L’analisi del dt Bendetti dopo la gara mondiale

Nelle presentazioni della vigilia il vertical era la gara dove c’erano meno attese di medaglie in casa Italia, invece.. «Esatto – spiega il dt Stefano Bendetti, a questi Mondiali con Davide Canclini, Ivan Murada e Denis Trento – pensavamo di avere più chance nella sprint e meno nel vertical: alla fine è andato tutto al contrario. Damiano Lenzi ha fatto un garone con Kilian: era un tracciato vario, da tenere e da scorrere, e lui lo ha interpretato al meglio. È stato un vero testa a testa, ha provato a ‘scattargli in faccia’ da buon biker, ma alla fine è un argento meritatissimo. E poi altra super prestazione di Kikko Nicolini: grande finale ad appena 7’ da Bonnet che era uno dei papabili per il podio assoluto. A livello femminile non c’era la Roux, ma il livello era comunque elevato. L’austriaca Mayr è una grande atleta della corsa, con un motore incredibile, e la Forsberg non è da meno. Si è viaggiato forte: direi bravissima Giulia Compagnoni, Alba De Silvestro ha ancora da smaltire le fatiche della gara a squadra, ma l’argento Espoir lo ha portato a casa, e brava anche Katia Tomatis che è rientrata ai Mondiali, ha voluto provare la gamba e alla fine è nella top ten davanti alla svizzera Kreuzer che proprio ferma non è. Quattro medaglie e due ori a livello giovanile, poi sono un’altra bella soddisfazione: Davide Magnini era un po’ preoccupato in partenza, ma si è sbloccato, questo è un format di gara che gli si addice, da applausi la prestazione di Samantha Bertolina che ha battuto la super-favorita Tonso. Una prova di carattere dopo il finale un po’ amaro della sprint».
Giovedì chiusura con le staffette: il quartetto azzurro sarà composto da Lenzi, Maguet, Boscacci e Antonioli, il terzetto rosa da Martina Valmassoi, Alba De Silvestro e Giulia Compagni, mentre nel team giovanile Giulia Murada, Alessandro Rossi e Nicolò Canclini.