Nel fine settimana a Milano si è svolto il council della ISMF in vista della prossima stagione. Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: dal percorso olimpico (presente anche il delegato canadese David Dornian che è in attesa del referendum del 13 novembre a Calgary, mentre per la candidatura italiana è già previsto un incontro con il presidente della FISI, Roda e quello del CONI Malagò), oltre ovviamente al capitolo legato alla LGC.
Roberto Cavallo è ancora general manager sul campo. «Il problema resta quello dei calendari. L’ultima stagione non abbiamo inserito gare marzo, proprio per dare spazio alle prove della LGC, quest’anno con i Mondiali non potevano non farli in quel periodo. Gli organizzatori svizzeri avevano da tempo fissato le date, concordandole da tempo con la stazione sciistica di Villars, bloccando gli alberghi. Per noi e per loro sono prove fondamentali anche perché saranno gli stessi campi-gara di Losanna 2020, dove lo ski-alp debutta ai Giochi Olimpici giovanili. E ai Mondiali avremo la presenza dei vertici del CIO, presidente Bach compreso».
Porte chiuse definitivamente?
«Quello mai, ma è chiaro che abbiamo visioni differenti. Non dico che la nostra sia migliore degli altri, ma abbiamo in testa un percorso diverso. Ripeto per la questione Mondiali-Pierra Menta, abbiamo cercato in tutti i modi di trovare una soluzione, ma era davvero impossibile trovarne un’altra e questo ha implicato una arrabbiatura dei vertici LGC».
Quali saranno i prossimi passi della ISMF?
«Questi saranno mesi intensi, direi fondamentali se vogliamo portare lo ski-alp al Giochi. Si decide a giugno, prima ancora c’è la presentazione del dossier completo a inizio gennaio e l’obiettivo è quello di avere lo ski-alp già inserito nel programma olimpico. Ma guardiamo anche al presente: la novità è quella che ci sarà una nuova commissione tecnica di quattro persone e non un solo responsabile. Ma ce ne sarà una ancor più importante, un nuovo circuito di gare, che presenteremo nelle prossime settimane».