, la corsa in montagna che dal centro di Ivrea arriva in vetta del Mombarone, una corsa di 20 km con 2100 metri di dislivello positivi. Gara che si corre da 42 anni e che in questi anni ne ha viste di tutti i colori, metereologicamente parlando, anche due arrivi sulla neve, ma la bufera d’acqua che si è abbattuta sul percorso, da Andrate alla vetta del Mombarone (sono comunque 10 km e 1500 metri di dislivello) non si era mai vista così intensa. «Abbiamo pensato innanzitutto alla sicurezza dei concorrenti – dice Marco Zodo, presidente degli Amici del Mombarone società organizzatrice dell’evento – quindi dopo un consulto con il responsabile del Soccorso Alpino dislocato sul percorso abbiamo deciso di stoppare la gara a Pian Curtasa a quota 1700 metri per chi non era ancora lì transitato. Avevamo 410 iscritti, 180 sono arrivati in vetta, gli altri verranno classificati con il tempo di passaggio a San Giacomo di Andrate».
Il meteo così inclemente ha così condizionato la gara, non il risultato agonistico, con i favoriti della vigilia comunque a segno anche se con un risultato cronometrico magari leggermente al di sopra delle attese.
Per Massimo Farcoz questo è il primo successo in carriera alla ‘Momba’, con il crono di 2h03’37”. Per l’allievo di Erminio Nicco del Pont Saint Martin una gran gara, in cui ha preso il comando da Andrate e ha aumentato proprio nel tratto da Pian Curtasa alla vetta. Vista la sua età, 25 anni e le sue doti podistiche in montagna, dopo due titoli italiani Promesse nel km verticale, potrebbe essere nella specialità delle lunghe distanze il suo futuro. Un po’ a sorpresa ma con pieno merito sale sul secondo gradino del podio il giovanissimo Gabriele Bacchion in 2h07’47”, podio completato da Edward Young in 2h10’08”. Nella top ten Enzo Mersi in 2h11’30”, Henri Grosjacques in 2h16’07”, Marco Gazzola in 2h16’55”, Silvio Balzaretti in 2h19’34”, Davide Nicco in 2h22’24”, Roberto Giacchetto in 2h23’45” ed Emanuele Coda in 2h23’51”.
All’Ivrea-Mombarone è tornata la recordwoman dell’anno scorso, Camilla Magliano della Podistica Torino, anche se giovedì aveva corso in Scozia il vertical del Mondiale di skyrunning. Ha vinto alla grande in 2h23’32”, confermandosi in ripresa dall’infortunio che le ha fatto perdere tutta la prima parte agonistica dell’anno e forse la maglia azzurra, alla quale deve aspirare il prossimo anno. Alle sue spalle Katarzyna Kuzminska in 2h32’23” e Chiara Giovando in 2h33’27”, con Elisa Arvat in 2h37’20” ed Elisa Almondo in 2h39’52” ai piedi del podio.